Vivi tra Cielo e Terra

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    La gita all'ospedale fu breve, e non appena l'Hokage fu fuori dalla vista Febh si gettò nella prima fontana a portata di mano e prosciugò un terzo delle riserve idriche di Konoha, salvo poi ingozzarsi di pane che aveva ancora bellamente in mano, in una busta da 12 Kg, quando il suo ospite tornò, con il naso raddrizzato alla meglio, che si proponeva di chiarire la situazione. Lo Yakushi, dal canto suo, non era ancora del tutto convinto della situazione, ma conosceva gli effetti dei suoi veleni e quel cretino li aveva subiti appieno senza spifferare niente...e per quanto forte la volontà, davanti al Veleno Ammorbidente almeno un barlume di verità traspare sempre, magari opaco e confuso, ma c'è. Quello invece negava con un candore che era quasi disgustoso, l'infame, e pure Ssalar gli dava manforte, cosa che sicuramente avrebbe pagato caro in seguito, e lo sapeva benissimo.

    La passeggiata, con febh immusonito che sbranava mollica di pane senza alcun limite, venne interrotta da un breve giro per la strada, fermandosi davanti ad alcuni negozi tra cui una latteria nella quale l'Amministratore di Oto si infilò alla velocità della luce, emergendo con una bottiglia di vetro colma di latte fresco, che beveva avidamente. Ogni accenno, anche vago, al chiederne un sorso avrebbe ottenuto solo un soffio affine a quello dei gatti, ma con la stessa intensità di un leone affamato da giorni...non c'era suono che trasmettesse la parola "smamma" in maniera più efficace. Uscirono dalle mura, con Febh ancora circospetto mentre beveva da una tettarella di biberon posizionata per l'occasione sulla bottiglia (evitiamo di scoprire da dove se la fosse tirata fuori), che rammentava all'Hokage che non era in vena di scherzi. Io ti seguo anche, ma bada che non mi fido per niente.



    Guarda caso vista la scena non era particolarmente efficace nel suo essere minaccioso, ma tralasciamo questi dettagli ininfluenti e proseguiamo fino al grande spiazzo in cui, in una zona forse usata per addestramenti, finalmente Raizen Ikigami chiamò una persona posata e matura per dirimere la questione: il Re dei Draghi Bianchi, Ou. Febh non era mai stato al cospetto della creatura, per quanto un Kappa che per qualche motivo ammirava molto lo Yakushi lo avesse incontrato una volta, ma nonostante la maestosità di quelle spire candide e la brezza che le avvolgeva quasi fosse un mantello regale, non si lasciò cogliere più di tanto dall'emozione, alzando giusto un sopracciglio e mantenendo il broncio, biberon alla mano. Sembrava intento in qualche sorta di strano ragionamento (e questo in linea di massima voleva dire guai, sia chiaro), tanto che dopo una manciata di secondi alzò la voce. Raizen. E' un piacere... Un attimo! Febh lo interruppe, teatrale come solo lui poteva esserlo. Un sigillo e una goccia di sangue, e in appena mezzo secondo l'aria sembrò seccarsi improvvisamente mentre una colossale lucertola rossa e nera, apparentemente composta da brace e carbone incandescente faceva la sua comparsa, con occhi e sangue rossi e brillanti come il magma stesso di un vulcano e la coda che sembrava sempre sul punto di erompere in fiamme. Ssalaard, regina delle Lucertole di Fuoco a cui Febh era legato da tempo, esiliate dal bosco dei sussurri chissà quanti anni prima e poi incontrate quasi per caso nel Paese del Vulcani, una frazione di quello delle Sorgenti Calde. Brennblut, è da molto tempo che non mi richiamavi. La voce della regina era femminile, per quanto nulla nell'aspetto lo lasciasse intendere, e pareva calda e avvolgente come il tepore delle braci in una notte d'inverno. Materna, ma proprio come le madri, poteva facilmente diventare un incendio inarrestabile. Nobile Ou. Constatò osservando il drago bianco. Ci incontriamo ancora...saremo nemici anche in questa circostanza? Nah, era giusto per un questione secondaria, tranquilla. Disse Febh battendole su una zampa come a voler rabbonire un cavallo, prima di gettare uno sguardo sprezzante e pure un pò vincitore, nella sua testa, verso Ou e Raizen. Un serpentello bianco volante. Tzk! In sostanza la aveva evocata solo per una mera questione di "righello nello spogliatoio", per chi vuol comprendere l'allusione. E aveva ancora il biberon.

