La strada del ninja

[Addestramento] Kato e Shin

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  1. ~Cube
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    Il Fiore Lupo

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    ~Post IV
    Primo Approccio.



    Dall'albero opposto a quello in cui, per la prima volta, mi trovavo a camminare perpendicolarmente al terreno il mio compagno Shin approvò il risultato appena ottenuto. Spostai in avanti il braccio e alzai il pollice della mano in segno di assenso. Ero contento perché in poche ore, anche grazie all'enorme impegno che stavo spendendo, diverse abilità si stavano aggiungendo al mio novero di capacità derivate dal Chakra e sapevo che ogni trucchetto aggiuntivo, per quanto apparentemente banale, poteva salvare la vita nel posto sbagliato e nel momento sbagliato.

    Al che il foglioso proseguì con il discorso invitandomi ad un vero e proprio esercizio. In pratica, una volta recuperato il mio equipaggiamento, dall'angolo in cui l'avevo accatastato, avrei dovuto seguirlo sulla cima degli alberi, tra i rami sospesi nel vuoto. Giusto appunto una cosa da poco.

    Recuperai così il mio prezioso materiale, e bevendo un po' d'acqua per ripristinare leggermente le forze mi incamminai questa volta sulla superficie dell'albero. Dopo di che una volta giunto sul primo ramo che mi appariva il più stabile possibile aspettai la partenza del mio collega per seguirlo a ruota; cosa che in un attimo avvenne. Concentrando il chakra adesivo balzai, aiutandomi anche con una naturale spinta, verso il ramo successivo dell'albero più vicino e poi a quello successivo ancora. Mi resi conto che mi trovavo in una sorta di pericoloso gioco di equilibrismo. Sarebbe bastato un piccolo errore per perdere, e la sconfitta in quel caso avrebbe significato una fragorosa caduta verso il basso.

    La mia concentrazione era ai massimi livelli. Questa volta infatti mi stavo giocando molto di più di una figuraccia con Shin. Sapere dove andare a concludere il salto e allo stesso tempo concentrare la giusta quantità di chakra sul ramo in cui sarei andato a toccare era quasi una questione di puro istinto e allo stesso tempo di pura fredda matematica. Nonostante queste cose due andavano in teoria in direzioni opposte. Quindi, in quelle condizioni così precarie, procedemmo per diverso tempo e salto dopo salto mi stavo accorgendo di come Shin riusciva ad allontanarsi sempre di più, senza consumare energie e con molta facilità. Questo significava non solo una elevata capacità di utilizzare il chakra adesivo ma anche una prestanza fisica migliore, che io non possedevo. In ogni caso non mi azzardai ad aumentare la velocità con l'aiuto del chakra. Quel giorno non era il caso di esagerare, ne ero più che convinto; e quindi realizzai semplicemente che mi sarei limitato a restare all'ombra del mio compagno, cercando nel possibile di migliorare le mie nuove abilità.

    Ad un certo punto tuttavia, quando ormai Shin si trovava a diversi alberi in avanti e la distanza che ci separava sembrava incolmabile, si fermò di colpo. Lo raggiunsi con qualche secondo di differenza, appoggiandomi allo stesso ramo su cui sostava il foglioso. Notai il suo gesto e rimasi in assoluto silenzio acuendo al massimo i miei sensi. Delle grida, disperate. Grida di aiuto, una richiesta di soccorso all'apparenza. Incrociai gli occhi del mio compagno. Sapevo già quello che aveva in mente, conoscevo il suo obbligo morale nei confronti di se stesse e delle Kitsune. Non poteva non aiutare, e così avrei fatto anche io. Annui con la testa, ingoiango il tonico gentilmente offerto da Shin: ero pronto anche io a combattere.

    Scendemmo dall'albero e in maniera assolutamente silenziosa ci avvicinammo, accerchiando i malviventi. Superati quindi gli ostacoli visivi dati dalla fitta vegatzione vedemmo con i nostri occhi la scena. Un gruppo di persone stava venendo rapinato da parte di alcuni stupidi fessi. Un bambino stava disperatamente cercando di difendere il padre. Una scena terribile, agli occhi di Shin, chiaramente.

