Sabotatori

[Free Shunsui & Asami]

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  1. Shunsui Abara
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    Sabotatori
    Paese della Risaia



    Ayate ebbe solo un attimo di esitazione prima di rispondere alla domanda della ragazza dai capelli rossi. ...mi stupisco che tu non ne abbia mai sentito parlare, ma in fondo sei entrata solo di recente nel mondo degli shinobi. Ad ogni modo, Kurotempi è una delle grandi associazioni criminali che affliggono questo mondo. Il loro scopo è il caos fine a sè stesso e la distruzione di ogni cosa. Per questo pensiamo che un'arma di distruzione di massa, come quella sviluppata dalla NinTech, abbia fatto loro molta gola. Kurotempi era un male che Shunsui conosceva solo di nome, come solo di nome conosceva anche i gruppi di Ame e di Ayato. Gli unici che conosceva molto bene, per sua stessa sfortuna, era un nemico relativamente recente dell'Accademia, ma anche quello più pericoloso: i Cremisi. Kumiso continuò dicendo: L'identità dell'informatore è segreta e, per il momento, non è necessario che vi sia rivelata. Tuttavia, lui sa' della vostra venuta e provvederà a contattarvi e palesarvi al momento e nella maniera che riterrà più opportuna. Ora, se non ci sono altre domande, siete congedati.

    [...]



    Arrivata alla NinTech, Asami sarebbe stata condotta in una grande sala, proprio all'ingresso della struttura, dove era posto un desk di ricevimento. Date le sue credenziali, la kunoichi della Foglia avrebbe ricevuto un badge, mentre un uomo vestito con un kimono rosso avrebbe preso i suoi effetti personali. Glieli porterò nel suo appartamento. Quelli della NinTech si trattavano bene. Ai loro dipendenti veniva dato un piccolo appartamentino di 40 metri quadri. Asami avrebbe ricevuto lo stesso trattamento ed, infatti, insieme al suo lasciapassare avrebbe anche ricevuto le chiavi dei suoi alloggi.

    Mentre il portantino la liberava dei suoi bagagli, lei venne portata ai laboratori addetti alla produzione farmici, nonché alle serre. Tutta la produzione di tonici era basata, per l'80%, dalle sostanze prodotte da piante e, per questo, la compagnia aveva allestito enormi capannoni con temperatura ed umidità controllata per la crescita delle flora che le era indispensabile. Sorpassata una porta scorrevole, Asami sarebbe entrata in un luogo dove persone in camice bianco erano indaffarate. Il luogo, piuttosto ampio, era un laboratorio dove diversi tavoli, più lunghi che stretti, erano stati arrangiati. Diversi elementi avrebbero catturato la sua attenzione: provette e microscopi giacevano immobili nelle rispettive posizioni, attendendo di essere utilizzati; piccole centrifughe in azione producevano un ronzio sommesso, attutito dagli avanzati sistemi silenziatori; diverse macchie di verde erano sparse qui e là, dove foglie venivano infuse, macinate e tagliuzzate, e rilasciavano un buon profumo in un'atmosfera altrimenti asettica. Ma la cosa che avrebbe di più colpito la giovane genin era una donna. A differenza di tutti, indossava un abito blu, alla maniera degli occidentali, e non un camice. Una volta che la vide, questa si avvicinò a lei, con una falcata ampia e rumorosa per via dei tacchi. Singnorina Yokonoko? era questo il nome fittizio che le era stato affibbiatoIl mio nome è Kushina Kiji, e sono la responsabile della sezione Tonici dell'azienda. Sono solita fare un salto qui nei laboratori per conoscere i nuovi dipendenti, prima di affidarli alle cure dei rispettivi superiori. Abbiamo letto il suo curriculum e siamo stati piacevolmente colpiti da lei. Mi dica, dev'essere stata dura fare il volontario ai confini del paese del Fulmine durante la rivoluzione dei Kumo. Sono affascinata, mi racconti qualche dettaglio! Se Asami avesse saputo la sua parte ad hoc, avrebbe facilmente risposto alle domande di Kushina. Se soddisfatta, la donna l'avrebbe quindi lasciata ai suoi compiti ed alle cura di un'altra signora, paffutella e dai capelli castani ricci. La donna si chiamava Kairi, ed si presentò alla genin della Foglia con un inaspettato sorriso: Sembra che tu abbia fatto colpo sul nostro superiore, buon per te Asami! Io sono Kairi, mi puoi dare direttamente del tu...non ti preoccupare cara. Nelle prossime settimane ti farò diventare un'ottima farmacista! O per lo meno inizieremo il tuo apprendistato. Vedi, l'arte della farmacia è molto antica e richiede uno studio continuo. Un farmacista non solo deve essere esperto di botanica e zoologia, cioè degli elementi di cui normalmente ricaviamo le sostanze per produrre i tonici, ma deve saperne anche di fisiologia umana, per comprendere gli effetti delle droghe che prepariamo e come migliorarle! La donna parlava con un tono allegro nonostante i contenuti del suo discorso fossero seri. Ma sembrava essere fatta così: una persona gioviale. Ora non ti preoccupare cara...piano piano imparerai. Anzi iniziamo subito! La donna avrebbe portato la kunoichi ad un bancone, su cui erano stati preparati diverse cose. In cima a tutto era stato posto un tonico, con una targhetta per classificarlo: un tonico coagulante inferiore. A fianco ad esso, erano stati posti una serie di componenti: diversi tipi di foglie e diversi tipi di polveri e bacche. Poi vi era un libro intitolato " Sulle piante e sui loro effetti". Quello che voglio da te è: cerca di riprodurre questo tonico. A fianco ti sono stati messi tutti gli ingredienti che servono per riprodurlo ma, attenzione, altri elementi sono stati inseriti per depistarti! Riconosci gli ingredienti che hai davanti, utilizza il libro per capirne gli effetti e leggere come si preparano e combinali per ottenere un prodotto che assomigli a questo. E' una prova ed un esercizio allo stesso tempo, ma nessuno ti ammazzerà se fallisci. Anzi puoi chiedere a me per aiuto. La donna non le aveva dato un limite di tempo, quindi Asami avrebbe avuto modo di fare le sue ricerche. Il libro comprendeva immagini a colori di foglie, fiori, bacche e germogli, quindi non sarebbe stato difficile riconoscere tutti gli ingredienti, sebbene il tutto avrebbe richiesto molto tempo. Alla stessa maniera, i processi per la loro lavorazione erano dettagliati con i rispettivi effetti.

