La Prima Riunione di Konoha

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  1. Yusnaan
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    La prima riunione di Konoha

    Giorni oscuri all'orizzonte


    I preparativi e la costruzione della nuova casa procedevano spediti e senza problemi, regalando a Kiyomi dei lieti giorni di buon umore...peccato per il fatto che era in arrivo "quel" periodo del mese. Il pensiero che lo spiacevole evento fosse ormai alle porte, quel mattino, la fece svegliare con un poco velato nervosismo, che la consapevolezza di doversi recare alla riunione di villaggio non fece che alimentare.
    Passò l'intera mattinata a prepararsi per partecipare (seppur con malavoglia) alla riunione, dato che niente riusciva a calmarla e distrarla dalla vita reale come prendersi cura del suo corpo, sbollendo così la collera di cui Raizen ne era ancora una volta la causa.
    Ma che cosa hanno che non va, questi ninja? Sempre ad organizzare riunioni, riunioni e ancora riunioni. Quante cose hanno da dirsi? Non sarebbe meglio una lettera che dice "Andate qui e fate questo", "Vammi a uccidere quello". No?
    Bè, devono essere importanti per organizzarsi e dare disposizioni a tutti, evidentemente. Rispose a tono la fedele domestica, mentre la aiutava ad indossare il kimono scelto per l'occasione.
    Bla, bla, bla...che idiozie. Sarà una noia mortale, io non ci vado.
    Avanti, non faccia sciocchezze. Come crede che reagirà l'Hokage se gli darà buca? Lo faccia contento: hokage felice, vita felice.
    Ma chi se ne frega, siamo serie...
    Mettiamola così: se lui è scontento, non si sentirà molto in vena di soddisfare la sua richiesta.
    Senti, non tiriamo fuori quel discorso, oggi. NON TIRIAMO FUORI QUEL DISCORSO, OGGI. Vado lì e faccio un macello, altrochè.
    E sbrigati a legare l'obi, ci manca solo che faccia tardi.


    Una volta finita di prepararsi, nulla più la trattenne nel suo appartamento, e nulla riuscì a farla desistere dal voler portare con sé anche Hanako, la quale non potè provare neanche ad opporsi a quella infelice decisione di portarsi la dama di compagnia ad una riunione di ninja. Aveva indossato un elegante kimono decisamente non tradizionale e dai colori caldi che richiamavano la primavera in arrivo, a differenza del suo umore precariamente nero.

    Non aveva armi con sè, nè erano presenti nella borsa della sua servetta, in cui aveva riposto unicamente un kit per il make-up d'emergenza, una spazzola ed uno specchio. Il suo primo passo fuori dall'uscio, però, si interrupe quando si rese conto di aver pestato una busta da lettere apparentemente lasciata di proposito fuori dalla sua porta. Dopo che Hanako l'ebbe raccolta, inutile dire che data la calligrafia pomposa con cui era scritto il nome del destinatario ed il profumo che emanava, fu più che chiaro che il mittente fosse la petulante ragazzina che qualche mese prima aveva incontrato in un bar e che si era invaghita di lei.
    Un unico sospiro e una sguardo al cielo furono la reazione di Kiyomi a quell'ennesimo tentativo di approccio, che però tutto sommato, non erano altro che inni alla sua bellezza.
    La leggo?Per strada. Non voglio far tardi per mezzo di quella sciroccata.

    Giunte al palazzo amministrativo, non fu difficile notare la moltitudine di ninja presenti, a cui non sarebbe stato altrettanto difficile notare la raffinata ed avvenente donna che avanzava con sguardo fiero verso la sala conferenze, potendo intuire che si trattasse anch'essa di una kunoichi unicamente dalla placchetta in metallo con sopra impresso il simbolo del villaggio, presente sull'obi del suo elegante abito.
    Le due donne si addentrarono silenziose nella sala, sorpassando senza fermarsi chiunque incontrassero sul loro cammino e sistemandosi in prima fila, cercando di mantenere almeno un posto di distanza da altri ninja.
    Era proprio necessario, prendere questi posti?
    Kiyomi non si confonde tra "le kunoichi". Se Kiyomi viene convocata, è bene che si sappia. Sentenziò mantenendo lo sguardo verso il palco, dove spiccavano alcune foto di uomini, tra i quali riconobbe i due cuginetti che lei e Raizen avevano provveduto a sistemare alla sede dell'Edera.
    Sperando che quel supplizio non durasse più del dovuto, attese impazientemente che la riunione iniziasse, assistendo poi all'entrata in scena dell'apparente serioso Hokage.
    Oh, per l'amor del cielo...quel colore gli sta malissimo.
    Eh la peppa, che manzo. Hai capito, chi s'è portata a letto.
    Pensieri in contrasto tra loro attraversarono le menti delle due giovani donne alla vista del capo del villaggio, prestando però ascolto in egual modo alle parole che seguirono...
     
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