La nascita di una kunoichi

[Free GdR] Harumi - Ayuuki - Kairi

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  1. **Kat**
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    I ~ Yuki-sfoga stress: La Vallata delle Pire


    E

    ra davvero dura alcune volte controllarsi. Soprattutto davanti al volto beffardo e sorridente dell’Hokage e dei suoi collaboratori dell’Amministrazione che le affidavano l’ennesima missione nei confini del Paese delle Risaie. In quel momento desiderava solo arpionare con le sue mani il collo di qualcuno e strangolarlo senza remore per sfogare tutta la sua frustrazione. O forse far volare via la scrivania di Raizen-sama dalla finestra poteva donarle un po’ più di sollievo o mettere in disordine la pila di documenti che aveva su uno scaffale in un angolo della stanza. Sentiva il bisogno di far esplodere tutta la sua rabbia ed abbattere a suon di pugni qualche palazzo di Konohagakure no Sato quasi come se fosse un Jinchuuriki fuori controllo. Era snervante dover ritornare in un posto tanto inospitale e privo di normalità. Aveva fatto qualcosa di male per meritarsi questo? Avrebbe voluto urlarlo senza filtri all’Hokage. Ed invece a lui bastavano solo qualche occhiata o sorriso compiaciuto, facendole credere tutto e niente, per strapparle un cenno con la testa.
    Aveva avuto brutte esperienze con il popolo di Otogakure no Sato. Era sbagliato generalizzare o scaricare le stramberie della stirpe Yakushi sull’intero Paese delle Risaie, ma durante il suo viaggio con l’Hokage verso il Palazzo di Febh-sama non aveva incontrato nessun uomo, donna o bambino che manifestasse un briciolo di “normalità”. La sanità mentale era bandita ad Oto e solo l’idea di avvicinarsi ad un luogo così insano la irritava. Preferiva restarsene tranquilla nei confini del Paese del Fuoco. Ed invece era stata incastrata ancora una volta dall’Hokage. Forse doveva chiedere un aumento nello stipendio mensile. - Hai! -
    Uscita dalla stanza di Raizen-sama iniziò a percorrere il corridoio per poter raggiungere le Porte della Foglia, dove l’atteneva la sua compagna di missione. Stavolta le era stata affidata un’altra neo-Genin che fortunatamente conosceva, visto il pomeriggio di “follie” trascorso insieme a Shin-kun e Youkai-kun. A proposito del secondo Shinobi, quest’ultimo le stava stranamente correndo contro con un sorriso stampato sul volto. Aveva l’aria entusiasta con il suo solito sorrisetto ammiccante ed apparentemente vuoto. - Ayuu-chan! - Continuò a correrle incontro forse estasiato per qualcosa che gli era capitato in giornata. Il sorriso del compagno di Team non la rincuorava affatto, anzi la infastidiva ancora di più. Camminava pesantemente verso l’uscita della struttura Amministrativa e Youkai-kun sembrava fin troppo contento di vederla. Non condivideva tutta quella gioia, quell’entusiasmo. Volto scuro. Stava per esplodere. - … - Li distanziavano ormai pochi metri. - Ehi! Mi senti? Sei per caso diventata sorda? - Non era un buon momento per lei. E quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. - Comunque.. volevo dirti che.. - Una mano scattò improvvisamente per tappare la bocca all’Albino. Non desiderava nemmeno sentire la sua voce. Era troppo arrabbiata. E Youkai-kun aveva disturbato la Fuyutsuki in un momento decisamente inopportuno. Con una rapida e distruttiva forza fisica accompagnògif il povero ragazzo contro la parete sul lato sinistro con ben poca grazia. Con un movimento arcuato della mano destra, con cui aveva arpionato le labbra dell’albino, finì per scaraventarlo senza controllarsi contro la parete. Nuvola di polvere, calcinacci e frammenti che volarono ovunque. Un boato interruppe le attività quotidiane di tutti i dipendenti della struttura, seguiti da una scossa di terremoto. Era il Vulcano-Fuyutsuki in fiamme.
    - Arigatoo Yuki-kun! - Si sentiva già meglio dopo aver scaricato tutta la sua frustrazione contro qualcuno. Tirò un sospiro di sollievo, ignorando le crepe che si erano create nel muro o lo sguardo timoroso delle persone che uscite dai loro uffici per il boato. Un sorriso si dipinse sul suo volto e leggiadramente lasciò il povero Youkai-kun tra i calcinacci e con un’espressione piuttosto confusa e dolorante. Cosa aveva fatto questa volta?

