Il fabbro e la veggente

free tra Shu e Cube

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  1. -Shu
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    La cerimonia del the

    Post Secondo - Il Fabbro e la Veggente



    Il marito della veggente emerse dal retro della casa, era un uomo enorme alto quasi due metri e anche lui aveva molti inverni sulle spalle.

    Eccomi. Uff... così voi sareste Kato e Shu vero? Felice di conoscervi. Su, beviamoci un bel the tutti assieme.

    Insisto, non fate complimenti

    Si sarebbe trattato di un classico the verde, ma ciascuno avrebbe dovuto servirsi da solo. Shu lo avrebbe preso senza zucchero, com'era di norma. Durante quella strana cerimonia del the la veggente avrebbe osservato attentamente i due, oltre ad intrattenersi in conversazioni di circostanza.

    Mi pari un po' nervoso Kato... qualcosa non va? Dimmi pure se c'è qualche problema. O preferisci che legga le foglie del tuo the?

    Sembrava onestamente preoccupata per il giovane Yotsuki

    Prendi esempio da Shu, è calmissimo e si sta rilassando. Ti ci volevano un paio di giorni lontano da Suna, eh ragazzo?

    Il sunese sorrise, replicando Indubbiamente. E' sempre utile spezzare il ritmo della monotonia... specie se si tratta della mia monotonia.

    Devi sapere Kato che ci sono molte persone che vogliono il tuo compagno di missione morto. Poverino, vive praticamente recluso in casa. Aveva proprio bisogno di un paio di giorni di riposo.

    Capisco che siate una veggente, ma non mi fa molto piacere che condividiate queste informazioni in giro replicò il ninja della sabbia, che amava molto la propria riservatezza (anche se il viaggio l'aveva messo di buonumore)

    Su su, dovresti essere più cordiale con Kato. Mi ha detto Jae-Eun che lui è l'allievo del tuo allievo. In un certo senso sei il suo nonno di ninjutsu, ahahahahah

    Shinichi? avrebbe detto Shu, rivolto a Kato

    Se avesse ricevuto conferma avrebbe commentato Strano che abbia preso un allievo maschio. Di solito va sempre dietro alle neo-genin.

    Beh, è stato un favore che gli ha chiesto un vecchio amico che purtroppo non è più qui. Andarsene da oto per un po' ti farà bene Kato, potrai distogliere la mente. Fidati di me, che ho visto morire tutti i miei figli, poveri ragazzi.

    Indubbiamente si trattava di una veggente di grande potere, e forse era proprio quell'indiretto legame tra i due ninja che l'aveva spinta a chiamarli a se. Oppure il fatto che entrambi avevano bisogno di una bella vacanza.

    Kato sarebbe stato libero di fare qualche altra domanda alla veggente prima del termine della cerimonia del the.

    Allora cara, cosa devo insegnare a questi due giovanotti? Sapete, lei legge il destino da come una persona beve il the.

    Qualcosa di molto interessante caro. Questa volta dovrai insegnare soltanto a Kato.

    Cosa? Ok che mi frega poco di imparare a forgiare armi, ma...

    Zitto ragazzo. Sei il primo il cui destino è quello di imparare da me l'arte dei sigilli. E' la prima che è successa da quando abbiamo iniziato il nostro accordo con l'accademia.

    Oh oh oh, davvero? Beh allora tu vieni con me Kato.

    Il vecchio avrebbe afferrato Kato, mentre se lo portava nella forgia nel giardino dietro la casa. Una volta li avrebbe iniziato ad istruirlo nell'arte della forgiatura.

    Per prima cosa devi sapere che esistono vari modi di creare armature e protezioni, in base al materiale utilizzato. C'è chi usa pelli di animali, ossa, legno e materiali di simile tipo, che chiameremo materiali leggeri, e chi invece utilizza l'acciaio o altri metalli, che chiameremo materiali pesanti. Da ragazzo ho iniziato a forgiare armature pesanti per i samurai ma voi ninja preferite i materiali leggeri che vi consentono di restare più agili nei movimenti per cui partiremo da questi.

    Avrebbe quindi steso sul tavolo una pelle di animale già pronta per il taglio. Si tratta di un artigiano e di un fabbro sopraffino, pertanto gli avrebbe spiegato tecniche per creare materiale su misura, basandosi sulle sue fatture e necessità. Per prima cosa avrebbero creato degli stivaletti di cuoio. Avrebbe quindi fatto prima uno schema su carta, basandosi sulla dimensione dei piedi di Kato. Gli avrebbe spiegato che avrebbe tenuto la pelle leggermente più larga dato che voleva creare degli stivali imbottiti, che potessero proteggergli il dorso del piede da armi semplici come i Kunai e da possibili pericoli come chiodi o altro che potevano ferirlo. Ovviamente la suola sarebbe stata rinforzata, per impedire a makibishi o roccie di ferirgli la pianta del piede. Una volta creato lo schema su carta avrebbe fatto tagliare la pelle a kato, mostrandogli come doveva trattare il materiale con rispetto e senza sprecarlo. Avrebbero quindi fatto un paio di cuciture e poi sarebbero passati alla spessa suola. Alla fine avrebbe forgiato dei pezzi di metallo, basandosi sullo schema degli stivaletti, con cui avrebbe riempito le parti del piede che andavano protette, come la punta.

    Dopo averlo guidato nella creazione di quel primo paio di stivali il maestro lo avrebbe invitato a creare un oggetto completamente da solo, per fare pratica.
     
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