Anime di Pietra

Quest Accademica

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  1. Kairi Uchiha
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    Anime di Pietra

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    Nel vedere la donna ammiccare verso Kato la kunoichi continuò la sua recita, stringendosi ancora di più allo shinobi. I suoi evidenti atteggiamenti da mogliettina protettiva potevano a maggior ragione giocare a suo vantaggio, ed essere anche visti come una motivazione in più per il trucchetto con i bicchieri: un piccolo dispetto di una donna gelosa ad una che fa troppe avance, un modo per dirle di stare al suo posto. Ma passare per sbadata le avrebbe fatto comodo nella stessa maniera.
    La barista riuscì a raccogliere i bicchieri, segno di buoni riflessi ma tuttavia non eccezionali, nulla che potesse essere una prova schiacciante. Più interessante fu quello che causò la birra rovesciata su di lei, che lavando via il generoso strato di fondotinta mostrò come la pelle della donna fosse ben più scura rispetto al trucco. Lo sguardo di Kairi non indugiò che un istante sulla sua mano per non risultare sospetta, ed allo stesso modo Hana fu lesta nel nasconderla dalla vista.
    Kumo... pensò fra sé e sé. Nonostante non vi fosse mai stata grazie ai suoi studi sapeva come gli abitanti del paese dei fulmini avessero una carnagione ben più scura della loro: ma per quale motivo nascondere la cosa in quel modo?

    Furono le parole seguenti che sentì dal fratello dello sposo e dallo scrittore a farle venire ulteriori ipotesi a riguardo. Possibile che i ninja di cui parlavano fossero proprio ninja di Kumo, nascosti per tutta la città alla ricerca di intrusi di cui erano stati avvisati da fonti ignote? C'era il rischio che stessero cercando proprio loro, il che non poteva che complicare le cose. Sapeva bene quanto il villaggio della nuvola odiasse l'accademia, ed era piuttosto certa che non avrebbe esitato un istante nel caso in cui avesse avuto occasione di metterle i bastoni tra le ruote. Tuttavia vista la recente guerra civile che imperversava proprio il paese del fulmine non escludeva che la donna fosse fuggita da quel posto alla ricerca di un luogo più sicuro, questo però non giustificava il suo cercare di nascondere la sua reale carnagione. Non poteva che fare supposizioni a riguardo, ma di una sola cosa era certa: non potevano assolutamente fidarsi di lei, e doveva trovare il modo di avvisare Kato il prima possibile e senza destare sospetti.

    Il fratello dello sposo sembrò non apprezzare per niente la loro intromissione, andandosene via senza fare troppi complimenti. Fingendo un'espressione offesa la kunoichi lo osservò allontanarsi qualche istante prima di riportare l'attenzione sul secondo personaggio al tavolo Che maleducato...io che volevo solo un'informazione! esclamò offesa mentre la sua mente pensava a tutt'altro: la strana allusione fatta dall'uomo mentre se ne andava, sul riuscire a calarsi perfettamente nell'ambiente se il matrimonio fosse andato come doveva. Anche se non riusciva a capirne ancora il motivo quella frase la mise in allerta più che mai, quasi quella affermazione fosse una sorta di velata minaccia. Forse la sua mente stava semplicemente lavorando troppo, ma non voleva lasciare nulla al caso.
    Lo scrittore fu decisamente più socievole e la ragazza si sedette al suo invito, sorridendo quando parlò dell'opuscolo Svolge perfettamente il suo lavoro allora! Con noi ha funzionato perfettamente
    Rimase poi ad ascoltare in incantato silenzio il suo seguente racconto, cercando di non perdere nessun particolare e lasciandosi andare di tanto in tanto in qualche esclamazione Povera gente, non oso pensare a cosa abbiano subito durante la guerra anni fa! Un'esperienza terribile che mi auguro di non vivere mai in vita mia esclamò quando l'uomo racconto brevemente della guerra Ed indubbiamente faremo un bel giro al baazar! Chissà, forse troverò almeno qualche accessorio, visto che gli abiti ci sembrano interdetti in tutti i modi. Volti di pietra? continuò questa volta con aria incuriosita, appoggiando entrambi i gomiti sul tavolo e sorreggendo il viso fra le mani, interessata. Recita o meno voleva davvero sapere di cosa si trattava, l'interesse che mostrava era vero. Quando batté con forza la mano sul tavolo fu realmente colta alla sprovvista, finendo con il saltare sulla sedia come se fosse stata appena punta da un'ape. Appoggiò una mano sul petto Non lo fate mai più! Stava quasi per venirmi un infarto, con tutta quella suspence che avete messo! Cucciolo, dobbiamo andare a maggior ragione al baazar allora, adesso voglio proprio vedere quelle strane costruzioni! Dovete metterlo nel vostro libro, le leggende attirano sempre i turisti. Posso sapere come vi chiamate? Quando uscirà sarò ben lieta di comprarlo e leggerlo!
    Grido delle anime, strane costruzioni della pietra, leggende che parlando di anime intrappolate in essa....questa storia mi piace sempre meno... nella sua mente tutti i tasselli stavano andando a mischiarsi ed a ricomporsi di continuo quasi si trattasse di un puzzle mentre cercava di mettere assieme tutti gli indizi recuperati fino a quel momento, e l'immagine che si stava formando non era di certo delle più rassicuranti.
    Ah si, ho sentito parlare la barista poco fa di quei tamburi, pare non lascino mai tregua. Spero mi facciano dormire stanotte, ma immagino non siano così maleducati da provare anche mentre la gente dorme. Si dovranno esibire durante il matrimonio vero, è per quello che provano così tanto? Non avete mai detto loro di smettere, o di provare fuori dalla città? Io non li lascerei fare come se nulla fosse, visto il disturbo che arrecano un po' a tutti! Soprattutto se lo fanno di fianco ad un tempio, che dovrebbe essere un luogo di culto e preghiera disse impettita. Era tuttavia strano che si sentissero così bene in tutta la città e perennemente: o la strana struttura di Iwa donava alla zona un'acustica tale da risuonare un po' ovunque, o qualcosa non tornava neppure in quella situazione.
    Lasciò che fosse Kato poi a portare avanti il discorso, intuendo quale fosse la strategia che cercava di utilizzare e trovandola buona: forse stuzzicando la sua curiosità avrebbe ottenuto qualche informazione in più da parte dell'uomo senza risultare troppo sospetto. Non sapeva se la barista li stesse tenendo d'occhio in quel momento ma non escludeva la cosa a priori, dunque preferiva mantenere un basso profilo il più possibile.

