Esche per l' esca

Addestramento per Keiji ed Oda

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    Lettere Insanguinate
    Prologo



    Atto I
    Ignara colpevolezza. †


    Quante volte vi sarà capitato di trovarvi in situazioni nelle quali nessun motivo al mondo avrebbe, almeno ad una prima occhiata, potuto ficcarvici? Essere accusati di qualcosa che ritenevate non aver fatto ma che, in realtà, vi avevano sfiorato, magari anche segnandovi, ma senza dargli il peso che effettivamente avevano nella grande bilancia del cosmo? Credo molte volte, da banali litigi per amicizie - cosa che non facevo da anni a quei tempi, solo com'ero - alle incomprensioni con colleghi durante incarichi accademici. Quella mattina, però, le banalità furono scavalcate dalla macabra veste in cui la coincidenza mi si presentò.
    Ero nella biblioteca del Palazzo a riordinare alcuni archivi di clan quando uno degli orfanelli che ero solito ospitare nelle vuote case Kenkichi irruppe, senza bussare - cosa che odiavo - per consegnarmi un piccolo plico, con le mani tremanti.

    Sappiamo cosa hai fatto.
    Hai ucciso l'Esca.
    Sei un cadavere che cammina.
    Guardati le spalle finché puoi.

    Igashi


    Stringevo una vera e propria lettera minatoria che era addirittura firmata ... col sangue! Cosa diavolo è l' "Esca"? E soprattutto, chi diavolo è Igashi? Mi domandavo, totalmente confuso. Avevo vari modi per investigare sulla faccenda: il primo, più banale, era ripensare alle persone che avevo ucciso o che qualcuno aveva potuto vedermi uccidere; per quanto ricordassi ogni dettaglio, le circostanze erano così singolari che difficilmente qualcuno sarebbe potuto venire a conoscenza del mio coinvolgimento nei fatti. Il secondo, invece, decisamente a me più affine, era analizzare il sangue che era presente sul foglio con cui era firmata la lettera. Girai la mano rivolgendo il palmo verso l'alto, rivelando una piccola boccetta di vetro. La avvicinai al sangue che immediatamente venne risucchiatoArte della Creazione Cremisi
    Arte: L'utilizzatore è in grado di immagazzinare una quantità di sangue proprio od altrui pari ad una Leggera di Vitalità. Il contenitore prende il nome di filatterio e può registrare informazioni o ricordi relativi al proprietario del sangue. Non c'è limite alla quantità di informazioni; possono essere aggiornate liberamente. Solo l'utilizzatore può leggere il filatterio. Registrare od aggiornare le informazioni richiede uno slot Istantaneo.
    (Consumo: ¼ Basso)

    [Da Genin in su]

    Abilità del Filtraggio Cremisi
    Abile: L'utilizzatore può creare un filatterio semplicemente ponendo il contenitore a contatto con del sangue, anche secco o coagulato e risucchiandolo all'interno. Può separare il sangue da sostanze estranee, inoltre la capacità dei filatteri aumenta fino ad una ferita Grave di Vitalità, senza aumentare le dimensioni del contenitore.
    [Da Genin in su]
    al suo interno. Accadde una cosa che non mi richiese neanche di continuare ad osservare il sangue: la scritta lasciò una traccia rosastra odorosa sulla carta, una traccia tipica di Kiri. Il filatterio, inoltre, si sfaldò, rivelandomi che non avevo assorbito, con le conoscenze degli artisti, del sangue ma qualcosa che il vetro non poteva contenere. Si trattava della linfa del Nevischio Cremisi, un fiore che cresceva solo vicino a Kirigakure no Sato e che doveva il suo nome alla tipica colorazione bianca che mostrava sui petali e all'acceso rosso che fuoriusciva dal gambo se spezzato. La traccia rosa era parte della linfa.
    Sorrisi perché sembrava che chiunque avesse spedito quella lettera conoscesse le mie capacità o i miei vizi formali. Lasciai i volumi archivistici di clan sul tavolo assieme alla lettera ricevuta e, con le mani ancora sporche del Nevischio, andai a prendere il mio equipaggiamento con l'intenzione di andare là dove quel fiore cresceva più rigoglioso: il Bosco Azzurro.

