Vivi tra Cielo e Terra

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    La Più Cupa Disperazione
    VII


    Le parole non erano riuscite a far breccia in Tian, provato da quella sua vita di eterno vagabondo e tutt'altro che disposto a cedere ad accordi o discussioni. "Aspetta" non era più una parola del suo vocabolario, per lui che viveva ogni secondo come un prezioso tesoro che non sarebbe mai più tornato indietro, per lui che era schiavo di un mondo privo di regole e che non aveva nulla che potesse anche solo pensare di chiamare "suo". Per questo non prestò ascolto a Raizen quando questi non obbedì immediatamente al suo ordine perentorio, e sempre per questo attaccò senza alcuna pietà, ignorando la posizione sopraelevata dell'altro e raggiungendolo comunque il suo bersaglio e danneggiandogli il braccio, quasi scarnificato dal colpo. Venne spinto via dal calcio senza particolari danni, ma non era riuscito in quel frangente a riprendere la spada. Ozma osservava, o almeno così sembrava, godendosi la scena.

    Scuse ridicole. Replicò il Leggendario Generale quando Raizen accennò alla Furia che viveva nella sua spada. Non posso più evocare i draghi, ma posso ancora percepire il loro spirito, Clone, e tu ne tieni uno, folle di dolore, dentro quell'oggetto. Stava per prepararsi a una nuova offensiva mentre l'Hokage parlò delle Maledizioni e fece il nome dei due draghi. Ou? Per una frazione di secondo il suo sguardo si posò sulla sfera di chakra vivente poco distante, con la sua proiezione che faceva spallucce, in una teatrale quanto sarcastica rappresentazione di innocenza. Quel nome aveva fatto esitare Tian, forse perchè non pensava che fosse stato tramandato ai posteri, così come quello di Jigoku, dato che entrambi erano divenuti Re durante la battaglia finale con le Armi di Iwa.

    Mio successore? Quelle parole lo presero realmente alla sprovvista. Un uomo corrotto non può essere per definizione un Guardiano dell'Equilibrio, non è possibile imbrogliare Ryujin nè corromperlo, sarebbe come corrompere il pianeta stesso. Il sospetto era almeno pari alla sua sorpresa per aver sentito simili parole dalla bocca di quello che credeva essere un semplice clone. No...che razza di teatro state mettendo in piedi? Ormai siete due contro uno...e sapete che non abbasserò la guardia. Io non abbasso MAI la guardia. Non gli era chiaro nemmeno come mai il massiccio shinobi che aveva contro stesse parlando a voce alta come se Ozma non potesse sentirli, ma certamente, per quanto provato, rifiutò il Tonico: non aveva alcuna intenzione di fidarsi.

    Il clone accanto a lui attaccò, ma forse Raizen aveva preso male le distanze perchè nonostante tutte le sue intenzioni, nel non vedere la bocca aperta finì quasi per colpire Tian con un vero pugno, schivato all'ultimo istante, mentre la lama ben serrata in mano era pronta a contrastare la strana tecnica elettrica che il bunshin cominciò a caricare. Forse avrebbe potuto distruggere la copia durante l'esecuzione, ma si trattenne: era solo un clone e soprattutto le sue parole che svelavano il punto debole di Ozma, a lui noto grazie a uno scontro di molto tempo prima, ma che tuttavia non avevano senso se quella era realmente una trappola. Forse fu più la confusione a fermare la sua mano, che non il significato esplicito di quel discorso.

    Vide il jutsu sparire dalle mani del clone, ma non fu quello dietro Ozma a farsene carico, ma piuttosto quello creato davanti a Raizen stesso (mentre quello che calava dall'alto, così come il fendente, erano andati entrambi a vuoto, come se avesse sbagliato mira di qualche metro) che si gettò contro Tian in un violento tentativo di devastargli le braccia! LO SAPEVO! UNA TRAPPOLA! Fin troppo elaborata. Iinutilmente elaborata, per i suoi gusti, ma pur sempre una trappola. Riuscì con un qualche jutsu ad avvolgere di chakra bianco la la sua spada, intercettando il colpo con un boato che lo spinse indietro di diversi metri...l'arma distrutta. Si accigliò...era disarmato, stanco, e aveva provato sulla sua stessa pelle la potenza di quello che riteneva essere un Clone più giovane. Se Ozma avesse iniziato ad attaccare sarebbero stati due contro uno...il che gli fece realizzare che di fatto la sfera sembrava intenta a non fare assolutamente niente, per tutto quel tempo. Un fatto sospetto.

