La Piramide della Vita

Raizen e Hoshikuzu

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    Let's get serious









    Raizen sbuffò alla richiesta di Hoshi, nonostante il precedente discorso fatto poco prima che quell’enorme casino cominciasse il ragazzetto stava continuando a comportarsi come un bamboccio.

    Raizen.
    Raizen Ikigami.


    Disse a malavoglia, non dando il minimo peso allo sguardo dell’ennesimo uomo che si definiva divino. Dopotutto, come biasimarlo se proprio in Raizen vedeva una così ambita meta sessuale? Non era il primo, e probabilmente non sarebbe stato l’ultimo a vedere del sovraumano tra le gambe del Colosso.
    Di base, se quelli erano i gusti ed usanze di quel luogo avrebbe anche potuto sfruttarli a suo vantaggio prima o poi.
    Poggiare le mani sul sigillo non fu una sensazione sgradevole, eppure Raizen non avrebbe potuto definirla gradevole, teletrasportarsi per lui era un abitudine, quasi come camminare, ma farlo per mano di qualcun altro era ben diverso. Ora capiva un po’ di più Hoshi, anche se continuava a trovare quel mal di teletrasporto ancora eccessivo.

    Su su, respira respira!
    Vedrai che passa presto.


    Diede qualche pacca al sunese mentre iniziava a guardarsi attorno, lievemente stranito, non pensava che dall’altra parte della piramide potesse trovare un deserto, tutto, tranne un deserto. Tutto tranne che delle rovine, quello era più un ambiente sunese, o forse no?
    Per qualche minuto continuò a pensare a quanto le due cose fossero opposte e gli balenò alla mente l’idea che ciò che avesse attorno, rovine a parte, non fosse l’ambiente solito di quella zona bensì quello sunese, come se la piramide fosse in grado di invertirli in un processo rinvigorente, tuttavia non aveva modo di provarlo al momento potè basarsi esclusivamente sulle supposizioni.

    Non ne ho la più pallida idea comunque, siamo semplicemente stati trasportati da una parte all’altra del globo, potenzialmente anche su un altro pianeta, così ad occhio e croce potrei dirti che questa piramide è sovrapposta all’altra ed i suoi sigilli collegano due parti distinte tra loro, non so se solo dallo spazio o anche dal tempo.

    Fece un lieve cenno col capo in avanti.

    Procedi, io ti seguo passo passo così non calpesto nulla.
    E porca puttana cerca di fare il serio!


    Cercò di rimettere in carreggiata Hoshi che già si stava denudando al pari di un verme.

    Te lo scordi che mi spoglio, non sarò pallido come un Otese sifilitico o un Kiriano, ma non mi prendo un insolazione per rispettare le usanze altrui e pure tu faresti meglio a…

    Non finì la frase, il sunese era ormai svestito e lui fu costretto a mordersi la lingua per non sputargli sopra i peggio insulti. Seguirono quindi la direzione indicata dal quasi indigeno e partirono per incontrare, venti minuti dopo un manipolo di persone intente a discutere attorno ad un cubo e nuovamente Hoshi si stava precipitando verso di loro, purtroppo per lui non aveva alcun colletto a cui Raizen potesse afferrarlo, quindi lo prese per il collo, con ben poca gentilezza e senza evitare di premergli sulla gola in caso avesse provato a richiamare l’attenzione del gruppo come se fossero amici da una vita.

    STA ZITTO.

    Urlò sottovoce mentre metteva il viso di Hoshi a qualche centimetro dal suo.

    SIAMO QUI PER IL TUO VILLAGGIO, HOSHI!
    Piantala di immischiarti!
    Sta zitto e siediti.


    E gli avrebbe indicato una roccia dietro la quale sarebbero stati al riparo pur avendo possibilità di osservare che accadeva.

    Quel cubo servirà a qualcosa, e vedendo come funziona la piramide saperlo non ci farebbe male.
    E di certo non lo farebbero vedere ad un ninja straniero.
    Ti ho detto di darti una svegliata per un motivo.


    Lo guardò severo.

    Smettila di prenderla alla leggera, se muori tu, qui, adesso Suna non avrà più nessuno.
    Sei un vantaggio qui, sfruttati.


    La scena si sarebbe conclusa in poco tempo, con gli schiavi che riprendevano il lavoro, purtroppo per loro nessuno valutava di mettere dei tronchi sotto al masso e fare leva alle sue spalle con degli altri, avrebbero faticato e non poco, ma non era un problema loro.
    Se non fosse successo nulla dopo avergli lasciato per correre qualche metro anche loro avrebbero proceduto.

    Travestiamoci con la trasformazione, appena becchiamo uno con la nostra taglia gli freghiamo i vestiti, poi in caso di attacco nostro o loro useremo la tecnica dell’occultamento, sappi che io posso annullare il mio chakra rendendomi praticamente impercettibile, nel caso fosse necessario tu farai da esca in modo che io possa attaccare furtivamente, non dimenticarlo.

    Si sarebbero quindi mossi verso la città e già al suo margine avrebbero potuto notare le sue strutture più importanti che non sfuggirono nemmeno al Rosso.

    Non saprei onestamente.
    Sono tutti punti in cui si possono raccogliere informazioni, potremmo fare qualche prova con i cloni.
    I punti interessanti sono il tempio, in cui ci dirigeremo noi, il mercato di schiavi e le torri.
    Nel primo potremmo sapere qualcosa su ciò che divinizzano, e se ricordi bene il tizio li fuori si è definito divino, ciò vuol dire che le informazioni saranno su di loro e magari su ciò che sta accadendo.
    Il mercato. A nessuno piace essere venduto, potremmo vedere se qualcuno ci capisce ed ottenere o informazioni o una rivolta che funzioni come distrazione per farci muovere più liberamente.
    Nelle torri invece saremmo a diretto contatto con chi mantiene l’ordine, mettere nel sacco qualcuno di loro significa sapere chi da gli ordini, come e se picchia forte.


    Mentre parlava aveva lo sguardo fisso sulla città, accigliato, come se in realtà non stesse parlando ad Hoshi ma piuttosto esternasse un pensiero.

    Poi c’è quel cristallo.
    I suoi raggi pare siano in grado di dare… energia?
    Credo sia un parte integrante di qualsiasi cosa venerino in questo luogo e… voglio spaccarlo.


    Sempre concentrato, quasi spiritato.

    Non penso che questa possa essere definita una missione di pace, Hoshi.
    Fin da quando ci hanno messi qui dentro, fin da quando sono atterrati a Suna e hanno letteralmente preso possesso dei suoi territori.


    Solo in quel momento si girò verso il sunese.

    Lo capisci vero?

    Ed era chiaro che con quella frase stesse chiedendo meno iper attività, più attenzione ed un tocco di furtività che non guastava mai, e forse era percepibile da come gli parlasse che lo reputasse un pò stupido.





    Ferite //
    Vitalità 25 su 25
    Chakra 138 su 150

    Slot Tecnica Base Tecnica della trasformazione
    Slot Tecnica Base
    Slot Tecnica Avanzata
    Slot Tecnica Avanzata


    Slot Difesa1 //
    Slot Difesa2 //
    Slot Difesa3 //
    Slot Difesa4 //
    Slot Azione1
    Slot Azione2
    Slot Azione3
    Slot Azione4
     
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