Vivi tra Cielo e Terra

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    Oh, col cavolo, se se ne va la regina anche il tuo biscione bianco sparisce! Ben detto, Brennblut. Poco importava in realtà, perchè entrambe le evocazioni sarebbero poi scomparse nella luce del curioso individuo vestito di viola, ma al momento lo Yakushi non lo sapeva e di certo avrebbe pestato i piedi come un qualunque bambino molesto. Stranamente, una volta giunti alla radura devastata, non prese le parole di Raizen come questi le intendeva, come una sfida, ma anzi le accolse come se il massiccio foglioso gli stesse dando ragione. Visto? Robetta da poco, io lo avevo detto. Una scaramuccia appena, ma l'altro aveva il trucco o lo avrei masticato e poi risputato giusto le ossa. Ma poi venne la sfera violacea, la strana persona che conteneva (la conteneva?) e il jutsu con cui fece sparire ogni possibile alleato per l'Hokage, salvo la millenaria creatura che si portava dentro.

    Circondato dalle folgori porpora, l'uomo piegò le labbra in su sorriso sprezzante. Perchè? Fingi forse di aver perso la memoria, Tian? Jorogumo è essenziale per il mio piano, forse quasi quanto Oni. Non avrei convinto quegli idioti a costruirli, millenni fa, se non fosse stato così, e poi...Oh! Nell'istante in cui il chakra della volpe si era mescolato con quello dello shinobi, lo straniero aprì gli occhi, vivamente sorpreso. La volpe a nove code? Ma...ma allora...allora davvero non sei Tian. Portò una mano alle labbra. Cielo. La somiglianza è decisamente impressionante...sei un suo discendente? O è solo una coincidenza? In ogni caso ben venga. Ho ripreso un parziale controllo di Kokuo, e se rafforzo anche il legame con Kurama tanto meglio. Riprendere i pezzi del Juubi accelererà le cose. Disse mentre le mani componevano uno strano sigillo, decisamente diverso da qualunque altro avesse mai visto l'Hokage.



    Nemmeno il tempo di capire o chiedere spiegazioni, e il chakra della Volpe si sarebbe contratto violentemente, fino a far emergere le code di chakra anche contro la volontà del ninja...e due di queste erano completamente viola e avvolte da scariche elettriche del tutto simili alla sfera. Kurama sarebbe stato confuso tanto quanto Raizen, anche perchè quelle due code non solo non erano sotto il suo controllo, a differenza delle altre, ma perdipiù erano assai più forti delle altre! [Code Possedute]Potenza 70 per coda
    Può estendersi fino a 18 metri
    Due code? Me ne aspettavo una. Mormorò tornando in una posizione rilassata, con la sfera che ancora lo circondava, carica di elettricità mistica. Probabilmente un'altra mia emanazione ha già messo mano alla Volpe...Kurama, ti ricordi di me? Se non puoi evidentemente l'altra mia emanazione ha disposto così. Scelta interessante...forse questo Jinchuuriki ha un legame sufficientemente saldo con te e lo ha ritenuto più saggio. Bene. Battè le mani. Allora seguirò il suo piano, dopotutto il mio incarico ora è trovare Tian. E tu mi darai una mano. Puntò un dito verso l'Hokage e subito una delle code si mosse cercando di avvolgerglisi intorno e catturarlo [Azione]Velocità e Forza Nera +8 tacche
    la coda cerca di catturare le altre code oltre al tuo corpo
    , mentre l'altra si piantava a terra, cominciando a pulsare. Anche se ferito, Tian non resisterà alla necessità di aiutare la gente. E con queste due code penso di poter causare un terremoto che si estenda fino a quel posto...come lo chiamano? VIllaggio della Foglia? Ridacchiò. Mi stupiscono sempre i nomi ridicoli che i mortali danno alle loro tane. In ogni caso se è ancora qui cercherà di fermare il terremoto.

    La terra si spaccò nel punto in cui la coda entrava nel terreno, e una vera e propria fenditura rocciosa si iniziò ad allargare dirigendosi verso Konoha. Avrebbe percorso diversi metri, e sembrava inesorabile: bisognava fare qualcosa, e presto! [Terremoto]Fenditura larga 6 metri
    Prosegue in linea retta per 30 metri ogni slot azione di contatto della coda col terreno. Ogni 150 metri, la velocità e la larghezza raddoppiano.
    Usa 4 slot azione al momento.







