Kenkichi's Pride

[Add. Chakra Kairi-Kitori]

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  1. Kairi Uchiha
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    Qualche gentile offerta

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    Kitori sembrava imbarazzato quante lei per quella situazione così assurda, e finì con l'accusare lo strano coniglio nero per l'accaduto: a quanto pareva era proprio il curioso animale il responsabile di quella situazione. Senza voltarsi e continuando a fissare un punto imprecisato fuori dalla finestra né approfittò per domandare quello che le passava per la testa da quando era stata accolta in quella casa Me lo chiedo da prima...da dove salta fuori quel coniglio? E' un'evocazione forse? quella era la cosa più logica che le veniva in mente, d'altronde anche i suoi lupi erano in grado di parlare e di assumere forma umana, forse per Mokona era la stessa cosa.

    Quando il ragazzo le disse di girarsi fu lieta di rivederlo finalmente vestito, e solo allora si rese conto di un piccolo dettaglio che prima aveva ignorato: il copri fronte del villaggio della nebbia. Un grande sorriso si formò sul suo viso Complimenti Kitori! Ricordo ancora l'emozione della mia promozione a genin e le prime missioni da neo-genin, sarà un bel periodo per te. Non sempre facile, ma bello si fermò qualche istante riflettendo Visto che me lo chiedi ti direi di tenere il copri fronte al suo posto, sulla fronte, oppure sul braccio. Trovo che collo e vita siano posti molto più femminili in cui posizionarlo fece un cenno al suo, legato difatti proprio attorno alla vita, annuendo poi quando il kiriano la invitò in cucina e seguendolo volentieri.

    Alla proposta del pranzo assieme non fece troppe polemiche Accetto volentieri sia il thé sia l'invito a pranzo, non ho impegni per oggi, in realtà si può dire che qui a Kiri sia in ferie quando poi parlò di un'Akuma si irrigidì un secondo Akuma? Parli di Meiko o del guardiano? sperò con tutto il cuore che non si trattasse del secondo, anche se in realtà la cosa le sarebbe dovuta importare ben poco, d'altronde non era lei che doveva fare un'addestramento assieme al simpaticone.
    Quando poi Kitori le domandò se chi le aveva indicato la strada era stato gentile pensò qualche secondo alla risposta più giusta da dare senza risultare scortese a sua volta Ecco...non proprio gentile se devo dire la verità sorrise imbarazzata Ma l'importante è che abbia trovato la tua abitazione senza troppi intoppi cercò di deviare il discorso su un'altro argomento, non volendo offendere in qualche modo qualcuno che poteva essere forse un'amico del ragazzo: non amava quando qualcuno parlava male del suo clan o di uno dei suoi membri, e riteneva che fosse necessario riservare lo stesso rispetto che si aspettava lei, anche se in alcuni casi era proprio impossibile, prova ne era la sua reazione quella mattina con il Kenkichi sgarbato.
    Allora, adesso che sei diventato genin che progetti hai per l'immediato futuro? Potresti viaggiare un po', poco dopo essere stata promossa sono andata sia ad Oto che a Suna, è sempre un'esperienza interessante e permette di scoprire diverse cose. Sono venuta a Kiri anche perché era l'unico villaggio fra i principali dell'alleanza che non avevo mai visto

    I due attesero che il thé fosse pronto e quando tutto fu sistemato Kitori offrì all'Uchiha assieme ad esso anche diversi biscotti, che la ragazza mangiò molto volentieri. Il calore della bevanda la fece subito sentire meglio, l'umidità di quel luogo le entrava ormai nelle ossa Come fate a sopportare questo tempo? disse finendo di bere dalla sua tazza.
    Dopo qualche altra chiacchera il kiriano si offrì di portare in giro Kairi per il villaggio facendogli da guida, ed ancora una volta la ragazza accettò di buon grado l'idea: aveva visitato diversi luoghi di Kiri ma non tutti, e probabilmente grazie al ragazzo avrebbe avuto una buona occasione per vedere posti di cui nemmeno conosceva l'esistenza.
    Usciti dalla casa i due si avviarono per una piccola ma tranquilla via del quartiere, e svoltato l'angolo si trovarono davanti un paio di bambini di 6-7 anni intenti a giocare con un pallone forse troppo grande per loro. Proprio in quel momento difatti uno dei due, nel maldestro tentativo di calciare la palla verso l'altro inciampò sulla stessa finendo con il capitombolare per terra. Il piccolo si rialzò con i lacrimoni, le mani sbucchiate ed una delle due ginocchia completamente insanguinata a causa della caduta sull'asfalto.
    Senza esitare la ragazza si avvicinò immediatamente al bambino per verificare la situazione e consolarlo, mentre anche l'amichetto corse vicino a loro con aria preoccupata Ehi, su, non è niente. Dov'è abita la tua mamma? Ti porto subito da lei esclamò con un sorriso rassicurante al piccolo nel tentativo di calmare quella che ormai era una vera e propria crisi di pianto.


     
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