    Sarebbe rimasta ad ascoltare attenta qualsiasi altra parola o racconto da parte dell'uomo, e se non fosse successo nulla di particolare non appena la conversazione si fosse conclusa avrebbe salutato con un inchino ed un sorriso allegro, ringraziando lo scrittore per la chiaccherata. Afferrando saldamente il braccio di Kato si sarebbe diretta verso l'uscita, rivolgendo invece un sorriso tirato alla barista per continuare ad interpretare al meglio il suo ruolo di moglie ingelosita.
    Una volta fuori dal locale avrebbe tirato fuori uno specchietto dalla sua borsa guardandosi qualche istante per poi inorridire Caro, insomma! Perché non mi hai detto che il mio trucco è sbavato in questo modo, che razza di figuraccia avrò fatto al bar! Non posso proprio girare in queste condizioni approfittando di quella scusa avrebbe poi riposto lo specchio, abbassando con una mano gli occhiali da sole che portava sulla testa fino a coprire completamente i suoi occhi agli esterni: li aveva scelti particolarmente coprenti proprio per quel motivo, perché fosse impossibile vedere attraverso ad essi. Avrebbe quindi attivato lo sharingan il tempo necessario per guardarsi un po' attorno, facendo finta di indicare al compagno particolari della città mentre camminavano Guarda che bello quel palazzo! o ancora Quel vestito è magnifico!! ed approfittando invece per dare una controllata tutto attorno a loro, voltandosi anche indietro, cercando eventuali persone occultate con lo sharingan. Appena controllati tutti i dintorni l'avrebbe disattivato, e solo se fosse stato tutto tranquillo avrebbe risposto ai dubbi di Kato: le sue parole le fecero capire come anche lo shinobi avesse notato probabilmente la stessa cosa che aveva notato lei Non pensavo che un po' di birra le desse così tanto fastidio in effetti, ma probabilmente doveva andare a risistemarsi dopo, mi sembra una persona particolarmente attenta al suo look. rispose mantenendo lo stesso tono di voce basso Ora direi che possiamo andare al Baazar, visto che mi lasci decidere. Voglio cercare qualcosa da comprare, e vorrei anche vedere quelle strane sculture di cui ci ha parlato lo scrittore. Devono essere davvero inquietanti e così dicendo, si sarebbe diretta verso la zona commerciale.
    Una volta arrivati a destinazione avrebbe nuovamente attivato lo sharingan, osservando velocemente le pareti dei tunnel o delle abitazioni della zona come suggeritole: forse i suoi occhi cremisi potevano notare dettagli che i più non vedevano. Si sarebbe limitata ad una rapida occhiata disattivandolo nel caso in cui non avesse notato nulla, mentre si sarebbe presa qualche istante in più nel caso in cui invece avesse effettivamente trovato qualche strana formazione rocciosa, indicandola con un cenno a Kato Oooh, guarda amore! Ecco di cosa parlava!



     
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