Kenkichi's Pride

Visitato il clan Akuma e soddisfatte tutte le sue curiosità riguardo la loro abilità oculare grazie alla gentilissima Meika, Kairi aveva deciso di rimanere ancora a Kiri per potersi effettivamente godere le sue giornate di ferie, che in realtà a seguito della avventura in ospedale non si erano rivelate poi così riposanti: aveva però avuto modo di imparare diverse cose utili, e come al solito ne avrebbe fatto tesoro.
Quella mattina si era svegliata alla buon'ora e ne aveva approfittato per allenarsi nel clima umido tanto diverso da quello di Konoha: non abituata a quell'atmosfera i vari esercizi risultarono più difficili del solito, ma era venuta fino a Kiri anche per quel motivo. Così come aveva fatto a Suna sfruttando il clima rovente, quello era un'ottimo modo per allenare il suo corpo in diverse condizioni e per poter così essere più preparata in ogni eventualità. Conclusa la sua sessione mattutina aveva fatto una buona colazione all'albergo in cui alloggiava durante il soggiorno nel villaggio ed era uscita alla ricerca di una persona in particolare: Kitori Kenkichi, un simpatico studente che aveva conosciuto qualche tempo prima in accademia, nella casa degli orrori di Shu.
Gli aveva promesso che una volta arrivata a Kiri sarebbe andato a trovarlo, ed era del tutto decisa a mantenere tale promessa. Aveva chiesto agli albergatori dove si trovasse il clan Kenkichi e si era avviata alla sua ricerca: se c'era un punto di inizio dove poter trovare il ragazzo era proprio quello, doveva stare solo attenta a non attivare lo sharingan davanti a loro e sarebbe andato tutto bene. Ricordava ancora la reazione dello studente e non aveva intenzione di riviverla con persone magari di grado più alto del suo, difficilmente sarebbe riuscita a gestirli.

Impiegò circa una mezz'oretta per raggiungere il luogo indicatole, e dopo una rapida occhiata fermò un ragazzo che aveva all'incirca la sua età, legata alla vita una lunga spada. Se ben ricordava i membri di quel clan erano tutti ottimi spadaccini, dunque doveva essere sulla giusta strada. Scusi domandò con aria tranquilla avvicinandosi all'uomo, che in tutta si risposta di girò lanciandole un'occhiataccia Eh? Che vuoi?
Cominciamo bene... pensò fra sé e sé la ragazza, cercando di mantenere in ogni caso la sua classica cortesia Salve, questa è la sede del clan Kenkichi, giusto? Sto cercando una persona
L'uomo la squadrò qualche secondo con aria di sufficienza, per poi spostare lo sguardo dietro la sua schiena e soffermandosi in particolare sul simbolo dietro di essa Tsk, Uchiha. Dovevo immaginarlo, siete tutti fatti con lo stampino sai esteticamente che come modi di fare. Cosa vorrebbe mai un bocconcino della foglia come te da un clan come il nostro? Non ci sono veri uomini lì da voi? Dicono che gli Uchiha siano tutti gay, di la verità è per questo che sei qui continuò mentre un sorriso ironico si formava sul suo volto. Eccone un'altro da mettere sulla sua personale lista nera.
Gli occhi della ragazza si fecero gelidi mentre continuò a parlare, abbandonando la sua classica cortesia. Grandi clan attirano grandi invidie, d'altronde, cominciava a farci l'abitudine Nemmeno voi foste l'ultimo clan sulla faccia della terra, il mio sangue potrebbe sporcarsi. Sto cercando un appartenente del vostro clan, si chiama Kitori. Se voi foste così gentile da dirmi dove posso trovarlo sarò molto celere nel togliere il disturbo
E' un peccato fiorellino, avrei saputo farti divertire come nessuno dei tuoi strambi amici dagli occhi rossi, ma scelta tua continuò l'uomo per nulla turbato dal suo cambio di umore Kitori dici? Si, lo conosco, tutti qui lo conoscono, il figlio di Kuma il traditore. Se è solo questo che vuoi vai a casa di suo zio, abita a poche via di distanza da qui appena ebbe il luogo esatto fu ben veloce nell'allontanarsi, alla ricerca dell'abitazione dello studente.

Arrivata davanti alla casa e confermato che il campanello fosse quello giusto suonò alla porta, sperando che ad accoglierla fosse Kitori stesso: non aveva voglia di un'altro incontro come quello di poco prima.