Sigilli Trafugati

QdV di Oto

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    Il Fiore Lupo

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    Una sottile linea di Inchiostro.



    Già, mi piacerebbe un tatuaggio a forma di Ascia-


    Fu il mio unico commento, secco e telegrafico. E tanto bastò per convincere a parlare quello che si definiva il dipende più fedele e anziano della Sala dei Tatuaggi. Lo compresi subito, intravedendo nel suo sguardo una sorta di reazione mista tra lo sgomento e la sorpresa più totale quando nominai quella parola.

    Il tizio prese a parlare, senza molti indugi e con mia sorpresa a dire la verità, introducendo persone e fatti a me completamente ignoti ma dalla natura estremamente interessante. In sostanza potevamo dire che io ed Hebiko, senza saperlo veramente, avevamo aperto una sorta di forziere nascosto. L'anziano tatuatore ci spiegò molte cose e ci avvertì dei numerosi rischi che stavamo andando a correre incontro ma sopratutto ci redarguì sulla effettiva pericolosità di quella sorta di tatuaggi e delle persone che ne erano in possesso, in particolare Mani d'Oro. Tuttavia rimasi in silenzio, non aveva senso commentare davanti a quel tizio: la mia collega avrebbe saputo da lì a poco le mie impressioni.

    Al termine del suo discorso fissai il vuoto per qualche istante, mi era venuta una idea:- Senta...Non potrebbe applicarmi anche a me uno di questi tatuaggi? Non so, qualcosa che mi possa difendere da quella sorta di attacchi così insidiosi? Non penso di costringerla, del resto non le sto chiedendo lo stesso potere di Mani d'Oro ma solo un modo per combattere alla pari quanto meno... in pù visto che è stato il suo Sensei per molto tempo quali sono le sue debolezze? Giusto per togliermi il dubbio: è uno Yotsuki anche lui? Ha parenti, famiglia? Delle paure che non ha mai superato? Una ferita o un fianco più debole?.- attesi qualche istante, attenendo che magari anche Hebiko si sarebbe, se avesse voluto, proposta per i tatuaggi - Ah... tra l'altro non potrebbe mostrarci alcuni schizzi tipici delle Asce e magari spiegarmi il loro significato, se esiste... immagino che se seguono una scala gerarchica credo che i loro tatuaggi non facciano di meno. Avrò modo almeno da capire effettivamente chi mi troverò davanti.- in realtà l'idea era proprio quella di memorizzarli visivamente e magari applicarmeli con la Tecnica della Trasformazione, se ce ne fosse stata l'occasione.

    Avrei così atteso l'eventuale reazione del tatuatore alla mia prima proposta ed avrei atteso una sua risposta, così da decidere il passo successivo.


    Al termine dell'interazione con l'anziano...



