La Prima Riunione di Konoha

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  1. Yato Senju
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    Riunione di Konoha
    II
    Vanagloria e Priorità


    Disdicevole. Irritante. Inopportuno. Ogni fibra del mio essere reagiva in preda al disgusto mentre quell'egocentrico vanaglorioso di un Kage parlava con tanta informalità alla sua comunità riunita. Anche se non fosse stato l'oggetto della Missione probabilmente lo avrei odiato, e certamente non lo fissavo adorante o perplesso come certi idioti intorno a me. No, il mio sguardo tradiva chiaramente il mio disprezzo, mentre quel bestione tralasciava ogni parvenza di rispetto per i suoi seguaci. Mi trovai comunque ad applaudire: i meriti dei ninja che avevano partecipato a quelle missioni erano considerevoli e, se non fossi stato impegnato alla Colonna Evanescente, probabilmente io stesso mi sarei proposto volontario per quell'epurazione: esperienze simili erano importanti, essenziali per essere più forti e completi come ninja, per essere più vicini al Bersaglio della Missione.

    L'Edera. Chiunque frequentasse Otafuku, come me, la aveva sentita nominare più di una volta. Pensare che fosse stata potata del tutto era quasi impensabile, tanto era radicata, e tuttavia ci erano riusciti. L'Hokage era stato utile con quel piano, per quanto mi dolesse ammetterlo, e la mia espressione corrucciata si alleggerì un poco nel notarlo. Certo, era stato utile, ma il problema del Bersaglio era che doveva essere ucciso per il bene di Konoha. Senza un leader fisso si evitava il caos più nero. Era l'unica opzione. L'unica Missione degna di nota, per cui ero stato addestrato per tutta la mia vita. Ma il Kage non aveva ancora finito. Se aveva deciso di fare qualcosa di buono potando l'Edera, per usare una sua espressione, l'usare le informazioni ottenute nel processo aveva ripercussioni assai più intense e profonde, come presto cominciò a spiegarci...e alla parola "Armi" sgranai gli occhi, coi capelli del collo che si rizzavano, nemmeno avessi la pelle d'oca. Allora AVEVA letto il mio rapporto, e forse l'Edera sapeva qualcosa...o almeno così pensavo.

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    Il mio sguardo si fece interrogativo subito dopo, alla comparsa del simbolo alle spalle del Kage. Un simbolo che non mi rappresentava niente. Cantha? Mormorai...cosa aveva a che vedere con le Armi di Iwa? Capii ben presto che non c'era alcun collegamento con la Colonna e col terrore che stava alle porte del nostro stesso villaggio. Se Konoha fosse stata annichilita non ci sarebbero stati Hokage da uccidere, quindi Konoha andava protetta. Sempre! Tralasciai le osservazioni ridicole sui Kiriani e sul mare...sapevo bene che la porzione di territorio coperta dal Paese della Nebbia era minima rispetto agli oceani a sud, ma quel tronfio capellone non aveva la più vaga idea di quando evitare le battute di spirito. Esercito alle porte...è serio, ma ci sono molte altre minacce. Solo un idiota si concentrerebbe sugli uomini quando qualcosa di molto oltre l'uomo minaccia di colpire. Sibilai, evocando qualche sguardo confuso da parte di chi avevo intorno, perlopiù miei compagni di clan che mi conoscevano come un tipo che stava un pò in disparte, come tutto il mio gruppo familiare più ristretto.

    Tutto questo per un briefing pre-guerra? Per decidere chi difende il forte e chi va al fronte? L'egocentrismo di quell'uomo non conosceva confini: avrebbe ottenuto il medesimo risultato con un briefing distribuito in maniera capillare tra i sottoposti, seguendo la catena di comando. Detestavo quel suo modo di fare, perchè sapevo esattamente cosa voleva...e cosa ottenne quando incoraggiò la folla col turpiloquio, ricevendo delle grida entusiastiche di risposta. Voleva aizzare la folla. Voleva ninja che si facessero eccitare dalla voce e dai tamburi della guerra. Voleva persone che non pensassero alla missione ma a ciò che stava dietro ad essa. Voleva persone, non ninja. E questo lo rendeva ancor più inadatto al suo ruolo...ma non dovevo lasciare che le opinioni personali mi sviassero quindi strinsi le labbra e, pur mantenendomi scontroso, cercai di calmarmi. Serviva pazienza. Serviva tempo. Serviva preparazione meticolosa.

    E nonostante tutto non riuscii a trattanermi (quanto ancora dovevo imparare?) e alla richiesta di domande alzai la mano, primo fra tutti i presenti, per quanto un Genin avesse solo da star zitto in una situazione del genere, tra beoti urlanti trascinati da un beota ancor più grande.
    Hokage-sama. Parlai chiaramente, cercando di modulare la voce e non lasciarmi trascinare dall'emozione, almeno in quello. La minaccia è concreta e tangibile...capisco perchè sia necessario che tutti siano pronti. Anche se un comizio era decisamente fuoriluogo, se non per la sua masturbazione da folla acclamante. Conosco le arti mediche e ho avuto modo di fare esperienza sul campo...potrei essere utile nelle retrovie o come medico da campo, se necessario. E tuttavia...mi chiedo se questa riunione abbia a che vedere anche con le ALTRE minacce alla sopravvivenza di Konoha e dell'Accademia tutta. Deglutii. Lei SA del rapporto sulla missione al Paese dei Fiumi conclusasi pochi giorni fa...lo ho consegnato immediatamente e chiesto udienza, ma visti i precedenti... Scossi il capo, lasciando cadere quel ramo del discorso. Ha intenzione di mobilitarci anche riguardo a quella faccenda, Hokage-sama? Non stavo svelando alcun segreto riguardo la missione, ma solo accennando a un dubbio più che legittimo, visti i recentissimi eventi.

