[GIOCO] Ōkina Tōketsu

Quest C

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  1. Historia
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    Okina Toketsu

    Post i - Piani di battaglia



    Shin riaprì gli occhi, abituandosi gradualmente alla penombra che lo circondava. I primi raggi dell'aurora avevano appena iniziato a rischiarare il cielo, ma non avevano ancora superato il muro che correva lungo tutto il perimetro del giardino di casa Kinryu. Il giovane aveva passato l'ora che precedeva l'alba in silenziosa meditazione, rivolgendo le sue preghiere al kami Inari, a cui suo nonno aveva innalzato un piccolo altare all'estremità del cortile. Aveva preso quell'abitudine prima di ogni missione importante che lo portasse lontano dai suoi cari, e quella che si accingeva a intraprendere lo era senza dubbio. Di fianco a lui Yukichi sbadigliò. Nonostante fosse cresciuto nel santuario del dio sopra il monte Yume era insofferente verso le esternazioni di fede, preferendo di gran lunga l'azione. Shin si rialzò, rassettando i vestiti, imitato dalla kitsune che si stiracchiò. A passi lenti rientrarono nell'abitazione, per prepararsi al viaggio.
    Giunsero in vista dell'Accampamento nel primo pomeriggio. Shin rimase per alcuni minuti a studiarne la conformazione dal basso crinale su cui si trovava. Un sorrisetto comparve sul suo volto. Era la prima volta che partecipava ad una spedizione militare di tale portata e dentro di sé era euforico. Yuki, vieni. Intendendosi alla perfezione, alla volpe bastò quel semplice comando per capire cosa il suo evocatore volesse. Annuendo con la testa, il ragazzino biondo scomparve, assumendo la sua forma d'arma. Un'elegante wakizashi dentro un fodero decorato da motivi volpini comparve a mezz'aria, prontamente afferrata dal genin di Konoha, che la posizionò di traverso sulla schiena, fissandola al busto con dei legacci. Il Kinryu scese a passi rapidi la china, dirigendosi verso i ninja di pattuglia. Shin Kinryu, genin di Konoha. Questi sono i miei documenti.
    Venne condotto verso un tenda di piccole dimensioni, al centro dell'accampamento. Tutto intorno a lui uomini e donne si muovevano svelti per portare a termine i propri compiti. Ognuno di loro aveva un ruolo, e il ragazzo non vedeva l'ora di scoprire il proprio. Scostò il telo che fungeva da porta, muovendo alcuni passi all'interno. Non vi era nessuno, quindi potè studiare con calma gli oggetti che l'adornavano. Ad attrarre la sua attenzione fu in particolare la dettagliata mappa del Paese del Ferro srotolata sul tavolo. La memorizzò rapidamente: non era mai stato in quell'angolo del continente, ma si era preparato a casa dopo aver saputo della convocazione. Alzò la testa dal foglio sentendo entrare qualcuno. Una alla volta si unirono a lui altri due ninja, un uomo e una donna. Il primo aveva gli occhi coperti, ma Shin trattenne la sua curiosità, limitandosi a presentarsi con entrambi. Solo una volta che furono tutti presenti fece la sua comparsa quello che doveva essere il loro referente. Togliendosi la maschera, il foglioso lo riconobbe come il chunin dell'Accademia amico di Shunsui che aveva presenziato al loro scontro, ormai diverso tempo prima. Non potè trattenersi dal sorridergli, pur senza commentare la scoperta ad alta voce. Annuì ogni qual volta il sunese presentava al gruppo un'informazione importante, mandandole a memoria e dando segno di avere inteso. Rimase però perplesso di fronte alle due alternative proposte dallo shinobi. Accedere nella struttura attraverso un'ingresso sorvegliato da almeno sette uomini senza che nessuno di essi desse l'allarme poteva apparire complicato, mentre entrare a nuoto dopo essersi gettati in volo addirittura folle. Iniziò a rimuginarci sopra, ma lasciò ai compagni più esperti il compito di interrogare il responsabile. In fin dei conti lui era il novellino lì, e il Kakita aveva loro chiarito la situazione. Quando li ebbe lasciati soli, si voltò a guardare i compagni, uno alla volta, prendendo infine la parola, interrompendo le loro elucubrazioni. Prima di poter elaborare un piano abbiamo bisogno di conoscere meglio le abilità dei nostri compagni. Cercò un segno, poi proseguì. Per quanto mi riguarda sono specializzato nei taijutsu, l'infiltrazione non fa per me, anche se sono in grado di muovermi molto velocemente. Per me l'ingresso dal lago è un'opzione più ragionevole di quanto possa sembrare a prima vista. Era giunto a quella conclusione dopo alcune considerazioni sulle proprie capacità fisiche di resistenza, ma chiaramente gli mancavano ancora dei tasselli per completare il puzzle. Ovviamente, in base alle vostre doti, potrebbe rivelarsi più vantaggioso tentare di superare le sentinelle poste all'esterno, quindi vi prego di illuminarmi in tal proposito. Usò un tono rispettoso, trovandosi davanti dei veterani senza ombra di dubbio più avezzi a situazioni del genere. Credete che abbiamo informazioni sufficenti per prendere una decisione, in ogni caso, o ci sfugge qualcosa? Un dubbio repentino che gli uscì dalle labbra quando già i suoi compagni stavano, presumibilmente per prendere la parola. Detto ciò tacque, prestando la massima attenzione alle loro considerazioni.
     
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