    CITAZIONE
    TRATTO DA "SULLE PIANTE E SUI LORO EFFETTI"

    Ago di Pino del paese della Luna: va pestato e non triturato per estrarne il succo verdastro, privo di odore e sapore. 1 grammo per litro di solvente produce un effetto calmante. 5 grammi per diventa tossico e produce delirio.

    Bacca di FIore di Loto Rosso: si utilizza solo il cuore della bacca, che va ridotto in poltiglia prima di essere mescolato ad altri ingredienti. Ha un effetto coagulante estremamente elevato, e va dosato con attenzione. Come effetti indesiderati, produce irritazioni alla pelle, aumento della pressione, isteria.

    Campanula di Roccia: Va infusa nell'acqua a 100° che poi può essere utilizzata nei tonici. Se ancora calda, l'acqua di infusione causa conati di vomito; se fredda può essere utilizzata per ridurre la pressione arteriosa, ma causa dissenteria.

    Pagliericio dei due Fiumi: va bruciato e se ne utilizza la cenere. Produce rush cutanei e, in grandi dosi, causa la cecità. In dosi moderate può anestetizzare, ma causa allucinazioni.

    Rosa senza spine: va infusa nell'acqua a 75° e ci si può creare una crema. Annulla i rush cutanei.

    Corteccia di Quercia Millenaria: va incisa per ottenerne il succo. Aumenta la temperatura di ignizione di un composto, ma produce rush cutanei.

    Castagna di Fuoco: va scaldata fin quando non si apre da sola. A quel punto è possibile, con una siringa, estrarre un liquido incolore dalla parte interna della scorza. Cura la dissenteria, annulla i rush cutanei, ma fluidifica il sangue.

    Palma Coely: va piegata su se stessa e strizzata fino a farne uscire l'olio. Fluidifica il sangue, ma annulla le allucinazioni

    Stelle Bianche di Genosha: i petali del fiore vanno pestati in un mortaio insieme all'olio di bamboo. In dosi contenute può fungere da anestetizzante e da calmante. In elevate dosi uccide.

    Alga bruna: Va piegata su se stessa e strizzata fino ad estrarne il succo. Riduce la pressione arteriosa, coagula il sangue. Causa allucinazioni ed è altamente instabile (induce autocombustione)

    [...]



