Rapimenti scientifici

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Historia
        Like  
     
    .
    Avatar

    Magistra Vitae

    Group
    Giocatori
    Posts
    828
    Reputation
    +91

    Status
    Offline

    Rapimenti scientifici

    Post 6 ~ Volti familiari



    Il clangore di mascelle che si chiudevano con uno scatto dietro di loro, fortunatamente a vuoto, era da far gelare il sangue. Al solo pensiero di cosa sarebbe successo se quei mostri fossero riusciti a raggiungerli c'era da sudar freddo. Per questo motivo, dopo una flebile resistenza, la giovane scienziata si era rapidamente adattata all'idea di farsi trasportare dallo shinobi. Che-che stai facendo? Mettimi gi...aaaargh no non lasciarmi, corri corri! La strana coppia attraverso di corsa una serie di condotti, fin quando Kato non si lanciò in scivolata contro una grata. Kanazawa si coprì gli occhi, con le maniche del camice troppo largo per lei. Quando li riaprì, scoprì di essere ancora viva e tirò un sospiro di sollievo, ma non era ancora finita. Io cosa? Ma sei impazzito? Sono una studiosa, mica un ninja! Le sue prestazioni in combattimento sembravano contraddire la sua affermazione, tuttavia lo Yotsuki non avrebbe visto traccia di menzogna nei suoi occhi. Lei veramente si considerava solo una scienziata. Sarebbe stato interessante approfondire l'argomento, ma il rumore degli anfibi troppo cresciuti che cercavano di infilarsi a forza nel passaggio dietro di loro metteva una certa premura. Sul suo viso pallido comparve un rossore mentre abbassava gli occhi. ... Per quanto potesse essere buono il suo udito, Kato non avrebbe colto le parole di quel bisbiglio. Voltandosi di spalle, la ragazza prese un bel respiro e fu costretta a ripetere quella frase piena di vergogna. LANCIAMI! L'aveva sputata fuori ad alta voce, quasi con rabbia, sebbene fosse difficile affermare contro chi fosse indirizzata. In ogni caso all'otese non rimaneva che obbedire, o in alternativa abbandonare la sua compagna di fuga al suo destino.

    Sebbene con qualche difficoltà, entrambi alla fine si ritrovarono nello spiazzo rialzato che Kato aveva individuato. Da lì potevano osservare l'imponente caduta di acque reflue verso i condotti inferiori da un punto indefinito sopra di loro, che si perdeva nell'oscurità. Alle loro spalle una porta ed una scaletta di servizio che si arrampicava lungo la parete sviluppandosi verticalmente. L'attenzione del ninja fu tuttavia richiamata dalla giovane, che prese a tossire, coprendosi il volto con la manica del camice. Sono stufa di questo posto... e l'odore è insopportabile! Saliamo, non vedo l'ora di tornare all'aria aperta! Fissò lo shinobi dritto negli occhi, per la prima volta accesi di una parvenza di interesse. Se tu preferisci esplorare questo postaccio fai pure, io me ne vado. Si aggrappò al supporto e fece alcuni passi verso l'alto, prima di arrestarsi e ridiscendere lentamente. Tu... Vai prima tu... Di nuovo, il suo viso aveva assunto un colorito rossastro. Se l'uomo l'avesse osservata per più di qualche secondo, si sarebbe coperta la gonna con le mani, gridandogli addosso. Maniaco! Non ti lascerò sbirciare, quindi precedimi! Ancora una volta, Kato si sarebbe ritrovato in balia delle decisioni della giovane, anche se in quel caso probabilmente concordava con lei. Durante l'ascesa, il ninja del Suono l'avrebbe sentita borbottare tra sé, probabilmente convinta che non la ascoltasse. Prima allunga le mani...poi cerca di guardarmi sotto la gonna...Uomini...

