La Piramide della Vita

Raizen e Hoshikuzu

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  1. Shinken Takatsui
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    LA PIRAMIDE DELLA VITA

    ◤ ◆ ◢



    Di tutta risposta alle osservazioni dei due shinobi, Kai Uhm Pachathe_ynalda_of_dreams__without_headdress__by_bonivich-daf93mj si accigliò, sorpreso dalle poco delicate parole del ragazzo dai capelli rossi. Sul suo viso, angelico quanto curato e dalla pelle chiara, si disegnò un’espressione di sdegno, coronata da un veloce sguardo verso il suo sesso, effettivamente visibile e dalle notevoli dimensioni. Quell'espressione di disagio non sembrò abbandonare il viso del ragazzo, non subito, persino quando si rivolse nuovamente alla coppia.

    Il mio Rango, la natura divina del mio corpo, è purezza ed eleganza. Qualsiasi siano le vostre usanze, finché sarete ospiti del Creatore della Luce Nascente dovrete osservare le nostre tradizioni.


    Solo a quel punto Kai avrebbe mosso i suoi passi verso il vuoto che aveva davanti, con un’eleganza che avrebbe incantato la maggior parte delle donzelle di Suna (e forse anche qualche uomo). A differenza di quello che ci si aspetterebbe dalla gravità, il semi-nudo fluttuò lentamente verso i due ninja accademici, planando lentamente a pochi passi davanti a loro. Non appena si fermò la sua veste leggera vibrò nell'aria ed i due vennero subito travolti da un odore piacevole, dolce e leggero. Hoshikuzu Chikuma, sei il benvenuto in queste terre. Disse con un soffio di voce, mostrando un gentile sorriso nei confronti del Rosso. E Lei, straniero, ha forse un nome? Oppure Le appartiene, nobile Chikuma? I suoi capelli però mi fanno pensare il contrario, nessuno schiavo sarebbe trattato così bene nelle terre del Creatore... Hoshikuzu, Lei deve essere proprio una persona caritatevole. Continuò Kai, osservando incuriosito i capelli dell'omone. L'Hokage - tutt'altro che uno schiavo - avrebbe notato come in quel turbinio di eleganza ed educazione, l'unica parola stonata fu proprio la parola "schiavo", con un leggero ma percettibile fastidio, disgusto. C'era inoltre della curiosità negli occhi del ragazzo, i capelli del gigante lo avevano incuriosito e non sembrava per nulla spaventato dalla stazza dell'enorme shinobi, che stava letteralmente spogliando con lo sguardo.

    Poi, riportato all'ordine dalle parole dell'omone, face due leggeri passi indietro. Sono spiacente, non mi è dato rispondere alle vostre domande. Io sono qui solamente per darvi il benvenuto per conto del mio signore ed invitarvi ad entrare... Sorrise socchiudendo gli occhi. Ma per poterlo fare è necessario che io sappia il vostro nome, altrimenti dovrete rimanere fuori dal nostro regno. E non vi è altro modo di accedere, posso assicurarvelo... Kai Uhm Pacha stava ancora sorridendo ed osservava Raizen. Non aveva risposto alle loro domande, purtroppo, ma non sembrava contrariato per non averlo potuto fare.

    Vi prego Signori, il Creatore della Luce Nascente vorrebbe potervi incontrare.
    Mi rincrescerebbe doverlo avvisare che non avete usufruito della Sua ospitalità...


    Se mai il colosso della Foglia avesse acconsentito, il giovane li avrebbe accompagnati in direzione della porta, salendo i pochi gradini rimanenti, invitandoli poi a poggiare il palmo della mano sull'occhio e sui sigilli. Si muoveva leggero persino sulla roccia, non producendo rumore, ma soprattutto non sembrava spostare l'aria durante i suoi movimenti, una caratteristica assai particolare.

    Era evidente che tutte le osservazioni che la massima autorità della Foglia aveva espresso al Chikuma erano effettivamente valide, come potevano fidarsi del portavoce del "Creatore della Luce Nascente", colui che aveva fatto emergere un’immensa piramide proprio nel bel mezzo del territorio del paese del vento...? ma quel ragazzo emanava una strana tranquillità, era stato calmo e cortese per tutta la loro conversazione ed avrebbe potuto continuare ad esserlo senza problemi. I più cocciuti avrebbero resistito, questo è evidente, ma quel ragazzo sembrava sincero e disponibile, incapace di offendere. Avrebbe provato a convincere il due - persino una seconda volta - che non c'era nessun pericolo oltre quella porta, sorridente e disponibile.