    La verità era che alla tecnica Yamanaka bastava vedere anche solo una parte del nemico perchè l'onda di chakra prendesse il controllo del suo corpo. E la mano di Raizen sull'elsa era ben visibile, a dispetto di tutte le sue buone intenzioni. Sin dall'inizio di quello scambio era caduto preda del controllo di Ozma, che tuttavia, da sapiente manipolatore, aveva lasciato al suo burattino la piena libertà di agire, limitandosi a qualche piccolo intervento là dove era necessario, così che fosse troppo tardi per poter fare qualcosa. Normalmente i suoi cloni sarebbero dovuti sparire se controllati da terzi, ma in quel caso era stato LUI stesso ad essere controllato, e tramite lui poteva dunque muovere le copie senza che la condizione di distruzione venisse soddisfatta.

    Tu...ha davvero preso il controllo di te. Ma allora, se non sei un suo schiavo...chi sei tu? Chiese, forse per la prima volta interessato alla cosa. Sei forte...molto, molto forte, anche senza usare la Volpe. Chi ti ha clonato? Ozma avrebbe lasciato a Raizen la libertà di parlare, sembrava che la cosa lo divertisse, mentre le code sotto il suo controllo aumentavano gradualmente...o forse tutto il chakra della Volpe era ormai caduto vittima del suo Dominio? Non ho idea di chi sia, ero certo che fossi tu. Buffa coincidenza, no? Ma si dice che abbiamo tutti dei doppelganger, non pensi? Vuoi forse salvare anche lui, Tian? Non è forse quello che fai sempre? E ogni volta perdi qualcosa, o qualcuno...non sei stanco di tutto questo? Non pensi sia il caso di arrendersi, una buona volta? Pur restando gelido nell'espressione del volto, il Generale parve per un secondo avere tutto il peso del mondo sulle spalle, con gli occhi che esprimevano una stanchezza e un dolore senza fine, scuri come un pozzo senza fondo.



    Il mondo era impazzito. E questa era una cosa buona. Il mondo era in sfacelo. E questa era una cosa buona. Il mondo andava a pezzi. E questa era una cosa buona. Tutto ciò che terminava era una cosa buona. La Fine era Inevitabile e lui ne era il primo attore. L'unico attore. Quello che alla fine di tutto avrebbe spento la luce sull'esperimento chiamato Universo. Forse un giorno sarebbe cominciato di nuovo. Forse la Fine era funzionale a un nuovo Inizio, in un ciclo continuo verso un qualche scopo che la mente umana non poteva nemmeno supporre. Ma lui era l'Agente della Fine. Degli Inizi e degli scopi non gli interessava. E forse non sarebbe stato necessariamente LUI come persona a concludere tutto, ma il suo potere, quello si, quello avrebbe concluso ogni cosa, per sempre. Ogni volta.

    Si cullava quasi nel disgregarsi del mondo e della sua mente. Aveva distrutto per sempre un mondo, quale che esso fosse e ovunque si trovasse, e ne era soddisfatto, appagato quasi avesse consumato il più grande amplesso della sua vita. Niente è come soddisfare la propria funzione. Il proprio scopo. E ora poteva anche attendere e annullarsi nell'oblio. Solo lui restava, e scomparso lui la Fine sarebbe stata completa. Poi l'oblio scompare, in una crepa che lo riportò alla Realtà, a un nuovo mondo, dopo un tempo che era eterno come solo un istante può essere. Un istante di quelli importanti, a cui non puoi fare a meno.

