Vivi tra Cielo e Terra

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    L'unica Pista







    Chiunque è stato adolescente, e chiunque nella sua vita ha dato il suo primo bacio, si prova un misto di emozioni che definire è difficile, a posteri è anche difficile inquadrarle, si ricorda distintamente che quel momento pare sia accaduto a rallentatore, l’avvicinamento, le bocche che si schiudono e il primo agognato, umido contatto.
    Era con la stessa attesa che Raizen fissava Febh addentare il panino, dissimulava l’interesse tenendo il suo in bocca per qualche secondo di troppo, ma un esperto osservatore avrebbe potuto notare le sue pupille dilatate intente a carpire ogni singolo istante dell’azione con una certa ansia.
    Un morso.
    Poi due.
    Poi tre.
    Vedeva le ganasce dell’amministratore addentare la tiepida e croccante crosta e portare l’incandescente e infida salsa giù per la gola ad ogni sobbalzo della stessa, annuiva quasi spiritato. Quante ne doveva a Febh?
    Quante botte, ferite, litri di sangue, lividi…? Non riusciva a contare tutto con precisione ma una cosa era certa: in quel momento poteva spuntare qualcosa dalla lista.

    Beh, combinare te ne ha combinate parecchie.

    La Volpe, assai distante ormai dalla concezione che chiunque potesse avere dei demoni, si era munita di libro dei ricordi della mente di Raizen e sfogliava le pagine trattenendo le risate fin troppo spesso.

    Innegabile, ma questo riporta un po’ i conti in pari.

    Curato il naso, operazione che richiese pochi minuti, potè dedicarsi a Febh.

    Piaciuto?
    Quella panineria è una delle mie mete preferite quando ho poco tempo per sedermi a mangiare sushi o ramen.


    Emanava calore. Poteva sentirlo. E il rosso acceso della pelle non faceva che confermare, probabilmente il dolore portato dal peperoncino era riuscito anche a dargli quello sguardo assente con cui aveva commentato il gusto del panino.

    Menomale dai, almeno non dobbiamo perdere tempo, ho una mezza idea su chi potrebbe darci una mano a capirne qualcosa.

    Si avviarono nuovamente all’esterno e nel passare nella via principale sarebbe stato impossibile non notare la “Fresca valle verde” era una latteria di modeste dimensioni, ed oltre a qualche piccolo articolo per la prima colazione e dolci a base di latte aveva ben poco, in quanto il suo mercato era principalmente dato dal latte, e sottoprodotti freschi e dallo smercio delle grosse quantità non direttamente vendute che fluivano nei piccoli spacci. Il caso volle che a quell’ora arrivasse il secondo carico della giornata e che il fresco liquido insieme a formaggi freschi venisse scaricato nel momento in cui il duo più lucertola passava dinnanzi al locale. Uno stile leggermente ricercato, per quanto una latteria potesse esserlo, aveva mantenuto infatti il tono rustico dei negozi di un tempo con pietra a vista e arredi in legno grezzo, mentre i vecchi strumenti del mestiere venivano usati come decorazioni per staccare dal bianco candido del latte che scorreva davanti agli occhi di Febh, denso, quasi cremoso alla vista, un latte che solo i pascoli di Konoha potevano garantire, con quelle gradevoli note decise assenti nel paese dell’erba in cui mancavano terreni leggermente più duri.
    Ma il sogno durò poco, Raizen, alla guida del piccolissimo corteo puntava già all’uscita del villaggio.
    Non sapeva se aveva fatto bene o meno, probabilmente Febh avrebbe potuto dare una grossa mano d’aiuto all’economia del villaggio, ma sarebbe stata per un’altra volta.

    Presto presto!
    Non c’è tempo da perdere!


    Si domandava intanto che effetti avrebbe avuto il peperoncino una volta arrivato nel tratto finale dell’intestino, certo, Febh era uno Yakushi, ma di fatto il peperoncino non era un veleno e di fatto non era semplice da individuare nei tratti intermediari, gli ci sarebbe voluto un infiltrato alla villa, magari Ogen poteva riportargli qualche informazione, la vecchia gli pareva in grado di prestarsi a questo genere di cose.

    Ma bando alle ciance!

    Si punse un dito con un kunai e prelevò la goccia di sangue necessaria ad attivare la tecnica del richiamo, producendo una nuvola di fumo colossale, almeno quanto la bestia che ne uscì: il nobile Ou.

    Yo!

    L’hokage gli diede una pacca sul corpo in segno di saluto.

    Ti avevo già evocato da quando sono Hokage?
    Non me lo ricordo troppo bene… però se guardi li infondo vedi la mia faccia!


    Annuì soddisfatto dei suoi traguardi per poi cambiare discorso.

    Comunque, penso di aver trovato in giro qualcuno con la spada nera, l’unica spada nera che conosco la conosci anche tu, e mi era sorto il dubbio. Prova a descriverla alla lucertola qui.
    Anche perché la cosa ancor più strana è che chi la impugnava… pare fosse identico a me.


    Con quella rivelazione cedette la parola al divino rettile, attendendo risposta forse con più ansia di Febh e della lucertola. Anche se forse proprio il piccolo rettile sarebbe stato il giusto metro di paragone, era molto probabile che Febh non avrebbe creduto alle parole di Raizen fino a che non avesse visto il suo sosia stramazzare in un lago di sangue.
     
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