La Prima Riunione di Konoha

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  1. Ryose
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    In diretta da Konoha, l'Hokage!


    La missione era stata conclusa con successo, Sho e Oda avevano dimostrato di essere una coppia formidabile. Parlo di duo perché il contributo dell’uchiha alla missione era stato praticamente nullo, in effetti in quel breve riassunto mentale mancava l’informazione fondamentale: Shizuka era una codarda.
    Questo era solo il pensiero dei due Saitama, ed era facile comprendere che nessuno dei due aveva influenzato l’altro nella formulazione di quell’idea, ma era semplicemente nato dalla loro esperienza individuale. Shizuka li aveva abbandonati per tutta la missione e non li aveva aiutati nemmeno quando Kaito era giunto alla capanna, nemmeno dopo che le difese della base dell’edera erano state totalmente sgominate.

    Quello era già abbastanza per avere il sangue avvelenato, e come se non bastasse era passato del tempo. Non abbastanza per dimenticare o perdonare, ma il necessario per ripensare a tutto quello che era successo tante volte, ingigantendo gli aspetti negativi. Non c’erano state solo aspetti negativi però.

    Oda aveva finalmente dimostrato al clan che era un ninja affidabile, un membro su cui potevano contare e che avrebbe potuto riportare la parola Yamanaka ad avere un peso, e di questo la madre di Oda era chiaramente contenta.
    Quindi da una parte avevamo un rancore di quelli che ti corrodono l’anima e il pensiero, dall’altra l’amore di una madre invadente e in tutto questo Oda era diventato ancora più distaccato dalla realtà rispetto al solito.
    Si era chiuso nella sua stanza a creare strani impiastri che avrebbero dovuto amplificare il suo dono, renderlo un canale verso il mondo degli spiriti, e quel che era peggio è che uno spirito aveva risposto. Una figura che era avvolta e formata d’ombra, così espressiva nel suo viso privo di qualsiasi tratto distintivo. Oda lo conosceva già. Non aveva un volto né una storia, ma lo conosceva profondamente. Quello appariva quando Oda era stressato, e nessuno tranne lui lo vedeva o sentiva, ed ora era tornato di nuovo.

    L’unico modo per indebolirlo era dormire, ma quel giorno Oda non poteva stare a poltrire. Aveva degli impegni da rispettare, doveva fare il ninja serio.
    Si era vestito come per una missione, abiti spartani e privi di fronzoli, pantaloni morbidi, una felpa, le sacche ed un rotolo sulla schiena e il copri-fronte dove doveva stare; era arrivato alla riunione da solo, Sho sarebbe arrivato di lì a poco, non appena avesse finito di fare una delle cose orribili che faceva di solito.
    Riconobbe alcuni dei presenti, gli stessi che Raizen aveva convocato quella notte in cui avevano sgominato l’edera, ma non trovò Shizuka.
    Idiota, sarà ancora nascosta a coprirci le spalle?
    Rise tra sé e sé, avrebbe salutato chiunque l’avesse riconosciuto, avrebbe offerto uno dei suoi amuleti portafortuna a chiunque li avesse richiesti, ma avrebbe aspettato che fosse l’hokage a parlare. Erano lì per congratularsi e tirare le somme o perché c’erano nuovi piani?
    Ti dirò, secondo me Sho si diverte più di te in questo momento, chi sa cosa starà facendo a Kaito.
    Shhh
    Lo spirito difficilmente stava in silenzio quando c'era tanta gente, anche se aveva ragione: Oda non aveva alcuna intenzione di sorbirsi un monologo da
    parte dell'hokage, dopotutto aveva un ego commisurato alla sua stazza!
    Già l'ingresso, con quel mantello, lasciava intendere che forse quella riunione era più una celebrazione dell'hokage, che non un evento del villaggio.

    parlato
    pensato
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