    La scala saliva nell'oscurità, rischiarata ad intervalli regolari da alcune lampade circolari che emettevano una flebile luce rossa, dando a tutto un colore irreale. Al temine si trovava una botola nel soffitto, chiusa ermeticamente. Kato poteva tentare fin che voleva, non si sarebbe smossa di un millimetro. Sotto di loro c'erano almeno trenta metri di vuoto e il rumore della cascata d'acqua copriva quasi ogni altro suono. Proprio quando stava per rinunciare, decidendosi per tornare indietro, vennero investiti da una luce. Il portellone si era sollevato, qualcuno l'aveva aperto dall'alto. Sì, ma chi? Amici, o nemici? L'angoscia di conoscere la loro sorte sarebbe durata qualche secondo, finché dal varco non comparve una faccia bene conosciuta dall'otese. Beh, venite o no?

    Si trovavano in un corridoio ampio dalla volta a botte, ben illuminato e completamente asciutto. Anche l'aria, sebbene sapesse un poco di chiuso, era più calda e leggera. Doveva trattarsi del livello più superficiale dei sotterranei, quello da cui si dipanavano i condotti inferiori. Davanti a Kato si trovava Shin Kinryu, shinobi di Konoha, nonché suo amico. Sono piuttosto sorpreso di trovarti qui. Anche se in fin dei conti sei a casa tua. Cioè volevo dire che siamo a Oto, non che vivi nelle fogne. Beh insomma, che stavi combinando? Avrebbe lasciato che lo Yotsuki gli riferisse per filo e per segno la faccenda, annuendo di tanto in tanto. In quel posto non sembravano esserci nemici in vista, quindi finalmente i due fuggitivi potevano rilassarsi un'attimo. Anche Kanazawa aveva comunque con chi parlare. Una donna affascinante, ormai sulla trentina, vestita elegantemente, ma con un lungo camice a coprire il tutto, stava ascoltando il suo resoconto. Al temine, si avvicinò a Kato, chinandosi leggermente in avanti per osservarlo. Il giovane sentì il suo profumo agrumato investirlo, notando al contempo delle occhiaie simili a quelle di Kanazawa. Ti sei scelta un ragazzo carino, sorellina.



    Quella iniziò a dare di matto, sbraitando che era solo un pervertito, freddo e rissaiolo, esagerando notevolmente gli avvenimenti precedenti e riempendolo di offese come se non fosse presente. In tutta risposta quella rise, scompigliando i capelli della sorella. Ah, l'adolescenza... Sai, temevo che tra passando tutto il tuo tempo in laboratorio non avresti mai potuto incontrare qualcuno, e invece... Piacere comunque, io sono Kiyama. Tese la mano a Kato, sorridendogli. Grazie di esserti preso cura di Kanazawa, tende a cacciarsi nei pasticci quando la lascio da sola. Mi hanno rapito solo perché mi hanno colto di sorpresa! Ecco, appunto, brava stupida. Tu invece come ci sei finito qui? Sembrò ascoltare interessata quanto aveva da dirgli lo shinobi. Una lieve preoccupazione traspariva dal suo volto, ma non commento. Fu invece Shin a prendere la parola. Prima usciamo da qui, le spiegazioni a più tardi. Kiyama, fai strada per cortesia. La donna annuì, dirigendosi prontamente verso destra, con tutto il gruppo al seguito.

    In una decina di minuti rividero finalmente il cielo, in cui il sole iniziava lentamente a declinare. Doveva ormai essere pomeriggio inoltrato. Il Kinryu calcò il cappuccio sulla testa. La sua presenza lì non doveva essere notata, sebbene avesse tutti i titoli per accedere nel Villaggio del Suono come visitatore. La scienziata li condusse attraverso un dedalo di stradine del quartiere commerciale, dove si concentravano fabbriche e botteghe, fino ad una costruzione dall'aria malmessa. Aprì la porta con una chiave e fece loro cenno di entrare. Nella hall abbandonata non si vedeva nessuno, ma Kato avrebbe notato che le ombre avevano qualcosa di strano, sebbene non sapesse dire cosa. Non ebbe tuttavia il tempo di approfondire. Salirono un'ampia scala raggiungendo il primo piano. Sorprendentemente, lì ogni cosa era pulita e in ordine, quasi in modo eccessivo. In fondo al corridoio si intravedevano una serie di porte etichettate con targhette riportanti la scritta "laboratorio" e una numerazione progressiva. Proseguirono però fino al secondo piano, riadattato a complesso residenziale, con diversi appartamenti ricavati da uno spazio originariamente unito. In uno di questi i due ninja furono fatti accomodare su un divano in pelle nera, mentre Kanawaza si rintanava su una poltrona, anch'essa in pelle nera. La loro ospite prese alcune lattine di bevande analcoliche a caso dal frigo, lanciandone una ciascuno. A Kato ne capitò una al gusto di cocco e melone, a Shin una alla fragola e latte, a Kanazawa una ai mirtilli. Per canto suo, Kiyomi si aprì senza tanti complimenti una lattina di birra, bevendone a lunghi sorsate. Si appoggiò al tavolo da cottura, scambiando un eloquente sguardo con il foglioso, che ricambiò annuendo. Era giunto il momento della verità.

