La nascita di una kunoichi

[Free GdR] Harumi - Ayuuki - Kairi

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    La nascita di una kunoichi

    Post iv ~ Ninja



    La ragazzina si guardò attorno, fissando prima Kairi e poi Ayuuki, mentre cercava di mettersi a sedere. I ricordi dei giorni precedenti cominciarono a riaffiorare lentamente. Le accuse, le violenze fisiche e psicologiche, ed infine il rogo. Al solo pensiero un brivido freddo le attraversò la schiena. O forse era la febbre che, nonostante le premurose cure delle due giovani, non accennava ancora scendere. Si strinse le spalle con le mani, imponendosi di smettere di tremare. Ritrovato il controllo portò le braccia lungo i fianchi, chinandosi leggermente. Il mio nome è Harumi Miyazaki...Dōmo arigatōgozaimashita! Usò la formula di ringraziamento più educata e formale che conosceva. L'avevano salvata da morte certa e sarebbe stata eternamente in debito con loro per questo. Esausta, tornò ad stendersi sul letto. In quel momento avrebbe solamente voluto dormire per i prossimi giorni. Fuori dalla finestra intanto si udiva ancora lo scrosciare dell'acqua. Accompagnata dal suono ritmico delle gocce contro il legno la ragazza sprofondò in un sonno senza sogni.

    Quando si risvegliò la giovane dai capelli corvini le porse una zuppa calda, offrendosi di aiutarla a mangiare. Harumi scosse educatamente la testa. Il sonno e le medicine iniziavano a fare effetto e si sentiva molto meglio rispetto a prima. Con calma, iniziò a mandare giù alcune cucchiaiate del liquido caldo. Mentre soffiava su un boccone per raffreddarlo notò lo sguardo preoccupato delle sue salvatrici. Per la prima volta da quando era iniziata quella settimana da incubo, sorrise. Vi ringrazio ancora per il vostro intervento. Immaginando quali potessero essere le domande che frullavano in testa alle due, iniziò a spiegare loro come stessero le cose. Mia madre è morta nel darmi alla luce, mentre transitava nel paese dove mi avete trovato. Il capovillaggio e sua moglie mi hanno preso con loro, crescendomi come fossi loro figlia, ma sono sempre stata percepita come un elemento estraneo dagli altri abitanti...col senno di poi direi temuta. I suoi occhi si abbassarono a fissare un punto imprecisato della coperta davanti a sé ed abbassò la posata. Ormai doveva finire la storia, buttare tutto fuori. Forse così tutta quella pazzia avrebbe assunto un senso. Quindi ai loro occhi ero la causa di ogni disgrazia che colpisse il villaggio, ma sono sempre stata tollerata grazie alla protezione dei due anziani... Le si incrinò la voce al ricordo dei suoi genitori adottivi, recentemente scomparsi, ma inghiottì le lacrime e proseguì. ...fino all'epidemia. Quando quelli che mi stavano vicino sono stati i primi a morirne sono diventata automaticamente il capo espriatorio, l'unica responsabile della loro disgrazia. Dovevo fare ammenda...il resto lo sapete. Espirò vistosamente. Ce l'aveva fatta, era riuscita a sfogarsi. Finì di mangiare in silenzio, rispondendo con cenni del capo alle eventuali domande delle due giovani. A volte i miracoli accadono, e la sua presenza in quel luogo ne era la prova.

    Quando ebbe terminato il proprio pasto restituì umilmente la ciotola all'Uchiha, studiando a sua volta le due donne. Con voce timorosa rivolse loro la parola, spinta dalla curiosità. Voi... Deglutì, poi prese coraggio. ...Voi siete ninja non è vero? Il capovillaggio adorava raccontare le sue memorie dell'ultima grande guerra, anche se lui era solo un bambino all'epoca. Nessun'altro sarebbe stato in grado di fare quello che avete fatto voi! Siete state incredibili, molto più di quanto narrano le storie! Lasciandosi trasportare dall'emozione e dalla foga, si porse in avanti, afferrando una mano da ciascuna kunoichi. Vi prego, anzi vi supplico, voglio diventare anch'io come voi! Essendo una ragazza che aveva provato il male del mondo sulla propria pelle, e che non aveva più uno posta da chiamare casa, quella non era per niente una richiesta superficiale. Non voleva più essere in balia di nessuno, voleva avere la possibilità di decidere autonomamente della propria vita, e nelle sue salvatrici vedeva il modello da seguire. Rimase in attesa, guardandole con occhi lucidi. Aveva chiuso con la vecchia sé del passato, non sarebbe mai più stata la ragazza indifesa bisognosa di essere salvata. Kairi-sama, Ayuuki-sama...
     
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