    Uscimmo entrambi dal Sala e facendo un cenno ad Hebiko indicai, in maniera univoca, di seguirmi. Così mi apprestai ad infilarmi in una delle tante viuzze vuote e malmesse del quartiere dei Piaceri. E dopo essermi accertato dell'effettiva assenza di persone presi a parlare, con un tono discreto:- Quel vecchietto ci ha detto tantissime cose interessanti e credo di essermi fatto una sorta di idea preliminare. Mani d'Oro, ex allievo del tatuatore, si è separato dal maestro per il solito motivo: la ricerca del potere o una cosa del genere. Qualcuno, astuto, ha notato in lui un potenziale e gli ha fornito mezzi e strumenti. Ebbro di fama e gloria stanotte ha voluto fare il colpaccio: entrare nella storia e rubare i Sigilli a Febh. Inoltre sappiamo che quel bastardo di Goemon è collegato ai Sigilli in qualche modo, anche se non sappiamo come. Tuttavia mi viene da pensare solo una cosa Hebiko: Figlio-di-puttana-Goemon ha fornito supporto a Mani d'Oro e ora, come conseguenza, ci ritroviamo in questo casino. Il problema è che Goemon sa quello che fa, così ci ha dimostrato fino ad ora e quindi questo lo rende un tizio pericoloso. Potrebbe benissimo essere già un paio di passi più avanti di noi. - ripresi fiato, tendendo le orecchie alla ricerca di rumori sospetti - Ora questa è la teoria. La pratica è che sappiamo che c'è un gruppo di Asce nei Vicoli, niente di più. Inoltre non per quanto possa essere risultato affidabile il vecchio non mi fido. C'è qualcosa che non mi torna. Se Mani d'Oro fosse stato un tipo sveglio avrebbe già ucciso o fatto sparire quel vecchio, del resto si tratta pur sempre del suo Sensei. O almeno così avrei fatto io. Perciò non possiamo fidarci solo delle sue parole. Non completamente almeno. Per questo ti propongo di proseguire con le indagini e posticipare l'assalto ai Vicoli, che oltretutto sono un posto terribilmente pericoloso. Pensavo di indagare alla Pelle dell'Alligatore: l'amministratore ci ha detto che in quel luogo abbandonato ci sono voci che si radunano vecchi nemici delle Ascie. E come si dice: Il nemico del mio nemico è mio amico...Che ne pensi? E se sei d'accordo direi che è meglio ci togliamo il coprifronte, potrebbero nemmeno farsi vedere se vedono questo simbolo.- Avrei così atteso la risposta della mia collega Shinobi e nel caso affermativo di risposta sapevamo che fare. Di nuovo nel Quartiere dei Piaceri, di nuovo alla ricerca di indizi o, nel migliore dei casi, di alleati utili alla causa.


    Davanti alla Pelle dell'Alligatore...


    Nuovamente ci muovemmo in silenzio concentrati sul da farsi e sul cercare di restare il più discreti possibili, senza più il simbolo del nostro Villaggio sulla nostra fronte. Una volta giunti a destinazione mi voltai verso Hebiko. Questa volta la mia espressione risultò tesa. A differenza dell'emporio non potevo certo aspettarmi cosa sarebbe potuto succedere nel peggiore dei casi. Stavamo correndo un rischio.

    Mi allontanai di tre-quattro metri da Hebiko, giusto per mantenere una distanza di sicurezza nel caso ci avessero attaccati, e così proponendomi da apri-fila sarei entrato nell'edificio. Acuendo al massimo i miei sensi mi sarei guardato attorno, in primo per scoprire se c'era qualcuno e secondo per individuare qualche pericolo.

    Se il locale sarebbe stato vuoto avrei atteso qualche minuto, magari per aspettare una reazione qualunque essa sarebbe stata. Se ciò non sarebbe avvenuta mi sarei posto al centro del piano e ad alta voce avrei urlato:-Siamo qui per le ASCE!- Un'esca. Molto pericolosa, ma necessaria. A quel punto se qualcuno si sarebbe fatto vivo avrei continuato, limitandomi ad una sola frase:-Siamo qui per vendetta come voi. E credo che abbiamo molte cose da condividere...-

    Se invece mi sarei ritrovato in locale aperto e con una serie di persone mi sarei avvicinato alla prima che mi sarebbe apparsa più affidabile e avrei proferito:- Voglio parlare con qualcuno di importante qui, subito. In privato.- il mio tono si sarebbe rivelato freddo, distaccato e terribilmente minaccioso, non avevamo tempo da perdere. Se la mia richiesta sarebbe stata accettata a quel punto probabilmente mi sarei ritrovato davanti a qualcuno di rilevante e avrei così proferito:- Le Asce. Le stiamo cercando e le vogliamo morte. E' credo che sia un pensiero condiviso con qualcuno che abita in questo posto. Credo che possiamo giungere a qualche accordo. Che ne dice?-
     
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86 replies since 1/9/2016, 23:20   2287 views
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