    [...]

    Non troppo distante dalle Mura di Kiri, a circa una decina di chilometri, il Bosco Azzurro, che deve il suo nome per il riflesso del mare poco distante sulla vegetazione, la quale non gode del tipico colore verdastro ma, appunto, azzurro come il mare - si estende per oltre quattro chilometri verso Konoha e per circa due verso la costa. È in diretto contatto con la spiaggia, zona nella quale tutto assume il colore del mare e del cielo, mischiandosi al dorato colore della sabbia. L'unica eccezione in questa incoerenza cromatica è data dal Nevischio Cremisi che cresce a distese molto vaste, mimando l'inizio di un rovescio nevoso (la pianta ha un fusto molto basso). Nonostante questo, la rara pianta cresce solo in pochi punti del Bosco Azzurro, tutti molto vicini al mare.
    Quando arrivai nei pressi di una di queste formazioni, immediatamente cercai con lo sguardo la presenza di qualche spiraglio, di spelonche, di nascondigli ma i miei occhi non riuscivano a vedere oltre l'evidente ed il non-celato. Ero ancora un Genin, segnato dai dolori di alcune terribili missioni, ma non riuscivo a controllare il chakra come era necessario che facessi, con maestria. Iniziai a muovermi così da poter scrutare meglio qualsiasi peculiarità della zona, ma dopo pochi massi intravidi, tra le foglie, una sagoma. Subito mi misi in posizione di difesa, attendendomi un attacco - di certo non mi sarei nascosto -. Non avevo niente da temere, l'ombra che si muoveva tra le foglie era di qualcuno che conoscevo bene: peccato che non sapevo dove stavo per posare i miei piedi.




    StatisticheStatus
    Forza: 700
    Velocità: 600
    Riflessi: 600
    Resistenza: 575

    Agilità: 600
    Precisione: 600
    Concentrazione: 600
    Intuito: 500

    Vitalità


    Chakra
    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti


    [Slot Difesa I]
    [Slot Difesa II]
    [Slot Difesa III]


    [Slot Azione I]
    [Slot Azione II]
    [Slot Azione III]


    [Slot Tecnica] Mantenimento

    [Slot Tecnica]


    [Slot Gratuito]



    Legenda


    Narrato
    Citato!
    Parlato!
    Pensato!
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.



    OT | Rapido posticino di presentazione. Ho cercato di creare una ambientazione e ti ho ridato una trama a cui aggrapparti, dato che sia Keiji che Oda, su due versanti opposti, sono pedine della Famiglia Igashi. Vediamo di imparare a camminare sulle superfici verticali, per prima cosa. :wosd:

    Edited by F e n i x - 1/8/2017, 14:22
     
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    La Via Degli Spiriti
    Non appena avevamo sgominato l’edera ero partito, sapevo di avere poco tempo prima che qualcosa di grosso prendesse il via all’interno del villaggio. I prigionieri che avevamo catturato erano una preziosa fonte di informazioni che ci avrebbero portato chissà dove, ed io avevo bisogno di andare a Kiri, da un certo Sanjuro.

    Sanjuro mi era stato indicato come uno sciamano potente e saggio, speravo che lui sarebbe stato in grado di farmi progredire nei miei studi per diventare esorcista.
    Avevo preparato un intruglio particolare per lui, in modo che potesse riconoscere in me un possibile studente, un dono per convincerlo che ci fossero delle capacità in me.
    Chissà se il sommo Sanjuro acconsentirà ad istruirmi.
    Avevo fatto fagotto ed ero partito, sperando che finalmente il nuovo maestro potesse aiutarmi a trovare un contatto con gli spiriti dei defunti e magari liberarmi dall’altro, avevo un bagaglio leggero. L'equipaggiamento, poche provviste ed il regalo per Sanjuro, una dimostrazione delle mie capacità.

