Sabotatori

[Free Shunsui & Asami]

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  1. Zakira
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    Seduta alla scrivania, la giovane donna dai capelli rossi era intenta a creare ulteriore tonici per la compagnia. Mescolando vari ingredienti e creando i vari composti, aiutava Kairi che la seguiva in ogni singolo passaggio. La stessa che aveva incaricato alla ragazza di scoprire i vari ingredienti all’interno della droga. Ce n’erano diversi rispetto agli ingredienti utilizzati per la creazione di un semplice tonico. Come anticipato dalla donna all’inizio del “tirocinio”, ciascun farmacista doveva avere un’ottima conoscenza delle diverse piante e animali, utili per la creazione dei vari tonico. Infatti la droga, oltre alle semplici piante, aveva anche parti animali che fino a quel momento non aveva mai utilizzato e nemmeno mai viste. Ma la sua vera missione, dopo un comunicato segreto, fu quello di creare un tonico in grado di stordire le varie guardie. Così, senza farsi scoprire dalla donna, cercò di creare un tonico in grado di stordirle, utilizzando gli stessi ingredienti scoperti con un apposito macchinario. Difficile fu scoprire le quantità da utilizzare ma con diversi strumenti cercò di ricreare la falsa droga. Una volta creata la imbucò, come le fu indicato all’interno del messaggio segreto, all’indirizzo segnato. Dopodichè, data la tarda ora, tornò al suo appartamento. Era stata una giornata ricca di tensione. Gran parte del giorno era stato dedicato alla creazione dell falsa droga. Lo creò con molta discrezione, cercando di non attirare l’attenzione su di sé, facendo saltare così la copertura. E a fine giornata aveva completato il compito. Due tonici, apparentemente, identici agli originali ma con con degli effetti del tutto diversi. O almeno lo sperava ma era già stato consegnato.

    §...§

    Guardò fuori dalla finestra del suo appartamento. Forse quello stesso giorno era stato avvisato anche il suo compagno di missione Shunsui. Pian piano le palpebre si chiusero dalla, forse per la stanchezza, cadendo poi in un sonno profondo.

    [...]

    Ogni giorno per lei era una sfida. Nuovi tonici da preparare, utilizzando numerosi ingredienti. Alcuni già usati, anche per la creazione della “droga”. Altri invece dovette cercarli o avere dei dettagli in più dai numerosi manuali o semplicemente chiedendo a Kairi, sempre disponibile per risolvere qualunque dubbio della giovane apprendista. Giorno dopo giorni impegnava sempre meno tempo alla creazione dei semplici tonici che, molto probabilmente, venivano assunti dalle varie guardie sparse per l’azienda. Ma la sua mente era diretta sempre alla comunicazione che gli era stata consegnata, con un abile stratagemma, giorni prima. Da allora non aveva avuto più notizie nè dei tonici che aveva creato nè riguardo a informazioni sull’obiettivo da colpire. In più era da tempo che non aveva notizie di Shunsui. Anche lui era stato impegnato come giovane apprendista, svolgendo un compito del tutto diverso rispetto a quello di Asami. Da quando avevano lasciato l’accademia di Hitori non aveva avuto il tempo d’incontrarlo per ulteriori aggiornamenti. Ma molto probabilmente anche lui ne sapeva quanto lei. Forse però doveva trovare un modo per contattarlo. Ma come? Tutto il giorno era chiusa all’interno del laboratorio circondata dai vari ingredienti e macchinari. Non aveva il tempo di scrivere una lettera. Anche se forse poteva risultare tutto inutile visto che la genin della foglia non sapeva la reale posizione del sunese. In più non voleva attirare l’attenzione su di sè, vagando “accidentalmente” tra corridoi dell’azienda. Decise così di aspettare altri ordini dall’altro collaboratore.

    [...]

    §Vediamo un pò...§

    Con un apposito attrezzo la ragazza dagli occhi verdi iniziò a mescolare un composto abbastanza denso all’interno di una piccola pentola. Il colore era bianco con qualche sfumatura di rosa, che pian piano diventava sempre più evidente. Infatti più la ragazza mescolava il composto più questo cambiava completamente colore diventando, infine, rosa pallido. Con serietà, guardò questo cambiamento improvviso anche se dentro di lei sperò in questo sviluppo. Infatti il tonico che gli era stato commissionato, doveva avere quel colore e densità. L’odore era abbastanza dolce ma non poteva assaggiarlo poiché per avere degli effetti benefici il composto doveva prima raffreddarsi. Così, utilizzando dei guanti, divise il composto in piccole parti, appoggiandole e lasciandole sul banco da lavoro. Nel mentre una nuova lettera gli fu consegnata. Aprendola lesse mentalmente il contenuto. Anche quello che improvvisamente si materializzò, in minuscolo a lato del lettera, una breve frase. La kunoichi della foglia la lesse con discrezione per poi posare la lettera e tornare al suo lavoro. Una volta al bancone il suo pensiero si spostò al suo vero compito.

    [...]

    Era arrivato il giorno della prima parte della missione. Era nel suo appartamento dopo il consueto giorno di lavoro. Aveva mangiato qualcosa di veloce a cena prima di raggiungere il suo appartamento. Ed aspettò l’arrivo della notte prima di prendere le poche armi che portò con sé. Una volta uscita dall’appartamento si diresse verso le scale per raggiungere poi il seminterrato. Si guardava intorno cercando di incrociare la figura del suo compagno di missione e non quello della guardie.
    Una volta arrivato avrebbe fatto un cenno con la mano per poi salutarlo, con un tono di voce abbastanza basso. Avrebbe spostato lo sguardo verso le scale per poi rivolgersi nuovamente verso il genin della sabbia, sempre con voce bassa.

