La Prima Riunione di Konoha

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  1. Waket
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    Frustrazione

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    Solitario, nel suo piccolo appartamento, Youkai se ne stava con le braccia incrociate, sprofondando lentamente nella sua poltrona, fissando imbronciato fuori dalla finestra. Abitava di fianco alla via principale, una zona non molto tranquilla, ma che gli consentiva di trovare qualsiasi cosa senza dover camminare per molto, e pigro com’era sopportare di tanto in tanto un po’ di frastuono cittadino non era poi un grande sacrificio.
    La rabbia quindi non era dovuta né alla casa, né al quartiere. Era terribilmente frustrato dai suoi scarsi progressi in combattimento, ed il gruppo al quale si era ormai affezionato sembrava essersi dissolto nel nulla. Lo Yamanaka aveva deciso di dare tutte le sue energie al mondo della botanica, restandosene nel negozio dei suoi genitori, Ayuuki invece non usciva dalla dimora del suo clan. Non aveva sue notizie da parecchio, ed abituato com’era a vederla ogni giorno, la sua assenza lo destabilizzava, rendendolo nervoso. Una piccola parte di sé ringraziava il non dover partecipare ai suoi terribili addestramenti.
    Controvoglia, si vestì, sistemandosi i capelli alla bene e meglio, uscendo per dirigersi in Amministrazione, dove tutti i ninja erano stati richiamati per un’importante riunione. Riunione della quale si sentiva escluso: era ancora un “pesce piccolo” lì in mezzo, le sue missioni potevano essere viste più come disavventure che come veri e propri compiti degni di un ninja. E la cosa lo frustrava, ogni volta che ricordava come era stato trovato a Genosha, fallendo chissà quale missione. Nella sua “precedente vita” aveva rinunciato ad amici, parenti, qualsiasi contatto con chiunque solamente per quella che si era rivelata una missione fallimentare, della quale ora non si avevano più dati né del colpevole, né del motivo della missione. Solo un fastidioso senso di frustrazione, un lavoro ormai fallito, una debole speranza di ritrovare frammenti del suo passato che andava a sbiadirsi, convincendolo a rifarsi una nuova vita. Vita che aveva deciso di dedicare al mondo ninja, ma forse ancora non seriamente come avrebbe dovuto.
    Ovviamente in quella riunione non sarebbe uscita alcuna informazione riguardo il suo passato, sarebbe stato convocato privatamente. E la cosa non faceva altro che aumentare la sua frustrazione. Avrebbe salutato con un cenno della testa Shin, Kairi e anche Yato, mostrando a tutti una faccia che diceva chiaramente “non è giornata”. Si sarebbe lanciato sulla prima sedia libera, a braccia incrociate, fissando il palco dove a breve sarebbe apparso Raizen, elegante ed imponente.
    Un po’ lo invidiava. Invidiava un po’ tutti lì dentro, ma in quel momento era lui il punto principale di attenzione. Era arrivato in alto, sicuramente con fatica e duro lavoro, così come i chuunin e i jonin che aveva attorno. Ma era sicuro che nessuno di loro avesse dovuto iniziare da zero, così come stava facendo lui. Nonostante solitamente evitasse di pensarci, quel giorno non ci riusciva. Quel giorno lo infastidiva terribilmente pensare che il lavoro che aveva fatto negli anni precedenti era andato perduto con la sua memoria, e non ci fosse niente a dimostrare la cosa. Si sentiva come se non facesse parte di quel villaggio. Il suo team aveva probabilmente abbandonato la vita da ninja, quanto tempo avrebbe impiegato lui per seguire il loro esempio?
    Fissò l’Hokage con invidia, seduto malamente sulla sua sedia, con i piedi posati su quella di fronte a se, attendendo il suo discorso.
     
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