    Chi è l'altro?
    L’altro è sempre lui, quel tipo completamente vestito di nero, che non fa altro che bullizzarmi…. Beh, avete capito.
    Per fortuna che il viaggio in nave sembrava averlo sfiancato, questa era un'informazione interessante: le allucinazioni soffrono il mal di mare.
    Stavo attraversando una sorta di sottobosco completamente bianco, mi era stata indicata una palude poco fuori le mura che doveva essere il regno di Sanjuro, quindi lì sarei andato, quando una strana figura apparve. Era pronta a colpirmi, ed io avevo pronto il sale nella mia mano destra, probabilmente era un famiglio di Sanjuro!

    No, era soltanto Keiji, l’uomo che involontariamente aveva quasi rovinato la mia famiglia e che, tra l’altro era anche il padre di mio fratello.
    Keiji stai tranquillo, sono Oda. Non sono venuto certo a picchiarti, mio padre avrebbe voluto... ma non io. Sto cercando il sommo Sanjuro, sai se sono sulla giusta strada?
    Certo, non mi faceva piacere vederlo, non che lo odiassi, ma diciamo che portava alla mente eventi spiacevoli, primo tra tutti lo scoprire che le mummie esistono, ma poteva sicuramente rendere più semplice la ricerca, Sanjuro era così potente e saggio che a Kiri doveva essere un personaggio importante.

    Voglio diventare suo allievo nelle arti mistiche, dici che accetterà questo dono?
    Aprii il fagotto che avevo infilato su un bastone, rivelando una busta con due polpette di riso, una borraccia ed una piccola scatolina di legno dall’odore
    pungente.
    È un unguento che serve per aprire i canali di comunicazione con il mondo degli spiriti!
    Ma anche a bruciarti completamente le narici
    Shhhhhhhh!

    L’altro era tornato, tipico.

    Mi pari più guardingo del solito o sbaglio?
     
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    Apprendisti sprovveduti
    Capitolo Primo



    Atto II
    Persecuzioni


    L'ombra era niente meno che Oda, il mio figliastro, se così vogliamo dire; diciamo il fratello di mio figlio. Si presentò facendo immediatamente una pungente osservazione su suo padre che mi fece sorridere. Altro però, attirò la mia attenzione, togliendomi il sorriso che un istante prima aveva solcato il mio volto; un nome che suonava nella mia testa come sinonimo di catastrofe; un nome che più di tutti generava sentimenti misti nel mio cuore: Sanjuro. Keiji stai tranquillo, sono Oda. Non sono venuto certo a picchiarti, mio padre avrebbe voluto... ma non io. Sto cercando il sommo Sanjuro, sai se sono sulla giusta strada? Sanjuro? Replicai con un po' di rassegnazione nella voce. Cosa poteva mai volere un foglioso dallo sciamano pazzo di Kiri? Voglio diventare suo allievo nelle arti mistiche, dici che accetterà questo dono? Sbiancai. Sotto le bende Oda avrebbe potuto vedere la mia espressione esterrefatta. Non che i miei occhi spiritati non fossero abbastanza espressivi. Oddio, ragazzo, ti stai infilando in una situazione da cui presto vorrai solo uscirne. Dissi, toccandomi la nuca con la mano sinistra. Il figliastro poi camminò fino a che non fossimo faccia a faccia, mostrandomi quanto teneva in quel sacchetto che si stava portando appresso ed a cui non avevo dato molta importanza. È un unguento che serve per aprire i canali di comunicazione con il mondo degli spiriti! Rimasi un attimo pietrificato nel vedere che anche lui fosse capace delle porcherie che Sanjuro creava con dello sterco, foglie secche e alcuni peli di capra. Feci un passo in avanti per osservarlo meglio, curioso ma distrutto nell'animo.
    Potemmo sentire entrambi un flebile fischio e poi una luce accendersi sotto i nostri piedi. Avevo pestato un fuuinjutsu. L'incontro con Oda mi fece totalmente perdere la concentrazione riguardo il motivo per il quale mi trovavo nel Bosco Azzurro. Distraendomi, non riuscii neanche a reagire per tempo alla tecnica che si sprigionò da quel sigillo. [Tecnica]Sigillo del Pescatore
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può segnare un sigillo sul terreno istantaneamente. Se calpestato o attivato dall'utilizzatore, il sigillo creerà una spaccatura nel terreno larga e profonda 3 metri; la lunghezza è pari a 15 metri. Qualsiasi ninja, utilizzatore escluso, presente entro 6 metri la spaccatura subirà un Intralcio Medio per 2 round, mentre chi cade all'interno può subire una semiparalisi agli arti inferiori, Intralcio Medio e dovrà utilizzare almeno 1 slot azione per uscire.
    Tipo: Ninjutsu
    (Livello: 3 / Consumo: Medio)
    [Da chunin in su]


