Rapimenti scientifici

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  1. ~Cube
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    Il Fiore Lupo

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    ~Post III
    Tentativo di Fuga, parte seconda.



    Quando mi ritrovai davanti una figura femminile, di corporatura minuta e all'apparenza alquanto fragile, rimasi ulteriormente sorpreso… Se ormai ci si poteva ancora sorprendere in quella situazione che stavo affrontando.

    Fortunatamente come avevo sperato e chiesto la tizia non fece né gran baccano né si oppose al mio tentativo di fuga, seguendo così i miei consigli. Sfortunatamente però non diede alcun indizio utile al tentativo di fuga, che al momento era logicamente la priorità assoluta.

    Come immaginai dovetti prendermi la responsabilità di scegliere quale delle due strade intraprendere e la porta alla mia sinistra fu l’opzione più istintiva e quella, almeno a sentimento, più “sicura”. Mi mossi così in fretta, seguito alle mie spalle dall’altra prigioniera. Una volta aperta la porta mi ritrovai davanti ad una specie di ripostiglio mal illuminato ma che dava su una scala verso il basso. Non ci rimase che scendere mentre le mie speranze si stavano affievolendo, scalino dopo scalino.

    Ci trovammo così in una sorta di stanzina, dove l’arredamento principale era la sporcizia presente un po’ ovunque. I miei occhi si illuminarono quando notai dalla parte opposta del locale una grata, scattai verso questa e tentati subito di aprirla. Mi resi conto fin da subito della difficoltà in quanto i cardini erano ben ancorati alla parete ma concentrando la mia forza e spendendo una buona quantità di Chakra riuscii nell'intento [OverCap].

    Mi voltai verso la ragazza e le indicai di seguirmi, di nuovo. Ero del resto sicuro che l’odore nauseabondo che usciva da quel buco sul muro le avrebbe creato qualche ripensamento ma non avevamo tempo da perdere, proprio per quello la incitai nuovamente. Subito dopo mi infilai nel cunicolo, osservandomi attorno prima di procedere: più largo che alto era una sorta di canale di scolo, a riprova della sensazione che mi trovavo sempre all’interno dei confini della città. Otogakure del resto era anche famosa per essere un labirinto, che si estendeva dalla superficie fino alle viscere del sottosuolo. Numerosi cunicoli, strade sotterranee, vie oscure creavano un’intricata e a volte insondabile rete di strade dalla direzione imprevedibile.

    Per quello se da una parte tirai un sospiro di sollievo, speranzoso di trovarmi proprio in una di quelle gallerie d’altra parte ero sconfortato dall’idea che difficilmente saremmo riusciti a ritornare in superficie così presto. Così procedetti lungo la strada percorribile, malamente illuminata, escludendo a priori l’alternativa di strisciare sommersi in pochi centimetri. Troppi rischi e troppo poco da guadagnarci.

    Lungo quei corridoi sfruttai quel “relativo” momento di quiete per indagare sulla persona che mi seguiva. Mantenendo sempre lo sguardo rivolto davanti a me, senza perdere la concentrazione, proferii con un tono di voce molto leggero: - Raccontami un po’ di te. So il tuo nome, ma non so cosa fai. Secondo te perché ti hanno rapita? – se mi avesse risposto avrei continuato – Io da parte mia non ho la ben che minima idea del perché mi ritrovo in queste condizioni. In compenso sono più che deciso di portati in salvo e poi sistemare quei bastardi.-

    In ogni caso dopo un po’ di tempo e dopo aver superato un’apertura nella parete i miei sensi si attivarono richiamando la massima concentrazione. Notai in lontananza, poco più di una decina di metri, prima un lieve scintillio che nel giro di istante si tramutò niente altro che in un Katon! Il mio istinto prevalse su tutto. Mi stavo giocando l’incolumità della tizia e la mia nel giro di pochi istanti. Osservando infatti la fiamma notai che nonostante fosse caratterizzata da una notevole portata non si poteva di certo dire altrettanto dalla sua larghezza. Sarebbe bastato un rapido balzo, in avanti, per schivare lateralmente quella lingua di fuoco, infatti notai un piccolo allargamento nella galleria bastevole ad evitare il peggio.

    Tuttavia dietro di me si trovava Kanazawa e a quanto sembrava non era per niente una ninja, quindi dovetti agire anche per lei. Mi voltai di scatto e prendendola in braccio con una certa veemenza, da sotto le gambe con un braccio e con l’altro dalle spalle, saltai subito in avanti direttamente verso la fiamma! Concentrando il chakra sulle gambe velocizzai l’azione e sfruttai il balzo per portarmi a ridosso della parete, in avanti di qualche metro, verso lo spazio sufficientemente largo da permettermi di evitare la fiammata che avevo notato pochi istanti prima. Fu un’azione al fulmicotone. Evitai per un soffio le fiamme, assaporando per un attimo il calore che esse trasportavano vicino al mio braccio, sfiorato per un attimo dal Katon [S. Difesa].

    Aiutai a scendere la prigioniera e parlando sottovoce proferii:- Rimani ferma qui. Io vado avanti e cerco di capire cosa diavolo è successo. Per qualunque ragione se ti dico di scappare torna indietro lo stessa strada che abbiamo appena percorso, guadagnerai qualche secondo. – Parole secche, ma precise. Degli ordini in pratica.

    Da parte mia mi allontanai da Kanazawa di qualche metri focalizzando la vista verso la fonte di quel Katon. Non sapevo se si fosse trattato di un meccanismo-trappola attivato in seguito alla nostra presenza. Oppure mi trovavo davanti ad un Ninja pronto al combattimento.

    Ma di una cosa ero certo: le mie mani prudevano. Volevo farla pagare a quei bastardi che mi avevano ridotto in quelle condizioni.

    CITAZIONE
    Chakra Residuo: 45/50 Bassi (-2 Nota Assordante, -1 OverCap -2 S.Difesa).

    Vitalità Residua: 14/14 Leggere
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