    Regina del Vulcano. Come sempre il drago bianco aveva una voce simile al vento impetuoso, e al contempo delicata come la brezza. Squadrò Febh e Raizen, oltre alla lucertola salvo poi pronunciarsi, pur con una velatissima venatura di nervosismo. Non credo che siamo qui come nemici. Anzi, è più plausibile che siamo alleati, come gli umani a cui siamo legati. Parla per te, anguilla albina! Alleati...Tzk!Fortunatamente il Drago Re lo ignorò. Ignoravo che il tuo amico avesse un legame con le Lucertole, Raizen. Sono trascorsi molti secoli, molto prima che noi divenissimo colorati, ma tra le nostre razze esisteva una sorta di legame... Eravamo i vostri schiavi, o così mi raccontava la nonna di mia nonna. Ma ci ribellammo. Servitori, ogni vostro clan legato a un elemento, mentere noi al tempo eravamo legati a tutti loro...da allora molto è cambiato, e tra le nostre specie non ci sono più stati contatti, salvo il nostro scontro alcuni anni fa. Davvero? E chi ha vinto? Febh sapeva sempre quali parole scegliere. Le peggiori, nel momento peggiore, tra gli interlocutori peggiori, ovviamente. Non si arrivò a una conclusione. Tagliò corto la salamandra, ma qualcosa nel suo tono, pur cauto e rispettoso come quello di Ou, sembrava avere una punta di orgoglio, come se fosse certa che, alla fine, avrebbe vinto lei. Venimmo evocati da due forze contrapposte, pur non essendo legati ad esse dal contratto...nulla che sia importante al momento, il manufatto che utilizzarono venne distrutto nella battaglia e quindi la lotta cessò. Era una battaglia nella guerra che ha portato alla nascita della vostra Accademia, avvenuta nel Paese della Neve. Si, si, vabbè, la cosa importante è che ora siate qui. Febh non sembrava molto in vena di chiacchiere. Che poi...come mai siete qui? Come sempre sei un individuo particolare, Brennblut. Ridacchiò la regina Ssalard, allungando la lingua incandescente per dargli quello che doveva essere la sua versione di un buffetto affettuoso, anche se finì per ustionarlo e farlo subito rigenerare, come spesso accadeva. AHIO! Ora mi ricordo perchè ho smesso di evocarti a vanvera! Aveva appena ammesso di averla evocata senza motivo...ma lei questo lo sapeva benissimo già da prima.

    Finalmente Raizen riuscì a catalizzare di nuovo l'attenzione, con un inchino da parte di Ou. Rammento il tuo rango, Raizen, e so quale peso possa rappresentare. Ma avevi già questo ruolo quando inviasti la giovane Kushami tra noi. Sta crescendo, ti piacerà sapere, sotto la guida di Kubomi che sta...smussando alcuni spigoli del suo carattere. C'era stato un briciolo di imbarazzo nel suo tono di voce: probabilmente la dragonessa verde era una spina nel fianco per i placidi draghi bianchi del nord. Dici quel vermetto tossico? La hai mollata a loro? Io pensavo ne avessi fatto uno spiedino... Sbuffò lo Yakushi, rispettoso come sempre, mentre Ssalar, che alla comparsa della Salamandra si era nascosto, fece capolino dalle spalle di Raizen (dove si era rintanato per evitare la vendetta del suo evocatore). Una creatura del Bosco dei Sussurri. Commentò la regina, ma senza aggiungere altro...sapeva tutto del contratto, ma questo non cancellava la faida, pur annacquata, tra i due popoli di lucertole. Ssalar era evidentemente intimorito dalla gigantesca creatura, mentre Ou non gli creava particolare soggezione. Una spada nera? Pensi di aver visto la spada di Tian? E la hai vista...in mano a una persona che ti somigliava? Ci fu un lampo di improvviso interesse negli occhi del vecchio Re, e persino Febh lo notò, facendosi più curioso e gettando via il latte rimasto con la bottiglia (e al diavolo il vuoto a rendere). Ssalar descrisse brevemente la scena, di nuovo, e Ou ascoltò con interesse, mentre Ssalaard si accucciava, usando la lunga coda per dare dei buffetti al suo evocatore, pur intento nell'ascolto (anche se fingeva malissimo di stare pensando ad altro), come una madre che accudisce i cuccioli, per nulla interessata allo scambio che stava avvenendo (anche se la sua sola presenza aveva essiccato buona parte dell'erba in quello spiazzo).

    Potrebbe...potrebbe essere Tian stesso! Ammise alla fine il Re dei Draghi Bianchi. Forse il suo vagare in avanti nel tempo lo ha fatto apparire in quest'epoca! Vagare nel tempo? Sentite, io "Il Viaggiatore dal Mercoledì al Sabato" lo ho già visto... Lo Yakushi si riferiva a un film di serie B molto quotato nei circoli dei giovani suicidi bohemienne per quanto fosse brutto. Due volte. E non credo proprio che sia il caso di aggiungere altre storture a questa faccenda. Forse, e dico FORSE non è stato davvero Raicoso a farmi quello scherzo e mandarmi contro un clone tanto potenziato da ferirmi...e FORSE davvero non ne sa nulla...ma viaggiatori del tempo? Non diciamo scemenze! E poi chi sarebbe stò Tiancoso? Ou tacque qualche istante, chiedendo poi, con aria decisamente stupefatta: E' sopravvissuto a un combattimento con Tian? Forse mi sto solo illudendo e non era davvero lui...la forza di Tian, anche se ferito come racconta la giovane lucertola, non è qualcosa di misurabile in termini umani. Il mio Brennblut non è una persona da sottovalutare. Concluse la Regina con franco orgoglio, quasi fosse una competizione, con la malizia di cui solo una donna che ascolta fingendo di non stare attenta è capace.
     
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