La casa degli orrori

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  1. Zakira
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    Parlato Asami
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    Inizialmente non sapeva nemmeno perchè aveva preso quel biglietto. Solo parlando con il ragazzo vampiro stava iniziando a capire che quello era un semplice colloquio di lavoro. Nonostante ciò la ragazza rispose al rosso con un certo tono. Fortunatamente quest’ultimo aveva capito l’ironia della giovane genin dichiarando di aver effettuato già altri colloqui. Ma perchè aveva deciso di mettere su uno spettacolo del genere? Sperava di ricavarne abbastanza soldi da farne il suo lavoro per tutta la vita? Era così disperato? Fortunatamente Asami non aveva bisogno di soldi. Ne aveva fin troppi ed anche se aveva deciso di condurre una vita lontano dalla montagna di soldi che si ritrovava, suo zio Bumi non gli faceva mancare niente. Ma la ragazza dai capelli rossi faceva di tutto per non chiedere del denaro al parente. Infatti metteva sempre da parte il guadagno ottenuto alla fine di ogni missione, che la maggior parte veniva distribuito come ricompensa. Anche se era poco bastava per le piccole spese. Il ragazzo dalla chioma rossa doveva prendere in considerazione quella possibilità così da non avere problemi economici. Solo in un secondo momento la kunoichi prese in considerazione un probabile problema. Forse il ragazzo non sapeva usare il chakra. Ora si spiegava la costruzione della “Casa degli orrori”. Al ragazzo per completare lo staff, aveva bisogno di una ragazza immagine. Visto che entrambi avevano i capelli rossi, la ragazza suggerì per se stessa il ruolo della “ragazza vampiro”. Riuscì a convincere il proprietario con la sua idea poichè anche lui pensò ad un ruolo simile per la giovane donna. E quando la ragazza eseguì la tecnica dell’Eruzione Rocciosa Shu rimase lì ad osservarla con interesse. La sorpresa fu che per scansare la roccia appena creata, il rosso fece un salto verso l’alto e si attaccò al soffitto con i piedi.

    §Ma come fa?§

    Come riusciva ad attaccarsi al soffitto senza cadere? Stava usando qualche trucchetto? Oppure in realtà il ragazzo sapeva usare tranquillamente il chakra? Forse la seconda ipotesi fu quella più realistica poichè fin da subito s’interessò della tecnica utilizzata dalla genin. Ma ancora non riusciva a spiegarsi come riusciva a non cadere. Il chakra non serviva solo per l’esecuzione delle tecniche? Serviva anche ad attaccarsi alle cose? Oppure quella era una tecnica a lei sconosciuta? Lo guardava con curiosità mentre lui parlava alla giovane sulla tecnica appena eseguita.

    -Tecnica interessante... ma dovrei rifare il pavimento ogni volta, non credi?-

    -Eh?-

    Abbassò lo sguardo portandolo dritto sul pavimento. Infatti le assi in legno del pavimento erano del tutto spaccate. Forse con quella tecnica aveva esagerato un pò. In più non aveva pensato alle conseguenze che poteva provocare quella tecnica sul fragile pavimento in legno.

    -Bhè… in effetti…-

    §Che disastro...§

    Si sentiva un pò in imbarazzo e non sapeva come rimediare. Ma a quanto pare il ragazzo vampiro sapeva aveva appena trovato una soluzione.

    -In ogni caso quello me lo dovrai pagare tu. Una fortuna che ti abbia appena assunto come "ragazza vampiro"...-

    La ragazza fece una smorfia quando sentì quella frase. Era vero che il danno era stato provocato dalla neo-assunta ma poteva anche ingegnarsi per rendere quella spaccatura un elemento di scena. Quello si che poteva far spaventare i curiosi una volta che avevano varcato la parta d’entrata. Poteva metterci un manichino o altri animali spaventosi. Ma a quanto pare il proprietario voleva un pavimento perfetto. Forse perchè l’intera casa era stata costruita a sue spese. Ma per Asami quel lavoro non retribuito (almeno per quel giorno) non era un problema.

    -... Come puoi vedere ti sto già facendo vedere la prima lezione. Restare attaccata al soffitto e poi…-


    Il ragazzo con la chioma rossa continuò a parlare, questa volta sulla sua abilità di attaccarsi al soffitto. E non solo poichè arrivò davanti alla ragazza in un batter d’occhio.

