Un incarico semplice

Free GdR Shunsui & Shin

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Historia
        Like  
     
    .
    Avatar

    Magistra Vitae

    Group
    Giocatori
    Posts
    828
    Reputation
    +91

    Status
    Offline

    La traversata

    Post v - Tempesta di sabbia



    Shin reagì con stizza alle stupide opposizioni del mercante, trattenendosi a stento dallo scalciare la sabbia sotto i suoi piedi. Quel cretino, nonostante tutto, non si decideva a vuotare il sacco, raccontando la verità. Shunsui riprese il controllo della situazione, e il genin di Konoha ne fu ben lieto: in quel momento l'unico pensiero che gli attraversava la mente era come togliersi dai piedi quell'uomo tanto meschino. Con le braccia incrociate davanti al petto osservò l'amico vergare rapidamente poche righe ed affidarle ad un falco viaggiatore, dopo aver pagato la somma dovuta all'ammaestratore. Il tutto si svolse nel più completo silenzio, nessuno dei due aveva evidentemente voglia di parlare dell'accaduto, tanto meno di quello che li aspettava da quel momento in avanti. Solamente dopo che il rapace fu scomparso dalla loro vista, il marionettista condivise i propri pensieri con il Kinryu. Di sicuro ci nasconde qualcosa. Dovevo capirlo che non era un tipo apposto, parla troppo. Al di là della battuta, il giovane era piuttosto contrariato da tutta la faccenda. Non era la prima volta che un committente non rispettava i patti, ma Daisuke aveva decisamente passato il segno, mettendoli tutti in pericolo. Quando lo rintracciarono, Shin notò che anche l'Abara ormai tollerava appena la sua presenza, e parole stizzite che rivolse loro non fecero che indisporre ulteriormente i due shinobi. Con pochi ordini bruschi, il ninja della Sabbia li fece rimettere in marcia, direzione Suna. Nella speranza che i rinforzi richiesti li raggiungessero prima dei loro inseguitori.

    I tre uomini e i numerosi animali carichi di averi arrancavano tra le dune irregolari ormai da mezzora, immersi in una calma irreale. I raggi del sole scaldarono presto l'aria mattutina fino a renderla rovente, distorcendola e falsando le distanze. Se Shin avesse chiesto alla sua guida se l'assenza della seppur minima bava di vento fosse normale, quello gli avrebbe spiegato che poteva significare solamente una cosa. La quiete prima della tempesta venne bruscamente interrotta da improvvise raffiche, prima sporadiche, poi sempre più insistenti, che trascinavano con loro la grana fine che componeva il suolo. I minuscoli granelli di sabbia grattavano contro la pelle, producendo delle microabrasioni piuttosto fastidiose, si infilavano tra le pieghe dei vestiti e finivano sugli occhi, facendoli lacrimare, venivano inghiottiti ad ogni respiro, lasciando una sensazione fastidiosa in gola. Ben presto la loro visibilità si ridusse fin quasi ad azzerarsi. Anche i rumori erano ovattati, il frastuono del vento riempiva loro le orecchie simile ad un ininterrotto ululato. Non sarebbe meglio fermarsi? Il grido di Shin si perse nella tormenta. Lo shinobi di Suna, che doveva non esser nuovo a fenomeni naturali del genere, si limitò a prendere alcune precauzioni, come legare le bestie tra loro. Quella tempesta era un dono del cielo, occultandoli alla vista, e Shunsui era ben deciso a sfruttare quel vantaggio, ad ogni costo. Il foglioso decise di fidarsi, anche se non si sentiva tranquillo. La sensazione di essere completamente cieco e vulnerabile contro nemici sconosciuti lo rendeva nervoso, e tenere la guardia costantemente alta era terribilmente stancante in quelle condizioni, senza contare il rischio di smarrire la strada, perdendosi nel deserto dove li avrebbe attesi una sorte ancora peggiore.

    Eppure, inflessibile, il marionettista li fece marciare a tappe forzate, riducendo le soste al minimo. Avvolti da un vortice di sabbia, Shin aveva perso completamente la cognizione del tempo. I granelli in sospensione oscuravano il sole, sebbene dal diminuire della luce doveva essere passata quasi una giornata. Gli sembrava di non avanzare per nulla; il paesaggio, o meglio quel poco che riusciva a scorgere quando il vento calava momentaneamente, gli pareva immutabile. Durante una pausa, in cui il genin centellinò le gocce d'acqua per il timore di terminare le scorte prima del tempo, scambiò alcune battute con l'amico, la voce roca a causa dell'aria secca. Pensi che siamo sulla giusta via? Il tono era insolitamente preoccupato per il Kinryu, ma l'ambiente ostile poco familiare e la minaccia sconosciuta che pendeva su di loro avevano avuto il sopravvento quella volta. Ancora una volta, si rimisero in marcia. Shin montò stancamente sulla sua cavalcatura, palesemente esausta, spronandola con un buffetto sul collo.

    Incerto sul cavallo, che a sua volta avanzava a passi faticosi sul fondo morbido, il genin di Konoha si avvicinò al compagno. Quanto a lungo possono durare queste maledette tempeste di sabbia? La voce era poco più di un sussurro, e dovette sforzarsi di ripetere affinché Shunsui l'udisse. Prima che potesse rispondere, tuttavia, la forza del vento iniziò a calare rapidamente. Come se i kami avessero ascoltato la loro preghiera ed avessero avuto pietà, la tempesta cesso d'improvviso, così come era iniziata. Shin accennò ad un sorriso, che gli morì sul volto. Sul crinale alle loro spalle quattro figure, lanciate al galoppo, puntavano verso di loro. L'esclamazione dell'Abara gli tolse qualsiasi dubbio di essersi sbagliato o speranza di essere caduto vittima di un miraggio. L'adrenalina si riversò in circolo, risollevando il suo fisico provato. La stanchezza si fece per un momento da parte e gettò un basso grido d'incoraggiamento, rivolto per lo più a sé stesso Arrivano! Estraendo la wakizashi, si preparò all'imminente scontro.
     
    .
23 replies since 27/11/2016, 17:15   294 views
  Share  
.