    Quanto tempo era passato? Secondi, istanti? Gli era parso un battito di ciglia, il tempo di chiudere gli occhi davanti a quell'improvvisa luce viola, e adesso nulla aveva più senso. Ma che ca...? Nemmeno finì la frase, tanta era la sorpresa di aver sentito la sua voce con il naso...e non voleva nemmeno provare a sforzarsi per la strana sensazione di "ascoltare" le sensazioni tattili. Tutto era confuso, inverso, strano. Si sentiva come una bambola di stracci montatata a caso da un ubriaco e lanciata in una centrifuga che ruotava su tre diversi assi di movimento, in contemporanea. La cosa gli dava un vago senso di nausea. Perdipiù la sua voce si era allontanata nell'etere, senza nulla che potesse raccoglierla.

    Solo, sperduto e frullato vivo in un quadro surrealista. Non una bella prospettiva. Per nessuno. Ma poteva andare peggio, a conti fatti, e nell'istante in cui lo realizzò, le cose andarono effettivamente peggio: la cacofonia di voci lo fece sussultare di botto, mentre quasi le vedeva, quelle stesse persone velate dagli occhi terribili che già una volta, dal profondo della sua coscienza, avevano cercato di spingerlo a cancellare l'agente invasore che aveva conquistato il corpo di Diogenes, a distruggerlo senza lasciare alcuna traccia, perchè la fine era inevitabile, e lui ne era l'agente. Ma aveva scelto di non farlo, di guarire quell'essere fino a renderlo innocuo, così da avere la corretta formula, i giusti anticorpi per salvare il Mikawa da una morte pressochè certa. E lasciatemi in pace! Ringhiò tra i denti, anche se questo lo fece ribaltare a mezz'aria (era aria?)...sembrava che la mandibola non fosse esattamente nel solito posto, o forse i nervi di riferimento si erano mischiati con quelli dei fianchi. Oh, perfetto! Nuova capovolta a mezz'aria.

    Pensò di provare a usare il controllo del chakra per stabilizzarsi e provare a capire qualcosa di più su quello che lo circondava ma esitò: se i nervi erano a caso chissà cosa poteva essere successo al suo sistema circolatorio del chakra...rischiava di Respingere i suoi stessi organi interni. Organi che, per inciso gli parevano stranamente a posto. Ok...ok. Doveva fare il punto della situazione, focalizzarsi su sè stesso per il momento...anche perchè non riusciva a percepire altro intorno a sè, al momento. La capacità di uno Yakushi di capire sè stessi è fondamentale per sapere dove e come curarsi, anche senza aver studiato la disciplina medica: non ti serve sapere cosa sia il citoscheletro se riesci a essere consapevole della sua esistenza e delle sue funzioni, un pò come le dita, che puoi muovere anche se non sai il nome delle ossa che le compongono. Uno Yakushi, però, poteva fare lo stesso con tutto il corpo, fino alla più piccola cellula, fino a sapere esattamente ogni cosa di sè, dei riflessi muscolari, della posizione dei nervi e dei vasi sanguigni, senza alcuna possibilità di errore.

    Per prima cosa si assicurò che non ci fossero sanguinamenti in corso o ferite. Il dolore era una spia utile, ma la sua percezione andava ben oltre. E allo stesso tempo valutò, senza trovarle, la presenza di qualunque genere di sostanza estranea nel corpo. Solo a quel punto avrebbe cominciato con qualcosa che somigliava molto all'addestramento di base, quello con cui era iniziato tutto quando lo avevano adottato all'interno del clan: ore e ore immobile con l'ordine di muovere un singolo muscolo, che fosse del volto o della mano, o anche solo un piccolo gruppo muscolare del quadricipite. Tutto per acuire la consapevolezza di sè, di quanto fosse in realtà possibile discriminare ogni cosa nel proprio corpo, a patto di concentrarsi a sufficienza. E con il migliorare delle sue capacità, qualcosa del genere era diventato un atto quasi automatico, in condizioni normali...ma adesso le circostanze erano a dir poco eccezionali. Come sempre cominciò dalle dita. Realizzò che muovere la prima falange gli faceva invece sollevare la spalla destra. Poi cercò di aprire la bocca e il busto fece una piccola torsione. Per qualche motivo la lingua e gli occhi sembravano essere stati risparmiati dal caos di quel luogo, ma forse era solo una coincidenza. Impiegò comunque quasi un minuto prima di avere uno schema grossolano di come fossero cambiati i rapporti nervosi dell'intero corpo, almeno quel che bastava per ottenere una stabilità e muoversi in qualche modo...non che ci fosse un posto dove andare, ovviamente, ma almeno era padrone di sè (un minuto era un tempo enorme, a pensarci, contando che normalmente era qualcosa di istantaneo). Il resto verrà da sè, pian piano. Concentrarsi sull'interno e sull'esterno era qualcosa di naturale per uno Yakushi, e nel giro di pochi minuti avrebbe annullato completamente il deficit, ora che aveva trovato lo schema generale e muovendo le parti "sbagliate" poteva comunque mantenere una corretta coordinazione.

