Un incontro a lungo atteso

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    Fretta

    La cattiva consigliera







    Gli piacque la scansione per punti dell’otese, gli permetteva di ribattere con estrema rapidità, ma prima era d’uopo stare a sentire la visione del continente dell’otese.
    E per quanto potè vedere Raizen non si poteva certo dire che fosse poco ottimistica, seguiva con gli occhi ogni numero che compariva ascoltando mentre si sfregava il mento, annuendo di quando in quando.

    Il Fuoco lo è.
    Ma non posso prendermene tutti i meriti, anche se son riuscito a dare una discreta ripulita dalla mia instaurazione.
    Non so se conosci Shika Nara, un tipo indubbiamente sveglio, dopotutto lo ha scritto nella genetica, ma sotto di lui il villaggio era un disastro.
    Ma di questo parleremo più avanti.
    Direi che è d’obbligo iniziare con degli auguri per la liberazione.


    Poggiò i gomiti sui braccioli e mise a contatto solamente i polpastrelli, in un tipico gesto di riflessione del Colosso.

    Passiamo al resto.
    Febh non vede l’ora di lavarsene le mani, per cui credo che se Oto necessita di un kage la scelta ricadrà su di te.
    E viste le condizioni di Oto non penso sia oculato farla ricadere su nessun’altro.
    Dare il potere a qualcuno che potresti non riuscire a controllare è rischioso.
    Soprattutto se quel qualcuno può renderti traditore del posto che vuoi rendere grande. E ricorda, un traditore è un traditore, e non ha posto da nessuna parte in un villaggio.
    Detto questo si, Febh è un ottimo cane da guardia, per quanto pazzo.
    E non credo di aver mai fatto un quadro riassuntivo migliore riguardo ad una persona.
    Tuttavia è anche il tuo problema più grande, non so quanto appoggi i tuoi metodi e credimi, se Febh dovesse focalizzarsi per più di dieci minuti sulla tua situazioni avresti dei grossi problemi.
    Conoscendolo sta evitando di pensare per salvaguardare il suo ozio.
    Tre, con Kiri.


    Pareva che ci fosse qualcosa di cui Diogene non era a conoscenza.

    Kiri… pft…

    Ridacchiò.

    Ahahahah.

    Finendo col lasciarsi trasportare in una risata nervosa.

    Quell’allocco è seduto in ufficio ad aspettare che le informazioni gli caschino dal cielo.
    Non so come, ma quell’aria da frocetto attira le persone Diogene, e soprattutto la fortuna.
    E tra le persone che attira c’è quell’imbecille di Seiji Akuma.
    Brutta notizia che io conosca il suo nome, nevvero?
    Per me lo è stata quando ho saputo che ti eri legato all'individuo più scemo che circolava ad Ame.
    E non sai la peggiore.
    È di nuovo a Kiri, le informazioni che ha dato su di te sono dominio dell’acqua ora.
    Armati quanto vuoi, ma quattro gusci di noce sono niente contro la flotta kiriana.


    Quando poi passò a Suna però scosse la testa.

    Diogene. Temo che tu ti sia fatto sfuggire parecchie notizie.

    Incrociò le mani ed inspirò a lungo.

    So di che shinobi parli.
    E sei uno sciocco.


    Lasciò a Diogene il tempo di prepararsi per quella notizia.

    Qualche tempo fa a Konoha c’è stata l’inaugurazione di un dojo.
    Il proprietario era un conoscente di Hoshi, che è stato invitato, insieme ad Itai.
    Gli occhi di Itai vedono oltre i capelli, Diogene.
    Itai si è insospettito, malgrado in quella missione, Iwa, aveste nemici comuni solamente lui è finito in gabbia e sostituito con un clone, cercando verità sull’eventualità che Hoshi stesso lo fosse ha trovato i sigilli.


    Era chiaro cosa potesse essere successo a quel punto.

    Non è andata bene.
    Ma temo di dover continuare con le cattive notizie.


    Alzò tutte le dita della mano destra.

    Cinque.
    Iwa. Se un uomo malvoluto è al potere deve sorgerti qualche domanda, e se qualche domanda sorge vuol dire che la conoscenza non è sufficiente.


    Alzò il solo pollice.

    Kumo.
    Ti ho già dato la mia versione.
    Di ciò che accade ad Ame mi importa poco onestamente, sono il minor pericolo per l’accademia, fanno soldi in maniera illegale, ma a noi non importa, fino a che non mieteranno vittime che facciano, non sono un pericolo, nella scacchiera sono neutrali.
    Spostare le proprie forze nel the?
    E come?
    Che io sappia le navi si muovono nell’acqua, non c’è modo per trasportarle su terra, saresti così sospetto che nemmeno un alleato ti appoggerebbe.
    Sei un ninja Diogene. L’ombra è la tua dimora.
    E che debba essere io a darti questo tipo di lezioni è ridicolo.
    Se vuoi navi a Kiri dovrai lavorare nel the, qualsiasi altra soluzione è ridicola.


    Si guardò intorno.

    Anche perché la pecunia pare sia un discreto problema qui.
    Considerando questo tu vorresti creare e trasportare navi per mettere in difficoltà Kiri?


    Scosse la testa.

    Avventato.

    Disse in tono conclusivo.
    Il malore non fece che convincere ulteriormente il Colosso nel cui viso comparvero una marea di emozioni: Ribrezzo, rabbia, disgusto, per un momento gli agitarono i connotati.
    Per un momento quella sala assaggiò il chakra della Volpe e nessuno in quella villa avrebbe potuto evitare il terrore[Intento assassino + Faro del Terrore] che questo comportava.

