La Prima Riunione di Konoha

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Zakira
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    1,324
    Reputation
    +46

    Status
    Offline
    Narrato
    Parlato Asami
    Pensato Asami
    Parlato Zio Bumi



    Il clima di Konoha era perfetto. Adatto per chi non amava particolarmente il troppo freddo o il troppo caldo. Giornate dalle temperature piuttosto miti, durante le mezze stagioni, accompagnate normalmente dal sole. Una temperatura che difficilmente faceva venir voglia di studiare. Perchè sprecare una splendida giornata come quella passandola sui libri? Era davvero necessario?
    Per la giovane Hoshiyama lo studio era diventato parecchio importante negli ultimi mesi. Ogni singolo giorno era costituito da quei momenti di assoluta concentrazione. Non essendo nata in una famiglia di shinobi, le sue conoscenze provenivano dai numerosi manuali che leggeva di nascosto in villa Hoshiyama, capendoci poco e niente per la presenza assillante dei genitori, contrari con la sua folle aspirazione. Altri invece erano stati presi dalla biblioteca di Konoha. Infatti, da quando aveva messo piede nel villaggio più importante del paese del Fuoco, si sentiva libera, studiando quello che voleva senza nascondersi da nessuno e approfondendo ogni singola nozione. Tutto grazie a suo zio Bumi che la ospitò nella sua villa situata nella zona est del villaggio. Definizioni sul chakra ma non solo poichè iniziò a sfogliare vari libri di anatomia, in grado di ambientarla nel mondo della medicina. Ma quel giorno decise di rilassarsi sotto i raggi del sole all’interno del giardino della villa di suo zio. Aveva dei libri con se ma erano chiusi. Aveva intenzione di studiare più tardi. In quei momenti cercò solo di rilassare la mente, concentrandosi sul canto piacevole degli uccellini. Quella quiete che venne occupata, in brevi istanti, dai vari pensieri della giovane genin dai capelli rossi. Ripensò agli avvenimenti di qualche giorno prima. Una convocazione richiesta dall’Hokage in persona. Una missione. Una retata contro l’Edera, un’associazione criminale, nel pieno della notte. Non era sola. Era stata inserita all’interno di un gruppo di altre tre persone. Due studenti e un’altra genin, chiamata Ayuuki. La missione, almeno la sua parte, era andata a buon fine. Era riuscita a non farsi scoprire dai bersagli puntati. Aveva ricevuto solo un indirizzo, segnato su un piccolo foglietto. Ricordava che, dopo averlo ricevuto, aveva deciso di lasciare quella zona del mercato, precisamente la pescheria dei due fratelli in compagnia di alcuni dipendenti dell’Aralia Distribuzioni. Quest’ultimi non avevano intenzione di rilevare l’esatta posizione del capo, lasciando la ragazza solo con un indizio. Aveva dato il suo contributo al villaggio per la prima volta, quella volta. Aveva raccolto un’unica informazione importante dalle labbra dei due fattorini. Era sufficiente? La ragazza dai capelli rossi non poteva saperlo. Lei non era in grado di giudicare il suo operato. Aveva intrapreso la carriera ninja ma in vita sua non aveva mai, nemmeno per sbaglio, investigato o fatto così tante domande per ottenere delle informazioni. In casa sua non aveva bisogno di questi stratagemmi per ottenere ciò che desiderava. Voleva un libro costoso? C’era suo padre, con il suo immenso patrimonio, a procurarglielo. Proposte di matrimonio indesiderate? Diceva semplicemente di no facendo infuriare, come il suo solito, il capofamiglia. Decise d’intraprendere la carriera da kunoichi, nonostante l’opposizione dei suoi genitori. E in quel caso la sua decisione fu quella di lasciare la sua casa nativa e trasferirsi a Konoha, accontentando per l’ennesima volta il suo desiderio. In fondo era una caratteristica di ogni Hoshiyama quella di ottenere ciò che volevano, grazie anche l’aiuto della testardaggine. La stessa che usò durante la missione e ottenere almeno delle informazioni senza finirla a mani vuote. Era la sua prima missione. Non era stata scoperta e in più non dovette usare la forza. Grazie anche alla tecnica della trasformazione e raccontando numerose bugie, Asami ne uscì indenne da quel mercato non compromettendo così l’esito della missione. Però cosa aveva scoperto gli altri gruppi? L’Hokage aveva già preso provvedimenti?

    [...]

    -Ehi Asami! Oggi non hai niente da fare?-

    Solo un libro, tra i numerosi volumi sparsi sull’erba verde del giardino, era aperto alle pagine 5 e 6. Era completamente scritto d’inchiostro nerissimo, all'inizio della pagina fino alla fine. Nozioni più o meno complesse che la ragazza aveva già riletto tempo prima. Forse per questo motivo una volta aperto decise lasciar perdere e riposarsi per quel giorno. Con gli occhi chiusi, ad assaporare l’aria mite che si abbatteva sulla città di Konoha. Fu la voce di suo zio a portarla alla realtà.

