Anime di Pietra

Quest Accademica

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  1. Historia
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    Anime di pietra

    post ii ~ la concorrenza




    Lo shinobi di Konoha alzò gli occhi verso l'alto seguendo le eleganti linee del palazzo che aveva di fronte. Spettacolare... Non trovi anche tu? Che fosse una vestigia del passato sopravvissuta alla distruzione, o una nuova costruzione edificata come simbolo della rinascita della città, il palazzo del governo con la sua mole monumentale non poteva lasciare indifferenti. Al suo interno trovarono un cortese impiegato che rispose a tutte le loro domande, che consegnò loro un modulo scritto fitto fitto, pieno di campi da riempire, caselle da sbarrare e firme da apporre. Prima che uscissero dalla struttura tuttavia la loro attenzione fu attratta da una peculiare discussione che proveniva dal livello superiore. Dal tavolino nella hall di fronte agli uffici aperti al pubblico dove si erano sistemati per sbrigare quella noiosa pratica burocratica, compito che fortunatamente si era assunto Shunsui, i due senza alzare gli occhi dai fogli che avevano davanti rizzarono le orecchie. Ci misero poco a capire che si erano imbattuti in qualcosa di grosso. Shin, con disivoltura, si alzò per recuperare un depliant a caso dal bancone informazioni in ingresso, possibilmente una guida della struttura e dei suoi settori, e tornando indietro lanciò un'occhiata casuale verso l'alto. Finse di guardarsi intorno con curiosità, come per studiare lo stile interno dell'edificio, ma tra i vari passaggi inquadrò anche i due interlocutori. Tornato a sedersi scambiò un'occhiata significativa con il sunese. Non era quello però il posto per scambiarsi le proprie opinioni, quindi tornò a fissare poco convinto le bolle di carico che dovevano allegare, d'altra parte anche lo scambio di battute tra il padre dello sposo e il ninja della Roccia sembrava essersi interrotto. All'improvviso però la sua attenzion fu attratta da un insistente seppur appena percettibile rullo di tamburi. Il genin tentò senza successo di individuarne la fonte, probabilmente molto lontana, eppure vide l'amico voltarsi una direzione diversa dalla sua nel tentativo di fare lo stesso. Girandosi ad osservare la hall percepì un simile disorientamento nei volti dei pochi passanti e ne attribuì la causa alla distanza o alla particolare acustica del palazzo.

    Il sunese, seguito a ruota dal Kinryu, consegnò il modulo compilato. Quindi dobbiamo aspettare la firma del governatore prima di poter vendere la merce? Dovremo tornare domani mattina socio! Insieme poi portarono il carro, che avevano lasciato nella piazza, fino al deposito. Liberarono l'animale dal giogo e il genin lo condusse nelle stalle, pulendolo e foraggiandolo. Infine lanciò una moneta al garzone. Mi raccomando, trattalo con cura e quando verremo a riprenderlo ce ne sarà un'altra per te. Dopo che entrambi furono usciti, Shin si passò una mano tra i capelli dietro la nuca mentre ascoltava le proposte del collega. Assumendo un'espressione pensosa diede un'occhiata agli edifici che sorgevano lungo la piazza. Direi di rendere prima omaggio ai kami o alle divinità del posto, per propiziarcele. Magari ci daranno una mano nei nostri affari. Giusto dieci minuti, poi andiamo a studiare la concorrenza, promesso! La parola scelta dallo shinobi di Suna era piuttosto appropriata in quel caso, quindi la adoperò a sua volta per sottolinearla. Aveva l'impressione che gli attori in gioco nella Città di Pietra fossero decisamente troppi, anche se era tutta da dimostrare una relazione con la loro missione. Ammesso che i ninja individuati non fossero proprio loro, oltre al contingente di Iwa una terza forza era all'opera in città, ma chi? Un Villaggio fuori dal controllo dell'Accademia? Oppure un'organizzazione indipendente? Purtroppo avevano più domande che risposte al momento, l'unica cosa che potevano fare era proseguire con le indagini, tenendo però alta la guardia. Shin si preoccupò per Kairi e Kato, sperando che non capitasse loro niente fino a quella sera, quando avrebbe potuto avvertirli del pericolo. Certo, quel matrimonio poteva offrirli un'ottima copertura, ma al contempo intorbidiva le acque, ad esempio con la scomparsa del promesso sposo. La confusione poteva giovare, ma dei controlli eccessivi sarebbero stati di ostacolo. Sospirò, inutile starci a rimuginare troppo sopra al momento. Dopo aver strappato il consenso al sabbioso si diresse verso il santuario, domandandosi quale dio vi fosse venerato, per poi lasciarsi invece condurre da Hiroshige, alias scelto dal ragazzo, verso il mercato, salvo imprevisti che avrebbe affrontato al momento.
     
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