    -Arrivare di fronte alla vittima in un istante. Ed ora... ti renderò un vero vampiro.-


    Facendosi prendere alla sprovvista, la ragazza si ritrovò faccia a faccia con il ragazzo vampiro, che nel frattempo aprì la bocca mostrando i due canini. Il volto del ragazzo si avvicinò ancor di più al viso di Asami che ebbe un’espressione confusa. Cosa voleva fare? Come aveva detto lui precedentemente, voleva trasformarla in vampiro. Spostò la sua bocca verso il collo di lei per poi morderlo delicatamente. La ragazza rimase di stucco dopo quel gesto che lo guardò basita mentre lui iniziò a ridere, dopo averla liberata dalla presa. Anche sul volto della ragazza si formò un’espressione divertita. Portò la mano al collo, notando la dentiera di plastica attacata alla sua candida pelle. La prese con delicatezza e iniziò a guardarla con sguardo perplesso. Dopodichè si rivolse al ragazzo vampiro.

    -Ehm… Hai perso un bel pó di denti.-

    Portò lo sguardo sulla dentiera e, successivamente, di nuovo sul ragazzo. Questa volta sulle labbra si disegnò un sorriso. Dopodichè iniziò a parlare con tono divertito.

    -Succederà anche a me?-

    Ridacchiò mentre lanciò la dentiera appena persa verso il suo collega. [En. Gialla]

    [...]

    Dopo aver accettato il lavoro come ragazza immagine, Asami fu condotta nella stanza dei costumi. Percorse un lungo corridoio buio e impolverato. Una lunga tenda rossa separava la parte aperta al pubblico a quella riservata ai dipendenti. La spostò leggermente ritrovandosi poi nell’area riservata. Pochi secondi dopo fu portata di fronte ad una stanza e quando fu aperta la ragazza rimase a bocca aperta. Numerosi costumi occupavano l’intera stanza. Ce n’erano di tutte le misure e di diversa forma, per ogni tipo di travestimento. La ragazza mentre camminava tra i vestiti li sfiorava con la mano destra. Visto che Shu era già vestito da vampiro ora toccava alla genin dare il via alla trasformazione. Sotto suggerimento di Shu , Asami iniziò la sua ricerca tra gli abiti. Si soffermò più su abiti lunghi, corsetti e gonne lunghe per uno stile più femminile rispetto al suo collega. Prese diversi indumenti per poi dirigersi all’interno del camerino. Anche se la maggior parte dei vestiti erano della misura giusta la ragazza non era soddisfatta del colore. L’ultimo completo indossato era formato da un corsetto rosso, con lacci neri sia sulla parte frontale che sul retro e ai bordi delle rifiniture in cotone del medesimo colore dei lacci, calze nere e una lunga gonna del medesimo colore. Per completare il vestito indossò degli stivali (con un tacco quadrato) color nero, che furono coperti dalla gonna, e una collana con una vistosa croce color oro. Si guardò allo specchio prima di uscire dal camerino. Trovò entrambi gli indumenti perfetti. Forse solo la parte superiore del corpo era un pò troppo scoperta. Ma generalmente nella villa Hoshiyama utilizzava simili vestiti. Uscì dal camerino dove ad aspettarla Shu, pronto per qualche suggerimento alla giovane riguardo al costume.
    Se avrebbe trovato la ragazza troppo svestita avrebbe indossato un bolero nero che copriva la schiena e le braccia.
    Dopodichè la giovane donna seguì il ragazzo vampiro in un’altra stanza. Questa era destinata al trucco ma stranamente non c’era nessuno. Chi si occupava del trucco? Dovevano ancora arrivare? Si guardava intorno per poi spostare lo sguardo verso il ragazzo dai capelli rossi, che aveva iniziato a parlare, spiegando ad Asami di essere un ottimo truccatore. In effetti il trucco di Shu non era niente male, osservando in modo insistente il volto di lui. Generalmente questo lavoro era svolto dalle donne, almeno nella famiglia Hoshiyama. Infatti trovò insolita la pratica di quell’abilità svolta da un ragazzo. Ascoltava attentamente anche i suoi consigli per quanto riguarda i colori da usare per il trucco. Si truccava pochissime volte quindi accettò ben volentieri le direttive cercando di far un buon lavoro. Per il viso non decise di farsi aiutare. La ragazza utilizzò per il volto il cerone bianco, così da far sembrare la sua pelle pallida. Le lentiggini, all’altezza del naso, scomparivano ogni volta che aggiungeva il trucco bianco sulla pelle. Dopodichè iniziò a truccare la zona degli occhi. Come sempre utilizzò una matita nera sui bordi delle palpebre. Mentre applicò l’ombretto sulla palpebra superiore viola, insieme a quello nero, per creare una sfumatura più scura di quel colore. Sulle labbra utilizzò un rossetto color rosso. Per renderlo più scuro la ragazza applicò anche un pò di rossetto nero, diventando una tonalità di rosso più scuro. Per le unghie ascoltò il consiglio di Shu, utilizzando così uno smalto viola. Quando lo smalto si asciugò la ragazza fu quasi pronta poichè il collega ebbe un’altra idea per decorare il volto della ragazza. Infatti suggerì di creare un rivolo di sangue all’altezza della bocca. Ma questa volta avrebbe cercato l’aiuto di Shu visto che disegnare non era il suo forte, anche se si trattava di una semplice riga rossa. Applicò altro cerone bianco sulla pelle rimasta scoperta, cioè collo e parte del torace (se Asami non indossava il bolero anche le braccia). Iniziò a guardarsi allo specchio, facendo delle strane smorfie. Dopodichè di soffermò all’altezza del naso. Alzò il sopracciglio sinistro per poi iniziare a parlare.