    Venire strappati all'oblio fu troppo per il Potere, che non si trovava più nella condizione di essere soddisfatto e si rivolse ancora una volta verso ciò che c'era di più fragile: una mente, una vita. Ricordi, ricordi e subconscio, tutto ciò che era del corpo che aveva usato come mezzo per distruggere un mondo e che ora lo aveva portato in un secondo, troppo debole però per distruggere in una volta sola, per portare alla fine. Quindi si rivolse verso sè stesso. Almeno sarebbe stato la Fine Inevitabile per Febh Yakushi e tutto ciò che viveva nella sua mente.


    E Febh lo sentiva. Non era sveglio, il suo corpo era integro, ma non sapeva cosa ci fosse intorno a lui. Non era sveglio, ma una parte della sua mente sapeva che stava venendo sbranata da quel dono che aveva dovuto risvegliare dopo che prepotentemente si era affacciato nei meandri del suo subconscio, con le voci, la distruzione, il freddo ricordo di quelle ombre che non c'erano e che comunque occupavano un sacco di spazio. Una delle voci, non sapeva se parlasse per il Potere che lo stava divorando o se era invece il suo inconscio a cercare di dargli conforto, una delle voci parlava di motivazioni, di ordine cosmico, di responsabilità. Stronzate. Mugugnò con una voce che risuonava nella caverna della sua mente. Era una parola che, come ogni turpiloquio, usava veramente di rado, ma l'Oni sapeva quando essere diretto. E quelle sillabe mezze masticate furono un'eco di sussurri, grida, insulti e respiri agonizzanti, come se declinate in ogni possibile modo all'interno del suo cranio. Sono stronzate. Al potere non interessa nulla di tutto questo. Vuole solo la Fine. La Fine Inevitabile. Non ha trovato di meglio che me, adesso che quel posto è in pezzi, e vuole proseguire l'opera fino a divorarsi. Un serpente che si morde la coda...e se poi qualcuno inizierà qualcosa di nuovo non sarà affar suo.

    Si sentì abbracciare ma non era reale. Certo, era nostalgico. Molto, un abbraccio che non sentiva da tantissimo tempo...da quando aveva un nome diverso e una vita diversa, sempre nelle grotte. No. Non voglio che mi consoli. Non voglio nemmeno giustificazioni. La donna venne allontanata con un gesto deciso della mano. Non so chi abbia messo la Fine Inevitabile in me, e non mi importa. Ora come ora mi importa solo di sopravvivere per raggiungere l'uomo in viola e sterminarlo. Era Oni a parlare. E tornare a casa. Aggiunse, e ci fu quasi l'accenno di un tremore nel tono, emozionato, se non fosse stato subito sedato dall'Oni. Ma se non poteva permettersi di essere emotivo, allo stesso modo Oni non poteva mentire a sè stesso, e Febh in fondo, nella sua vita, aveva solo voluto una casa in cui tornare. Da sempre. La aveva trovata tra gli Yakushi. A Oto. E avrebbe fatto qualunque cosa per conservarla e tornarci. Forse tornare a casa viene anche prima dell'uomo in viola. Ammise, e sentì intanto quel lontano logoramento, quasi come se dei vermi scavassero nella grotta della sua mente. Erano i danni della Fine Inevitabile. Oltre il dolore, era l'annichilazione stessa della sua essenza.

    Io sono Febh Yakushi. Forse sono anche un Hakai. Lo ho ammesso. Ma sono uno Yakushi. Il corpo di uno Yakushi è tutto ciò di cui ha bisogno. Non mi serve questo potere, e lo metterò a tacere una volta per tutte. Ma sapeva benissimo che non avrebbe mai potuto farlo: come il famoso vaso della leggenda, una volta aperto non si torna mai indietro. Avrebbe dovuto farci i conti, ma per riuscirci doveva prima avere un futuro. Ma non posso...non posso curare la mente. Come il vecchio Onjo Yakushi, che teniamo nello scantinato. La sua malattia è mentale, non è possibile guarirla con le nostre arti...solo tenerlo sedato. Fece un respiro, lunghissimo, anche se era solo nella sua testa mentre il corpo privo di guida giaceva immobile, con appena un refolo di vita.

