La Torre inversa

West Gate of Sound

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  1. Shinken Takatsui
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    LA TORRE


    parte VI


    Non appena quest'ultimo si sedette a terra, Shinken volse il suo sguardo verso il ragazzo. Stava ansimando per lo sforzo che aveva appena compiuto - ed era comprensibile - ma non sembrava intenzionato a porre un freno alla sua curiosità; con braccia e ginocchia tempestate da piccoli tagli, lividi ed escoriazioni, il giovane Amano era ancora vivo, pronto a fare nuove domande ed a lanciarsi in nuove sfide. Mentre gli arti del Jonin tornavano alla loro conformazione umana, gli occhi del Fedaikin cominciarono a mutare, ancora ben saldi ad osservare il giovane. Frena la tua curiosità, Amano figlio di Luis. Le pupille vibrarono, si allargarono e gli occhi tornarono ad essere ciechi, bianchi come la neve, con la peculiare croce grigia che li contraddistingueva. Con quella poca luce Amano avrebbe anche potuto non accorgersene, ma anche se fosse stato a Shinken non importava, non voleva prendere muri in faccia mente usciva da quel posto. Non sarebbe immediato ne semplice spiegarti cosa è successo al mio corpo. Si tratta sì di una Kinjutsu, ma sarebbe banale concludere che il risultato finale sia unicamente collegabile ad una tecnica proibita.

    Il Jonin accennò un sorriso, quel ragazzo stava veramente pensando che si potesse vivere in un luogo simile, anche se quella era più un luogo di esilio. Questa non è la mia casa, lo è stata tanto tempo fa... ma a breve tornerà ad essere quello per cui è stata progettata. La smorfia scomparve dal suo viso, che tornò incredibilmente serio. Prima dovrai dimostrarmi ancora una volta che la tua voglia di sopravvivere è abbastanza. Se le tue capacità ti permetteranno di uscire vivo da qui avrai la tua tecnica, promesso. Ma fa attenzione: per ora la tua voglia di vivere è stata sufficiente a portarti in cima alla Torre, ma uscire da questi cunicoli al buio non è semplice, potresti vagare per anni senza trovare la svolta giusta. Shinken si girò verso il buio del primo cunicolo (l'ultima informazione utile che Amano avrebbe potuto percepire chiaramente) poi diede il via a quell'ultima sfida. Ti sei riposato abbastanza. Preparati.



    sTIS H H H

    ... IS H H H H

    ... IS H H



    Fu un suono secco, che rimbombò per tutto l'ambiente circostante. Era qualcosa di molto simile al rumore di un unico battere di mani, tant'è che il Jonin lo aveva volontariamente provocato, sicuro che avrebbe aiutato il suo temporaneo allievo ad orientarsi. Il caso - poi - volle che quel suono fu perfettamente sincronizzato con la dipartita della luce, che aveva appena perso la sua battaglia contro l'umidità della Torre, lasciando i due nel buio più assoluto.

    [...]

    Il Jonin fu assai lento a muoversi in quei cunicoli. Forte dei suoi movimenti silenziosi e del suo ecolocalizzatore, rimase sufficientemente vicino ad Amano da seguirne i movimenti, studiarne i comportamenti e le strategie, senza lasciarsi percepire. Non avrebbe semplificato la vita ad Amano, non si sarebbe fatto individuare dal giovane ninja aiutandolo, ma avrebbe monitorato tutti gli spostamenti del figlio di Luis per evitare che si lanciasse involontariamente in qualche pozzo profondo e senza fine (Febh avrebbe avuto sicuramente da ridire nel caso fosse successa una cosa simile). Quando vide che la concentrazione del ragazzo aveva raggiunto il suo apice e che stava giustamente sfruttando tutti i sensi rimastigli, Shinken decise di alleggerirlo dalla complessità della prova, stimolandolo a seguire una via piuttosto che un'altra. Tirò un colpo secco al muro, provocando un leggerissimo rumore.

    TIC

    ... IC H H H H

    ... IC H H


    Il suono si propagò come quello precedente, solo più leggero, meno definito. Il gocciare che dal soffitto si infrangeva a terra era aritmico ma costante, un suono che si ripeteva in quasi tutte le gallerie nelle vicinanze. Il Fedaikin lo aveva provocato, mettendo in moto una vera e propria pioggerellina artificiale. Tuttavia, forse proprio perchè il Fedele utilizzava un metodo molto simile per orientarsi in quel labirinto, si sorprese quando notò che Amano non ci stava per nulla prestando attenzione. Rimase però incuriosito quando il giovane allievo percepì qualcosa che il Jonin stesso - con le sue attuali limitazioni - non avrebbe mai potuto notare: i flussi d'aria. Si sorprese non poco, più per se stesso a dire il vero.

