Kurohime, l'albero del mondo

Si...non mi stupisco che tu non conosca il posto. E' davvero un luogo remoto, per noi che viviamo da questa parte del mar Kaizoku... avrebbe aggiunto detto il chunin, vedendo che Hoshi era incerto sulla destinazione...ma , in realtà, il paese è piuttosto grande. Inoltre il luogo dove siamo diretti è situato più o meno alla stessa latitudine di Konoha, quindi il clima e la vegetazione è molto simile... La prospettiva di una nuova missione aveva subito galvanizzato il Rosso, il quale non aveva perso nemmeno un secondo per prepararsi alla nuova avventura. Hohenheim prese al volo la lama di Onore Spezzato e la riavvolse nel suo fodero fatto di bende prima di legarsela a tracollo. Salirono sopra il tetto della Loggia, immergendosi nell'aria rovente di Suna. Come al solito, il sole baciava il villaggio, cuocendolo senza troppi complimenti. Cercando di non pensarci, Hohenheim lasciò che il Kiseki Verde infondesse il suo chakra ancestrale con quello dell'artista. Immediatamente la nota sensazione di condividere il proprio corpo con un altro ente lo pervase, acuendo la lucidità dei suoi pensieri. Fu in quel momento che Hoshi se ne uscì con una delle sue solite idee del cacchio: una gara per raggiungere la meta. Ehi fermo Hoshi... ma il jonin aveva già spiccato il volo su una nuvola che poteva andare alla velocità del suono. Il rombo della nuvola coprì le parole di Hohenheim mentre diceva:....è quasi un giorno di viaggio!! Ahhhh dannato testardo! Purtroppo a volte lavorare con Hoshi era semplicemente impossibile. Una cosa alla quale il bambino di Suna era abituato, ma che comunque lo faceva innervosire di tanto in tanto. Gli passava subito però. Senza perdere ulteriore tempo, le abili mani del chunin plasmarono un'aquila d'argilla. Da quando i ricordi di Verità si erano mischiati ai suoi, la sua arte aveva fatto un salto in avanti pauroso. Poteva realizzare opere talmente realistiche e con una facilità sconvolgente, che asciavano stupito lui stesso. Chiaramente riprodurre la realtà non era necessariamente l'unica forma d'arte possibile. Per questo le sue opere continuavano a rappresentare gli oggetti con linee semplificate, talvolta stilizzate, ma visivamente impressionanti. Salire sulla creatura e sollevarsi in aria richiese poco più di un pensiero, ed in un attimo l'aquila virò verso est.

Viaggiare da solo diede modo alla mente di Hohenheim di elaborare l'enorme mole di ricordi che si erano sbloccati, improvvisamente, nella sua memoria. Kira.... quel nome gli girava e girava nella mente da giorni in realtà. In un paio di occasioni credeva di averla sognata, ma al mattino non c'era traccia del volto di quella donna nella sua memoria. Ma ora ricordava. Kira non era solo una donna. Era la sua donna, la sua sposa, e la madre di Deidara, sua figlia, nell'altra dimensione. Gli eventi che li avevano uniti erano così intimamente legati alla spada che portava sulla schiena, da non poter non chiedersi quale fosse il reale motivo che lo stava spingendo da giorni a riportare Onore Spezzato alla sua interezza. Lo stava facendo per una spada, o lo stava facendo per Kira? I ricordi si srotolavano velocemente nella memoria del bambino. Erano nel bel mezzo della guerra contro RED. Deidara era morta sacrificandosi per salvargli la vita, ed Hamano anche. Lui era già stato nominato dal mondo ninja Sannin della verità, ma la sua forza non era sufficiente. Il clan Iga, allora, per aiutarlo a sconfiggere l'Imperatore, gli aveva concesso un privilegio che mai, prima di allora, era stato dato a qualcuno all'infuori del clan: creare una spada che incanalasse l'essenza stessa della loro abilità oculare. Una delle poche cose che poteva contrastare il potere di RED. Meyo divenne così Onore Spezzato, ma i suoi nuovi poteri erano limitati. Serviva un amplificatore e, dopo mesi di ricerca, capirono come realizzarlo. Dovevano trovare un legno con una grande affinità con il chakra e Kurohime, un albero leggendario di cui si parlava in rotoli ormai dimenticati nel Tempio di Suna, poteva essere un buon candidato. Verità aveva cercato l'albero in lungo ed in largo, fin quando non aveva trovato un popolo senza nome, nel Paese del Lupo, che venerava una pianta secolare, che poteva coincidere con la descrizione. I membri di quel clan, vivevano in modo selvaggio ma onorevole. Seguivano regole che essi chiamavano 'la legge della foresta', basata sul non mentire e sull'affrontare i propri nemici in scontri diretti, così come facevano gli animali. A suo tempo, Verità rimase sconvolto nel notare quante similitudini c'erano tra la dottrina di quel clan e quella degli Iga, fino a pensare che ci fosse un collegamento tra i due che era andato perso da secoli. Chiaramente, non ci fu verso di ottenere il legno di quella pianta, e i suoi protettori lo quasi uccisero per non farlo avvicinare. Verità aveva quasi desistito quando, una sera, lontano dal villaggio del clan senza nome, una ragazza di quel popolo gli venne incontro con un pezzo di Kurohime, sufficientemente lungo da poter realizzare un'elsa. Il nome di quella ragazza era Kira.