    Shunsui venne accolto in maniera spartana e non esattamente amichevole dall' uomo che doveva dargli le basi della sua nuova occupazione. ...iniziamo bene.... Se, tutto sommato, Asami era stata trattata bene dai suoi superiori, a Shunsui non era capitato lo stesso trattamento. Messo in una stanza disadorna di tutti gli elementi eccetto quelli strettamente necessari al suo tirocinio, Shunsui si era trovato a rispondere alle domande svogliate del suo supervisore. No signore...la mia esperienza con gli esplosivi è poco più che zero. Ma ho esperienza con il maneggiare sostanze anche pericolose. Ho studiato chimica per diversi anni. il ragazzo aveva modificatoRecitazione [1]
    Abile: L'utilizzatore può modulare a piacimento il proprio timbro vocale, riuscendo a parlare come una persona molto più giovane o anziana di lui, del sesso opposto, o impersonando una persona specifica.
    leggermente la sua voce per assumere l'accento della gente del Paese del Gelo. Il suo compito per quella settimana era la riproduzione di un fumogeno. Ora gli esplosivi, come giustamente aveva sottolineato il suo supervisore, si basavano sulla mescolanza degli elementi. Era una scienza esatta, che basava le proprie radici su una sola disciplina: la chimica. Shunsui non aveva davvero mai studiato quella disciplina, tuttavia l'aveva di fatto messa in pratica molte volte. Infatti, nella fabbricazione delle armi, ed in particolar modo nei trattamenti finali, era di uso comune utilizzare composti e vernici per la loro protezione e lucidatura, che molto spesso dovevano essere aggiustati ad hoc. Inoltre, la sua esperienza con i veleni lo aveva reso maggiormente sensibile a problematiche del tipo quantità, dosaggio, effetti e così via.

    Sul tavolo c'erano diverse polveri e liquidi, per sua fortuna etichettate. ...nitrato di potassio...zucchero...bicarbonato di sodio...clorato di potassio...come dovrei combinare questi elementi? non gli rimaneva che fare un po' di esperimenti. Iniziò a mescolare bicarbonato e clorato, zucchero e nitrato e tutte le altre combinazioni. Quello che scoprì fu stupefacente. A quanto pareva, unire zucchero e nitrato di potassio generava una reazione esotermica, cioè che rilasciava calore. Molto calore: di fatto una piccola bomba. Tuttavia, aggiungere un poco di bicarbonato di potassio sembrava rallentare la reazione chimica, fino ad un punto tale da essere controllabile. Il controllabile era fondamentale. Il punto di tutta la faccenda era, infatti, realizzare un fumogeno. Fino ad adesso Shunsui aveva realizzato al più una stufetta. L'elemento che non aveva ancora utilizzato era la chiave. In forma di polvere, una volta scaldata, il clorato di potassio evaporava e rilasciava una classica fumata, tipica di un fumogeno.

    Ora che aveva capito il meccanismo che c'era dietro, il genin non doveva far altro che creare un imballaggio che potesse supportare quelle reazioni. Sul tavolo c'erano già dei contenitori metallici che potevano essere utilizzati per contenere piccole quantità dei tre liquidi. Shunsui apportò piccole modiche a quelli, così che le tre sostanze non fossero in contatto, eccetto nel momento in cui non venisse tirata una piccola leva di sua aggiunta. La leva forava una membrana che divideva il nitrato di potassio dallo zucchero. Una volta in contatto il calore avrebbe riscaldato un piccolo divisorio metallico che conteneva il clorato di potassio. Infine, una valvola di sfiato permetteva al fumo di uscire e di non far accumulare il gas all'interno del piccolo marchingegno, cosa che avrebbe causato un aumento di pressione e, quindi, la sua detonazione.

    Quando il genin ebbe finito, erano passate circa quattro ore da quando il compito gli era stato affidato. Avrebbe potuto finire anche prima, ma il suo naturale amore per le realizzazioni ben eseguite gli aveva imposto di creare un design di un certo livello per il dispositivo finale. Nonostante questo avrebbe detto: Mmmm...un po' rozzo, ma dovrebbe fare il suo lavoro. Non ho potuto testare per quanto tempo è possibile produrre una nuvola di fumo consistente, ma immagino che basti solo tarare a questo punto le quantità di clorato di potassio. Vero anche che più clorato di potassio c'è, più calore deve essere rilasciato, più la struttura del fumogeno deve essere capiente e resistente alle alte temperature. Quindi, per quanto tempo deve durare la fumata? Shunsui era fatto così. Non era mai stato un genio nel combattimento, ma nessuno gli era uguale quando si trattava di costruire.
     
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