La strada del ninja

[Addestramento] Kato e Shin

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    La strada del ninja

    Post iv - Soccorso



    Shin osservò i tentativi di Kato divertito. Quando, con estrema malagrazia questi cadde al suolo, si coprì la bocca con la mano, cercando di contenere una risatina. Tuttavia l'amico non si dette per vinto e, ancora una volta, tentò la scalata, incalzato dall'ombra che stava per raggiungere il kunai. Il genin di Konoha incrociò le braccia dietro la testa. Forse gli aveva concesso troppo poco tempo per padroneggiare quell'abilità, ma ormai il dado era tratto. Era certo che l'otese avesse tutte le carte in regola per farcela anche senza bisogno di aiuti. In fin dei conti non era un novellino, ma un ninja a tutti gli effetti; solo il relativo periodo di pace aveva impedito che fosse sbattuto in prima linea a combattere, quindi in confronto quella prova poteva essere considerata una passeggiata. Alla fine, Kato riuscì nel suo scopo. Con fatica, aveva comunque padroneggiato il controllo del chakra adesivo. Varie abrasioni e piccoli tagli potevano testimoniare che ce l'aveva veramente messa tutta, a discapito della propria salute. Il foglioso battè le mani tra loro, soddisfatto. Direi che ci siamo, complimenti! Sorrise, mentre tornava in posizione eretta sopra al tronco. Ora scendi a prendere tutta la tua roba e poi torna su, ci rimettiamo in marcia. Ah e tanto che ci sei recuperami il kunai, per favore. Attese che fosse pronto prima di scattare verso il ramo successivo. Sebbene forse non ce ne fosse bisogno, decise di spiegargli comunque la sua scelta. Prendiamo la via aerea per due motivi: innanzitutto è più comoda, ci permette di tagliare perché non dobbiamo seguire i sentieri; in secondo luogo ora che hai imparato le basi hai bisogno di far pratica. Puoi sfruttare il chakra adesivo anche per aumentare la tua stabilità su superfici impervie, come rami stretti o ricoperti di muschio. Si voltò con un ghigno sul viso. Vediamo se mi stai dietro. Il Kinryu alzò quindi il ritmo, accelerando decisamente. Dopo avergli insegnato una nuova abilità, poteva dedicarsi un po' alle capacità fisiche dello shinobi. La velocità sarebbe stata appena sostenibile per Kato, spingendolo al limite delle sue possibilità. Mentre passavano da una fronda all'altra, librandosi a diversi metri dal suolo, Shin incitava l'amico con delle benevole prese in giro. Dai coraggio, non sarai già stanco? Sei più lento di un Akimichi! Certo che voi Otesi siete proprio dei mollaccioni! Kato non avrebbe potuto rendersene conto dalla sua posizione, ma il genin della Foglia se la stava ridendo sotto i baffi. Certo, lui aveva subito trattamenti ben peggiori, e lo stesso shinobi del Suono aveva attraversato momenti di gran lunga più duri, ma ci stava comunque andando giù pesante. Tutto d'un tratto, però Shin si arrestò, appoggiando la mano al tronco dell'albero su cui si trovava. Il compagno lo raggiunse sullo stesso ramo alcuni istanti più tardi, ma prima che potesse dire qualsiasi cosa il ninja di Konoha gli portò un dito davanti alla bocca intimandogli di tacere, per poi indicare il proprio orecchio. Il messaggio era chiaro ed entrambi si misero in ascolto. In lontananza, ovattate dalla vegetazione della foresta, si udivano delle disperate richieste di aiuto. Il giovane si guardò intorno, ruotando il capo e ci mise alcuni secondi per individuare la direzione da cui le voci provenivano a causa del riverbero. Prendi. Estrasse una piccola pastiglia dalla sacca porta oggetti, porgendola a Kato. Probabilmente l'avrebbe presa senza esitare, ma se avesse avuto dei dubbi gli avrebbe spiegato che si trattava di un tonico per ripristinare almeno in parte il chakra che aveva consumato fino ad ora. Se stavano andando incontro al pericolo, era d'obbligo che fossero in forze. Appena ebbe assunto il farmaco il ragazzo scattò verso la fonte delle grida. D'altronde parte del nindo di Shin era ben espresso dalle parole pronunciate tempo prima da Hoshikuzu Chikuma: essere un ninja significava, anche, proteggere i più deboli. Era certo che lo Yotsuki, non fosse altro per il legame che gli legava, lo avrebbe seguito in quell'impresa. Avvicinandosi intravidero una strada di terra battuta, e fece segno al compagno di allargarsi, prendendo posizione alle due estremità opposte, sempre celati tra gli alberi. Iniziarono ad avvicinarsi silenziosamente mentre le urla si facevano più intense, finché non ne scoprirono la causa. Un carretto, cui era aggiogato un mulo, condotto da una famigliola di cittadini, era stato preso di mira da alcuni borseggiatori. Dalla sua posizione Shin ne contò almeno tre, e scambiò un'occhiata con Kato dall'altra parte del percorso per chiedere conferma alzando le dita. I malviventi, che non sembravano essersi accorti di loro, avevano trascinato giù dal mezzo un uomo di mezza età ben vestito e lo stavano prendendo a calci, inveendo contro di lui. Molla la grana vecchio! Uno di loro, con una bandana a coprire la testa pelata, si voltò ad osservare con sguardo truce quella che presumibilmente era la moglie, che non la smetteva di urlare di lasciarlo in pace, intimandole di tacere. Per l'amor del cielo, zitta o ti taglio la gola! A quel punto un ragazzino, all'incirca sui dieci anni, comparve dal retro del carro con una lancia evidentemente troppo pesante per lui, brandendola in malo modo. I tre banditi scoppiarono a ridere, mentre a loro volta estraevano chi un dadao, chi dei tirapugni. Quello che aveva minacciato la madre, sputacchiando mentre parlava, si finse spaventato. Oh che paura! Il terzo invece, più serio e pacato, probabilmente il capo, lo fulminò con lo sguardo. Moccioso, mettila via se non vuoi che qualcuno si faccia male. Con i suoi due metri d'altezza svettava su tutti i presenti, mettendo soggezione ai suoi uomini e terrorizzando i poveri viandanti. Tuttavia il fanciullo, con la forza della disperazione, strinse l'arma, sebbene immobilizzato sul posto dalla paura. Quando il calvo fece un passo avanti, Shin decise che era il momento di intervenire: scomparve per ricomparire sotto di lui un istante dopo, scagliandolo in aria con un potente calcio ascendente. Balzando in alto lo raggiunse in volo e lo precipitò al suolo con un terribile colpo di tallone, lanciando al contempo un grido di battaglia [Slot Tecnica]. Il malcapitato rimase a terra privo di sensi ed il Kinryu atterrò a pochi metri dal capo. Alzò lo sguardo per fronteggiarlo, battendo al contempo il pugno nella mano aperta. Sembra che a qualcuno qui serva una lezione! Avrebbe lasciato che fosse Kato da fronteggiare l'altro tizio, quello armato di una spada cinese, posizionato a circa sei metri di fronte a lui. Aveva dalla sua l'elemento sorpresa, quindi non avrebbe avuto problemi, o almeno così si aspettava Shin.

     
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