    Velocità apertura voragine: 700
    Il terreno è assai friabile, la buca è quindi profonda tre volte quanto concesso dalla tecnica, 9 metri.
    Il terreno sotto i nostri piedi si aprì di circa tre metri, il giusto spazio per inglobarci entrambi, facendoci precipitare da una altezza - una decina di metri - decisamente pericolosa. Per quanto distratto, riuscii comunque ad impastare un po' di chakra nelle gambe e ad allargare le mani per appigliarmi alla parete di modo da rallentare la caduta, ma non fu sufficiente a farmi cadere illeso. Infatti, all'atterraggio, le mie gambe erano estremamente pesanti, un po' doloranti e le muovevo con difficoltà. [Status]Gambe: Intralcio Medio per un round. Dannazione. Che diavolo ci faceva qui un sigillo di questo tipo? dissi a denti stretti, mentre mi toccavo le gambe. Che servisse a qualche cacciatore? Stavo fingendo, cosa che solitamente mi veniva piuttosto bene. Sapevo benissimo che quella trappola fosse per il sottoscritto ma il fatto che ci fossi caduto senza neanche rendermene conto ed avessi portato con me un'altra persona mi faceva vergognare di me stesso e mi metteva incredibilmente a disagio. Grazie alla mia tentata ricerca di un appiglio durante la caduta, ero riuscito a trovarmi molto vicino alla parete, una volta sul fondo; senza pensarci due volte portai entrambe le mani dentro il cappotto ed estrassi due spiedi. Cercai di conficcarli poco sopra di me di modo da usarli come appigli per tirarmi su ma una volta fatta un briciolo di forza per sollevarmi, il terreno cedette, facendomi nuovamente rovinare a terra, atterrando sul fondo-schiena, non muovendo bene le gambe. Ouch. dissi, questa volta toccandomi il sedere. Il buco nel quale eravamo capitati era troppo profondo per sperare di uscirne con un solo salto e le pareti erano troppo friabili per tentare una qualsiasi scalata. Al che, mi girai, rivolgendomi al fratello di mio figlio. Sai, sono sempre stato molto più pravo con la spada che col chakra ... tu sei capace di camminare sulle pareti verticali? Anche se non fosse stato capace, dovevamo entrambi imparare a farlo, ed alla svelta.
    Mentre parlavo, accanto a me, notai come il terreno pareva "scendere" lentissimamente, come se fossimo in una sorta di ascensore, oppure come se la terra venisse risucchiata da qualcosa. Oda ... guarda qui. lo chiamai, indicandogli il punto esatto dove vedevo i detriti muoversi vorticosamente. Abbiamo poco tempo ... La buca, infatti, si stava allargando sempre più, oltre che rendendo sempre più profonda e se non avessero trovato una soluzione alla svelta, più di una sorpresa li avrebbe colti. [Note]Ogni round la buca si allarga di 12 metri (4 metri per slot azione) e "mostra" pericoli nascosti: rocce di grandi dimensioni, terreni di diverso materiale, ostacoli.
    Ogni round la buca "sprofonda" di 6 metri (2 metri ogni slot azione) e rende il terreno ancor più impraticabile.
    Quanto stava accadendo ci nascondeva più di una cosa che soltanto in seguito avremmo colto.