    Come sai il clan Kinryu vive di commercio, non solo di beni, ma anche di informazioni. Sfruttando le reti intessute dai suoi membri ho iniziato a investigare su una certa organizzazione... Si chiamano Salamandre, ma sono abbastanza sicuro che si tratti solo di una copertura. Il mio interesse è nato dopo averli incontrati, anche se dovrei dire scontrati, in ben due occasioni. Una volta durante una missione con Kairi: ci hanno attirati in una trappola, credo per ottenere il suo sharingan. Una seconda, sempre durante una missione che ho svolto con Shunsui nel deserto dell'Anauroch. Hanno tentato di depredare una carovana che scortavamo, probabilmente miravano ai diamanti che il mercante aveva con sé. Qualcosa non mi quadrava, e ho raccolto voci all'interno del clan. Sembra si tratti di criminali, divisi in cellule autonome, ciascuna con dei propri comandanti. La stessa malavita li vede come una minaccia, hanno risorse ingenti, e nessuno capisce quale sia il loro reale intento. Un nostro informatore mi ha contattato quando è venuto a conoscenza che stavano impiantando una qualche sorta di laboratorio qua a Oto, quindi mi sono mosso il più velocemente possibile per evitare di farmi scappare questa pista. Ma sono arrivato tardi: nella struttura sopra i tunnel in cui vi abbiamo trovato ormai non c'era più nulla, avevano già portato via tutto. Questo è quanto, anche se sarei interessato a capire perché ti hanno preso di mira...

    Kiyomi accartocciò la sua lattina e la gettò verso il cestino, mancandolo. A questo forse posso rispondere io. Dopo aver ascoltato la tua storia ora ne ho quasi la certezza. Io e mia sorella gestiamo da anni esperimenti sotto l'ala di una fazione del governo di Oto. Volse lo sguardo verso Kato. Quel tontolone di Febh non ne sa nulla ovviamente. Mi chiedo se sia veramente uno Yakushi qualche volta... Comunque sia, la nostra specialità è la clonazione umana. Orochimaru ci ha lasciato un sacco di ricerche in medico, ed ormai siamo a buon punto. Suppongo che abbiano cercato di ottenere i geni Uchiha da quella ragazza, ma avendo fallito hanno optato per un ripiego, te. Mosse pigramente un dito verso il ninja del Suono e si aprì un'altra birra. Anche gli Yotsuki hanno capacità interessanti, le vostre cellule hanno un'innata capacità di trasmettere l'elettricità e...beh, insomma credo che stiano cercando di impiantare delle conoscenze in alcuni cloni. Per questo hanno rapito la mia sorellina, per verificare le informazioni in nostro possesso. Due piccioni con una fava. Ed ora che hanno finito qui se ne sono andati il diavolo solo sa dove per mettere a punto i dati raccolti. Sei al punto di partenza ragazzo. Mandò giù quello che rimaneva della sua bevanda. Shin incrociò le dita delle mani e vi appoggiò la fronte. Cosa dovrei fare ora? La domanda risuonò nel silenzio.

    Bene sporcaccione, fine della prima parte. Shockanti rivelazioni! Spiega a Shin la situazione e poi dì la tua!
     
    .
17 replies since 29/1/2017, 17:36   247 views
  Share  
.