[GIOCO] Ōkina TōketsuQuest C

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  1. -Meika
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    ŌKINA TŌKETSU


    I



    Avevo smesso di lamentarmi per gli incarichi da un po' ormai. Più o meno da quando mio padre, dopo che avevo imprecato in maniera così colorita da far cadere la maledizione degli Dei sulla nostra casa, aveva detto chiaramente che o la smettevo di lamentarmi continuamente oppure mi avrebbe spedita a marcire in qualche tempio chissà dove. Non che ci tenessi particolarmente e non che credessi che mio padre avesse la possibilità di fare qualcosa del genere, ma quel rimprovero mi aveva fatto capire qualcosa. Una specie di realizzazione. Ero adulta ormai.
    Dovevo smettere di lamentarmi perché il Villaggio mi sfruttava per l'Ospedale, l'Accademia per le missioni, mio padre per il negozio ed in più dovevo occuparmi di casa, di cucinare e chissà cos'altro. Trovata quella serenità esteriore sviluppai una tecnica di imprecazione celestiale, una specie di meditazione furiosa atta a far salire direttamente in cielo tutte le peggiori bestemmie che mi venivano in mente quando l'Accademia si metteva di traverso con missioni improvvise, facendo accumulare altro lavoro sulla mia già stracolma scrivania. Ma questo era solo l'inizio.

    Sì perché il fato non è per niente cieco, ci vede benissimo ed ha un grande senso dell'umorismo. Ed a proposito di cecità quando, una volta nel campo nel Paese del Ferro mi ritrovai di fronte al Monaco Cieco per eccellenza finii per assumere un'espressione di eloquente sorpresa e disappunto che lui, fortunatamente, non poteva ammirare.
    Oh per tutti i Kami misericordiosi, non è possibile, ancora lui, no, non ci credo, Amaterasu perché hai deciso di farmi questo? e così via, così discorrendo.
    Il fatto che Akira non fosse lì mi metteva in una posizione alquanto più facile riguardo il monaco, che quantomeno avrebbe potuto evitare qualsiasi sincero commento imbarazzante riguardo noi due. Forse. Non ne ero del tutto certa che evitasse di chiedermi se avessi deciso di purificare i miei "atteggiamenti peccaminosi" unendomi "nel sacro vincolo del matrimonio" con l'Hozuki.
    Seh, certo. L'amore era amore, ma quello era onestamente troppo.
    Haaaaruki-san, che piacere rivederti! Dissi con tutta la faccia tosta che possedevo, senza alcun pudore. Spero che il viaggio sia stato piacevole! Dovetti mordermi la lingua per dire "che bel panorama che si vede attraversando il Paese delle Risaie!"
    Ma a parte l'inconveniente di ritrovarsi la più mistica delle scope infilata su per il didietro, c'era una missione a cui pensare. Il ragazzo che ci doveva istruire per la missione era più piccolo persino di me, cosa che a dirla tutta non significava assolutamente nulla. Ci spiegò la situazione e ci vennero prospettate diverse alternative sul piano d'azione. Una meno piacevole dell'altra. La mappa che ci era stata consegnata era incompleta ed i due piani sembravano avere entrambi fallacie ovunque. La prima è che io ero caposquadra.

    Cercai di mantenere la calma, ma mi trovavo profondamente a disagio con quel ruolo durante le missioni. Ero sempre un supporto, agivo nell'ombra per sostenere e curare. Non ero adatta a comandare! Questo però non lo diedi a vedere. Insomma, se il capo si dimostra insicuro ha già perso la fiducia dei sottoposti prima di iniziare. Non mi sembrava il caso di iniziare col piedei sbagliato.
    Ciò che mi irritò, profondamente, fu il fatto che ci furono date due ore per elaborare un piano e nessuna possibilità di raccogliere informazioni aggiuntive. Non avevamo idea di dove fossero gli ingressi aggiunti successivamente, ma io potevo scoprirlo con facilità.
    Il ragazzo di Konoha spiegò quelle che erano le sue abilità, annuendo di approvazione. Io sono esperta in Genjutsus, medico, eliminatrice di cadaveri. Sono in grado di vedere a distanza attraverso corpi solidi ed oscurità, fino a tre chilometri circa metro più, metro meno. Hohenheim-san, prima di decidere definitivamente cosa fare proprio perché posso vedere dentro la diga da grande distanza, vorrei chiedere se sarà possibile una volta nelle vicinanze farmi osservare la situazione per scoprire le modifiche rispetto la pianta che c'è stata fornita era sempre bene andare preparati Per il resto, dei due approcci non mi piace nemmeno uno. A meno che uno di voi non abbia qualche strumentazione per rendere inefficaci le ricetrasmittenti avvicinarsi dall'ingresso posteriore mi sembra un problema non da poco. Non potremmo mai essere in grado di penetrare all'interno di nascosto, almeno, io non potrei farlo. Purtroppo sono più brava nei diversivi, ma i diversivi allertano per definizione e dunque salterebbe la copertura. Ma l'altra soluzione ammetto che mi inquieta... Quella non era una cosa che avrei amato fare.
    Akira sì. Lui si sarebbe lanciato senza problemi da trenta metri di altezza, tanto era fatto d'acqua... anche se veniva catturato nelle turbine che glie ne importava a lui?
    Purtroppo la mia forza fisica non è il massimo e le mie armi sono illusorie, per cui posso fare ben poco se dovessero attivarsi le turbine. Poi una volta usciti dall'acqua avremmo il problema dei vestiti bagnati... anche se a questo c'è una soluzione, basta rimuovere sopratutto il calzari e le cose più pesanti e metterle in un rotolo di richiamo tamburellai le dita E rimetterle una volta dentro. No, non è per il comfort dei vestiti caldi dopo Genosha la mia resistenza al freddo si era alzata decisamente Ma non ho voglia di infiltrarmi in un posto lasciando impronte umide e gocce ogni dove. Sarebbe stupido. Comunque, stando a ciò che possiamo fare il piano meno suicida sembra buttarsi nel lago. In ogni caso, prima intendo esplorare con lo sguardo la struttura. In ogni caso, imporrò su ognuno di noi un sigillo di guarigione al meglio delle mie possibilità. Tuttavia come ho detto, non sono in grado di distruggere alcunché fisicamente ed onestamente non so voi, se siete capaci di distruggere meglio di me. Comunque, dovremo vedere anche in che modo si può distruggere, magari il Kakita ha preparato qualcosa... ha detto "non è quello il problema". Odio doverlo fare, ma a questo punto il lago è la nostra sola soluzione, con i vestiti nel rotolo e tutto. Inutile dire quanto quella soluzione mi piacesse poco, aveva tutta una serie di problemi ed il fatto che si svolgesse sott'acqua non migliorava di certo il mio umore.
    Siete d'accordo? Non era una decisione che volevo prendere da sola. Non quando era così rischiosa ed avevamo molto tempo per riflettere bene su tutte le nostre alternative.


     
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