La Prima Riunione di Konoha

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  1. Zakira
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    Asami Hoshiyama, seduta in terza fila, aspettava impazientemente degli sviluppi all’interno di quella sala. Era entrata solo per curiosità dopo aver raggiunto, casualmente, il Palazzo dell’Amministrazione. All’interno di esso numerosi ninja occupavano l’immensa stanza. Alcuni, come lei, avevano appena varcato l’entrata cercando un posto per accomodarsi. Altri invece avevano già occupato i posti in prima fila. La sala pian piano iniziò a riempirsi e in poco tempo tutti i posti furono occupati. Non aveva mai visto così tanti ninja riuniti tutti nello stesso momento. Forse solo all’Accademia. Ma in quel caso la ragazza dai capelli rossi aveva a che fare con semplici studenti o al massimo genin. In quella sala erano stati riuniti tutti gli shinobi del villaggio, dai semplici genin come lei agli esperti jonin. Per quale motivo? Qual era l’evento che li aveva condotti all’interno del Palazzo Amministrativo? Era l’unica ad essere all’oscuro di tutto? Improvvisamente le luci si spensero illuminando solo parte del palco. Una figura imponente dai capelli neri, vestita con la massima eleganza, si avvicinò al leggio. Lei l’aveva già visto. Lui stesso l’aveva convocata, insieme ad altri ninja del villaggio, all’interno del suo ufficio per una missione contro un’organizzazione criminale. L’intera sala era ormai in silenzio da alcuni minuti e l’Hokage non aveva ancora preso parola. Cosa aveva da dire? Ma soprattutto era un evento?
    I suoi occhi erano puntati dritti sulla figura dell’uomo a capo del villaggio, sperando in un breve chiarimento. Sistemò il microfono mentre alle sue spalle fu mostrato un grafico che, senza una spiegazione precisa, poteva risultare del tutto incomprensibile. Diverse figure erano state rappresentate. Figure che la ragazza dai capelli rossi ignorava del tutto l’esistenza. Ovviamente, come successe la prima volta quando lo sentì parlare, salutò il suo pubblico con estrema leggerezza e senza troppe cordialità.
    Sul volto della Hoshiyama si disegnò una piccola smorfia. Non era nessun evento mondano ma una semplice spiegazione, agli altri shinobi del villaggio, di ciò che era accaduto durante una missione. Anche Asami aveva partecipato ma, nonostante ciò, non ricordava il volto degli altri partecipanti. Li aveva visti solo per pochi secondo poichè ad ognuno di loro era stato assegnato un bersaglio diverso. Durante l’applauso, non troppo energico, spostava lo sguardo tra i presenti ma purtroppo tutti quei pochi volti che aveva avvistato erano del tutto sconosciuti. Dopo l’applauso, il Kage di Konoha iniziò a illustrare ai presenti il discorso riguardante “l’Edera”, che in quella missione aveva assunto anche il nome di “Aralia”. Non tanto sconosciuto per Asami visto che durante la missione, raccogliendo diverse informazioni, aveva avuto dei contatti proprio con i fattorini dell’”Aralia Distribuzioni”. Ma ciò che preoccupava maggiormente l’Hokage era un’altra faccenda che aveva a che fare con due esponenti dell’Edera. Secondo le informazioni raccolte durante l’interrogatorio e vari documenti trovati all’interno della sede dell’organizzazione, l’Hokage aveva scoperto una nuova minaccia che stava per abbattersi su Konoha e sull’intero Paese del Fuoco.
    Un ennesimo pannello fu mostrato ai presenti, rilevando uno strano simbolo. Asami non l’aveva mai visto e, molto probabilmente, nemmeno la maggior parte dei presenti. Che cos’era? A cosa si riferiva? Era una seconda associazione collegata all’Edera?
    In realtà era ben altro che una semplice associazione. Una nazione formato da un esercito, ben equipaggiato, stava per raggiungere Konoha e impossessarsi di vari manufatti importanti. Quando, l’Hokage affermò che il controllo del mare era gestita dai kiriani, la sua mente ritornò alla missione svolta. In una delle sue tante bugie, ce n’era una che aveva attirato particolarmente l’attenzione dei due fattorini. In quell’occasione non comprendeva l’importanza di Kiri con il discorso che aveva inventato lei. Ma dopo le parole dell’uomo, tutto era più chiaro. Ora capiva perchè i due lavoratori al mercato erano così tanto interessati a Kiri.

    §Ora mi è tutto chiaro...§

    Avendo delle sedi anche nel Paese dell’Acqua significava non solo trarre profitto per la loro attività ma di poter far infiltrare l’esercito anche nel Paese dell’Acqua e quindi, successivamente, anche nel Paese del Fuoco. L’Hokage, in quegli istanti, voleva la completa fedeltà degli shinobi all’interno di quella sala. Ma non aveva preso in considerazione l’intervento di uno di essi, rilevando altre pericolose minacce che dovevano affrontare gli shinobi del Fuoco.

    §...§

    Quell’esercito era interessato solo ai manufatti del Fuoco oppure erano a conoscenza dell’arma? Era un'ipotesi da non escludere data la gravità della situazione. L’esercito forse puntava non solo a Konoha ma all’interno continente. Se lo si vedeva da questo punto di vista il problema si estendeva anche all’intera accademia. Come fare? Quale strategia attuare? Concentrarsi sull’arma o sull’esercito? Oppure su entrambi? La ragazza stava entrando nel panico. Con chi schierarsi? Voleva davvero partecipare a questa guerra? Di scatto si alzò in piedi e iniziò a parlare. Anzi più ad urlare.

