Rapimenti scientifici

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    Rapimenti scientifici

    Post 7 ~ Sensei



    Shin sorrise apertamente all'amico quando gli fu posta la domanda. Hai intenzione di chiedermelo ogni volta che avrai un dubbio sulla mia identità? Lo guardò canzonatorio. Certo, la sicurezza era importante, ma lo shinobi di Konoha riteneva Kato un po' paranoico alle volte. Takkan, se non ricordo male. Contento? Attese un qualche cenno di assenso prima di proseguire. Non è così che funziona. Di solito procuriamo le informazioni su richiesta, non ci mettiamo a spacciare quelle di cui entriamo casualmente o meno in possesso. Ed in questo caso non avrebbe comunque avuto nessun valore: tempo che trovassimo un acquirente, che la notizia venga analizzata e che si organizzi qualcosa, quelli avrebbero già tagliato la corda da un pezzo. Di fatti io stesso, per quanto muovendomi immediatamente, li ho mancati, anche se di poco. Senza contare che qualcuno poteva intercettare la comunicazione, o magari addirittura corrotto. L'ultima cosa che voglio è che quei bastardi sappiano che li sto dando la caccia. La spiegazione era piuttosto esaustiva. Di fatto lui fino ad allora aveva avuto modo solo di accennare all'amico in cosa consistesse l'attività segreta del suo clan. Per quanto riguarda Kanazawa... Il giovane si voltò verso la donna, chiedendole implicitamente il permesso di proseguire. Quella sospirò, allargando le braccia. Ah, l'ardore della gioventù... Quante domande, e quanti sospetti! Degno di un ninja del Suono. L'interessato non avrebbe capito se si trattava di un complimento, o piuttosto di una velata presa in giro. Sorellona, sono tutti così stupidi gli uomini? Io vado a lavarmi nel frattempo, per favore controlla che quello lì non sbirci. Lo sguardo sbieco era ovviamente rivolto allo Yotsuki. Kanazawa lasciò la stanza a piccoli passi, iniziando a sfilarsi il camice ricoperto di melma. Prima di lasciare la stanza, si voltò per un istante, guardando torvo il ragazzo. E comunque sono certa che ti sarebbe piaciuto lo stesso sbirciare.

    Non appena la porta si fu richiusa dietro di lei, la scienziata si lasciò cadere sulla poltrona lasciata libera e riprese a parlare. Per quanto riguarda la ferita, e le sue capacità combattive, forse puoi arrivarci. Kanazawa è una Yakushi e, sebbene abbia scelto un'altra strada, saprai che tutti i membri del clan ricevono almeno un addestramento di base nelle arti ninja. Attese che la notizia fosse metabolizzata alcuni istanti, poi terminò il suo discorso. Ovviamente non posso dirti chi ci sovvenziona, ma potrai ben immaginare che il vertice al comando del Villaggio del Suono non sia un insieme così monolitico, in particolare in questo periodo senza un kage forte alla guida. Fu il turno di Shin di sospirare. Salamandre è solo il nome con cui si fanno chiamare nell'ambiente della malavita, non ho ancora scoperto chi ci sia veramente sotto. Riguardo a dove possano trovarsi ho diverse idee, una meno sicura dell'altra. E per di più è un meccanismo a compartimenti stagni, le informazioni che contano circolano solo all'interno di una cerchia ristretta, i capo cellula. O almeno questo è quanto emerso interrogando qualche pesce piccolo. Rimase meditabondo qualche secondo, poi continuò. Per quanto ne sappiamo potrebbero aver già lasciato tutti Oto, ma un trasferimento del genere non si organizza così su due piedi, forse si sono lasciati degli indizi alle spalle. Però agire ora è fuori discussione, è come dici te: prima devi renderti presentabile e recuperare il tuo equipaggiamento. Nel frattempo sentirò qualcuno dei miei informatori per vedere se saltano fuori delle tracce. A quel punto Kiyama, che aveva seguito in silenzio le parole del foglioso fissando il soffitto sopra di lei, diede un colpo di tosse per richiamare l'attenzione su di lei. Nobile proposito, non c'è che dire, ma che pensate di poter fare voi due da soli, senza nessun appoggio? Si tirò su, guardandoli dritti negli occhi. Ascoltate il mio consiglio da sorella maggiore. Questa faccenda è troppo grande per voi, avete ancora un sacco di strada da fare prima di poter anche solo pensare di farcela. Shin scattò in piedi, irritato. E allora dovremmo semplicemente arrenderci e lasciar perdere? Le parole della donna bruciavano particolarmente per il genin perché toccavano un tasto dolente. Da quando aveva scelto di percorrere quella strada non era passato giorno senza che il giovane Kinryu si impegnasse per diventare più forte, in previsione dei tempi buoi che li aspettavano. Eppure non era ancora abbastanza, se ne rendeva conto lui stesso. Durante i suoi precedenti incontri con l'organizzazione aveva avuto difficoltà ad affrontare dei semplici subordinati, finendo ogni volta puntualmente al tappeto. Intuendo il suo turbamento, la donna assunse un tono più conciliante. Non sto dicendo che dovete rimanervene al sicuro con le mani in mano, tutt'altro. Penso di conoscere l'uomo che fa per voi...

