La nascita di una kunoichi

[Free GdR] Harumi - Ayuuki - Kairi

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    La nascita di una kunoichi

    Post v ~ Nindo



    Harumi si rendeva conto che, dal punto di vista delle due kunoichi, la sua poteva essere una richiesta egoista. Le avevano fatto capire che essere un ninja non era solo questione di forza, ma soprattutto di motivazione. La ragazza tornò a chinare la testa, scura in volto. Non aveva più un posto dove andare, né qualcuno che si prendesse cura di lei. Doveva imparare a badare a se stessa, o non sarebbe sopravvissuta a lungo in quel mondo spietato. Ma era veramente tutto lì? Il suo desiderio aveva origini tanto meschine? Strinse la coperta nei pugni. No, nel modo più assoluto. Con voce pacata, in stridente contrapposizione con la rabbia che le stava montando dentro, rispose alle sue salvatrici, senza tuttavia alzare lo sguardo. Kairi-sama, Ayuuki-sama. Lascio scorrere alcuni secondi per articolare adeguatamente il discorso. Non voglio diventare una kunoichi solo per me. Avete detto bene, ho passato momenti terribili, che non auguro a nessuno di vivere. Se voglio diventare più forte è solo per impedire che fatti del genere si ripetano. Quando ho detto di voler diventare come voi è perché in voi ho visto la cosa più preziosa agli occhi di chi non ha più nulla: la speranza. A quel punto avrebbe finalmente trovato il coraggio di posare il proprio sguardo sul volto delle due kunoichi. Voglio essere come voi: delle salvatrici, delle portatrici di speranza. Ma avete ragione, così come sono ora sono troppo debole. Perciò vi supplico, allenatemi, insegnatemi quello che potete. Forse non basterà per fare di me un ninja, ma sarà un inizio. Non intendo più restare muta spettatrice davanti alla follia del mondo, da oggi prenderò in mano la mia vita e la metterò al servizio di chi non può difendersi. Il discorso si era fatto accorato, la tonalità più alta, il tono di voce più deciso. I suoi occhi erano ben diversi da prima: non lucidi, ma determinati. La sua volontà era forte, lo spirito indomito. Non si sarebbe chiusa in un angolo a commiserarsi per ciò che aveva subito, ma avrebbe reagito, mettendo in gioco tutta se stessa. Una partita pericolosa con solo due alternative: vincere tutto, o tutto perdere. Solo che lei non era più disposta a perdere. Le due ragazze avrebbero capito che la giovane avrebbe perseguito i suoi scopi con o senza il loro aiuto. Ve lo chiedo ancora: mettetemi alla prova.

    Qualunque fosse stata la reazione delle kunoichi la discussione si sarebbe chiusa per quella sera. Erano tutte stanche morte e ormai l'ora si era fatta tarda, quindi decisero di dormire. Harumi, che aveva recuperato in parte le forze, chiese che una delle due la accompagnasse al bagno, per potersi togliere di dosso la sporcizia accumulata in giorni di prigionia. Dopo essersi lavata con una bacinella ogni angolo del corpo, rimuovendo ogni traccia esteriore di quelle dolorose vicende, si immerse nella vasca calda, consapevole che avrebbe impiegato ancora mesi a metabolizzare le conseguenze interiori invece. Si lasciò sprofondare nell'acqua fin quasi alla bocca, con le ginocchia che emergevano appena dalla superficie. Avrebbe voluto che la sua vita fosse sempre così, rilassante e pacifica. Ma alla fine giunse il momento di uscire, per tornare alla realtà. Avvolta in un asciugamano prestato dalla novizia di guardia all'ingresso, si appoggiò alla parete. La sua fibra era forte, e grazie ai farmaci somministratile da Ayuuki si stava riprendendo in modo sorprendentemente rapido. Un passo alla volta, tornò nella stanza per coricarsi.

    L'indomani mattina, alle prime luci, il monaco dal ventre grasso tornò a far loro visita. Dopo aver bussato delicatamente, attese che gli fosse concesso di entrare e riferì il suo messaggio. Il capitano della guarnigione era dovuto uscire nel cuore della notte per una missione, portandosi dietro gran parte dei suoi uomini. A quanto pareva i sentieri che conducevano verso il Villaggio di Oto erano resi insicuri da alcune bande di razziatori che scendevano dalle montagne circostanti, in guerra tra loro e con il potere centrale allo stesso tempo. Il loquace religioso avrebbe risposto a quasi tutte le loro domande, chiedendo loro di pazientare fino al pomeriggio, orario per cui era previsto il rientro della spedizione. Nel frattempo potevano muoversi in qualsiasi angolo dell'abitato, tranne nella cittadella superiore dove si trovava il tempio principale e gli uffici della guardia. Si congedò con un sorriso, felicitandosi per la ritrovata salute della ragazza. Harumi sorrise a sua volta impacciata, distogliendo lo sguardo. Le ci sarebbe voluto un po' per riacquistare fiducia nelle persone, ed era comprensibile. Per ora si trovava a suo agio solo con le due donne che l'avevano salvata, a cui espresse ancora la propria gratitudine mentre facevano colazione. Grazie per le vostre attenzioni. Era da tanto che nessuno mi trattava come... come una persona normale... Il suo sguardo si rabbuio un secondo, ma scorlò vigorosamente la testa scacciando quella sensazione. Da oggi sarebbe stata una persona diversa, lo aveva promesso. Non c'era spazio per l'autocommiserazione. Vi prego sensei, spiegatemi come funzionano il chakra e i jutsu di cui mi avete parlato ieri. Riprese a mangiare il suo riso con le bacchette senza distogliere gli occhi dalle due, ascoltandole tutta orecchi. Si era imbarcata in un'avventura forse più grande di lei, ma la sfida non la spaventava. Avrebbe cambiato quel mondo marcio: se anche fosse riuscita a portarvi un po' di luce sarebbe stata soddisfatta. Dopo sedici anni di vivacchiare, aveva finalmente trovato un senso alla sua vita, e non l'avrebbe sprecata invano.
     
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