    Solo a quel punto decise di aprire gli occhi, e immediatamente dopo pensò che sarebbe stato molto meglio non farlo. Che razza di posto... Li serrò di nuovo, tanto intensa era stata la sensazione di nausea e stordimento nel percepire quel mondo assurdo e completamente fuori posto. Niente di strano che avessi il corpo del tutto scoordinato...questo posto una coordinata non la ha mai vista nemmeno col binocolo. Si arrischiò a riaprirli, stavolta pronto a contrastare ogni sensazione di stordimento, forte della sua naturale resistenza alle alterazioni. Materiale casuale si rimescolava nel cercare di comporre un corpo a poca distanza, qualcosa che ricordava vagamente Ssalar e che fremeva in maniera casuale, incapace di muoversi in maniera efficace. Lui stesso non era in condizioni migliori, almeno a guardarsi, ma se non altro la sua visione interiore era intatta e superava di gran lunga ciò che mostravano gli occhi. Sapeva che il suo corpo era integro e poteva muoverlo liberamente. Con uno sforzo si avvicinò al fagotto-Ssalar, mentre i diamanti nel nero del suo campo visivo sfarfallavano fin quasi ad essere fastidiosi. Guarda te come ci hanno ridotti. I sensi erano confusi e fastidiosi, ma esattamente come i movimenti muscolari si trattava solo di conduzione nervosa, e la avrebbe ben presto controllata. Poggiò una mano sulla lucertola (o ciò che ne restava). Non è molto ortodosso, ma dovrebbe bastare. Non poteva condividere le sue percezioni, ma almeno trasmise un pò del suo chakra guaritore alla lucertola...forse lo avrebbe aiutato, almeno in parte. Se non altro potevano comunicare anche solo tramite il contatto fisico, anche in quella situazione assurda. [Abilità Varie] Comunicazione Istintiva
    Abile: L'utilizzatore, a patto di essere in contatto diretto con le sue evocazioni, può comunicare con esse semplicemente tramite piccole variazioni di postura, trasmettendo ordini adatti e istantanei per avere la massima coordinazione in battaglia.
    [Da Genin in su]

    Simbiosi Istintiva
    Abile: L'utilizzatore, a patto di essere in contatto diretto con le sue evocazioni, può utilizzarle come punto di partenza per i suoi Jutsu e Abilità e, viceversa, essere utilizzato come punto di partenza per i Jutsu o gli AdR delle sue creature. Le statistiche sono pari a quelle del possessore del Jutsu o dell'AdR.
    [Da Jonin in su]


    Tecnica dell'Attivazione Cellulare - Saibo no Kasseijutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore consuma quattro utilizzi della Guarigione per guarire una Condizione Fisica Grave. In caso di amputazione di un arto può ricongiungere i due monconi per una guarigione istantanea. L'arto rigenerato sarà Intorpidito per un round. Al livello IV, tramite un consumo Mediobasso aggiuntivo, è possibile rigenerare totalmente un arto perso. L'arto rigenerato sarà Paralizzato per un round.

    Tipo: Ninjutsu - Hikariton
    (Livello: 3 / Consumo: Medioalto )
    [Richiede Tecnica della Rigenerazione III]

    [Da chunin in su]


    E poi nuovamente le voci tornarono alla carica, ancora una volta imponendo la scelta. Scegliere? Ruggì di rimando. Scegliere cosa? Nemmeno sapevo chi foste fino a quando non vi siete messi a pigolare mentre macellavo la mucca! Questo posto sarà pure assurdo ma posso uscirne. Non mi serve accettare qualunque cosa abbiate intenzione di farmi accettare. Clan Hakai...siete solo un vago mucchio di ricordi senza capo nè coda! Forse ciò che loro volevano alimentare, quel nucleo di forza che mirava solo a distruggere, era la chiave per smembrare quella dimensione alternativa nella sua essenza, ma al momento lui era solo, sperduto nell'assurdo, con Ssalar in pessime condizioni e un profondo mal di testa. Doveva concentrarsi di più se voleva uscirne in qualche modo, ma non pensava affatto che accettare quelle voci lo avrebbe aiutato nel lungo periodo. Ssalar, vedi di riprenderti un poco. Pur guardandosi intorno il paesaggio si muoveva con lui. Non sarò mica dentro la mia stessa testa? Altrimenti perchè dovrebbero muoversi così le cose?
    L'unica cosa che gli venne in mente, a parte lasciar libero sfogo alle voci, era provare ad avvicinarsi a quei diamanti. Provare a guardarli, toccarli, capire se avessero un qualche significato...
     
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