    I preparativi erano stati ultimati rapidamente, e il gruppetto si era mosso prima che il sole calasse del tutto. Kiyama aveva offerto loro di trascorrere la notte da lei, ma Shin era stato perentorio: sarebbero partiti immediatamente ed avrebbero proseguito la marcia verso est finché non avessero lasciato i confini del Paese delle Risaie, per poi accamparsi una volta entrati nel Paese delle Sorgenti Termali. I controlli al gate non erano stati complicati, in fin dei conti il foglioso si era presentato al suo ingresso nel Villaggio, e la presenza di Kato funse da ulteriore garanzia. Con loro c'era anche Kanazawa, rimessa a nuovo, eccezion fatta per le occhiaie che sembravano far parte di lei. Kiyama aveva parlato loro di uno shinobi eccezionale, che conosceva ormai da diversi anni, e che era stato per un periodo il maestro della stessa Kanazawa. Qualsiasi sfida vogliate intraprendere da qui in avanti, farete bene ad essere preparati. Lui ha un talento straordinario per scoprire i vostri punti deboli e punti di forza, mitigando i primi e valorizzando i secondi. Sono certa che non ne rimarrete delusi. Mia sorella verrà con voi, quel tipo è un ramingo, ma lei sa dove cercarlo, anche se alla fine sarà lui a trovarvi, statene sicuri. Intanto chiederò in giro per quella faccenda del laboratorio trasferito. Si erano congedati nella hall della struttura fatiscente con poche altre parole. Se quanto diceva la donna era vero, Shin non si sarebbe mai fatto fuggire un'occasione come quella, e probabilmente la stessa cosa valeva per Kato.

    Era ormai buio quando la ragazza che faceva loro strada si fermò, sul limitare di un bosco. Nell'area non c'era la minima traccia di presenza umana, nessuna abitazione nel raggio di diverse miglia. Il terreno era prevalentemente brullo, una piana ricoperta di sterpaglia sulla destra della via, alcuni sporadici alberi che si facevano in lontananza più fitti verso sinistra. L'unico segno degno di nota in quel paesaggio monotono erano alcune grosse pietre, poco discoste dal sentiero, che sembravano essere disposte in circolo. Se fosse uno scherzo della natura, oppure opera dell'uomo, non era dato saperlo. Bivacchiamo tra quei massi, mi danno un senso di protezione anche se restiamo in campo aperto. Tu, occupati del fuoco. L'ordine venne impartito seccamente a Kato. Da quando erano partiti, Kanazawa era stata di poche parole, ma aveva sempre trattato lo Yotsuki bruscamente, mentre a Shin rivolgeva a stento la parola. Proprio come aveva affermato la sorella, non sapeva proprio rapportarsi con i ragazzi. Lo shinobi di Konoha svolse tre giacigli dal suo zaino, per poi sistemarsi intorno alla fiamma per consumare una frugale cena tardiva. Ad un certo punto comparve un sorriso malinconico sul suo viso, e si rivolse all'amico. Non è la prima volta che attraversiamo questo Paese insieme, ricordi? La prima volta che ci siamo incontrati è stato proprio qua. Mi sembra passata una vita.

    Quel che rimaneva della notte trascorse tranquilla. Il foglioso era crollato, esausto dalle fatiche della giornata, ma anche i due suoi compagni dovevano essere provati. Quella mattina erano prigionieri, e da allora si erano fermati solamente un paio d'ore per riposare prima di quella sosta. Prima di augurare ai due ninja la buona notte Kanazawa aveva fissato il suo sguardo stanco sull'otese, intimandogli di non farsi venire strane idee, per poi voltarsi su un fianco dandogli la schiena. Ad ogni modo, le prime luci dell'alba stavano iniziando a rischiarare il cielo, sebbene il globo incandescente non avesse ancora varcato la linea dell'orizzonte, quando tutti i presenti percepirono una presenza. Shin balzò subito in piedi, prontamente imitato dalla ragazza. Appollaiato sulla roccia più alta stava un uomo, avvolto in un nero mantello, che li osservava impassibile. Prima che potessero fare o dire qualsiasi cosa, il volto di Kanazawa si illuminò per la prima volta, aprendosi in un sorriso che ben si addiceva ai suoi lineamenti. Sensei! Con un profondo inchino salutò il misterioso figuro. Era come aveva detto Kiyama, era stato lui a trovarli. Mentre i raggi del sole ricacciavano le tenebre, Shin lo osservò meglio. Gli occhi, il taglio del viso, il portamento, avevano tutti qualcosa di famigliare. Cercò senza successo un segno di riconoscimento, un coprifronte o un altro simbolo. Tuttavia quell'uomo sembrava ammantato di un'aura incredibile, quasi reale. Lentamente, si inchinò a sua volta. Il mio nome è Shin Kinryu, genin di Konoha. Aspettò, nella speranza che il ninja del Suono si presentasse con deferenza, poi riprese, sempre a capo chino. Kiyama le porta i suoi saluti. Ci ha mandato da lei perché ci addestri e ci renda più forti. Poche e secche parole erano uscite dalla sua bocca, ma molto di più si agitava tra i suoi pensieri. La tempesta incombeva, ed occorreva essere pronti.



    Aiuta Shin a convincere il misterioso sensei ad addestrarvi!
     
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17 replies since 29/1/2017, 17:36   247 views
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