Sigilli Trafugati

QdV di Oto

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  1. ~Cube
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    Il Fiore Lupo

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    ~I Sigilli Maledetti~



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    Convocazione.





    Mi trovavo di fronte all’Amministratore. Le mani incrociate dietro alla schiena. Il torso ritto come nella più classica posizione di attenti. Le spalle spinte verso l’esterno dimostravano il rigore marziale che quel momento richiedeva. Una convocazione d’emergenza. Urgente, come mai prima d’ora ne avevo ricevuto. E si poteva benissimo capirlo dalla condizione della ambiente in cui mi trovavo: rimanevano solo i muri portanti. Qualcuno doveva aver decisamente fatto arrabbiare Febh.

    Ascoltai completamente il discorso del Jonin più influente del Villaggio e rimasi nel più completo silenzio, come era mio solito fare. In pratica era avvenuto un furto, in quello che doveva essere uno dei posti più sicuri del continente, sotto il naso del Yakushi. L’amministratore puntò subito il dito verso un gruppo di teppisti, se così potevano chiamare, chiamato le Asce. Ero certo di non avere mai sentito prima quel nome, come del resto dell’esistenza di questi fantomatici sigilli. Mi promisi che avrei indagato più a fondo più tardi. Magari chiedendo ad Hebiko, la mia vecchia compagna di missione.

    Al termine del Briefing Febh ci diede il suo ordine, sulla missione, molto semplice: scovare quei bastardi, in qualunque modo. Annuii, avrei portato a termine quel compito. Tanto più se c’entrava qualcosa quel fantomatico Lord Goemon. Non era solo per Nouka. Quei bastardi erano una piega e come tale doveva essere cauterizzata, nel fuoco se necessario.

    L’Amministratore infine ci diede una lista di posti da cui iniziare la ricerca e quando mi accorsi che tra l’elenco c’era un posto gestito da un ramo della famiglia Yotsuki compresi subito quello che dovevo fare. Attendendo un attimo focalizzai la vista su Hebiko, aspettando di incrociare i miei occhi con i suoi. Quando avvenne con un semplice gesto puntai il dito verso il basso: l’avrei aspettata al piano inferiore. Volevo lei come compagna di squadra. Lei sapeva che cosa era in grado di fare quel Lord Goemon. Lei voleva vendicarsi… Sapevo che Hebiko era decisamente motivata.

    Con un lieve inchino di saluto mi allontanai dall’Amministratore in silenzio e scesi le scale attendendo così l’arrivo di Hebiko.

    Quando me la ritrovai davanti presi subito a parlare: -Hebiko… che ne pensi se indaghiamo insieme? Abbiamo già lavorato in missione e ci conosciamo. Inoltre sono convinto che in coppia si riescano ad ottenere molti più risultati, visto che ci troviamo davanti ad una questione delicatissima e come si è spiegato il Jonin gli errori non sono ammessi...- attesi un attimo – … Pensavo di iniziare a chiedere qualche informazione al No Pain no Gain, un locale di proprietà Yotsuki. Devi sapere che ultimamente sono purtroppo famoso tra i miei compagni di Clan e magari posso usare la mia influenza per ottenere qualche favore; in ogni caso mi sento di dirti di non abbassare mai la guardia… Purtroppo non tutti gli Yotsuki sono come me, molti di loro preferiscono il sangue alle parole...Quindi non sorprenderti se mi vedrai un po' più brusco del solito, ma in linea generale cerchiamo di mantenere la massima discrezione, è il nostro unico vantaggio- rimasi ad osservarla aspettando il suo giudizio, se avesse accettato prima di incamminarci gli avrei chiesto solo un’altra cosa:- Prima di andare… potresti dirmi qualcosa a proposito di questi sigilli maledetti? Purtroppo non ne sono a conoscenza.-


    Davanti al No Pain No Gain…




    Hebiko accettò la mia proposta e quindi di buona lena ci incamminammo verso il locale. Durante il tragitto rimasi nel più completo silenzio, senza interagire con la mia compagnia rimanendo invece concentrato sulla missione. Giunti al luogo mi posizionai davanti alla porta e voltandomi per un istante verso la mia collega accennai un sguardo deciso: ora si iniziava a fare sul serio.

    Se la porta si fosse aperta la mia reazione successiva sarebbe stata istantanea, ma allo stesso tempo discreta e pacata: - Salve, vorrei parlare con il proprietario. Sono qui per un tatuaggio. Ma prima da buon Yotsuki preferirei parlare in privato sul costo e sulla figura da incidere, insieme alla mia fidanzata.- Hebiko avrebbe compreso subito, stavo cercando di mantenere un profilo basso. Per quanto possibile.

    Se qualcuno mi avesse fatto presente che il proprietario non era disponibile avrei azzardato qualcosa in più proferendo: -Sono Kato Yotsuki, allievo di Daichi Yotsuki, e sono appena tornato dall’Anauroch. Ovvero sono quello, che senza problemi, ho spaccato la faccia ai ninja di Kumo. Mi sembra il minimo poter parlare con il proprietario in privato per farmi un fottuto tatuaggio… non trova? Bene ora voglio parlare con uno Yotsuki di questo locale.- concludendo con un tono questa volta decisamente secco e infastidito.
     
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