    Se in qualche modo l'Hokage mi avesse dato retta, consentendomi di chiarire il problema, sarei stato inizialmente un pò spiazzato, preso in contropiede da tanta disponibilità...e tuttavia avrei serrato i pugni, cercando di mantenere un'espressione neutra mentre guardavo la gente intorno a me. Avevo sicuramente attirato l'attenzione...troppa per i miei gusti ma ormai era fatta, e tanto valeva parlare. Un profondo respiro e poi cominciai.

    Sono tornato da alcuni giorni da una missione nel Paese dei Fiumi. Una strana torre appariva e spariva in continuazione su un'isola a poca distanza dalla costa, e due gruppi, uno dell'Accademia e uno del Villaggio della Zanna, un'organizzazione nemica, si contendevano il controllo della zona per indagare il fenomeno. Entrambi i gruppi avevano perso i contatti con dei team mandati a esplorare. Nel corso di uno scontro diretto sull'isola, la torre è apparsa e ci ha risucchiato all'interno. Oltre ai mio gruppo, capitanato da Yume Kaguya di Kiri, e a quello della Zanna, un terzo elemento si era infiltrato...il Flagello Immortale Jeral, un nukenin estremamente potente e apparentemente dalla parte della Zanna, almeno all'inizio mentre un Mercenario di nome Feng Gu si è alleato con noi. La torre...la Colonna Evanescente, non era affatto un edificio ma una creatura gigantesca e sottoposta a un jutsu spazio-dimensionale, una specie di Henge mescolata al Richiamo, ma di immensa potenza, che la aveva trasformata contemporaneamente in una Torre parzialmente immersa in una dimensione alternativa. Sapevo che era una frase contorta da capire ai più...io stesso afferravo appena il concetto. E ovviamente nel rapporto non accennavo al fatto che Feng Gu fosse il mio Sensei. La Colonna era stata creata per sigillare il Kappa...una delle Armi di Iwa. Pare che circa tremila anni fa, poco dopo le guerre tra Indra e Ashura, a Iwa si fosse costituito un Villaggio, o qualcosa del genere, mentre il resto del mondo era ancora frammentato e dei clan attuali molti nemmeno esistevano. E in questo Villaggio crearono le Armi...come il Kappa e il Gashadokuro apparo a Tsuya di recente, al confine con il Paese delle Cascate. Difficile che qualcuno non sapesse di quell'eventoVedasi "Lo Spettro dei Miracoli". Ci fu una guerra e il mondo si unì per fermare Iwa e le sue sette Armi. L'esercito era guidato da sei persone, i tre Generali e i Tre Saggi...e vinsero, ma non trovarono il modo distruggere le Armi...ci fu uno scisma e alla fine solo i tre Generali rimasero, e ognuno sigillò quelle creature a modo proprio. Feci un profondo respiro. Il Kappa è una creatura alta quasi duecento metri, dotata di enormi tentacoli e della capacità di trasformare i cadaveri in mostri...e usarli. L'Arma che crea gli Eserciti.

    Abbiamo avuto modo di incontrare un'eco del Generale che creò la Colonna, un esperto di jutsu dimensionali di nome NuwaFuji. Un uomo...bizzarro. Ma dalle sue parole abbiamo avuto degli indizi su dove si trova l'altra Arma che ha sigillato: Komainu, l'Arma che squarcia l'Orizzonte. Da quel che ha detto, è capace di colpire a lunghissimo raggio e si trova in un posto che non può essere raggiunto da nessuno a parte lui. Subito dopo ha parlato di un oggetto che usava quando ancora combatteva: la Scala per il Paradiso, o Tengokuhenokaiden. Ha detto che è una specie di mezzo di trasporto...quindi forse usandolo si può raggiungere l'Arma, una volta capito dove si trovano l'uno e l'altra. Non so nulla di più riguardo a Komainu, ma su questo "mezzo di trasporto" ha detto che lo ha fatto seppellire nel suo mausoleo di famiglia, anche se NuwaFuji non è esattamente morto.
    Era un lungo discorso. Ha detto, nello specifico, che non sa se si trovi ancora dove lo ha lasciato, sull'Isola del Cerchio. Ho cercato sull'atlante ma non ne esistono con questo nome...anche se lui ha parlato di un qualche terremoto che ha colpito la sua terra natìa dopo qualche tempo dalla sua "morte" e che ne ha inabissato la metà. Avevo dei sospetti sulla posizione di quell'isola, ma preferivo che altri parlassero prima.

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    Quanto al Kappa...è stato temporaneamente disattivato, ma potrebbe riprendere a funzionare in ogni momento, e liberarsi dalla sua forma di Torre, dato che il jutsu che lo vincola è enormemente indebolito. Bisogna trovare un modo per distruggerlo.

    C'erano sicuramente molte domande che nascevano da quel mio racconto, volutamente abbreviato e rapido e forse essendo io un semplice Genin molti avrebbero avuto il coraggio di parlare e chiedere. In realtà il rapporto era assai più dettagliato e l'Hokage certamente conosceva già la risposta a molte delle domande che sarebbero state poste, ma pensavo che quella faccenda dovesse diventare pubblica, per il bene del villaggio e, di riflesso, della mia stessa Missione.
     
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