    In quel momento ci fu una violenta scossa di terremoto, come se qualcuno o qualcosa dall'esterno lo avesse stimolato brutalmente. Che succede? Si alzò in quel posto dove le dimensioni e lo spazio non contavano nulla. Qualunque cosa fosse non era servita a fermare l'erosione...già vedeva quei pochi, preziosi ricordi di cui era certo che venivano sbranati, assieme a diverse linee di ragionamento, i fili che collegavano l'anima al corpo. Che stiano provando a rianimarmi là fuori? Non servirà a nulla..il corpo è più o meno a posto, magari un pò malconcio ma nulla di più. Anche in questa condizione me ne rendo conto. E poi il dubbio. E Oni si accigliò. Possibile che lui, che notava tutto ciò che serviva pur di raggiungere uno scopo preciso, non lo avesse realizzato prima? Come faccio a rendermene conto se sono privo di sensi? Non ci sono impulsi nervosi dal corpo al cervello...

    Corpo. E Mente. Come con il dio-mucca del Mikawa. Il mio corpo ha generato quel mondo interiore per cercare di razionalizzare la lotta alla possessione. A ben pensarci è stata la prima volta che ho intravisto la Fine Inevitabile. E se avessi frainteso, quella volta? E se fosse stata la Mente, sovrana sul Corpo, a creare quella visione. Durante l'addestramento hanno ripetuto più volte che il Corpo è tutto quello che serve a uno Yakushi. Ma Se la si vede da un diverso punto di vista...allora il Corpo è uno strumento per lo Yakushi...quindi lo Yakushi è altro. Si guardò intorno, in quella vuota caverna psichica dentro cui la Fine spadroneggiava. Lo Yakushi è la Mente. Sempre. A ben pensarci anche la In'yu Shometsu è, appunto, una tecnica che usa lo Yin del chakra, l'Oscurità, la componente spirituale che genera la materia dal nulla...anche se uno si aspetterebbe che fosse invece la Luce, con il potere di generare vita nella materia inanimata. Anche se formalmente considerata una tecnica del Corpo, che risponde all'impronta Luce, è comunque una tecnica che contiene la parola Yin nel nome. A parte gli addestramenti iniziali gli Yakushi lasciavano molto alla valutazione individuale e alla crescita personale, e lui era andato avanti perfezionando il suo corpo, portandolo oltre il limite e affinando la mente quel che bastava per dominarlo, ma forse non era stata la strada giusta. Non aveva avuto abbastanza introspezione. Forse era la Mente, espressione dello Spirito, a trovare l'armonia con il Corpo, espressione della Materia Fisica, dirigendola, sempre e comunque. Quel passaggio che aveva eseguito tante volte da arrivare a darlo per scontato quasi fosse un automatismo, quell'immaginare il corpo come integro come fondamenta per rigenerare (era una delle pratiche iniziali negli addestramenti per la Rigenerazione), possibile che fosse in realtà la quintessenza, l'apice della sua Arte invece che la base?

    E se la Mente immaginava il corpo e questo obbediva, allora non poteva forse la Mente immaginare sè stessa come integra? Uno Yakushi resiste a qualunque cosa gli si metta contro. Si adatta. Guarisce. Cambia. Fine Inevitabile. Si guardò intorno, ignorando la voce e la donna che sputava idiozie. Il suo tono era nuovamente saldo e pericoloso come solo l'Oni può essere. Uno Yakushi può morire, ma ti assicuro che è maledettamente difficile ottenerlo. E non saranno certo gli scarti di un potere che mi porto dentro a farlo. Vorrai divorarmi? Benissimo, ma solo quando sarò IO a concederlo. Ruggì. Non sapeva se quello che aveva fosse chakra o la sola componente spirituale dello stesso, ma fece tutto quel che poteva per rilasciarlo, perusare i frammenti d'Anima e Mente ancora intatti per immaginare il suo spirito come Integro. Perfetto. Completo, esattamente come il Corpo di uno Yakushi. Corpo Perfetto e Mente Perfetta sono ciò che crea lo Yakushi. E tu sei solo un serpente che si morde la cosa. La tua azione qui ora deve FINIRE! In quell'istante una nuova scossa indicava che qualcosa aveva stimolato il corpo dall'esterno, facendo battere due volte il cuore. Facendo circolare sangue. Permettendo al corpo di produrre una seppur minima quantità di energia Materiale che potesse unirsi a quella Spirituale.