    Uku Uhm Pacha, vi accoglierà dall'altro lato. A rivederci presto.




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    Che cosa lo spinge ad essere sempre così gentile?
    Anche lui brama la morte di tutti gli esseri mortali, ma sembra che non sia sufficiente togliergli la vita. Non capisco tutta questa manfrina per farli sentire a loro agio... come me, loro sono combattenti, non traggono sollievo dalle belle parole: amano combattere, venerano il sudore ed il sangue!

    Hanan, tuo Fratello non è come te. Rispetta il suo Essere anche se non riesci a capirlo fino infondo. E quei due non sono semplici combattenti, sono shinobi, quindi fà attenzione Figlio Mio... sono molto più sofisticati di qualsiasi altro guerriero tu abbia mai incontrato.
    Per questo tuo fratello Kai ha intrapreso la strada giusta.



    Seduto scomposto, dall'alto del suo trono, il Creatore della Luce Nascente continuava a comunicare mentalmente con il figlio che aveva davanti ed i suoi pensieri si espandevano per tutto il salone. Aveva lo sguardo perso verso l'alto e la luce diretta, che cadeva da un foro sul soffitto, ne illuminava il volto, tanto da impedire di definirne i lineamenti.

    Si Padre. Credo sia arrivato il momento, abbiamo raggiunto l'energia necessaria per attivare i cubi. Mio Signore, faccio cominciare i comandanti?

    Esattamente... Dai loro il via libera.


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    Sarebbe stato come fare un salto in un buco profondo; la sensazione che i due ninja avrebbero provato dopo aver toccato i sigilli sarebbe stata paragonabile alla caduta in un pozzo profondo, con la claustrofobica sensazione che questo buco, procedendo verso il basso, si rimpicciolisse sempre di più, per poi concludere all'improvviso il loro viaggio, con una fortissima luce accecante. A quel punto era evidente che erano entrati dentro la Piramide.

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    Non appena i loro occhi trovarono l'equilibrio in quel mare di luce accecante, si sarebbero resi conto che la loro posizione iniziale era cambiata... e di molto anche! Improvvisamente erano stati catapultati lontano da Suna, lontano dal paese del Vento, in un regno che nessuno dei due avrebbe potuto riconoscere... ma dove di preciso? Le informazioni che avevano intorno erano vaghe: si trovavano circondati da roccia e polvere, vicino ad un portale che aveva le sembianze del pilastro da cui erano entrati, ma visto dal lato opposto, in rovina e crollato. Un cielo pulito ed azzurro faceva da cornice ad uno scenario che aveva quasi dell'apocalittico, ma la prima cosa che il Chikuma avrebbe sicuramente notato era che il vento era tornato, una leggera brezza aveva ripreso a soffiare sulla loro pelle sudata.

    In quello scenario costellato di rovine, i due non avrebbero potuto attivare nuovamente il sigillo alle loro spalle. Per entrare non avevano dovuto far altro che pronunciare il loro nome e toccare poi la porta... ma per uscire? Quale era la combinazione o la parola d'ordine per potersene andare da quel luogo?

    Con un minimo di attenzione i due avrebbero notato un particolare non da poco: a partire dalla loro posizione la pavimentazione non era tutta uniforme. Dal "portale" partiva una grande strada lastricata, che proseguiva diritto davanti a loro, in direzione di altre rovine ed altra polvere, sparendo in lontananza. Una volta scoperto quel particolare avrebbero anche notato che a terra erano presenti delle particolari piazzole, lastricate in maniera ancora diversa e con differenti sigilli perimetralmente inscritti sulla roccia. Contandoli, intorno al portale erano presenti diversi quadrati, quattro per essere precisi, coperti di polvere e sabbia, di circa dieci metri di lato ognuno. I sigilli erano ancora fuuinjutsu, molto simili a quello che il Chikuma aveva provato a comprendere poco prima - anzi - uguali in tutto e per tutto.

    Sssss…uuuhhhhhhh…hhh….nnnhhh….h….aaahhhhhh…



    Ancora una volta quel sussurro simile al vento avrebbe attirato la loro attenzione. Proveniva dal cielo ma più o meno la direzione era la stessa in cui andava quella strada lastricata. Se avessero deciso di percorrere quella via, i loro occhi sarebbero stati sorpresi ancora una volta. Poco più avanti, superato un piccolo dosso che inizialmente limitava la loro visuale, il loro sguardo si sarebbe aperto su un panorama ancora più inaspettato: davanti a loro si espandeva una vallata, un bassopiano enorme, circondato da enormi montagne color sabbia. Al centro di quel cratere naturale, c'era una città, immensa, persino più grande del villaggio di Konoha, ma molto simile per caratteristiche alla città del ragazzo Chikuma.

