Gelide nottate

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  1. Waket
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    Passeggiata notturna

    I



    Dato che la sua prima “visita” al villaggio non era stata delle pià accoglienti, stavolta avrebbe potuto approfittare del momento per farci un giro. L’entrata appariva maestosa ed accogliente, con la montagna che si innalzava in lontananza, illuminata dalle ultime luci di quella giornata. Poteva prendersi il tempo per scegliere il ristorante più raffinato dove cenare, la locanda coi letti più morbidi, ed il giorno dopo fare un giro al mercato svuotando del tutto il portafoglio in robaccia che avrebbe portato a casa e in ufficio (magari solamente i souvenir più resistenti). Il problema era che non aveva voglia di fare nessuna di queste cose.
    Camminava stringendosi le braccia, come se la temperatura si fosse improvvisamente abbassata, maledendo nuovamente l’addestramento subito. Aveva un mal di testa talmente fastidioso che non riusciva nemmeno a concentrarsi sul trovare l’Amministrazione, nonostante non fosse difficile trovare un edificio tanto enorme. I passanti che l’aiutarono dandole informazioni su come arrivarci erano quasi tutti piuttosto gentili, anche se alcuni sembravano guardarla con aria strana. Forse i suoi occhi, più probabilmente la creatura che portava sulle spalle, ma volente o no aveva gli occhi dei curiosi puntati addosso. Se fosse stata al pieno delle sue forze, avrebbe sicuramente reagito in maniera infastidita facendolo ben notare. In quel momento invece, si limitava a sibilare, stanca, decisa a raggiungere l’Hokage la sera stessa solamente perché la guardiana le aveva detto che lo avrebbe avvisato del suo arrivo.
    Arrivata davanti all’Amministrazione, entrò presentandosi alla segretaria, con voce stanca:

    Hebiko Dokujita.

    Sarebbe rimasta in silenzio, aspettandosi che sapesse già tutto. Se così non fosse stato, avrebbe sbuffato, quasi pretendendo che la donna fosse in grado di leggerle nel pensiero, gesticolando con una mano:

    L’Hokage, l’ufficio. Devo vederlo.

    Avrebbe aspettato le dovute indicazioni, mentre Darwin, visto il trattamento ricevuto in precedenza dalla guardiana, sarebbe saltato scodinzolando sulla scrivania della reception, in attesa delle sue “meritate” attenzioni.
     
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