    Abbastanza perchè la Distruzione Yin delle Ferite facesse il suo corso, annullando ogni possibile danno ad opera di ciò che stava distruggendo lo Yakushi. E non c'era nulla che la Fine Inevitabile potesse fare per impedirgli di tornare Perfetto.


    Ozma non aveva emesso un lamento, ma poco prima della crepa nella realtà e nella comparsa di Febh Yakushi tra loro, la luce violetta era cambiata, facendosi confusa e indistinta, come un guazzabuglio di colore che turbinava senza controllo, forse a causa del jutsu di rotazione o forse come semplice espressione del dolore dovuto a quella distruzione interna...di certo la fuga del suo prigioniero era stata qualcosa di oltremodo inaspettato. E questo rendeva quell'uomo molto, molto pericoloso, anche se era privo di sensi. Il mostro con gli occhiali? Hai evocato anche lui qui? Tian strinse i pugni, la preoccupazione cominciava a crescere in maniera esponenziale, anche se non quadrava affatto la reazione della lucertola arrivata con lui: sveglia, per quanto stordita, e tuttavia pareva oltremodo preoccupata per il suo evocatore.

    Febh! FEEEBH! SSsveglia, sSveglia idiota! Cercò di schiaffeggiarlo con la coda, senza particolari risultati, e subito dopo gli salì sulla schiena. SSSvegliati! DEVI SSSVEGLIARTI! A Ssalar sembrava quasi di non sentire il cuore del ninja, ma se il Richiamo non si era ancora spezzato allora sicuramente lo Yakushi doveva essere vivo...ma allora perchè era così rigido? Perchè non reagiva a nulla? SSSvegliati, hai capito? Ci sSsono guai...ci sSsono...ci sSsono tutti e due gli Hokage! E quella palla di luce e il tizio sSstrano che ne è usSscito! SSSVEGLIATI BABBEO! SVEGLIATI! E giocò la sua unica carta disponibile, convogliando l'elettricità che gli scorreva nel corpo e inviandola forzatamente in quello del suo evocatore: normalmente lo faceva per potenziare i muscoli, ma stavolta voleva dare una bella scossa al suo cuore, cercando di farlo ripartire! [Tecnica]Raiton: Kakusei denki - Risveglio Elettrico
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Caricamento (3)
    L'utilizzatore scarica la sua elettricità su una creatura o un macchinario che stia toccando. Una creatura vivente otterrà un aumento di 3 tacche in Velocità o Riflessi, in base alla fase del combattimento, e ridurrà la vitalità di una ferita Lieve per Azione. Un macchinario funzionerà come se collegato a una presa di corrente. Interrompere il contatto interrompe la tecnica. Mantenere questa tecnica richiede slot tecnica avanzata.Tipo: Ninjutsu - Raiton
    (Consumo: ½ Basso per azione/difesa)
    [Da genin in su]


    Hokage? Tian si trovò ad alzare un sopracciglio, guardando Raizen in una nuova luce. Un mio clone è l'Hokage? Poi su Ozma. Questo tuo piano mi sembra fin troppo complesso, persino per te. Che cosa hai in mente? Cosa sta succedendo? In quel preciso istante le code di chakra si accesero di una luce violetta, mentre il corpo del Kage iniziava a mutare, raggiungendo suo malgrado lo stato di Mezzo-Demone. Quindi, sempre sotto il pieno controllo della sfera, cominciò a camminare verso lo Yakushi. Raizen? Non...non riesSsco a sSsvegliarlo! Pur continuando le botte di elettricità Ssalar non stava sortendo risultati, e sollevò lo sguardo verso l'Hokage trasformato, in lacrime. Aiutalo...ti prego...ma...ma cosSsa sSstai facendo? SSsembri minacciosSso...guarda che sSsono sSsicuro che sSscherza quando ti chiama pivello...in un certo sSsenso! Non amo gli imprevisti, quindi meglio che questo intoppo sparisca al più presto. Essere divorato dal suo amico Jinchuuriki di Kurama dovrebbe essere sufficiente, no? Prima gli spezzo le braccia, poi con la trasformazione completa lo farò sbranare prima di abbattere te, Tian. Il Generale si frappose tra la bestia al guinzaglio e lo Yakushi ferito. Non so fino a che punto sia una trappola...ma sembra che questo con gli occhiali ti spaventi a morte...e sappiamo bene entrambi che non puoi combattere me e tenere sotto controllo una Forza Portante al contempo. Non per molto almeno.

