Villa Kiyomi

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  1. Yusnaan
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    ehm...da qualche parte

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    Un tè a Villa Kiyomi

    Cigno di cristallo


    Quando il colosso le strinse rozzamente una natica, Kiyomi trattenne a fatica il gesto spontaneo di provare a staccargli la mano ed urlargli contro, perchè in fondo, a cosa sarebbe servito? Oramai aveva capito che ogni tentativo di respingerlo era completamente inutile, e a niente sarebbero servite urla e sbraitamenti, se non a farlo eccitare di più.
    Le doti le aveva, ma quell'uomo era fin troppo grezzo e indelicato, e non sarebbe stato affatto facile addomesticarlo.
    Lentamente, portò la sua mano destra a scansare delicatamente il braccio agganciato alla sua chiappa, con uno sguardo rimproverante diretto ai suoi occhi.
    Anf...Raizen...devo proprio spiegarti le cose parola per parola.
    No, non lo gradisco. Magari può piacere alle squinzie che ti porti a letto di solito, ma non a me. Con me, queste cose non funzionano, e sai benissimo perchè mi sono concessa a te quella volta: non è stata per una mera pulsione sessuale, giusto? E dovresti ringraziarmi per non fartelo pesare ogni volta.
    Io dedico la mia vita al perfezionamento del mio corpo, come...un'opera d'arte. E le opere d'arte non si toccano...si ammirano da lontano.
    Considerami come un bellissimo quanto fragilissimo cigno di cristallo.
    Guardare e non toccare, Raizen.
    Dal suo obi tirò fuori un piccolo ventaglio, che battè delicatamente sul naso dell'Hokage. Guardare e non toccare.

    Successivamente, si ritrovarono a provare abiti nella sartoria privata di Kiyomi, e la ragazza apprezzò i commenti del suo ospite, malgrado i suoi pessimi modi.
    No, questo è un abito maschile, per una donna sarebbe troppo volgare. Se un giorno ti sposerai, ne farò uno simile per tua moglie, se ti fa piacere.
    La conversazione prese una piega gradevole, finendo col parlare dei futuri affari di Kiyomi e degli impieghi suoi vestiti, ma l'hokage proprio non seppe resistere dal fare una delle sue altre uscite volgari e squallide. La ragazza non sapeva che farsene di consigli, specie dei suoi; aveva già programmato tutto fin nei minimi dettagli, sfruttando tutto il suo sapere in materia e facendosi consigliare dal suo commercialista. Sì, ha un commercialista, vuoi che una donna così ricca e che fa investimenti, non abbia un commercialista?
    Cigno di cristallo, Raizen. Cigno di cristallo.
    E comunque no, ti ringrazio dell'offerta, ma non ho bisogno di una mano, è già tutto pronto. Ho già programmato al meglio ogni dettaglio, volevo solo un tuo parere per...

    Kiyomi-sama!
    La fedele segretaria

    Hanako

    irruppe improvvisamente nel laboratorio, e nonostante si fermò sulle scale, non ci volle molto ad intuire dallo sguardo fulminante della sua padrona, che quel gesto non fu molto apprezzato.
    Come ti permetti di salire quassù? Nessuno deve entrare nel mio laboratorio.
    Lo so, signorina, mi dispiace, ma è arrivato l'allevatore e mi aveva detto di avvertirla quando...
    Ah, allora hai fatto bene, un tempismo perfetto! Il volto di Kiyomi si illuminò nuovamente come lo aveva visto Raizen nei momenti in cui gli aveva mostrato la sua casa: felice e un po' euforica.
    Sì, ma adesso vattene. E dopo aver cacciato dalla stanza la sua domestica, invitò l'Hokage ad uscire insieme dalla porta-finestra che dava sull'enorme terrazzo. Su, vieni. Non credevo che arrivasse così presto, ma almeno così potrai vederlo in esclusiva. Sarà stupendo!

