Incontro del destino?

[Free Gdr Kairi - Shu]

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  1. Kairi Uchiha
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    Come al solito, come tutti, l'uomo si mise a parlare dei vari tipi di torture a cui poteva essere sottoposta, per poi cominciare ad osservarla quasi fosse carne esposta in vetrina. Era ovvio e palese che la situazione sarebbe finita in quel modo, entravano nella sua cella solo per due motivi, o torturarla o utilizzare il suo corpo per soddisfare i loro più infimi e sporchi desideri carnali.
    Ma non avrebbe dato a quell'uomo nessuna soddisfazione, se voleva abusare del suo corpo avrebbe potuto farlo, avrebbe ottenuto da lei la stessa enfasi di una bambola gonfiabile.

    Eppure lo sconosciuto la sorprese, sussurrandole all'orecchio parole che mai aveva sentito prima in quel luogo Se ti dicessi che posso esaudire il tuo più grande desiderio... se ti dicessi che posso regalarti questo luogo avvolto dalle fiamme ed i tuoi torturatori che strisciano ai tuoi piedi implorando pietà, solo perché tu possa negargliela e tagliar loro la gola, infilando nella ferita il loro cazzo. Mi pare si chiami "Cravatta di Ame", no? alzò lo sguardo verso il viso dell'uomo, non sapendo cosa pensare. Si trattava di sicuro di una trappola, si, un'altro dei subdoli modi che si erano inventati per darle qualche illusione di libertà, e non aveva la minima intenzione di credergli.
    Eppure...il tono della sua voce sembrava così sincero, diverso da quello di tutte le altre persone che erano entrate nella sua cella da quando aveva memoria: prima di iniziare con la sua classica tortura era stato quasi cortese, perlomeno per i canoni a cui era abituata la povera ragazza.
    Dimmi come sussurrò in maniera tale che potesse sentire solo lui, prima che l'uomo iniziasse con un'altro dei suoi deliri sul farla sentire donna, farle provare il vero amore e blablabla, un sacco di moine e frasi che aveva sentito più e più volte e non le facevano effetto.

    Ciò che aveva scatenato il suo interesse era invece quella frase sussurrata al suo orecchio, ed il fatto che l'uomo stesse continuando a parlare di una fantomatica recita: se il tutto fosse stato un semplice modo dello sconosciuto per torturarla ulteriormente, segno di una mente annoiata oltre che malata, non sarebbe stato poi tanto diverso da ciò che succedeva almeno una volta alla settimana in quella cella, storiella a parte.
    Ma se invece si fosse trattato di verità, se quella che le stava offrendo fosse davvero l'opportunità che da sempre sognava, che desiderava da quando era rinchiusa in quel posto, poteva davvero permettersi di lasciarsela scappare in quel modo? D'altronde, cosa aveva da perdere ormai? Per quanto l'incappucciato continuasse a dire che lui sarebbe stato in grado di torturarla come mai nessuno, continuava ad essere un semplice novellino.
    Aveva conosciuto persone ben più pericolose di lui, ed una delle prove era la lunga cicatrice che percorreva il lato sinistro del suo volto esattamente all'altezza dell'occhio, occhio che con una ferita simile non sarebbe neppure dovuto essere ancora lì.

    Annuì in maniera impercettibile quando l'uomo le disse che avrebbe dovuto strapparle gli abiti di dosso e lo lasciò fare, ma visto che le era stata data per la prima volta una possibilità di scelta non aveva la minima intenzione di permettere all'ennesimo sconosciuto di fare del suo corpo ciò che voleva: se assecondandolo fosse davvero riuscita in quello che era il suo scopo, lei e solo lei avrebbe deciso a chi offrirsi. Gli avrebbe dunque fatto continuare la sua recita, senza permettergli di penetrarla in alcun modo, sussurrando al suo orecchio Fammi uscire da qui, e forse allora sarò io a farti capire cos'è veramente l'amore, ne ho viste talmente tante qui dentro ormai. Ma in queste condizioni da me otterrai la stessa soddisfazione che potresti avere da un sacco di patate, però possiamo continuare con questa recita, se quegli imbecilli la fuori sono così idioti da cascarci continuò con un filo di malizia nella voce, la sua mente proiettata in un solo obiettivo: uscire finalmente da quel posto maledetto.



     
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