Vivi tra Cielo e Terra

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. F e n i x
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,990
    Reputation
    +684

    Status
    Offline

    Scomode Somiglianze








    Il breve siparietto di Febh che millantava sosia in chissà quale serie televisiva di serie –z fu fortunatamente evitato da Raizen che ancora pensava a quanto la storia del discendente potesse reggere, un conto era Febh che lo scambiava per qualcun’ altro, un altro era la sua lucertola. Poteva avere dei dubbi su di lui, ma anche il piccolo rettile aveva riportato le stesse informazioni e questo voleva dire che la somiglianza era davvero tanta. Raizen non era certo il massimo esperto di genetica e nemmeno di parentele visto che non aveva mai conosciuto nemmeno un suo parente, ma era strano somigliare così tanto ad un discendente così lontano. O no?

    Beh, se non altro sembra che io discenda da qualcuno di forte.
    Questo un po’ mi nobilita, no?


    Chiese ironicamente mentre saliva sul dorso di Ou.

    Neanche io ne sono sicuro al cento per cento, ma si può provare a contrattare qualcosa, no?

    Quando Febh fece il piccolo appunto sulle dimensioni dei rettili Raizen non potè che concordare, dando una pacca ad Ou.

    Non ha tutti i torti.
    La Regina avrebbe sicuramente dei problemi, ma tu Ou puoi seguirci dall’alto.


    Dopo qualche secondo di preparazione, sfruttato dal drago per prendere quota il gruppetto partì.

    […]

    Come c’era da aspettarsi il combattimento aveva causato abbastanza distruzione nella zona, e come c’era da aspettarsi pure Febh minimizzò.

    Oh certo, sembra che sia stato arato di fresco, nulla più.
    Uno studentello qualsiasi a Konoha farebbe di peggio.


    Duro bivio per Febh: ammettere che aveva distrutto una porzione di foresta oppure dichiararsi inferiore ad uno studente di un altro villaggio?
    Mentre Febh pensava a quale risposta dare fu possibile per Raizen constatare che in quella radura artificiale erano da soli, anche se era presente una curiosa sfera viola, una palla violacea che fluttuava a non troppa distanza da loro e che l’otese ammise di non ricordare.
    Cercò più volte di introdursi nel discorso, ma l’orgoglio ferito di Febh era fin troppo pressante, il silenzio venne recuperato solamente quando l’uomo decise che la voce dell’amministratore era troppo petulante.
    Era decisamente disarmato.
    Aveva spedito il suo alleato in chissà quale mondo con uno schiocco di dita e le scariche elettriche presenti nella sfera non facevano presagire nulla di buono neanche per lui. Lui che era rimasto imbambolato ed inerme al tempo stesso, incapace di muovere un dito.
    Non sapeva come porsi verso l’uomo, ma il nominare la statua gli suggerì di essere diplomatico, in un primo momento, c’erano due cose nettamente importanti da ricordare: quell’uomo pareva avesse vissuto ai tempi di Tian, il che lo collocava nella cerchia di persone “decisamente troppo pericolose da affrontare” e pareva anche essere un suo nemico di lunga data, il che confermava la sua posizione.

    Dimmi solamente il perché.

    Non poteva domandare oltre, se già la richiesta non l’aveva smascherato qualsiasi domanda più precisa rischiava di farlo, ma era importante capire perché quell’uomo volesse l’arma. Se la distruzione era il suo obiettivo allora, paradossalmente, poteva essere un alleato. Se voleva controllarla in un modo o nell’altro avrebbe dovuto combatterlo o guadagnare tempo mentre cercava un modo per fargliela sotto al naso.
    Attese risposta quindi, ma pronto a reagire[attivazione TS] a qualsiasi attacco

    [Febh in the sky whit diamonds]



    Dall’altra parte di non si sa bene cosa Febh fluttuava nel vuoto, poteva muoversi, poteva parlare ma qualsiasi interazione si sarebbe persa nel nulla, certo, poteva percepire i suoi stessi movimenti e la sua voce allontanarsi dalla sua bocca ma nulla di più. Cosa sarebbe stata la prima cosa a cui il ninja “non troppo lucido” avrebbe pensato?
    Qualsiasi cosa gli fosse passata per l’anticamera del cervello, un istante prima che potesse realizzare di cosa si trattasse un assordante sciame di voci gli avrebbe annebbiato i sensi, mille voci in una, una voce in mille, tutte con lo stesso timbro, tutte diverse. Tutte desideravano una sola cosa.