    StatisticheStatusIntralcio Medio
    Forza: 700
    Velocità: 600
    Riflessi: 600
    Resistenza: 575

    Agilità: 600
    Precisione: 600
    Concentrazione: 600
    Intuito: 500

    Vitalità


    Chakra
    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti


    [Slot Difesa I]
    [Slot Difesa II]
    [Slot Difesa III]


    [Slot Azione I]
    [Slot Azione II]
    [Slot Azione III]


    [Slot Tecnica] Mantenimento

    [Slot Tecnica]


    [Slot Gratuito]



    Legenda


    Narrato
    Citato!
    Parlato!
    Pensato!
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.


    OT | La prossima parte della scalata, visto che Keiji ha Intralcio Medio e non si può muovere in questo round, la descriverai tu. ; )

    Edited by Ade Geist - 26/2/2017, 22:18
     
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    Mentre mostrava l’unguento a Keiji il terreno si aprì improvvisamente, lo sentì vibrare un istante prima che il vuoto si spalancasse sotto di loro, non abbastanza per non cadere, ma abbastanza per tentare di attutire la caduta usando le gambe.
    KAMI INFAMI!
    Urlò mentre il chakra andava verso le gambe irrobustendoleBasso in resistenza per Gamba: 500-->575, le ginocchia e le caviglie scricchiolarono debolmente all’atterraggio, poteva andare molto peggio. Come mai si era aperta una tale spaccatura nel terreno proprio in quel momento? Che fosse una sacca sotterranea che con l’acqua si era svuotata?
    No, Oda sentiva che c’era del chakra lì, non era una creazione di madre natura, ma una trappola.
    Cacciatori? Sei diventato scemo o cosa? I cacciatori le scavano le buche, non distruggono il terreno!
    Ad avvalorare la tesi di Oda c’era la sua stessa condizione, le gambe si muovevano con difficoltà, erano rigide e doloranti. [Status]
    Non seguì la strada di Keiji, arrampicarsi non era una buona soluzione, ma quello che disse successivamente lo fece riflettere: camminare sui muri usando il chakra.

    Suo fratello e l’Hokage avevano dato prova di poter usare quell’abilità in maniera piuttosto semplice. Oda non sapeva esattamente cosa fare, ma lo aveva visto, aveva visto il chakra rivestire la suola del piede e poi fare da colla tra il piede e il muro. Sembrava essere un procedimento abbastanza semplice, anche se magari richiedeva di fare un po’ di esperienza. Tuttavia nella loro situazione non potevano permettersi di stare lì, lui non poteva permettersi di aspettare in quella buca: doveva andare da Sanjuro.

    Era vicino alla parete, ma dovette faticare non poco per avvicinarci il piede. [Slot Azione per Semi-Paralisi]
    Concentra il chakra sulla pianta del piede, non devi potenziare i muscoli, ma devi come spalmarlo sulla suola delle scarpe.
    Descriveva un processo che aveva solo visto, magari stava sbagliando, magari no. Portò il chakra sulla pianta del piede e lo spinse fuori, ma il piede veniva debolmente respinto. Era come se avesse creato uno strato troppo consistente, una sorta di zeppa di chakra. Istintivamente diminuì la quantità di chakra, lasciando che si potesse espandere sul terreno ed attraverso il terreno, creando una sorta di ventosa. [Consumo 3/4 di basso]
    Quando provò a muovere il piede e sentì che era ben saldo, si issò posizionando anche l’altro allo stesso modo, ma ora si presentava l’inconveniente di camminare. Si doveva costantemente rilasciare il chakra da un piede per poi ristabilire l’effetto ventosa al termine del passo.