    Non era comune avere quel tipo di sensibilità, Amano continuava a sorprenderlo. Il Fedaikin continuò a seguirlo e - in fin dei conti - anche quel metodo sembrava funzionare! In poco tempo raggiunsero quindi l'ultimo step, la prova più ardua: l'ultimo gradino da salire. Proseguendo al buio e con solo il rumore della pioggerellina a fargli compagnia, Amano si ritrovò in un punto cieco, circondato da muri. Forse complice la stanchezza, forse no, non riuscì a pensare in tre dimensioni, credendo che il suo percorso fosse terminato e che la pista del filo di vento fosse sbagliata. Le sue mani andarono a tastare l'ambiente circostante ma si ritrovò chiuso in un cunicolo senza uscita, verso cui l'aria si era incanalata. Non aveva senso. Entrò in confusione.

    Per quanto era stato corretto focalizzarsi su i muri perimetrali ed era stato fortunoso percepire i flussi d'aria, quel tipo di approccio eliminava definitivamente la spazialità che quei luoghi comunque mantenevano. Da un pò Amano non guardava nè si concentrava più su quello che aveva sopra la testa, un errore da poco ma che avrebbe potuto costargli l'esilio a vita nei cunicoli di Oto! A quel punto, stremato, il ragazzo aprì la bocca e gli diede fiato... fù in quel esatto momento che percepì chiaramente che cosa stava succedendo: la sua voce stava rimbalzando in maniera assai diversa da come avevano fatto i rumori in precedenza, invece di muoversi intorno svaniva verso l'alto!! Ma non fece nemmeno in tempo a pensare alla soluzione del problema che la mano di Shinken lo afferrò per i vestiti (ridotti a straccio) e lo issò, verso un altro, inquietante, cunicolo verticale.

    [...]

    Per la seconda volta hai svolto il compito per come ti era stato richiesto. Sentenziò il Jonin Tuttavia manchi ancora di inventiva e di fantasia. Avevi la soluzione sopra alla testa ma non hai sfruttato tutte le tue potenzialità. Fece cenno con una mano che avrebbe dovuto guardare in alto, indicando il soffitto con un dito Un grande shinobi disse che l'arma più grande di un ninja è l'essere imprevedibile, la sua capacità di inventare sul momento strategie utili alla riuscita della missione.

    Mentre lo guardava, dall'alto verso il basso, i suoi occhi tornarono a colorarsi, riacquisendo la vista Non è perchè siamo forti, veloci, agili o resistenti che i Daymo ci assumono. E' perchè siamo flessibili e chirurgici. Ricordatelo. Si trovavano in una stanza dalle medie dimensioni, una tre per quattro metri. La luce filtrava copiosa dalle fessure tra le travi di legno ed era tornata la polvere, il che poteva solo significare la fine dell'umidità. Shinken era in piedi ed Amano era seduto a terra, vicino ad un piccolo pozzo di pietra, ancora infreddolito e pieno di lividi. Andiamo al sole, hai bisogno di calore.

    Due passi e Shinken aprì la porta. La luce invase tutto l'ambiente, accecando il giovane ninja seduto in terra. Era pieno giorno, probabilmente poco prima dell'ora di pranzo, e subito dopo la luce accecante arrivò anche il rumore assordante. Era anch'esso qualcosa di conosciuto, di familiare; erano i rumori della vita quotidiana. In un batter di ciglia erano stati catapultati dal pozzo umido e senza vita al bel mezzo della routine giornaliera del villaggio del Suono. Mercanti, venditori e traffichini riempivano le strade vicino ad uno dei Gate di accesso, frenetici come formiche. Una famigliola felice squadrò male i due straccioni e proseguì verso una locanda più avanti. Tieni, questo è per te. Mangia. Il Jonin aveva tirato fuori un pezzo di carne sotto sale (o forse l'aveva appena rubata?) e la porse ad Amano. Intanto troviamo un luogo con poco più di spazio. E si incamminò.

    [...]

    Ora erano uno davanti all'altro. Il Jonin impassibile come al suo solito ed il giovane Amano con il suo pezzo di carne essiccata in mano.

    TaiJutsu, NinJutsu o GenJutsu?


     
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