    -Aspettate un secondo! Siete davvero sicuri di partecipare a questa guerra!?-

    Disse quella frase più per attirare l’attenzione su di sè. Forse molti in quella sala avrebbero inziato a guardarla con uno sguardo diverso. Di certo non avevano intenzione di appoggiarla. La stessa Asami, poco dopo, si rese conto di aver parlato troppo nel momento sbagliato. Le sue pupille iniziarono ad osservare i ninja seduti attorno a sè. Il suo sgurado si spostava da destra a sinistra e viceversa per non incrociare quello degli altri attorno a sè. Infine spostò il suo sguardo verso l’Hokage alternandolo poi anche sui presenti davanti o intorno a sè.

    -Ehm… Cioè… voglio dire… io non mi sto tirando indietro…-

    Ed era vero. Aveva lasciato la sua casa nativa per intraprendere il lavoro da kunoichi e impegnarsi nell’arte medica. Lei, grazie alle sue capacità, era una delle prime a partecipare per proteggere i numerosi ninja e gli eventuali feriti.

    -...Anzi io sarò una delle prime a dare il mio supporto. In fondo… è il mio lavoro. Ma davvero Konoha riuscirà a fronteggiare un intero esercito? Non useranno il chakra ma di sicuro l’equipaggiamento sarà abbastanza resistente da fronteggiare uno scontro simile.-

    Forse aveva detto un’ennesima frase sbagliata. Ma in fondo era quello che pensava. L’Hokage voleva l’appoggio di ogni singolo shinobi del villaggio, ma aveva tenuto conto dell’inesperienza di alcuni di loro? Ovviamente con l'intervento non fece riferimento ai Jonin o ai Chunin che si trovavano riuniti lì quel giorno. Ma anche i giovanissimi studenti e i neo genin Avrebbero dovuto affrontare quella guerra? Con quale esperienza? Non potevano rappresentare una risorsa a doppio taglio? Certo Konoha poteva contare anche sui giovani shinobi ma, in alcuni casi, la qualità contava più della quantità. Qualcuno forse poteva fraintendere la sua frase come un’offesa. Così decise di rimediare. Di nuovo. Ma il suo tono non era molto convincente. Lei non si riteneva una genin di alto livello, anzi forse era una delle peggiori, ma sul campo di battaglia, come futuro medico, non voleva la morte di giovanissimi studenti.

    -Non sottovaluto i ninja di Konoha…-

    Anche se faceva parte di quel gruppo, molti dei loro valori non li condivideva. Per questo motivo lei stessa non si sentiva offesa. Era nata in un contesto totalmente diverso. Per lei non era normale uccidere come poteva esserlo per gli altri all’interno di quella sala. Per questo aveva deciso di intraprendere la carriera da ninja medico. Non voleva avere niente a che vedere con le uccisioni. Lei voleva, o almeno lo sperava, salvare le vite degli shinobi e non distruggerle.

    -...sono solo prudente.-

    Dopo quella frase spostò lo sguardo verso l’Hokage per poi rivolgerlo di nuovo ai presenti.

    -Inoltre l’obiettivo può essere Konoha… ma anche un altro paese o l’interno continente.-

    Ovviamente l’Hokage cercava di difendere il suo territorio, ma per l’Accademia questa minaccia era del tutto normale? La nuova nazione puntava solo al Paese del Fuoco o aveva intenzione di espandere i suoi confini? L'alleanza dei grandi paesi ninja non avrebbe fermato l’invasione? L’arma che aveva citato il ragazzo non poteva essere un u motivo di conquista?

    §...§

    -Per quanto riguarda quel discorso che ha fatto il ragazzo, ho solo capito …-


    Aveva detto così tanto informazioni tutte in una volta che aveva capito solo dell'esistenza di quell’arma. L’intera storia, con nomi del tutto sconosciuti per lei, era già stata dimenticata, mettendo in primo piano solo l’arma di distruzione. Ma per Asami entrambe le minacce avevano un collegamento.

    -Rispetto alle mie conoscenze attuali…-

    Meno del nulla.

    -...posso solo dire che per me è troppo complicato… e di sicuro lo sarà anche per qualcun’altro all’interno di questa sala…-

    Fortunato lui ad aver partecipato a quella missione e di sapere informazioni che in quella sala non tutti sapevano. Grazie a quell'intervento lui stesso poteva avere dei consensi da parte degli altri ninja. Di sicuro quel discorso era stato più intelligente di quello proposto dalla giovane genin dai capelli rossi. Forse per quel motivo lei stessa decise di non sforzarsi troppo su quella storia ma di concentrarsi solo sull’arma, l’unico vero problema insieme all’esercito in arrivo. Ma ormai Asami aveva già un’idea sul nemico e l’arma. Era fortemente convinta di un collegamento tra le due minacce. Distolse lo sguardo verso il giovane e iniziò a parlare con tutti i ninja, nessuno escluso, esponendo il suo pensiero. Alzò la voce in modo da farsi sentire da tutti.

    -Magari anche quell’esercito sta puntando a quelle armi… quindi il problema, secondo il mio punto di vista, non si limita solo a Konoha ma all’intero continente! L’Accademia non è interessata a questa minaccia!?-


    All’interno di esso si trovavano i Paesi ninja più importanti. L’alleanza fra questi era dettata proprio dall’Accademia, una struttura creata per garantire la pace. Ma quando uno di questi veniva attaccato o minacciato, l’Accademia cosa faceva? Gli altri Paesi alleati mettevano a disposizione la loro forza? Oppure il sistema adottato dall'Accademia era solo una menzogna?

    -Il Paese del Fuoco dovrà combattere contro questa minaccia e per farlo avrà bisogno dell’alleanza dei vari paesi! L’intero continente è in pericolo, non solo Konoha!-
     
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