    Esattamente un secondo prima che uno dei tre aggredisse il ragazzo notai il mio collega veloce come il vento muoversi in sua difesa. L'avversario colto alla sprovvista venne steso senza molte difficoltà mentre Shin in mezzo a quel gruppo si preparò ad affrontare il secondo, un omaccione. Immaginai quindi che il terzo, quello più distante dal foglioso, fosse di mia competenza. Scattai in avanti, mangiandomi in un secondo la distanza che ci separava. In quel frangente impugnai i miei tirapugni affilati, pronti ad essere usati.


    Caricando contro l'avversario mi sarei fermato esattamente un passo prima di finire contro la figura avversaria. Puntando i piedi a terra e sfruttando l'impeto della corsa avrei scaricato tutta la potenza accumulata in un poderoso diretto, con il braccio sinistro, rivolto al centro del petto dell'avversario. Il colpo, alla stessa maniera dei successivi, si sarebbe rivelato molto pericoloso nella sua semplicità: veloce, potente e migliorato dal chakra elettrico [Slot T.A.][Esplosione Elettrica]. Senza attendere un solo istante avrei successivamente eseguito un attacco laterale, con traiettoria semicircolare, con la mano sinistra dal mio corrispettivo fianco verso il fianco destro nemico, ad altezza reni [Slot Azione I][Espl.Elettrica]. L'idea era quella di spezzare la sua guardia. Contemporaneamente avrei eseguito un montante con l'altro braccio, un colpo dal basso verso l'alto caricato, veloce senza caricamenti eccessivi della spalla. Il bersaglio era il mento dell'avversario [Slot Azione II][Espl.Elettrica]. Se l'intera combinazione fosse andata a buon termine probabilmente mi sarei ritrovato davanti un corpo senza vita in piedi ma in ogni caso avrei terminato la mia offensiva con un potente calcio a spinta, rivolto ad altezza sterno. Avrei caricato ed esteso la gamba sinistra per colpire il nemico [Slot Azione III][Espl.Elettrica].

    Al termine mi sarei messo nella classica posizione di guardia della boxe.


    Se invece, per qualche ragione, l'avversario sarebbe riuscito a schivare o evitare il mio primo colpo la mia necessità primaria sarebbe stata quella di togliere quella pericolosa arma dalle sue mani. Per prima cosa avrei eseguito una finta: avrei caricato il braccio sinistro e lo avrei esteso verso il suo volto [Finta]. Tuttavia mi sarei fermato subito. Infatti, contemporanea alla finta avrei eseguito una spazzata con la gamba sinistra verso la sua caviglia destra [Slot Azione I][Espl.Elettrica].. Difficilmente sarebbe caduto ma volevo distrarlo dal mio attacco principale. Ovvero avrei caricato un doppio colpo verso il centro del petto avversario. Due diretti, con entrambe le mani, avrebbero puntato ad altezza sterno [Slot Azione II][Espl.Elettrica]. La volontà era quella di rompere e aprire la sua guardia. Se ciò fosse avvenuto con il braccio speculare a quello dell'avversario che impugnava l'arma avrei eseguito un fendente, dall'alto verso il basso, cercando di colpire l'avambraccio del brigante. Volevo amputare o ferire gravemente quella parte di corpo [Slot Azione III][Espl.Elettrica].. Se invece l'avversario sarebbe riuscito a mantenere salda la guardia avrei eseguito sempre un calcio a spinta, con la gamba destra, ad altezza sterno [Slot Azione III][Espl.Elettrica].

    In entrambi casi avrei concluso la mia azione offensiva portandomi in posizione di guardia.



    Eventuali calcoli Chakra e vitalità nel prossimo post, a seconda della ipotetica scelta.
     
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11 replies since 2/10/2016, 09:37   113 views
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