    [ … ]

    Raggiunse rapidamente le porte del Villaggio con tutto il suo equipaggiamento per iniziare le procedure d’identificazione prima della Missione. Le solite burocrazie che richiedevano qualche minuto in più per poter garantire la sicurezza di Konohagakure no Sato. Come al solito indossava una casacca smanicata bianca con zip centrale, dove il tessuto assumeva una colorazione azzurrina. Pantaloncini neri elasticizzati che rendevano agevoli i suoi movimenti. Guanti in cuoio a protezione delle mani con bende da combattimento ben strette sugli arti sia inferiori che superiori, fino all’altezza del gomito e delle ginocchia. Porta-Kunai legato all’altezza del quadricipite destro e sacche posteriore legate alla vita grazie ad una cinghia in cuoio, in cui custodiva buona parte del suo equipaggiamento. Sulla coscia sinistra invece era legato una fodera nera in cui erano ordinati diversi Spiedi. Ed un Kit di pronto soccorso era ben saldo al fianco sinistro. Calze nere che coprivano buona parte delle bende e Sandali Ninja bianchi che completavano il suo abbigliamento. I Capelli erano raccolti in una lunga treccia con anelli in argento, un regalo di Ai Fuyutsuki. Ed il coprifronte celava il “Byakugō no In” sulla fronte.
    Non era l’unica Kunoichi convocata. Sorrise in direzione dell’Uchiha in compagnia di alcune creature d’evocazione. - Ohayoo Kairi-chan! - Preferì essere fin da subito confidenziale, anche perché avevano condiviso un pomeriggio di Shopping. E nel gergo da ragazze equivaleva ad un passo importante verso un’altra ragazza. Si andava a fare compere con le amiche, anche se il loro rapporto non era ancora maturato a quei livelli. - Piacere di conoscervi.. Sarete un ottimo supporto nella missione di ricognizione! - Adorava le creature batuffolose e pellicciose, ma cercò di contenersi vista la situazione. Il suo umore migliorò quando la gentilissima Kairi-chan le aveva preparato il pranzo. - Oh.. Grazie! - In quel momento si sentì leggermente in imbarazzo per non aver pensato di portare qualcosa anche per lei. Ma apprezzò molto quel gesto. - Allora… Pronta? - Chiese prima di mettersi in marcia. Ovviamente adeguò il suo passo a quello della ragazza dagli occhi scuri. Era un po’ più esperta di lei, quindi si preoccupò di anticiparla di qualche passo per controllare il percorso e preservarla da eventuali pericoli. Si sentiva comunque in dovere di riportarla a Konoha sana e salva. - Ti consiglio di tenere gli occhi aperti, anche se il Paese delle Risaie è sotto la giurisdizione Accademica non è popolato da persone socievoli o stabili mentalmente. - La mise subito in guardia, senza preoccuparsi troppo di apparire ingiusta nei confronti dei buoni uomini e brave donne che vivevano la loro modesta e pacifica vita nel Paese delle Risaie. - Ho visitato Otogakure no Sato in compagnia dell’Hokage per un incontro diplomatico e potrei narrarti diversi aneddoti che avvalorano la mia tesi. - Aveva anche le prove della follia degli abitanti di Oto.
    Percorsero il resto del Viaggio, impiegando quasi mezza giornata, per raggiungere l’Accampamento Accademico segnato nella mappa che le era stato fornito insieme ad una nutrita documentazione da compilare e consegnare all’Amministrazione. Dovevano perlustrare una cinquantina di miglia e le abilità combinate di Kiba e Tsume furono provvidenziali. Nonostante il cielo rannuvolato e l’ampia distanza che dovevano coprire iniziarono a perlustrare la zona per garantirne la sicurezza. Si concessero alcune pause e non interruppero il serrato ritmo, almeno fino a quando non raggiunsero il punto più alto di una grigia collina che dava in una vallata. - Uhm? - Notò i due cuccioli di Lupo tornare informandoli sull’acre odore che riuscivano a percepire in vallata. Socchiuse leggermente le palpebre sia per mettere a fuoco delle pire di fuoco in prossimità di alcuni centri abitati e sia per proteggersi da quel pungente freddo che proveniva da Nord. Si strinse nelle spalle ed osservò quelle colonne di fumo che si univano al grigiore del cielo. C’era però qualcosa di macabro, malsano nell’aria. - Andiamo a controllare. - Concordò con le parole di Kairi-chan, anche se rischiavano di uscire dal perimetro di pattuglia.