    Quel procedimento aveva richiesto qualche minuto per essere portato a termine e, chiaramente, non era ancora diventato una routine per Oda, che dopo pochi passi si confuse, rilasciò il chakra adesivo dal piede di appoggio prima di aver preso posizione con l’altro e, beh, cadde rovinosamente nella fanghiglia. [Slot Gratuito Istantaneo]
    Si, più o meno così.
    La voragine si stava allargando nel frattempo, e loro sprofondavano, ma riusciva a vedere qualcosa spuntare dalle pareti: delle radici.
    Lentamente si posizionò sotto di esse e si sedette contro la parete a gambe divaricate. [Slot Azione]
    Keiji, usami come trampolino per saltare verso quelle radici, ma cerca di usare il chakra adesivo sulle mani per fare presa! Sono viscide e scivolose, ma se riesci ad uscire poi ti lancerò il filo di nylon e mi tirerai fuori!
    Il kiriano non era, per sua stessa ammissione, abile nel controllo del chakra, Oda non poteva sperare che imparasse applicazioni raffinate come quella in un batter d’occhio, dopo tutto dovevano uscire prima che quella buca venisse raggiunta dall’acqua.
    Status: Intralcio Medio e Semi-Paralisi agli arti inferiori per il round;
    Vitalità: 14/16
    Chakra: 57,25/60
    OT: Per Keiji vediamo di fare qualcosa di più facile, deve prendere le radici di uno degli alberi e e tirarsi su, aiutandosi con il chakra adesivo
    La buca ora è profonda 15 metri(9+6), le radici stanno a circa 12 metri.
     
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    Apprendisti sprovveduti
    Capitolo Primo