    Forse Raizen avrebbe anche potuto trovare la forza di liberarsi dal controllo spirituale usando l'aiuto di Kurama...ma il manto del mezzodemone era completamente in mano al nemico adesso, e se avesse nuovamente azzerato i flussi di chakra si sarebbe solo esposto a un nuovo tentativo di controllo mentale, conscio che non appena riutilizzate le sue energie il Mezzo-Demone si sarebbe riattivato sotto il controllo del nemico, inoltre i tempi erano fin troppo brevi...cosa potevano fare?

    SE Raizen non avesse trovato un modo per fermarsi, la trasformazione in Demone si sarebbe avviata, con lo Yakushi ancora a terra mentre Tian, dovendo fronteggiare un nemico di quelle dimensioni, sarebbe stato costretto a congiungere le mani in una serie di sigilli, prima di scatenare quello che doveva essere una variante ancestrale di qualche Katon moderno. La sua bocca si sarebbe spalancata mentre un dragone di fuoco avrebbe distrutto almeno metà della Volpe, e Ozma avrebbe approfittato di quel momento di debolezza per imprigionare il Generale con delle catene illusorie. Quel singolo istante, e tutti loro sarebbero caduti, con la completa vittoria del nemico.

    SE Raizen fosse riuscito a controllarsi almeno per una frazione di secondo, impedendo alla trasformazione in Demone di proseguire, in quel preciso momento un sasso volò fino a Ozma, poco più che una pietruzza, ma sufficientemente rapido da causare un bel bussare sulla sua superficie di chakra. Era partita dalla mano di Febh...e quasi al contempo una serie di scariche elettriche nere iniziarono a diffondersi nell'ambiente tutto attorno. Lentamente lo Yakushi sollevò un braccio, usandolo per puntellarsi. L'ultima scarica era bastata, e il tempo guadagnato dall'Hokage gli aveva permesso di riprendersi a sufficienza, e ora si stava alzando. FEEBH! Ti sei ripre...so! Per for...tu... Ssalar perse i sensi, aveva consumato fin troppo chakra e il legame del Richiamo venne reciso. Sul momento l'Otese non gli fece caso.

    Non so bene cosa stia capitando. Mormorò il tono di voce duro e implacabile che solo l'Oni poteva portare a galla. Ma sono abbastanza sicuro del fatto che qualcosa qui oggi finirà per sempre. I suoi occhi erano neri come la pece...che fosse lui l'origine di quell'energia nera che sembrava indebolire il mondo stesso? Che maleficio è questo? Tian non aveva mai incontrato un Hakai...dopotutto erano solo una manciata e cercavano di farsi gli affari propri, a parte uno o due episodi isolati, nel passato. Ozma era altrettanto confuso: percepiva che qualcosa nella sua stessa natura era in pericolo, se esposto a quel potere. E quel qualcosa sei tu. Febh era ferito, forse gravemente, ma era concentrato. Era Oni. E anche Hakai. E pur col sangue che scivolava via dalle labbra, sfrigolando mentre le ferite guarivano, stava sorridendo, nel sorriso che nessuno vorrebbe mai incontrare, nemmeno nell'incubo peggiore.



    Certo, anche in due contro due (o tre e mezzo contro uno e mezzo) restava una battaglia difficile, vedendo come erano conciati. O forse l'Hokage poteva trovare un modo per bypassare il controllo che Ozma aveva sul chakra della volpe e sul suo corpo? C'era qualcosa che poteva fare...qualcuno a cui chiedere aiuto? Forse per distrazione, ma il nemico non gli aveva ancora negato l'uso della parola.
     
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