    Non impiegarono molto a scendere la collina ed addentrarsi nella vallata costeggiata da un solitario torrente. Con passo svelto si addentrarono in uno dei poveri villaggi di contadini. Buona parte delle Risaie sembravano prive di acqua, o incolte. Mentre ben pochi uomini si aggiravano per le strade con uno straccio di stoffa per coprirsi il volto. Tutti però sembravano intenti a trasportare i loro cadaveri dal letto di morte con carriole o carri per poterli seppellire o ammassare in una zona esterna al centro abitato in attesa di essere bruciati. Ciò giustificò le pire che si sollevavano in più punti della vallata, o almeno quelli che era riuscita a vedere dalla collina. Sospirò leggermente, premendo la mano sul naso non appena venne raggiunta dall’acre odore di carne umana in putrefazione. - Ohayoo gozaimasu! Cosa è successo qui? - Chiese con apprensione verso un uomo intento a seppellire i propri cari. Era così triste. Eppure in quel contadino che apparentemente sembrava aver perso tutto c’era ancora un barlume di speranza. Dopo aver accennato ad una pestilenza che si era abbattuta in tutti i Villaggi della vallata si preoccupò subito d’informarci che un rito era stato appena iniziato per purificare l’aria che respiravano, l’acqua che bevevano ed il cibo che mangiavano. C’era qualcosa di oscuro in quelle parole. E lei non poteva di certo accettare una simile risposta. Eppure non perse la calma, nonostante fosse abituata ad affrontare le epidemie con rimedi più concreti e medici. Nessun rito o preghiera ai Kami. Lei era una donna di scienza. - In che senso? - Le risposte si fecero sempre più evasive, forse percependo il suo velato scetticismo. Ma solo un bambino riuscì a rivelare la tremenda tragedia che si stava consumando in quella desolata e buia vallata. Un Sacrificio.
    Lo sguardo cristallino della Fuyutsuki saettò subito verso Kairi-chan. Non ebbe nemmeno il tempo di comunicarle qualche gesto o cenno d’intesa che la ragazza esplose, abbattendo quell’atteggiamento composto e freddo che ogni membro del suo clan assumeva solitamente. Forti emozioni vennero provate dall’Uchiha, tanto che i suoi occhi diventarono scarlatti per la sua Innata. Una reazione notevole ma spropositata. Una reazione istintiva che doveva assolutamente sedare prima che degenerasse. Sicuramente la Genin avrebbe utilizzato un approccio più tranquillo e furtivo per raggiungere l’ultimo Villaggio della Vallata, invece di urlare contro a contadini con una bassa cultura e timorati dai Kami. - Controllati Kairi-chan! - Le sussurrò a denti stretti mentre la chiamò da parte. O almeno cercò di parlare con lei in modo più tranquillo. - Qual è stato il primo consiglio che ti ho dato? - Cercò dentro la ragazza un briciolo di lucidità per tranquillizzarla. - Sii più furba di loro! - Parole che l’Uchiha doveva stampare nella sua testa. - Imporsi in quel modo non farà altro che generare più timore e diffidenza verso gli estranei ed alimentare la loro superstizione. Ora saranno meno collaborativi e ci guarderanno con occhio di sospetto. - Provò a spiegarle tutto con pazienza. Insomma non potevano più muoversi in incognito, visto che la ragazza aveva espresso con troppa enfasi la sua posizione contraria agli usi e costumi locali. - Manda uno tra Kiba o Tsume all’Accampamento per informarli della nostra piccola “deviazione”. L’altro invece continuerà con le perlustrazioni! Non bisogna mai dimenticare la nostra Missione primaria, ma non possiamo nemmeno ignorare questa implicita richiesta d’aiuto. - La Fuyutsuki cercò di organizzare un piano d’azione per poter controllare la situazione nella vallata senza cadere in insubordinazione.
    Quindi con un sorriso si rivolse direttamente alle bigotte persone del posto. - Scusatela.. Ha perso anche lei qualcuno di caro per un’epidemia che si è scatenata nelle mura del suo Villaggio natio quando era piccola. È piuttosto suscettibile a questo argomento e tutto ciò che rientra nella sfera religiosa. - Sospirò. Ovviamente erano solo bugie per ammorbidire l’uomo. - Non voleva offendervi o apparire scortese nei confronti dei vostri cari o delle povere anime che sono state rapite dal Male che alberga in questa Vallata. Potete guidarci verso il Villaggio in cui si terrà la cerimonia? - Chiese con gentilezza.




    Edited by **Kat** - 11/10/2016, 18:50
     
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