Sabotatori

[Free Shunsui & Asami]

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  1. Zakira
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    Una volta trovato il pulsate, la ragazza dalla chioma rossa lo premette sperando di aiutare Shunsui. Lui stava ancora aspettando dall’altra parte dei raggi e la kunoichi di Konoha doveva trovare un modo per disattivarli. Non voleva lasciarlo indietro. Solo una volta premuto il pulsante, sperò di non aver attivato un ulteriore trappola o allarme. Fortunatamente i raggi luminosi scomparvero un attimo dopo e la ragazza aspettò impazientemente l’arrivo del sunese che corse subito verso di lei. Fece un piccolo sorriso, cercando di dimenticare il dolore avvertito, in quel preciso istante, al fianco destro. Era in quella zona che aveva subito più danni, anche se parte della spalla sinistra era ancora semi paralizzata.
    Ad interessarsi maggiormente della ferita fu Shunsui che, una volta raggiunta, strappò una manica del suo vestito utilizzandola come fascia per medicare la ragazza. Anche se la medicazione era stata fatta nei peggiori dei modi, Asami apprezzò il gesto facendo un piccolo sorriso.

    -...grazie Shunsui…-

    Velocemente cercò di risistemare la fascia cercando di coprire l’intera ferita. Ma non voleva perdere altro tempo così, insieme al suo compagno di squadra, lasciò quel corridoio disseminato di trappole. Correndo i due si ritrovarono al piano terra della struttura, percorsa da Asami soprattutto quando effettuata delle brevi pause durante i suoi turni. Spesso e volentieri era sempre in compagnia di Kairi, che intratteneva la ragazza con discorsi riguardanti le piante e sui diversi tonici che nel corso della sua carriera aveva creato. Però i due genin dovevano ritornare nelle proprie stanze, come aveva ordinato il collaboratore. Diversi passi si sentivano all’interno di quell’area, lasciata subito dopo dai due shinobi che si affrettavano a ritornare nei loro appartamenti. Ma sfortunatamente le numerose guardie erano ancora in circolazione all’interno della NinTech. Erano nelle vicinanze dell’appartamento di Asami, quando alcune voci attirarono l’attenzione della ragazza.

    §Ancora guardie? Ma quante ce ne sono!?§

    Erano come due topi in una gabbia. Non potevano scappare da nessuna parte e i nemici si trovavano a pochi passi dalla loro posizione. Lo scontro era inevitabile e anche con le numerose ferite riportate, la Hoshiyama si stava preparando alla battaglia. Nonostante il dolore al fianco e la spalla quasi bloccata. Ma uno shinobi doveva affrontare anche quelle complicazioni e, anche il momenti come quelli, non poteva farsi trovare impreparato. Un nuovo allarme fu azionato e dell’acqua fu versata sui due ragazzi e sull’intero corridoio. Contemporaneamente le numerose porte degli appartamenti si aprirono e i vari dipendenti si precipitarono fuori dalle stanze, dirigendosi alle uscite di sicurezza. Sia Asami che Shunsui, senguendo la massa, si mimetizzarono tra i lavoratori, restando così salvi da quella spiacevolissima situazione.

    §Per poco...§

    La ragazza dai lunghi capelli rossi cercò di non perdere di vista Shunsui e una volta usciti dalla struttura, si allontanò insieme a lui stando lontano dalle varie guardie. Ma dopo svariati metri, una guardia della NinTech restò lì immobile senza fermarli. Lo sguardo della ragazza si concentrò sulla guardia che nel frattempo fece un piccolo sorriso. Dopodichè una nuvola di fumo lo coprì completamente, rilevando la figura di un postino. Una figura che Asami aveva visto giorni prima entrare all’interno del laboratorio.

    -Presto, da questa parte....!-

    Diede una veloce occhiata al suo compagno di squadra per poi seguirlo. Allontanandosi sempre più dal fabbricato l’uomo, improvvisamente, prese un foglio bianco e un pennello all’interno del suo zaino. Una volta finito, dal foglio si staccò un’aquila gigante fatto d’inchiostro. I tre salirono sul dorso della creatura che spiccò il volo subito dopo. Come dichiarato dall’uomo, la missione che gli era stata affidata era andata a buon fine. Con i componenti biologici distrutti, per i due ninja del Team 1 la missione fu completata. La ragazza tirò un sospiro di sollievo, portando il suo sguardo verso il cielo. Fu attratta solo dalla voce di Shunsui che disse il suo nome.

    -[...] ...un secondo di più e saremmo stati presi dalle guardie...vero Asami?-

    -Già.-

    Lo sguardo del ragazzo di Suna si spostò sulla fasciatura, per chiedere poi all’uomo un tonico per lei che in un batter d’occhio glielo diede. In realtà Asami aveva già dimenticato le ferite che aveva subito, anche il braccio non era ancora del tutto guarito. Fortunatamente sia i suoi sforzi che quelli di Shunsui non furono andati persi, completando così quella missione.

    -Grazie… Appena arriveremo alla base mi medicherò con calma…-

    La creazione dell’uomo continuava il suo viaggio, mentre la ragazza assaporava l’aria fresca di quella notte.
     
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