    Stupido… idiota.

    Il bracciolo della sedia scoppiò in una marea di schegge sotto la pressione esercitata dalla mano di Raizen, sintomo del fatto che la diplomazia e la discussione avevano fatto qualche passo indietro.

    Ti stai gettando a braccia aperte all’inferno e pretendi che questa gente ti segua, dai ordini, pianifichi senza conoscere e dai per scontato di essere nel giusto, non bastasse le tue fila sono già sfoltite di uno degli elementi più preziosi.

    Gli puntò un dito addosso, in quel momento, così carico di rimprovero da essere più affilato di una lama.

    Tu. Non muoverai un passo.
    Non farmi ripetere, non mi piace farmi beffe degli storpi.
    Ma guarda come sei ridotto!
    Vorresti fare la guerra!
    Hai già un piede nella fossa, la fatica più grande che farebbero i tuoi nemici sarebbe quella di aprirti una bara davanti.


    Strinse il pugno, evitando di aprire il palmo per assestare uno schiaffo che facesse riavere Diogene, in compenso prese un fazzoletto e glielo porse.

    Se vuoi ancora un alleato dovrai essere più prudente.

    Riprese in tono più tranquillo, aveva ormai sfogato la rabbia.

    Potrei essere ripetitivo nelle mie conclusioni, ma dovrai comunque ascoltare.
    Abbiamo TROPPE tensioni interne.
    Se combattiamo tra di noi, per quanto la possibilità di vittoria non sia così lontana non potremmo affrontare i cremisi, e stanne certo, quella di Kumo è solo la prima avanzata di cui ci siamo accorti.
    Saremmo troppo deboli, potresti vincere, certo, ma solo per servire il tuo regno ai nuovi invasori.
    Oppure credi che saranno tutti pronti a combattere per te?
    No Diogene, non si combatte mai per chi ti ha privato della pace, ti ritroveresti a puntare le lance contro i tuoi uomini per farli avanzare ed al contempo difenderti dai nemici.
    Sai cosa ha portato alla disfatta di Kumo? La guerra civile.
    E tu vuoi replicare.
    Non so cosa ti sia successo ad Iwa, ma ho la netta sensazione che la tua sanità mentale non si allontani troppo da quella che dimostra il tuo corpo.


    Inspirò lentamente, ristabilendo definitivamente il suo animo.

    A Konoha ho ancora due problemi, l’Edera e i Kurogane, quest’ultimo interessa entrambi. Sul primo mi muoverò a breve, riguardo il secondo la situazione è diversa.
    Riforniscono tutti i nostri nemici, quelli veri, di armi, se loro vanno giù lo faranno anche le risorse belliche dei nostri nemici, mi sembra scontato.
    A quel punto l’accademia sarà interessata ad attaccare i nuovi nemici mentre questi sono deboli.
    Investirà forze e denaro fiaccandosi mentre noi staremmo a guardare, magari anche ad aiutare, essere degli eroi ha sempre dei vantaggi quando conquisti qualcuno.
    La sconfitta dei Kurogane è vitale, ma è vero che sappiamo poco dei cremisi, la loro potenza reale ci è del tutto sconosciuta, ma la loro presa sulle masse è forte, e quelli che tu reputi tuoi alleati potrebbero già essere i suoi.
    Tu e i cremisi avete obiettivi differenti, tu vuoi un regno che corrisponde ai confini accademici, loro, come la Zanna e Kurotempi vogliono raderci al suolo.
    Cercare il loro appoggio equivarrebbe a diventare il loro zerbino, mentre a te interessa il dominio incontrastato.
    Lascia che sia ancora più preciso: tu avresti gli stessi identici nemici dell’accademia, ne più ne meno.


    Prese la mappa e battè sul punto in cui sapeva essere la base dei commercianti di armi.

    Eliminati loro i nostri problemi si ridurranno.
    Dopo di loro restano solo i cremisi, ma saremmo ancora dalla parte dell’accademia e non dovremmo avere problemi.
    Senza contare che Iwa e Kumo resterebbero così indebolite dalla sconfitta che l’espansione verso di loro sarebbe ancora più immediata.
    Il che, nuovamente, avvantaggerebbe te contro l’accademia, sui territori esterni potresti far leva quale liberatore dai cremisi e farti aiutare contro il loro nemico di sempre: l’accademia.


    Si accomodò nuovamente sullo schienale della sedia.

    Ma prima di continuare mi interessa Omoi.
    Cosa gli è successo?


    Chiese con schiettezza, si ricordava del vecchio Jonin, l’aveva aiutato con la volpe seppur il sigillo da lui imposto venne poi cambiato da Tekuro, il tipico sigillo otese del ferro divenne il sigillo dei Quattro Draghi di Ferro, un opera degna di una leggenda.

    Ah, niente Flagello. Se sentirò nuovamente il suo fetido nome mi volterò uscirò da quella porta e non mi rivedrai mai più. E' un cane rabbioso desideroso unicamente di distruzione. Posso discutere i nostri piani, ma non la sua presenza. Quest'organizzazione non diventerà un accozzaglia di criminali messi insieme da un decimo dei suoi obiettivi per poi esplodere una volta che questi saranno conclusi. Abbiamo bisogno di persone fidate, niente trucchi, niente sigilli, niente promesse. Solo a causa.
    Questa tua politica di reclutamento ti ha già remato contro, basta errori.
    E non provare a farmela sotto il naso dandogli incarichi secondari: niente Flagello.


    L'unica condizione dettata dal Colosso della Foglia, ed era ben chiaro che venire meno a quell'unica restrizione avrebbe causato il suo immediato abbandono.
     
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