All'apice della radice

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  1. Waket
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    Rosso o Blu?

    VI - Pensaci con attenzione, è una scelta importante.



    Hebiko riuscì a concentrarsi a sufficienza per far tornare la lingua a posto, seppur con la punta ormai divenuta biforcuta. Sibilò un paio di volte, fissando l’uomo di fronte a se con l’aria di chi non aveva molta voglia di scherzare, e non le si poteva dare torto in un momento del genere.

    È stato un incidente. L’hai visto anche tu.

    Il discorso successivo venne preso fin troppo alla leggera da Raizen, o forse da Hebiko stessa. Non la prese bene, reagì alzando la testa e facendosi grossa, per quanto riusciva, cercando di assumere un’aria minacciosa (che somigliava molto più ad un gattino terrorizzato), prima di rispondere con voce decisa:

    Non solo sono “un’arma” di Oto, sono l’arma di Febh Yakushi, Amministratore di Oto. Come pensi reagirà, sapendo che tu voglia confiscarla?

    Festeggiando, probabilmente. La rossa poteva solo immaginare la sua reazione, conoscendo solamente il lato più stupido dello Yakushi; ricordava le varie storie sul suo conto, chi sembrava averne il terrore, ma non aveva ancora avuto modo di sapere se fossero reali o solamente “leggende” per far sì che il popolo non si ribellasse totalmente.

    R-recente!? Ho passato lì TUTTA la mia infanzia! I cambiamenti sono arrivati dopo che me ne sono andata! Magari… Magari i miei nonni erano ninja! Già! Non ci hai pensato a questo, eh? E quindi mi hanno passato i loro geni. ...E’ così che funziona, è logico.

    I discorsi del colosso riguardanti una presunta modifica genetica non le andavano giù. I laboratori più in superficie ed ormai abbandonati erano un “libero accesso” per chiunque, molte volte le era capitato di esplorarne qualcuno; per quanto i segreti più importanti fossero nascosti più in profondità, magari dietro qualche trappola, chiunque sapeva a grandi linee i disgustosi esperimenti che venivano fatti.

    ...Cosa sono?

    La domanda la prese alla sprovvista. L’Hokage aveva già immaginato che lei stessa non lo sapesse, ma Hebiko non si era mai posta la domanda. Il suo interesse era solamente quello di trovare un luogo dove sentirsi a casa, tuttavia dopo la sua fuga da casa la priorità era quella di guadagnarsi da vivere. Ora poteva permettersi di dire che stava in una posizione di stabilità economica e sociale da permetterle di vivere bene, ma era davvero ciò che voleva, o semplicemente il fatto di essere passata da rifugi improvvisati ad un profumato appartamento ed un lavoro ai piani alti l’avevano distratta, impedendole di riscoprirsi del tutto?

    T-totale mutazione in COSA?

    La kunoichi fissò il pavimento, pensierosa ed insicura. Il Colosso aveva ragione, se non si fosse allenata a trattenere, o magari sfruttare, quel nuovo potere, il rischio che si manifestassero casualmente era reale, e se il dover restare per tutta la vita con uno spaghetto al posto del braccio non la spaventava abbastanza, il sapere che un incidente simile poteva capitare nel momento sbagliato e costarle la vita.
    Dall’altra parte c’era una potenzialità, un potere che poteva essere sfruttato al meglio e che in pochi conoscevano. Ciò poteva renderla un’arma unica e fondamentale per Oto, ma prima di tutto per se stessa. Sin dal momento in cui i suoi occhi erano mutati, aveva sempre trovato un certo piacere nel vedere come la maggior parte dei suoi avversari la temessero, vedendo in quel piccolo dettaglio un probabile potenziale nascosto. Le piaceva sentirsi forte, le piaceva sfruttare il suo potenziale fino al limite. Non sapeva però fin dove poteva arrivare questo tipo di potere, solamente vedendo le due mutazioni avute, c’era il rischio che si trasformasse in un mostro se avesse deciso di sviluppare quella mutazione, dato che nemmeno Raizen pareva conoscerne il limite.
    E poi la mise davanti ad una scelta.
    Fissò i due coloratissimi liquidi contenuti nelle siringhe, mugolando lamentosa:

    Non è che li avete in pillola? Gli aghi mi fanno un po’ paura…

    Senza nemmeno aspettare la sua reazione, consapevole dell’inutilità della sua richiesta, si avvicinò al tavolo, stretta in se, insicura, pensierosa. Impiegò qualche silenzioso minuto prima di sciogliere le braccia, assumendo una postura più decisa, senza però guardarlo in faccia.

    Voglio diventare più forte. Per me. ...Per Oto.

    Leggermente insicura, una piccola rinuncia ad un frammento di libertà, si sentiva comunque legata al suo paese abbastanza da rendersi disponibile in caso di necessità. Non per nulla, come segretaria, stava già dando tutto ciò che poteva al paese, mettendo Febh in riga e cercando di renderlo un buon leader. Non le importava che le venisse riconosciuto il merito, ma che fosse lei stessa consapevole di aver raggiunto importanti obiettivi, per sé stessa.

    Io… Non posso negare che tutto ciò mi spaventa un po’. Me ne sarei dovuta accorgere molto tempo fa, ma non si era più ripresentato il problema, lo avevo dimenticato. Non voglio lasciarmi scappare un potenziale del genere ed incappare nei rischi da te descritti. ...Non so se sono pronta. Ma non mi voglio tirare indietro proprio ora.

    Vipera se ne stava di fronte al tavolo, silenziosa, con la siringa rossa in mano. Poco prima di confermare del tutto la sua scelta, si voltò dubbiosa verso Raizen, notando un piccolo dettaglio forse omesso per chissà quale motivo:

    E i lati negativi del siero rosso dove sarebbero?

    La sua nuova linguetta da vipera si mostrò nuovamente, facendola sibilare in direzione dell’Hokage.
    Che le stesse dando solo l’illusione della scelta?


    Edited by Waket - 10/9/2016, 21:08
     
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