Pioggia e Fuoco

Erano passati diversi mesi dalla sua iscrizione all'accademia, frequentando assiduamente le lezioni ed impegnandosi al massimo e, finalmente, il momento per mettere in pratica tutto quello che aveva imparato era giunto. Quando si vide recapitare la missiva dell'accademia si sentì al settimo cielo.
Rimase lì, immobile, a fissarla per un po', ancora incredulo di avercela fatta. La prima persona alla quale lo disse fu la madre, la quale fu felicissima il suo unico figlio seguisse le tradizioni di famiglia. Da quel che ricordavo Yuki, quello fu il suo primo vero sorriso da quando il padre morì...
Poi fu il turno di sua nonna, che avendo un carattere molto serio e autoritario, non si scompose più di tanto anche se i suoi occhi lasciavano trapelare fierezza nei suoi confronti.

Tornato nella sua stanza iniziò a raccogliere il necessario per il viaggio; non si era mai allontanato di casa e al pensiero di stare via per un periodo così lungo i suoi occhi si illuminarono, non solo perchè sarebbe finalmente diventato un ninja a tutti gli effetti, ma avrebbe potuto scoprire il mondo in tutte le sue fattezze.
Decise di partire la sera stessa, data la lontananza della sua destinazione, prendendo un traghetto per il paese del fuoco. Successivamente avrebbe dovuto utilizzare un calesse per arrivare fino al villaggio della pioggia.
Nonostante l'eccitazione per il viaggio, dentro di lui crebbe un senso di solitudine, non avendo mai intrapreso un viaggio così lungo e da solo... o non proprio da solo.
Non ti vedo molto in forma, sicuro di voler continuare?
Fatti gli affari tuoi...
Secondo me non hai la stoffa del ninja, già vederti in questo stato per un po' di movimento dice tutto.
Ribattè il barbuto marinaio che soltanto Yuki poteva vedere e sentire, mentre quest'ultimo era intento a rigurgitare il pranzo, non essendo abituato al moto della nave. Difattì proprio per l'abilità della sua famiglia non era mai completamente solo, essendo continuamente circondato da spiriti di ogni genere.
Se sei qui per sfottere puoi anche andartene.
In realtà sei tu che dovresti andartene, io sono qui da 4 anni ormai.
Anche se molto infastidito dalle burla dello spirito, era anche contento che gli avesse tenuto compagnia durante il tragitto in mare.

Il viaggio sulla terraferma si rivelò molto più noioso, attraversando tutto il paese del fuoco, obbligato a stare tutto il tempo seduto sul calesse che lo avrebbe condotto a destinazione. Dopo tanta attesa, giunse infine al villaggio della pioggia, decisamente diverso dal luogo in cui era cresciuto, infatti tra tutti quei palazzi in metallo e la pioggia incessante si sentiva smarrito. Sulla lettera che gli era stata recapitata vi erano delle istruzioni per raggiungere l'avamposto dove avrebbe trovato il suo sensei ad attenderlo; ci mise a trovare la strada giusta da percorrere e, alla fine, arrivò a destinazione.
Non fu difficile riconoscere il suo maestro, il quale si presentava in maniera abbastanza bizzarra, con un cartello di legno appeso al suo collo, nonostante l'aspetto raffinato.
Yuki rimase un po' sconcertato da questa visione sperando che non fosse veramente lui il maestro, ma dovette arrendersi all'evidenza e salutarlo.
Salve, lei deve essere il sensei, io sono Yuki Mori, lo studente di Kiri.
Inizialmente non lo aveva notato, ma c'era un altro ragazzo al suo fianco, decisamente più alto di Yuki e con una grossa cicatrice che gli sfigurava il volto, ma la cosa che più lo colpì fu scoprire che era un altro studente.
Il maestro, togliendosi il cartello di dosso, osservò il ragazzo dalla testa ai piedi e sorrise. Poi una sua domanda interruppe il silenzio venutosi a creare.
Allora? Perché vuoi diventare un ninja?
Il giovane kiriano non si aspettava una domanda del genere all'improvviso e dopo pochi secondi di silenzio disse...
Voglio diventare un ninja per l'onore della mia famiglia e diventare abbastanza forte per perfezionare le abilità che ho ereditato.