    -Andiamo.-

    Dopodichè iniziò a scendere le scale, cercando di essere il più silenziosa possibile [Furtività 3]. Una volta scese le scale e oltrepassato la prima porta a destra, come segnato sulla lettera, notò due figure accasciate a terra.

    §Ecco le guardie!§

    Il tonico, per la sua felicità, aveva fatto effetto. Erano prive di sensi ma avevano perso solo i sensi o il tonico aveva avuto un effetto mortale? Infatti la preoccupazione della ragazza fu proprio l’effetto del tonico creato. Prima di mandarlo aveva avuto quei dubbi, restando nell’incertezza anche nei giorni successivi. Lentamente si avvicinò alle due figure, guardandole dritte al volto. Avevano gli occhi chiusi e, fortunatamente , respiravano ancora.

    §Perfetto! Sono solo svenute.§

    Diede un’occhiata al compagno di squadra per poi procedere lungo il corridoio. A passo non troppo svelto, la genin percorreva il lungo corridoio semibuio. Quando improvvisamente si fermò di colpo, indicando con l’indice un punto ben preciso sul pavimenti. Una corda di legno che spariva, magicamente dietro alla parete del corridoio, alla loro sinistra. A destra invece la corda era legata ad un supporto tramite un nodo.

    §Sembra… una trappola...§

    Non sapeva a cos’era collegato e forse l’unico modo per scoprirlo era sciogliere quel nodo. Con aria interrogativa iniziò a fissare sia la corda che il nodo.

    -Molto probabilmente, colpendo questa corda, si attiverà la trappola…-

    Bastava scavalcare la corda per non attivare la trappola. Ma si sicuro la corda era collegata ad altri meccanismi disseminati di fronte a loro, forse posizionati in modo molto più nascosto. Forse sciogliendo il nodo l’intera trappola sarebbe stata fuori uso, permettendo la continuazione verso la sala macchine. Con estrema agilità e precisione [Manualità], la ragazza riuscì a sciogliere e il nodo, sperando di aver disattivato la trappola. Passo dopo passo, si allontanò dalla corda appena sciolta guardandosi in giro per non farsi prendere alla sprovvista. Tenendo d’occhio non solo l’ambiente circostante ma anche il suo compagno di squadra, avanzò tranquillamente verso la meta. Lontano dalla corda, accidentalmente Asami aveva attivato accidentalmente una trappola a pressione. Mentre avanzava con il piede destro il pavimento davanti ai loro scomparve improvvisamente. Fortunatamente la ragazza riuscì a tornare nella zona sicura del pavimento, cercando di non perdere l’equilibrio data la trappola improvvisa. L’intero pavimento era scomparso lasciando un vuoto di circa 15 metri. Come superare l’ostacolo creato accidentalmente dalla rossa? Si guardò intorno prima di rivolgere lo sguardo verso il sunese.

    -Potremo usare il chakra adesivo per superare l’altra parte… il sigillo non dovrebbe spezzarsi. O hai delle idee migliori?-

    Se il sunese non avesse avuto nessuna idea, la ragazza avrebbe accumulato una piccola quantità di chakra sotto la pianta di entrambi i piedi. Dopodichè avrebbe iniziato la sua passeggiata, attaccata al muro. per poi arrivare dall’altra parte.

    Una volta arrivati dall’altra parte, la diciannovenne notò un pulsante a muro. Cos’era? Un’altra trappola? Titubante nel farlo, lo schiacciò e il pavimente ritornò di nuovo com’era. Non c’era nessun vuoto. Ma quel pulsante serviva davvero a quello? Oppure attivare una seconda trappola? Perchè mai l’azienda aveva costruito un pulsante simile?

    [...]

    § La sala macchine...§

    Dopo aver percorso l’intera ala est, i due genin si ritrovarono davanti alla porta della sala macchina. Aprendo la porta, collegata ad un ulteriore meccanismo, avrebbe azionato una trappola abbastanza banale quanto pericolosa. Diverse armi, di piccola taglia, sarebbero scattate per colpire i due ninja. Fortunatamente per loro non sarebbero state abbastanza veloci per colpirli in pieno petto, poiché la ragazza avrebbe chiuso la porta, utilizzandola come scudo.

    §tre… cinque… sette...§

    La ragazza avrebbe contato i colpi mentalmente che ad uno ad uno avrebbero colpito la porta, per un totale di 9 colpi. Una volta entrati avrebbero visto diverse macchine posizionate all’interno della stanza piuttosto grande. Le macchine, in funzione, erano una accanto alle altre. In alcune postazioni c’erano delle piccole sedie illuminate solo dalla luce delle varie macchine. Infatti l’intera sala non sarebbe stata molto luminosa. Ma i due avrebbero dovuto trovare il sistema di aerazione ed inserire all’interno le bombe.

    -Shunsui, ti copro le spalle.-

    Aveva paura di qualche trappola improvvisa all’interno della sala o addirittura dell’arrivo di altre guardie. Solo dopo che avrebbe posizionato le bombe nel posto giusto, la giovane diciannovenne avrebbe tirato un sospiro di sollievo.



     
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