[...]

Arrivato al confine del Paese del Lupo, Hohenheim trovò Hoshi che lo stava aspettando. Ormai l'incazzatura gli era passata, quindi si limitò a dire:Ah..Ah...Ah...molto divertente...hai vinto tupoi facendosi serio aggiunseDai scendiamo a terra...se invadiamo il loro territorio senza essere stati invitati ci potrebbero attaccare... Una volta a terra, Hoshi capì perché Hohenheim aveva paragonato quella terra al Paese del Fuoco. Tutto intorno a loro, una rigogliosa vegetazione si estendeva per chilometri, formando un bosco che sembrava non avere fine, mentre ricopriva pianure e colline, fino a spingersi su per le pendici delle montagne. L'aria era fresca, eccetto quando il vento spirava da est, perchè trasportava con sè i fetidi miasmi delle paludi del Paese vicino. Hohenheim si sarebbe fatto stranamente teso, mentre conduceva il Rosso sempre più in profondità nella foresta. Il sole era tramontato e risorto durante il viaggio, ma una fitta serie di nuvole lo coprivano ora, così che, sotto i folti alberi, era piuttosto scuro. Camminarono per un paio di ore, andando piano, fino a che, ad un certo punto, Hohenheim non si fermò vicino ad un albero, dal quale colava una strana sostanza giallastra. Troppo densa e dal colore strano per essere semplice resina, la sostanza aveva un odore terribile, che affliggeva loro tanto quanto la pianta stessa. Osservandone la corteccia bucherellata e le foglie ingiallite, si capiva che una qualche malattia l'aveva colpita. Strano...non pensavo che gli alberi in questa parte della foresta potessero ammalarsi...normalmente Kurohime ha un effetto protettivo sulla parte della foresta che lo circonda... fu proprio in quel momento, che un rumore si avvertì alle loro spalle. Ecco...ci siamo... Voltandosi, videro che, dalle ombre del bosco, due occhi gialli ed enormi li stavano osservando muovendosi lentamente in avanti, verso di loro. Portandosi verso la luce, un lungo muso canino apparve e, adagio, un immenso lupo emerse dalle ombre. La creatura era grossa letteralmente come un cavallo ed aveva una testa della stessa dimensione del busto del jonin. Completamente ricoperta da una fulva pelliccia grigia, l'animale stava ringhiando ai due, mostrando zanne affilate come wakizashi. Il ringhio distorceva il suo volto, facendo apparire ancora più minacciosa una vecchia cicatrice che gli si allungava tra gli occhi, fino a appezzargli in due il naso. Una donna cavalcava la bestia, senza alcun tipo di sella. I capelli rossi erano scompigliati davanti il suo viso, donandole un'aria selvaggia, e nascondendo i complessi tatuaggi che le tappezzavano il corpo. Indossava vesti leggere, in pelle con decorazioni in osso, che le lasciavano scoperte le lunghe gambe ed i piedi scalzi. Una visione, una visione mortale. Perchè la donna emanava una furia omicidaIntento Assassino
Villaggio: Specializzazione
Posizioni Magiche: Nessuna (0)
L'illusione si attiva entro un raggio di 9 metri se percepito dalla vittima. La vittima vedrà la furia omicida dell'utilizzatore riversarsi sulla propria mente, paralizzandolo. Le vittime saranno Semiparalizzate e avranno un malus di 2 tacche a Velocità e Riflessi per azioni contro l'utilizzatore o alleati. L'efficacia è pari a 40; colpisce chiunque presente entro il raggio d'azione.
Tipo: Genjutsu - Bakkin/Tameshi
(Livello: 3 / Consumo: Alto )
[Da chunin in su]
che avrebbe eclissato qualsiasi bellezza potesse possedere. Non solo, guardandosi intorno, il jonin avrebbe potuto vedere che almeno una cinquantina di occhi gialli erano comparsi tutto intorno a loro. Senza rendersene conto, erano stati circondati. Il lupo avanzò fin quando il muso dell'enorme lupo non fu che a pochi centimetri dalla faccia di Hoshi, così vicino da poterne sentire l'alito caldo ed il sapore di carne cruda del recente pasto dell'animale. Fu allora che la donna disse:Forestieri nel nostro territorio...parlate! Cosa ci fate sulla terra sacra degli Honmono no ōkami? Che la verità guidi le vostre parole, o la morte sarà l'unica cosa che conoscerete da qui, fino alla fine dei tempi. Il lupo schioccò le fauci giusto di fronte alla faccia del jonin. L'aria era tesa, e la situazione si era fatta fin da subito problematica per i due ninja di Suna. Se Hoshi si fosse voltato verso Hohenheim, avrebbe visto il giovane ninja di Suna completamente sconvolto. Forse era per l'istinto omicida della donna, ma il ragazza sembrava più sconcertato che spaventato. Le sue labbra si muovevano in maniera confusa balbettando qualcosa difficilmente udibile, ma che il jonin riuscì a cogliere: Kira....Kira...com'è possible..? L'artista di Suna sembrava fuori gioco, e la donna appariva sempre più impaziente. Hoshi avrebbe dovuto salvare la situazione, se non voleva farli diventare il prossimo pasto di un branco di lupi.