Neko to shinobi - 猫と忍

Era una giornata come tante a Sora-ku, una piccola cittadina abbandonata nel Paese del Fuoco poco lontana dai confini del Paese del thé. Kairi non era mai stata lì prima d'ora, nonostante avesse sentito più di una volta storie di quel posto da parte del padre: fin dagli albori del clan in quel piccolo paese in apparenza abbandonato si trovava invece uno dei più fidati rivenditori di armi degli Uchiha, un piccolo negozio gestito da anni da austere ma determinate donne che di generazione in generazione avevano ereditato quel commercio, senza mai smettere di servire il clan neppure nei suoi momenti più bui, quando aveva rischiato di scomparire completamente anni ed anni orsono.
Anche se le cose non erano più quelle di una volta e gli Uchiha non avevano più così tanti segreti nei confronti di Konoha dall'essere costretti a rifornirsi costantemente di armi in maniera segreta come un tempo, i suoi membri avevano deciso di mantenere buoni rapporti con i discendenti di chi li aveva sempre così tanto aiutati: sarebbe stato meschino e ingiusto comportarsi in maniera diversa, e nessuno sapeva come si sarebbero evolute le cose in futuro, un contatto in più era meglio di uno in meno.

Proprio per quel motivo Kairi aveva intrapreso quel viaggio; la richiesta di intervento immediato era arrivata all'accademia e non direttamente agli Uchiha, ma questi ultimi avendo membri anche in amministrazione avevano ben deciso di far gestire la cosa da uno stesso membro del clan, proprio in memoria dei tempi andati: nessuno aveva trovato nulla da dire a riguardo, d'altronde si trattava di una missione alla luce del sole. Ormai probabilmente la genin del clan più gettonata per quel tipo di missioni la ragazza era stata incaricata di dirigersi verso Sora-ku, capire cosa fosse successo e trovare una soluzione: era così partita il prima possibile, e sarebbe arrivata a destinazione verso tarda sera.
Tuttavia proprio in memoria dei tempi passati, l'accademia aveva deciso di affiancare un secondo shinobi alla ragazza, appartenente però a Kiri: in questo modo gli amministratori potevano evitare che il clan con il passato più burrascoso di Konoha potesse approfittare della situazione per ottenerne vantaggi esclusivi e privati.
Il genin scelto per accompagnare Kairi era fortunatamente una sua conoscenza, Kitori Kenkichi, anche se lei ancora non lo sapeva.

Il ragazzo avrebbe ricevuto una missiva consegnatagli da un messaggero dell'accademia direttamente a casa, l'uomo si sarebbe presentato a casa sua ed a chiunque avesse risposto, anche nel caso in cui fosse stato lo strano coniglio nero di casa Kenkichi, avrebbe consegnato una pergamena: sopra di essa lo shinobi avrebbe trovato scritto di recarsi entro e non oltre 4 giorni nel villaggio abbandonato al negozio chiamato "Nekobaa", dove avrebbe ricevuto ulteriori istruzioni. I toni del messaggio lasciavano intendere quanto un no non fosse contemplato come risposta. Allegata alla pergamena vi era una piccola mappa, che avrebbe reso impossibile a chiunque fosse in grado di leggersi perdersi.

