Danger scaled

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  1. Historia
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    Mettersi alla prova

    Post III



    Ai complimenti della kunoichi Shin provò un lieve imbarazzo. Con una mano si accarezzò i capelli dietro la nuca come era solito fare in situazioni del genere mentre portò l'altra sul petto, appoggiandola al ciondolo nascosto sotto i vestiti. Beh è una lunga storia, un giorno se ci sarà occasione te la racconterò! L'ascesa al monte Yume in compagnia di Kato era stata un momento fondamentale per la sua crescita: poteva affermare senza ombra di dubbio che il giovane sceso dal santuario di Inari era diverso da quello che vi era salito. Rimase sopreso di scoprire un altro lato della personalità della Fuyutsuki che contribuiva a rendere la sua figura ancora più complessa e frastagliata. Era strano vederla comportarsi da ragazzina dopo quello che avevano passato fino ad allora, ma piacevole. Dal canto suo la kitsune la guardò con compassione. Certo che voi esseri umani siete strani. Tra tutte le volpi del suo contratto Shamada era probabilmente una delle più burbere, abituata alla vita selvaggia nelle foreste del Paese del Fuoco. Il Kinryu scambiò con la creatura uno sguardo eloquente non appena Ayuuki si voltò, pregandola di portare pazienza per le stravaganze della compagna. Di fronte alla grotta il genin veterano chiese se aveva scoperto qualcosa e, ad una sua risposta negativa, vide comparire sul suo viso un'espressione di disapprovazione. Perdonami, da quel che ho visto sono saltato stupidamente alle conclusioni. Per quanto ami considerarmi scaltro sono più un ninja da azione che da indagini, scusa. Sperava che la Fuyutsuki non se la prendesse troppo, anche se in effetti quello era un errore da principiante che poteva avere gravi ripercussioni sulla loro missione. Visto che ormai erano lì decisero comunque di inoltrarsi all'interno della cavità naturale per seguire le tracce ematiche, nella speranza che li portassero al guardiacaccia scomparso o alla bestia, o ancora meglio ad entrambi. La grotta appariva scavata e levigata dall'azione dell'acqua, ma, perlomeno nella sezione iniziale, non v'era traccia di torrenti o pozze. Man mano che proseguivano tuttavia l'ambiente si fece più umido ed al contempo oscuro, limitando la visuale a pochi metri. Il genin aveva con sé un accendino, ma in mancanza di un supporto per improvvisare una torcia si sarebbe accontentato della poca luce che filtrava. Dal canto suo la volpe procedeva sicura, favorita dai suoi sensi animali. Da lì a poco iniziarono a far la loro comparsa alcune stalattiti e stalagmiti, di grandezza progressivamente maggiore. Shin le osservò ammirato, era la prima volta che le vedeva dal vivo. Attratto dalla superficie levigata e lucida fece per sfiorarne una, ma la voce bassa di Shamada lo mise in guardia. Evita di toccarle, o non cresceranno più. A malincuore il giovane ritrasse la mano, ripromettendosi di interrogare la kitsune in seguito sul motivo. Avevano chiaramente affari più urgenti in quel momento. Davanti a loro si apriva infatti un profondo baratro che impediva di proseguire. Scrutando in basso il genin non ne vide la fine, quindi ne dedusse non fosse molto salutare finirvi dentro. Non credo che l'uomo si sia recato dall'altra parte di sua spontanea volontà. Anche volendo poi, non credo ne sarebbe stato in grado. Forse la distanza è eccessiva perfino per me... Alla domanda della Fuyutsuki scosse la testa. Immagino di non avere altra scelta vero? Cercherò di non schiantarmi tranquilla...sai, le scartoffie. Faceva riferimento alla battuta che la collega gli aveva rivolto dalla sommità del costone roccioso mentre gli insegnava a controllare il suo chakra il giorno precedente. Shin prese alcuni respiri profondi, ripetendosi che ce la poteva fare. In fin dei conti aveva imparato solamente ieri a manipolare la propria energia in modi incredebili, quindi poteva far tesoro prezioso di quegli insegnamenti e sfruttarli anche in quell'occasione. Il meccanismo di base era lo stesso, ma doveva orientarlo allo scopo finale che intendeva ottenere. Nel frattempo la veterana si era offerta di traghettare dall'altra parte la volpe, che con uno sguardo incerto cercava un segno di assenso o meno da parte dell'evocatore. Questi annuì, desideroso di non mettere a repentaglio anche la vita della piccola kitsune che, a malincuore, si lasciò cingere dalla ragazza. Ci vediamo di là. Vedi di stare attento, che poi chi lo dice al vecchio che sei schiattato? Poi si voltò verso Ayuuki Quando vuoi. Shin sorrise, in effetti non aveva nessuna voglia di incorrere nelle ire del gran sacerdote di Inari. Vi raggiungerò subito non temere. La voce esprimeva una sicurezza che il ragazzo non possedeva. Tuttavia non gli mancava il coraggio, e non si era allenato tanto per poi finire schiattato in un posto del genere, facendo tutto da solo per giunta. Si allontanò di qualche passo dal ciglio, studiando ogni movimento della Fuyutsuki nel tentativo di carpire qualche ultimo suggerimento. Non appena lei e la volpe furono al sicuro si riscosse: toccava a lui ora. Prese la rincorsa e scattò in direzione dell'abisso. A pochi passi dal vuoto iniziò a far fluire il chakra verso gli arti inferiori, accumulandone una sottile patina sulle piante dei piedi. Calcolò l'altezza degli ostacoli e la curvatura del salto, inclinando il busto per assecondare la traiettoria. Nell'atto di darsi lo slancio all'ultimo secondo rilasciò tutta l'energia accumulata aumentando l'effetto della spinta. I suoi conti si rivelarono quasi esatti, ma era arrivato troppo alto e appena troppo corto. Una stalattite appuntita gli procurò una profonda ferita alla spalla sinistra, ma il corpetto evitò il peggio. Stringendo i denti atterrò sul bordo umido dell'altro lato, rischiando di scivolare dentro il baratro mentre dietro di lui la roccia calcarea che aveva urtato si infrangeva sul fondo della fossa con un terribile schianto. Con una prontezza di spirito incredibile diede un colpo di reni ritrovando l'equilibrio e al contempo ricreò una sottile patina di chakra, con funzione adesiva questa volta, sotto i piedi. In modo poco elegante forse, e non del tutto incolume, era riuscito a superare l'ennesima prova potenzialmente letale da quando era iniziata quella missione. Sembrava quasi che la veterana ci provasse gusto a mettere in pericolo la sua vita. Muovendosi verso di lei ridacchiò con una lieve smorfia di dolore sul viso. Forse la verità è che inconsciamente mi piace farmi rammendare da te, per questo continuo a ferirmi da quando ti conosco!


     
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