    FEBH!
    Febh! fEBH! feB! FEbH!
    FEBH!
    fEbh! FeBH! febH! FEBh!
    FEBH!



    A cosa avrebbe pensato in quel momento?
    Quelle voci non erano una novità, ma questa volta erano vicine, terribilmente vicine, terribilmente paurose.
    Non sapeva dove era stato portato, solo il portatore del Viola lo sapeva, ma forse non sapeva d’avergli fatto un favore, o un torto ancor più grande avvicinandolo a qualcosa di intimo e profondo che si impegnava a seppellire sotto strati di pigrizia e disattenzione.
    Tuttavia quel mondo, quella tasca dimensionale, non era stata fatta per concedere un piacevole viaggio extrasensoriale, ogni cosa al suo interno pareva essere stata gettata in un cestino rimescolata e riposizionata a casaccio, sistema nervoso compreso.
    Un indice poteva muovere un alluce, un pollice un mignolo, una gamba un muscolo del collo.
    Difficile dire se ci fosse una soluzione.
    Quando pensò di aprire gli occhi per un momento il suo cervello ebbe una fitta, come se sovracaricato o come se ne venisse fatto un uso errato, il mondo iniziò a mostrargli cosa gli riservasse. Poteva distintamente vedere dei piccoli residui di cibo andati a male e concentrati in un piccolo punto attorno al quale era presente una piccola toppa dei suoi vestiti, aveva la forma del sottopancia di Ssalar, e poco più sotto altre quattro toppe a forma di zampa di lucertola. Tutte le superfici erano unite tra di loro da un misto di foglie, qualche squama, dei pezzi di panino e persino uno scampolo degli abiti di Raizen.
    Lo strano fagotto tuttavia era immobile, tremolava ogni tanto, agitato da qualche spasmo, anche se per la maggiore si limitava a lievitare.
    Guardando se stesso la situazione sarebbe stata assai diversa, più complessa. Fuoco, fiammiferi, rocce, licheni… erano disseminati qua e la nel suo corpo nudo, poteva addirittura vedere attraverso lo stesso, come se il suo punto di vista fosse all’interno del corpo, in corrispondenza del suo occhio era persino presente uno scampolo dei vestiti di tian.
    Il suo cervello cercava di dare un senso a ciò che gli accadeva attorno, ma il suo era il cervello di uno Yakushi, una delle più alte forme di adattamento presenti nel mondo ninja, che l’animaletto (?) a forma di Ssalar non avesse gli stessi vantaggi?
    Intanto i vestiti che aveva indosso gli davano una strana sensazione, il cotone di cui erano fatti era stranamente salato ed il suo naso percepiva una singolare corrente d’aria che andava e veniva solleticandogli il fondo della lingua che riusciva a percepire distintamente la corrente che sfregava fastidiosamente sulle varie membrane del palato molle prima di precipitarsi per la gola.
    Avrebbe dovuto vedere, ma al momento ciò che non gli veniva comunicato dagli odori era solo un buio venato di fili più chiari, che curiosamente aveva lo stesso colore dei suoi capelli tempestato di oggetti bianchi stranamente luminosi… simili a… diamanti!
    Ce n’erano di tutte le misure, grandi come pugni, come pentole e quando trovata la giusta combinazione di muscoli per ruotare la testa avrebbe potuto notare che si spostavano con essa ad ogni suo movimento, come se fossero punti fissati nel suo campo visivo, anche fastidiosi vista la quantità.

    S C E G L I!
    hAi FoRse SCelTo?
    S C E G L I!
    HaI foRSe SceLtO
    S C E G L I!




    Edited by F e n i x - 18/4/2017, 13:39
     
    .
23 replies since 27/1/2017, 22:18   758 views
  Share  
.