La kunoichi fu la prima ad arrivare, il sole era già tramontato da diverse ore ma riuscì senza troppe difficoltà ad arrivare grazie alla mappa ed anche a qualche dritta ricevuta dal padre. Avrebbe atteso l'arrivo del suo compagno di accademia prima di entrare, e non appena Kitori si fosse presentato l'avrebbe salutato con un sorriso.
Ciao Kitori, è un piacere sapere che potrò collaborare con una persona che conosco. E' la seconda volta in cui finiamo in missione assieme nel giro di poco tempo, sembra quasi lo facciano apposta. E' andato bene il viaggio? Avrebbe atteso una risposta da parte del ragazzo, poi gli avrebbe fatto cenno di seguirlo all'interno del negozio.
Il locale da fuori sembrava una piccola catapecchia ma appena entrati la situazione cambiava decisamente: sui muri erano appese diverse armi di tutti i tipi, shuriken, kunai, shirai, sai, tessen, katane ed ogni altro tipo di arma che si potesse immaginare o desiderare, il Kenkichi vista la sua passione per tali strumenti ne sarebbe rimasto indubbiamente affascinato.. Osservando le pareti non fu difficile per Kairi immaginare perché gli Uchiha avessero scelto proprio quel negozio per rifornirsi.
Vicino alla parete opposta all'entrata seduta su un grosso cuscino sotto un baldacchino di tende creato appositamente per lei sedeva una giovane ed affascinante ragazza, pelle scura, lunghi capelli viola e vispi ed acuti occhi dorati, che in qualche modo ricordavano quelli di un felino. Attorno a lei vi erano almeno una decina di gatti i più intenti a dormire beatamente, altri a giocare fra di loro. Non appena i due genin entrarono la ragazza lanciò loro un'occhiata incuriosita, per poi sorridere sotto i baffi fermando qualche secondo lo sguardo su Kairi.
Occhi neri, capelli neri, tutta impettita e composta, scommetto che dietro la schiena porti pure con onore il simbolo del tuo clan. Non puoi che essere un'Uchiha. Ero sicura che sarebbe arrivato uno di voi, d'altronde non dimenticate, giusto? si voltò poi ad osservare Kitori, in maniera forse ancora più interessataEd hanno anche mandato uno splendido ragazzo assieme a te, ma che piacevole sorpresa! Temevo venisse uno di quei vecchi shinobi pieni di rughe e cicatrici, invece sono stata molto fortunata. Come ti chiami, dolcezza? il suo sguardo stava scrutando il fisico del genin dall'alto verso il basso, studiando con cura le sue forme.
Kairi osservò stupita la proprietaria davanti a lei, valutando se si potesse trattare di un'errore: le era stato riferito che da sempre il negozio era gestito da anziane signore ereditiere dell'attività, ma la donna davanti a lei era tutt'altro che vecchia. Osservando la sua reazione quest'ultima scoppiò un una sonora risata, quasi se lo aspettasse, e riprese a parlare prima che la kunoichi potesse rispondere Scommetto che ti aspettavi una vecchietta decrepita, vero? Bhè, le cose sono cambiate negli ultimi anni. Ho mandato la mia vecchia nonnina in pensione qualche tempo fa, ed ho preso in mano io l'attività. Gli anziani meritano un po' di riposo, ora sono io in carica qui, mi chiamo Yoruichi. Potete sedervi, vi preparerò un thé e poi vi spiegherò la situazione
Dopo aver fatto un cenno con la testa l'Uchiha si sedette compostamente davanti alla donna, aprendo finalmente bocca Chiedo scusa per la reazione ma effettivamente mi aspettavo una signora ben più anziana. Il mio nome è Kairi, e come avete giustamente e facilmente intuito sono proprio un'Uchiha. E' un piacere ed un'onore conoscerla, Yoruichi-san
Sentendosi chiamare in quel modo così formale la donna scosse la testa con decisione Togli quel -san e smetti di darmi del lei, mi fai sentire davvero vecchia altrimenti! Abbiamo più o meno la stessa età lo sai, so che siete sempre molto educati ma con me non serve. E vale lo stesso per te, bel biondino disse rivolgendosi anche a Kitori, per poi alzarsi e dirigersi verso la dispensa dove mise a bollire dell'acqua. Seppur non abituata a quei modi troppo personali con sconosciuti, soprattutto quando si trattava di mandatari per una missione, Kairi annuì silenziosamente Come preferisci, Yoruichi
Così va mooolto meglio. Spero apprezziate il thé bianco, al momento ho solo questo in dispensa si mise ad armeggiare con tazze e teiera fino a quando la bevanda non fu pronta, mentre alcuni gatti le girovagavano attorno alle caviglie ronfando amabilmente. Un paio di mici più curiosi invece si avvicinarono a Kairi e Kitori, uno in particolare dopo averlo annusato se lo shinobi glie lo avesse permesso si sarebbe accovacciato sulle sue gambe, rannicchiandosi al calduccio e miagolando in cerca di probabili coccole. Yoruichi tornò a sedersi qualche minuto dopo con due tazze fumanti che porse ai due shinobi, sedendosi nuovamente davanti a loro e lanciando un'occhiata a Kitori.
E' strano, di solito Kai non è così affabile con gli sconosciuti. Devi proprio piacergli