    Ma le sorprese non erano finite.


    Sopra alla città, a centinaia, anzi migliaia, di metri sopra di essa, era presente una struttura identica a quella della precedente piramide. Dalla punta del monolite partivano i quattro grandi pilastri di roccia che andavano ad appoggiarsi in quattro diverse direzioni, una di queste proprio dietro di loro. Per qualche motivo, se si fossero girati nella direzione da cui erano venuti, avrebbero visto l'immenso pilastro superare il crinale in direzione del portale da cui erano entrati, ma fatti pochi passi indietro quella struttura svaniva nuovamente, lasciando spazio alle rovine ed a quello che rimaneva dell'accesso. Anche se avessero deciso di raggiungere quel luogo volando, sarebbero finiti per girare a vuoto, poiché non appena ci si avvicinava ad essa, tendeva a sparire, letteralmente.

    Erano incastrati nel perimetro immaginario della Piramide svuotata, potevano solamente osservare i suoi limiti dall'interno, senza riuscire a raggiungerli. Non avevano molta scelta, la città davanti a loro era l'unico obiettivo raggiungibile.


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    Quenashe!


    Dopo circa una ventina di minuti di camminata, avrebbero raggiunto un gruppetto di persone, una ventina per la precisione, che discuteva animosamente e ad alta voce vicino ad un gigantesco cubo di roccia, arenato nella sabbia. La coppia di accademici non avrebbe capito una parola di quello che si stavano dicendo ed anzi, una volta notata la loro presenza, il gruppo avrebbe smesso di parlare, cominciando ad osservarli in silenzio, mostrando espressioni stranite e timorose. Ognuno di loro era evidentemente vestito alla bene e meglio, con stracci e panni che ne coprivano i corpi esili ed anche malnutriti, ma soprattutto erano tutti pelati, senza un singolo capello o un accenno di barba.

    Avrebbero potuto rivolgergli qualsiasi domanda, ma non avrebbero ricevuto risposta. Se provati ad avvicinare si sarebbero scansati, per evitare di essere toccati, rumoreggiando parole prive di senso per poi ricompattarsi e continuare ad osservarli, in silenzio. Solo dopo numerosi tentativi, uno di loro avrebbe timidamente alzato un braccio in direzione della porta della città, distante poche centinaia di metri, e pronunciando una parola che suonava simile ad una combinazione confusa di "bi, bo, bu" per poi essere subito ripreso dai compagni e riportato al silenzio.

    Avrebbero potuto continuare oltre o provare a continuare ad interrogarli, fatto sta che poco dopo avrebbero incontrato (o sarebbe giunto) un manipolo di uomini armati ed in armatura leggera. Ognuno di loro aveva una sorta di scopettone in mano, con l'asta lunga poco più di un paio di metri, anche loro totalmente pelati ma sicuramente più in forze dei precedenti. Il gruppetto sarebbe passato vicino ai due, senza timore, ma anche loro non avrebbero rivolto parola alla coppia, dirigendosi verso il gruppo di straccioni. Solo a quel punto avrebbero imbracciato le loro pericolosissime armi ed avrebbero cominciato a malmenare il gruppetto, costringendolo poi ad afferrare delle corde e cercare di tirare fuori dalla sabbia quell'enorme cubo di pietra.

    Potevano proseguire verso la città o schierarsi a difesa dei diritti di qualcuno che nemmeno conoscevano. Ma Kai Uhm Pacha li aveva anche avvertiti, dovevano rispettare le tradizioni del posto, dopotutto adesso erano loro gli ospiti.


    Qun Tiqsi


    La gigantesca città di Qun Tiqsi si estendeva su una superficie di quasi mille metri quadri, occupando la maggior parte della valle sotto la gigantesca Piramide. I suoi sobborghi, case basse a perdita d'occhio, erano molto più simili a dei veri e propri slums, un ammasso di case e baracche in cui abitavano un numero impreciso di abitanti dei ceti più bassi. Proseguendo verso l'interno era subito visibile una fascia circolare completamente verde, composta da orti e appezzamenti di terreno coltivato, in cui nascevano i più svariati vegetali e pascolavano animali molto simili a delle capre, glabre e senza occhi.