    Se Raizen avesse voluto cambiarsi, prima di seguirla, avrebbe atteso impazientemente sul terrazzo che finisse di prepararsi, e quando si fossero ritrovati in prossimità del parapetto, la giovane donna avrebbe usato la proprietà adesiva del suo chakra per scendere camminando dal muro, diretta alla stalla. La porta, infatti, era aperta e proprio lì davanti vi era un uomo che non apparteneva al personale di Kiyomi.
    La padrona di casa si diresse allegramente verso quella persona, un uomo abbastanza alto, brizzolato e con due grossi baffi, che non appena la vide avvicinarsi, fece un paio di passi all'interno della stalla, per poi uscirne tenendo una fune legata alla bardatura del grosso volatile che lo seguì fuori.
    L'animale assomigliava vagamente ad uno struzzo, con zampe molto lunghe e sottili, ma a differenza di quest'ultimo, aveva un collo ed una testa più grossi e tozzi, ed era fornito di un folto piumaggio giallo, con piume molto più lunghe su testa e coda. Inoltre, era stato dotato di una perfetta bardatura ed una sella, per essere cavalcato.

    chocobo


    La ragazza, non appena vide spuntare fuori il pennuto, rallentò gradualmente il passo e non nascose la sua delusione mista a disgusto per quella vista, e dopo essere rimasta a fissare la bestia per diversi istanti, una volta arrivata al cospetto dell'allevatore, non rispose neanche al saluto che quest'ultimo rivolse a lei e all'hokage, rivolgendosi a lui nel suo solito tono sgarbato.
    ...Cos'è quello?
    E' il suo chocobo.
    Il mio...il mio ch...
    Chocobo. E' quello che ha chiesto.
    No, no, no, no, no, assolutamente no. Io avevo esplicitamente chiesto un volatile da cavalcare. Questo è...questo...questo è un POLLO! La ragazza era senza dubbio adirata, e le parole dell'uomo non sembravano per nulla calmarla. Essendo un allevatore di pennuti giganti, la ragazza aveva sperato di poterne acquistare uno per i suoi spostamenti, ma l'aspetto della creatura che le era arrivata a casa, non era ovviamente come se l'era immaginato.
    Ma questo è il meglio del meglio che io possa offrirle.
    E questo testimonia la mia mancanza di non essermi informata come si deve.
    No, anzi! Lei ha fatto una scelta superba.
    Chissà perchè ho i miei dubbi!
    L'uomo era visibilmente in difficoltà nel tentativo di non perdere la sua cliente, cercando di esaltare le qualità del suo animale e rassicurandola sulla scelta che aveva fatto, mentre questa cominciò a sventolarsi nervosamente col suo ventaglio.
    Assolutamente, lei non ne deve avere, mi lasci parlare. Questo è un chocobo di razza purissimo, un vero ed autentico volatile da corsa.
    Da corsa?! Scusi, ha detto "da corsa"? Mi vuole dire che non vola neanche?
    Non ne ha bisogno! Questo uccello è più veloce di qualunque altra creatura lei possa vedere in giro. Insomma, lo guardi bene: queste zampe farebbero invidia ad un ghepardo, è pura potenza, ed in grado di trasportare carichi molto pesanti.
    Non ha bisogno assolutamente di volare, perchè corre rapido e silenzioso come il vento.

    La ragazza restò in silenzio e sembrava che le parole del carismatico allevatore fossero riuscite a convincerla, sebbene stesse squadrando la bestia in silenzio, arricciando le labbra come se stesse ancora riflettendo bene sul da farsi. Il padrone del chocobo decise quindi di sfruttare l'occasione per dare un ultimo colpo della sua strategia di marketing.
    Perchè non la prova? Faccia pure un giro di prova, è docilissima, e vedrà che resterà più che soddisfatta.
    Non ci penso nemmeno. Ma forse, il mio amico, il decimo Hokage, vorrebbe farci un giro.
    Che ne dice, Hokage-sama, perchè non testa quanto dice questo brav'uomo e poi mi dice cosa ne pensa a riguardo?

    La rabbia di Kiyomi era scemata molto, ma non scomparsa, decisa a constatare se quel tipo stesse solo cercando di intortarla o stesse dicendo la verità, trovando allettante un animale tanto veloce, ma sarebbe spettato a Raizen accertarsi delle effettive dotiIl chocobo ha Velocità nera e non avrebbe avuto problemi a trasportare anche il pesante Raizen. del pennuto e spendere anche lui qualche buona parola a suo favore, se avesse voluto.
     
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