    -Che strano vedermi senza lentiggini...-


    Quelle lentiggini che per anni le aveva odiate,in quel momento era quasi dispiaciuta a non vederle. Continuò a guardarsi allo specchio nella speranza di intravvederle, ma a quanto pare il trucco riuscì ad “eliminarle”.

    -Spero di aver fatto un buon lavoro… Di solito io non mi trucco…-

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    [Se Asami non avesse indossato il bolero…]

    La ragazza finì di guardarsi allo specchio ma aveva ancora una zona da truccare: la schiena. Era un punto abbastanza difficile: non solo perchè non ci arrivava con le braccia ma anche perchè non riusciva a vedere nonostante l’aiuto dello specchio. Ancora una volta doveva chiedere l’aiuto di Shu.

    -Potresti darmi una mano? Purtroppo non ci arrivo e non ci vedo…-

    Avrebbe detto con rammarico. Avrebbe spostato i sui lunghi capelli rossi su un lato, portandoli in avanti, lasciando così la schiena libera. Avrebbe osservato Shu attraverso lo specchio con mola attenzione.

    §Shu Akasuna…§


    Aveva sentito quel nome dalla bocca di Miyako. Lui c’entrava qualcosa sia con la sunese che con Shinichi. Ricordò che quest’ultimo aveva chiesto di tenere la bocca chiusa riguardo la storia raccontata quella sera a Konoha nella sua stanza.

    -Tu conosci Miyako Kurogane, vero?-

    Ma la sua curiosità era troppo forte per non sapere come si erano conosciuti i due. Oppure la conosceva solo di nome.
    Alla fine lo avrebbe ringraziato dell’aiuto che aveva appena ricevuto.

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    Così la semplice kunoichi dalle nobili origini si trasformò in una delle attrazioni principali della casa. L’abito e il trucco erano perfetti. Anche lei si osservò più di una volta allo specchio compiaciuta della sua trasformazione. Si trovava di fronte al ragazzo vampiro. Lo superava di alcuni centimetri poichè ai piedi indossava degli stivali con un minimo di tacco.

    -Bene. Ora io vado a far iniziare il reparto carpenteria. Tu sta pure comoda, o fa un po' di pratica ma, per favore, non rompere nulla. Oppure puoi venire con me, se ti va.-

    In realtà non aveva voglia di andare in giro per la casa. In più non voleva essere un peso durante la riunione con il reparto carpenteria.

    -No, io resto qui... e non preoccuparti. Non toccherò niente.-

    Così rimase lì da sola ad aspettare l’arrivo del rosso.
     
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