    Proseguendo più verso l'interno, verso il centro ed utilizzando una delle quattro strade principali che si incrociavano al centro dell'area urbanizzata, erano distinguibili, per architettura e per forma, delle strutture con una funzione più specifica. Girando per la cittadella era possibile incontrare un Tempio, una gigantesca Arena semicircolare e diversi edifici amministrativi. Più si proseguiva verso il centro e più la qualità degli edifici migliorava, fino ad incontrare un obelisco basso e tozzo, esattamente sotto al punto più alto della Piramide. Solo da dentro la città, inoltre, era possibile scorgere come sopra alla piazza centrale, non vi fosse solo la punta del gigantesco monolite, ma un anche un enorme cristallo incastonato nella struttura. Luminoso e frastagliato sembrava emanare luce ed energia, in direzione dei campi coltivati sotto di esso. Quale che fosse stato l'Architetto di quella città tanto particolare, i due accademici erano veramente finiti in un luogo magico, tanto quanto particolare.




    Il Tempio dei Pacha
    Un grande struttura circolare con una modesta piazza antistante, si trova non molto lontano dall'obelisco centrale della città di Qun Tiqsi. L'edificio, per quanto esternamente glabro e costruito interamente con la pietra locale, chiara e compatta, nasconde al suo interno le più grandi rappresentazioni iconografiche delle divinità Pacha. Ma la cosa più straordinaria di tutto l'edificio è la gigantesca cupola in cristallo che conclude l'ambiente del tempio, deviando la luce proveniente dall'alto in particolari raggi blu e cobalto che ne illuminano gli interni. L'ingresso è sempre presidiato dalle guardie del Tempio e l'accesso è garantito solamente ai fedeli di rango più elevato.

    L'Arena dei campioni
    Il più grande dei campi da gioco di Qun Tiqsi, l'Arena dei Campioni è architettonicamente il fiore all'occhiello della città. Decorato dalle statue di tutti i campioni che vi hanno gareggiato, le sue tribune dalla forma ellissoidale possono contenere circa 70.000 spettatori. Ogni giorno, in ogni mese dell'anno, le squadre più forti si confrontano nei vari giochi che l'Arena propone.

    Il Mercato degli Schiavi
    Tutta l'economia di Qun Tiqsi si basa sulla manovalanza non retribuita degli schiavi. Proprio per questo motivo il Mercato degli Schiavi è uno dei posti da sempre più affollati della città, aperto solamente ad orari prestabiliti ogni cittadino di Qun Tiqsi può dire di conoscere questo posto. Volete comprare un robusto omone per i lavori pesanti? O un adorabile fanciulla per vostro figlio? Questo è il luogo più adatto per questo genere di compravendita.

    I Campi verdi
    Essendo il territorio intorno alla città prettamente roccioso e spoglio di qualsivoglia organismo vegetale, i Campi verdi sono l'unico, ma non per questo insufficiente, luogo di approvvigionamento della grande metropoli. I campi sono sempre sotto sorveglianza e vi lavorano un grandissimo numero di schiavi. Per quanto l'acqua scarseggi a vista d'occhio in tutta la città, intorno ai campi sono presenti numerosi rubinetti presidiati, in cui è possibile abbeverarsi più o meno gratuitamente.

    Le Torri
    Le Torri di Qun Tiqsi sono delle semplici torri di guardia, stranamente tutte raggruppate in un unico quadrante della città. Luogo di stazionamento delle truppe del Creatore, è possibile incontrare soldati, mercenari, donne di facili costumi e venditori ambulanti.


    OT: Palle all'aria ragazzi! :riot:
    Oltre all'ammmore omo che Kai ha velatamente dimostrato per Raizen, siete liberi di muovervi all'interno della città (se doveste decidere di entrare), di litigare con i pelati o di saccheggiare i campi coltivati. Ovviamente ogni azione porterà ad una reazione uguale e contraria.

    Da questo momento in poi però, fate attenzione, non si scherza più!

    La parte esterna alla piramide è in stand-by, i vostri cloni si stanno dirigendo verso la carovana rimasta, che si è infilata nella giungla vero un'altro dei quattro pilastri prima descritti. Potete sciogliere i cloni oppure lasciare le cose così come stanno, nei prossimi post anche quella parte andrà avanti... o forse no!

    Buon divertimento a Qun Tiqsi!!


    Edited by Shinken Takatsui - 25/1/2017, 15:57
     
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