    -Invece di stare qui a non far niente, puoi andare in giro per il villaggio.-

    L’idea del parente non era male. Era da molto che non andava in giro per il villaggio. Nell’ultimo periodo preferiva restare a casa invece di svagare la mente tra gli abitanti e tra le strade di Konoha. Aprì l’occhio sinistro, guardando Bumi con fare scocciato. Aveva davvero voglia di alzarsi da quel morbido prato e iniziare a camminare? Fece una smorfia di disapprovazione, chiudendo nuovamente la palpebra. Ma fu trascinata di peso, presa dai piedi, da suo zio portandola all’interno della villa. Durante il tragitto dal giardino all’interno della casa, Asami aprì gli occhi, rilevandone il colore verde smeraldo che vennero puntati dritti al cielo.

    §Forse dovrei farlo un giro per il villaggio...§

    Così senza dire nemmeno una parola, ascoltò il consiglio del suo parente cambiandosi dalla testa ai piedi. Indossò i suoi soliti vestiti: una maglietta rossa che lasciava scoperto il suo addome piatto, con la manica destra più corta rispetto a quella sinistra, e pantaloncini corti color blu. Portò con sè l’equipaggiamento ninja ma non aveva indossato il suo coprifronte. Già il suo equipaggiamento era la prova dello status sociale all’interno del villaggio, poichè i semplici abitanti non andavano in giro per il villaggio con kunai o tonici dai diversi effetti. O almeno così lei credeva. Lasciò la villa sotto l’occhio vigile dello zio. Già. Quel giorno era proprio una bellissima giornata. Sia per andare in giro per il villaggio sia per riposarsi sotto l’unico albero che si trovava all’interno del giardino. La ragazza prese diverse strade, ma i suoi piedi la portarono di nuovo davanti alla “sua dimora”. Fece un piccolo sorriso, usando un tono di voce abbastanza ironico.

    -A quanto pare nien…-

    Non finì la frase che la genin fu interrotta dalla voce del parente, forse stufo di vederla di nuovo fra i piedi.

    -ALLONTANATI DA QUESTA CASA!-

    -Ok! Ok! Ora me ne vado.-

    [...]

    I suoi lunghi capelli, rigorosamente sciolti, venivano a volte spostati dal vento mite. I suoi occhi esploravano l’area davanti a sé. E il suo corpo si muoveva con eleganza tra gli abitanti. C’era parecchia gente sulla strada principale, più del solito. Per quale motivo? C’erano i saldi o aveva semplicemente dimenticato l’affluenza che avveniva ogni giorno in quella parte della città? Cercava di non scontrarsi con nessuno anche s e l’impresa era piuttosto difficile. Le sue spalle si scontravano continuamente con quelle degli altri.

    §Devo andarmene da qui.§

    Facendosi spazio si diresse verso ai margini della strada, fino ad arrivare in una strada stretta e buia. Percorrendola si allontanò dalla strada commerciale di Konoha, restando in una parte del villaggio più o meno tranquilla. Almeno riusciva a camminare in piena libertà, senza nessuno tra i piedi. Come tutte le altre volte, non aveva una meta precisa. Si limitava solo ad andare in giro. A volte riusciva anche a perdersi per il villaggio. Anzi succedeva quasi sempre per colpa, purtroppo, dei suoi problemi d’orientamento. Quella volta il suo “istinto” la portò in una zona a lei familiare. La giovane donna posò i suoi occhi sui volti di pietra dei Kage precedenti mentre più avanti c’era il maestoso palazzo Amministrativo. Era in quegli uffici che l’Hokage passava la maggior parte del suo tempo. C’erano alcuni ninja, più o meno della sua età, che erano entrati all’interno dell’edificio con molta fretta.

    -Ma che succede?-

    Sussurrò tra sè, guardando con aria stranita sia gli altri ninja sia il palazzo. Erano stati convocati per una missione ed erano in ritardo? Oppure c’era dell’altro? Infatti a sua sorpresa un altro gruppo di ninja si presentò davanti all’ingresso, addentrandosi poi all’interno di esso. Incuriosita, anche lei si precipitò all’interno dell’edificio amministrativo. Seguendo la massa, si ritrovò all’interno di una sala molto spaziosa. C’erano numerosi posti, alcuni già occupati da altri shinobi. La ragazza iniziò a camminare all’interno di essa, guardandosi intorno e portando i suoi occhi su ogni minimo dettaglio. Molto probabilmente era stato organizzato un evento piuttosto importante poichè la sala continuava a riempirsi. Di fretta, Asami si accomodò in prossimità del palco, precisamente in terza fila, e aspettò l’inizio dell’evento. In realtà non aveva chiesto nemmeno di cosa si trattava. Stava per farlo, quando improvvisamente le luci iniziarono a diminuire d’intensità. La kunoichi si bloccò di colpo, spostando il suo sguardo in tutte le direzioni. L’intera sala era quasi al buio, tranne la zona del palco. Gli occhi verdi della Hoshiyama puntarono proprio su quel leggio. Dopo qualche secondo una figura maestosa si presentò in corrispondenza del leggio. L’aveva già vista. Era lui. Era l’Hokage.
     
    .
44 replies since 5/2/2017, 04:01   1072 views
  Share  
.