La strada del ninja

[Addestramento] Kato e Shin

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  1. ~Cube
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    Il Fiore Lupo

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    Chakra Adesivo.



    E così ebbe inizio la prima fase di addestramento. Ci trovavamo sempre nei pressi di quel piccolo ruscello, immerso nel verde della foresta del Paese del Fuoco e il mio collega mi invitò a togliermi l'equipaggiamento e i pesi aggiuntivi. Non obbiettai per il semplice motivo che concordavo con il suo pensiero: di sicuro sentirmi più leggero mi avrebbe aiutato nel concentrarmi.

    Terminata l'operazione focalizzai lo sguardo su Shin e ascoltai con la massima attenzione le sue parole. Notai subito un cambio di registro nel suo comportamento e modo di comunicare. Compresi che si era immerso nella parte del Sensei, non per semplice divertimento ma per dare il giusto peso e le giuste misure a quella sorta di allenamento. Non ero più un collega di Shin, ora potevo ritenermi un suo allievo e come tale dovevo agire.

    Con un rapido movimento il foglioso raccolse con la mano numerose foglie e le pose davanti a me. Inizialmente non compresi la ragione di quel gesto. Ma in fretta ottenni la risposta: Konohagature no Sato. Un altro modo per chiamare il suo villaggio, dal significato più profondo. Annuii, da parte mia mi limitavo a riconoscere il mio Villaggio come Paese delle Risaie, del resto non ero molto esperto in quell'ambito. Senza attendere un secondo Shin continuò con il suo discorso questa volta andando più in profondità dello stesso; dimostrandomelo. Nonostante il suo palmo della mano, carico di foglie, puntasse verso il terreno queste ultime non ebbero modo di cadere a terra, come se la gravità non fosse stata in grado di smuoverle. Sorrisi. Quel trucco poteva all'apparenza sembrare banale ma conoscendo Shin ero sicuro che ci sarebbe stato decisamente da lavorare per ottenere un effetto del genere.

    Shin, dopo quella sorta di dimostrazione pratica, mi diede i miei compiti da portare a termine. Sostanzialmente divisi in due parti: una fase di prova con me stesso seguita da una prova con le foglie. Annuii, in segno di assenso. Ora non mi rimenava che mettermi di buona lena e provare, fin tanto che non avrei, non solo, soddisfatto le aspettative del mio amico ma, in particolare, le mie.

    Mi adagiai, con calma, a fianco di quella che si poteva chiamare il margine del ruscello; questo ultimo largo poco più di un metro. E osservando lo scorrere dell'acqua cercai di trovare la concentrazione necessaria. Per me fermarmi in posti del genere, ricchi di forza vitale e di preponderante energia naturale era un qualcosa di veramente utile. Mi rilassava e allo stesso tempo mi consentiva di ragionare con più lucidità.

    Quello che Shin non sapeva era che, in un certo senso, avevo già affrontato una prova del genere nel passato. Quando dovetti sviluppare la mia abilità speciale. Il Chakra Elettrico, la fonte del potere degli Yotsuki. Sebbene erano concetti assolutamente separati ero convinto che potevo sfruttare la mia esperienza per facilitarmi il compito. Chiusi gli occhi, modulai il respiro e focalizzai la mia immaginazione sui rumori provocati dal ruscello, sullo scorrere inesorabile dell'acqua.

    Allo stesso modo dovevo fare con il Chakra. Dovevo immaginarmi la mia fonte di potere partire dal centro del mio corpo e proseguire, placidamente, verso una delle sue estremità: la mia mano. E così feci. Il calore del chakra prese a risalirmi e quando sentii una sorta di patina circondarmi la mano aprii gli occhi. Però sbuffai subito, scrollando la testa. Era Chakra Elettrico. Guardai Shin, proferendo con tono ingenuo:- La forza dell'abitudine-

    Mi riconcentrai, chiusi gli occhi immaginandomi anche il tipo di Chakra che doveva calzare l'estremità e in questa maniera agii, trasportando tale potere verso la mano. Mantenni al massimo la concentrazione e dopo alcuni secondi aprii gli occhi. Un lieve sorriso andò a dipingersi nel mio volto, questa volta ce l'avevo fatta!

    Il passaggio successivo fu naturale. Raccolsi con la mano libera le foglie e le appoggiai sul palmo rivestito. Tuttavia ancora prima di ruotare la mano e verificare la qualità del chakra adesivo in un attimo questo ultimo esplose, in certo senso, lanciando in aria tutte le foglie raccolte. Scrollai la testa, compresi che avevo sbagliato qualcosa; molto probabilmente nella quantità di chakra accumulato. Nel frattempo mi accorsi che Shin aveva evocato una Kitsune, ma non provai ad interagire né a parlarci... avevo i miei compiti da portare a termine.

    Nuovamente riprovai l'azione e nuovamente il chakra andò a sparpagliare ovunque le foglie raccolte, seppure con un minor raggio di dispersione. Serrai gli occhi, era come avevo immaginato all'inizio: Shin mi aveva sì mostrato un trucchetto apparentemente banale ma si stava tutto altro facile da apprendere. A quel punto mi misi l'anima e il cuore in pace e compresi che non mi rimaneva che un'alternativa. Provare e riprovare.

    Seguirono numerosi tentativi, sia con una che con l'altra mano e immense quantità di fogliame andarono a spargersi attorno alla mia postazione o più semplicemente vennero trasportate via dalla corrente del ruscello. Sapevo che Shin mi stava osservando in quei momenti e ad un certo punto dell'allenamento decisi che era arrivata l'ora di provare il tutto per tutto. Sentivo che potevo farcela. Raccolsi una nutrita quantità di foglie con la mano sinistra e alzandomi e “fronteggiando” il mio collega portai avanti il braccio, alle stessa maniera con la quale mi aveva mostrato all'inizio il foglioso. E concentrando il chakra adesivo sulla mano ruotai la stessa. I miei occhi si serrarono e il mio respiro per un attimo si fermò... Allo stesso modo delle foglie, le quali rimasero adese al palmo. Rimasi in quella posizione per un minuto buono, mantenendomi ilò più concentrato possibile. Cercando di bilanciare la quantità di Chakra con la sua qualità, conscio che si trattava di un equilibrio alquanto precario.

    E fortunatamente il minuto ebbe termine. Rilasciai il chakra e le foglie planarono a terra, posandosi placidamente sul muschio ai miei piedi. Deglutii, onestamente non sarei resistito un secondo in più. Seguii una semplice frase, da parte mia: - Che ne pensi Shin?-
     
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