La strada del ninja

[Addestramento] Kato e Shin

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    La strada del ninja

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    Shin si voltò a controllare se Kato riusciva a tenere il suo passo. Dopo aver abbandonato il territorio del Paese delle Risaie per entrare in quello del Fuoco i due shinobi si erano scambiati i ruoli ed ora il genin di Konoha faceva strada. Il percorso che stavano percorrendo correva tra i boschi fitti che ricoprivano la pianura su cui dominava la nazione. Il giovane Kinryu l'aveva preferito alla strada battuta perché innanzitutto permetteva loro di tagliare, accorciando le distanze, senza effettuare noiose deviazioni. In seconda battuta voleva testare le capacità dell'amico, a partire dalla sua resistenza. Le parole che si erano scambiati nella radura del Bosco dei Sussurri erano impresse a fuoco nella sua mente. L'otese aveva assunto sulle sue spalle la responsabilità di risollevare le sorti del suo clan, dando agli Yotsuke un nuovo indirizzo. Nessuno glielo aveva chiesto, e anzi era pronto a scommettere che in molti lo avrebbero ostacolato pur di mantenere lo status quo, timorosi di perdere il proprio prestigio e con essi gli agi. Altri sarebbero stati semplicemente indifferenti, restii ai cambiamenti più per pigrizia e abitudine che per vera convinzione. In ogni caso la sua strada si prospettava in salita. Così come Shin non aveva esistato a mettere in pericolo la sua vita per diventare più forte, e difendere così i suoi ideali, anche sul viso di Kato si poteva leggere una determinazione simile. Giunti sulle rive di un piccolo, ma rapido ruscello il foglioso si fermò, facendo segno al compagno di arrestarsi a sua volta. Si sarebbero presi alcuni minuti di pausa prima di ripartire. Chinandosi sul corso d'acqua il genin si dissetò, ma nell'atto di rialzarsi rimase a rimirare la propria immagine riflessa sul liquido turbinoso. L'otese gli aveva chiesto una mano per il legame che gli univa, e lui aveva accettato a cuor leggero senza porsi problemi di sorta, ma ora gli era venuto un dubbio: meritava davvero tanta fiducia? Pensieroso si accomodò sull'erba, appoggiando la schiena ad un albero. Sei lento. Una battuta detta col sorriso per spezzare la tensione. Dimmi Kato, sei sicuro di non esserti preso un compito più grande delle tue possibilità? Il Kinryu lo stava mettendo alla prova. Prendendo se stesso come esempio e metro di paragone era convinto che solo una volontà incrollabile poteva sostenere un duro allenamento come quello a cui intendeva sottoporre l'amico. Se la risposta data dal ninja del Suono lo avesse soddisfatto avrebbe annuito, prima di riprendere la parola. Con le tue forze attuali non hai speranze. Era inutile girarci intorno, era così. Tuttavia hai del potenziale, e se le tue motivazioni sono abbastanza salde potrai un giorno esprimerlo al massimo. Voleva che fosse chiaro che la strada che lo aspettava era perigliosa, e tutta in salita. Sacrificio e dedizione, è questo il segreto. Ah e anche una certa dose di faccia tosta. Sorrise, i visi cupi non si addicevano al foglioso. Se sei consapevole di questo, direi che possiamo iniziare. Si sarebbe goduto la faccia sorpresa dello Yotsuke a quella affermazione, ma non lo avrebbe tenuto troppo sulle spine. Sei venuto da me chiedendo aiuto, no? Bene, ho intenzione di aiutarti a sviluppare le tue doti nascoste. Si rialzò, sistemandosi i vestiti stropicciati. Non pensare che basti allenarsi nel corpo per diventare un bravo ninja, ci sono molte altre abilità che dobbiamo padroneggiare per aspirare ad entrare nel novero dei migliori. Gli diede le spalle, pensieroso. Il suo obiettivo a breve termine era prepararlo allo scontro di prova contro Kairi. L'aveva vista alcuni giorni prima di partire per Oto, e la ragazza aveva finalmente sbloccato l'abilità oculare del suo clan, lo sharingan. Ricordò la scena con un sottile imbarazzo, visto i fatti che ne erano seguiti, ma per fortuna l'amico era alle sue spalle e non potè rendersene conto. Anche Kato aveva imparato a padroneggiare la tecnica segreta del suo clan, quindi il divario tra i due non era eccessivo. Tuttavia l'Uchiha aveva viaggiato in lungo e in largo per il continente, ed era probabile che avesse imparato molto altro nel frattempo, come anche il Kinryu. Annuì tra sé e sé. Aveva deciso da dove iniziare. Si girò, fissando il suo allievo. Per prima cosa è fondamentale che impari a controllare il tuo chakra. Inizieremo dalle basi non temere, ma comunque pretendo che tu ti impegni al massimo, altrimenti non ci penserò un istante a scaricarti, capito? Studiò i suoi occhi, specchio dell'anima, cercando in lui la fiamma sacra del suo nindo. Si sarebbe estinta come un fuoco di paglia o avrebbe invece brillato? Solo il tempo poteva dirlo.
     
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