Team 1 - Campo di allenamento

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  1. Shunsui Abara
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    Addestramento: Post 1
    Team 1
    Paese dell'Erba


    Arrivare nel Paese dell'Erba non era stato facile. Nonostante il genin avesse noleggiato un piccolo carretto per non farsi tutta la strada a piedi, ci erano volute più di dieci ore di viaggio per percorrere oltre 700 Km. Attraversare l'Anauroch, chiaramente, non aveva aiutato, ma ora che avevano passato i confini del Paese del Vento, le cose erano migliorate. Una vegetazione sempre più rigogliosa aveva preso il posto della sabbia, strappando chilometri preziosi all'avanzata del deserto, e la loro velocità di movimento era aumentata.Oh..finalmente potremo andare un po' più veloci. Ci sono chiaramente dei vantaggi a non vivere in mezzo al deserto... Nonostate ciò, Shunsui amava il deserto, e spesso passava molto tempo ad ammirarne la vastità quando prestava servizio alle mura. Proprio durante uno di quei momenti, gli era arrivata la comunicazione da parte dell'Accademia. Team 1...Paese dell'Erba. Quella dei team di genin era un pratica ben consolidata nell'Accademia. Anzi, Shunsui più di una volta si era chiesto come mai non lo avessero già contattato. Non che le sue giornate fossero vuote: tra il lavoro alle mura ed i suoi compiti all'interno del Tempio, a mala pena aveva tempo da dedicare a se stesso. Forse anche per questo era partito volentieri: gli avrebbe fatto bene staccare dal lavoro e dedicarsi alla sua formazione.

    Arrivato nel luogo di incontro, Shunsui scoprì di non essere arrivato per primo. Il ragazzo che si ritrovò di fronte poteva essere cinque o sei anni più piccolo di lui. Una zazzera di capelli sul celeste lo rendevano piuttosto appariscente ma, a pelle, il genin della Sabbia percepiva che il tizio doveva essere un tipo tranquillo. Alzando la mano sinistra, Shunsui salutò il ragazzo. Chiaramente la presenza dominante era un'altra. Vestito di tutto punto, con guanti bianchi ed abito nero, un'altra persona si trovava dirimpetto al ragazzo dai capelli blu. Non c'erano dubbi su chi fosse allievo e chi maestro. I ninja di alto grado, in qualche modo, si riconoscevano. Forse per la sicurezza, o le movenze o chissà. Shunsui inclinò il capo in segno di rispetto al sensei e disse: Buongiorno. Sono Shunsui Abara, sono qui per l'incontro del Team 1 Una presentazione senza pretese, ma il genin non sapeva stare in silenzio in una situazione come quella. Anzi, prima del suo addestramento speciale all'interno del Tempio non si sarebbe mai sognato di mantenere un tono così composto, e di usare parole così posate. La verità era che l'esperienza con i Guardiani lo aveva cambiato molto, e lo aveva portato a conoscere molte cose che prima ignorava o con le quali non aveva confidenza. Per esempio: l'abbigliamento del sensei un tempo gli avrebbe causato un risolino per diverse ore, mentre ora, avendo vissuto con alcuni personaggi particolari nel Tempio, lo trovava solo bizzarro. Ad ogni modo, era chiaro che mancasse ancora un membro della squadra. Per questo, Shunsui si andò a mettere ad un paio di metri dal suo compagno di team, ed aspettò che l'incontro iniziasse ufficialmente.

    [...]


    Il sensei si presentò come Asmodai Akuma. Chiaramente un jonin, anche se non lo disse. Nonostante il tono e le parole cordiali, Shunsui non riusciva ad inquadrare bene quel tipo. Non gli dava l'impressione di essere amichevole, sebbene i suoi gesti fossero impeccabili. Ad ogni modo, Asmodai suggerì loro che la cosa migliore da fare era iniziare a conoscersi.Senza dubbio una buona idea... ma pensare di confidare i propri segreti al primo appuntamento era qualcosa di sicuramente sbagliato, come aveva imparato da un paio di esperienze amorose. Il ragazzo dai capelli azzurri - Takeshi, questo era il suo nome - non sembrava pensarla allo stesso modo. Raccontò di essere un orfano e della tragica fine dei suoi genitori. Se Shunsui non avesse visto negli occhi di Takeshi il dolore per quello che aveva passato, e non lo avesse riconosciuto come il suo stesso dolore, forse non gli avrebbe creduto. Ma il genin sentiva che quelle parole erano vere. Tuttavia non provò pietà per il ragazzo, ma solo la comprensione di una persona che aveva vissuto un'esperienza simile. Quanto toccò a lui, il genin della Sabbia non riuscì ad essere altrettanto aperto: Mi chiamo Shunsui Abara. Sono cresciuto in una compagnia errante di mercanti, dove ho speso la maggior parte della mia vita. Almeno fino a pochi mesi fa, quando la guerra scatenata dai Cremisi ci ha divisi. Mi sono recentemente trasferito a Suna per apprendere la via dello shinobi e presto regolarmente servizio alle mura cittadine. Motivo per il quale so per certo che nessuno di voi è passato per il mio villaggio da qui ad un mese ehehe. La mia passione sono le armi , i veleni ed i meccanismi, e spero di poter diventare un esperto in questi settori. Da sotto il mantello, il genin portò la mano destra sulla testa per scompigliarsi i capelli in un gesto involontario. Così facendo, mostrò tutto l'avambraccio destro, il quale era completamente tatuato con complessi disegni color nero e porpora.Motivazioni...diciamo che mi sono prefissato un obiettivo da raggiungere, ed intendo portarlo a termine nel minor tempo possibile. La sua espressione si sarebbe incupita per un momento, per poi tornare rilassata. Ad ogni modo, il genin della Sabbia aveva ultima la sua piccola presentazione, lasciando spazio al terzo membro del gruppo di fare altrettanto.
     
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