    Atto III
    Ricordi dolorosi †


    Oda era il meno sveglio tra i due fratelli - ed il fatto che stesse cercando Sanjuro me lo suggeriva più forte di ogni altra cosa - e semplicemente prese l'esclamazione di un adulto riguardo la caccia come un banale errore più che una vera e propria contraddizione. Cacciatori? Sei diventato scemo o cosa? I cacciatori le scavano le buche, non distruggono il terreno! Più che altro, dei cacciatori non sarebbero stati in grado di usare il chakra. Nessun ninja avrebbe cacciato, per lo meno, in quel modo così coreografico. Oh, bhè ... sì ... forse hai ragione. Acconsentii brevemente, senza tornare sul discorso. Dovevo lasciar correre.
    Dopo aver battuto il sedere a terra, avendo provato ad arrampicarmi ed aver domandato al ragazzo di Konoha se sapesse utilizzare il chakra per camminare sulle superfici, questo si assentò per un attimo, assorto nei suoi pensieri. Avevo come acceso una lampadina nella sua testa. Concentra il chakra sulla pianta del piede, non devi potenziare i muscoli, ma devi come spalmarlo sulla suola delle scarpe. Peccato che non riuscissi ancora a muovere le gambe agilmente dopo quella caduta. Puoi farmi strada? Parli come se sapessi di quello che stai trattando. dissi, semplicemente. Il ragazzo alzò il piede destro mentre la parete lentamente si allargava ed allontanava da lui ma egli sembrava non curarsene. Concentrato com'era, pensò solamente a terminare quanto aveva accennatomi con le parole. Io nel frattempo, provavo a fare quanto Oda suggeriva semplicemente sul terreno, cercando di controllare l'afflusso di chakra sulle piante dei piedi. Mentre lui percorreva i primi, insicuri, passi verticalmente, io stavo sprecando una incredibile quantità di chakra cercando di capire come diavolo dovessi attivare la circolazione intorno ai punti di fuga sui piedi. [Consumo: 3 Bassi] Eppure dovrebbe essere una conoscenza basilare per un ninja ... pensavo, mentre mi guardavo la punta dei piedi. Poi il tonfo che Oda fece, perdendo il controllo del chakra sotto la suola delle sue scarpe, mi riportò alla situazione di pericolo in cui mi trovavo. Si, più o meno così. Ironizzò il ragazzo. Prima che potessi anche solo pensare di dire qualcosa, Oda scattò in piedi, mettendosi spalle al muro e chinandosi leggermente. Mi diede poi delle indicazioni. Keiji, usami come trampolino per saltare verso quelle radici, ma cerca di usare il chakra adesivo sulle mani per fare presa! Sono viscide e scivolose, ma se riesci ad uscire poi ti lancerò il filo di nylon e mi tirerai fuori! Spalancai gli occhi, quasi come terrorizzato. Quelle parole mi permisero di capire qualcosa che prima non avevo mai inteso. Il chakra adesivo ... sulle mani? ripetei a bassa voce, immobile. Le gambe si erano decisamente alleggerite, riportando l'uso di queste alla realtà, ma si era fatta pesante la testa. Quando mi trovai a fronteggiare Jeral, il Flagello immortale, poco prima che egli mi scaraventasse lontano, rubandomi la spada, questo semplicemente avvicinò la mano all'elsa, senza brandirla, ed essa rimase immobile mentre io schizzavo via, vittima di un colpo troppo forte per le mie contemporanee possibilità (già se fossi stato forte come durante l'avventura con Oda, le cose sarebbero potute andare ben diversamente). Sta ... Stava ... usando il chakra adesivo! Il Flagello aveva utilizzato il chakra per afferrarmi a distanza la spada ed avere comunque campo libero per colpirmi. Maledetto bastardo! Dissi a denti stretti mentre con sguardo furioso mi avviavo di corsa verso Oda. Forse il ragazzo avrebbe potuto spaventarsi un poco vedendo il mio sguardo basso che sembrava fissarlo con un'aria molto, molto poco rassicurante. In realtà stavo soltanto combattendo coi miei fantasmi. Poggiai entrambe le gambe sulle mani del fratello di mio figlio e mi diedi un bello slancio arrivando a toccare le radici. Peccato che impressi, nuovamente, troppo chakra, finendo per venire sbalzato via da queste invece che aggrapparmici. [Consumo: 1 Basso - Slot Azione I] Recuperai in volo con una capriola che mi fermò a mezz'aria. Meno foga ... più controllo ... pensai mentre nuovamente stavo per scegliere quel povero ragazzo come trampolino. Questa volta riuscii ad aggrapparmici abbastanza facilmente, capendo che non era la quantità di chakra a definire la presa ma la costanza dell'afflusso di questo. [Slot Azione II] Saldo sulla presa, contrassi i miei trapezi ed i miei dorsali finché non riuscii a spingermi con forza verso l'alto con un nuovo salto, uscendo dalla buca. [Slot Azione III]
    Dall'alto ove mi trovavo, gridai ad Oda: Non ho bisogno del tuo filo di nylon ... ho il mio! Tu però non aggrapparti con le mani al filo, rischieresti di tagliartele in modo pessimo. Usa anche tu il chakra adesivo proprio come mi hai detto di fare. Sulle mani sono riuscito ad avere un po' di padronanza, sui piedi però, credo di non esserne affatto capace.
    Mentre Oda risaliva la china di quella buca, se avesse aguzzato bene la vista, avrebbe potuto vedere sull'albero dietro di me, uno strano bagliore ondeggiare dalle altissime foglie sporgenti. Se avesse provato anche a percepire una qualche manifestazione di chakra, grazie ai suoi sensi sviluppati, avrebbe notato che quel bagliore era avvolto da una familiare aura celeste.
    Cosa fare, una volta fuori? Cercare di capire cosa fossero quelle lucine raggiungendole sugli alberi? La buca non stava certo arrestando la sua corsa e noi non sapevamo ancora in cosa eravamo capitati. La situazione era molto più drammatica del previsto. [Note]Riesci a vedere la chioma dell'albero perché molto sporgente: il tronco si trova a otto metri di distanza da Keiji. La Buca si allarga con le solite regole di prima.
    Una volta in cima, le frasche non avrebbero permesso di distinguere con sicurezza da dove provenisse quello strano bagliore. Però mi accorsi, grazie alla visuale dall'alto, che quella luce non era presente solo sul nostro albero ma anche su altri alberi tutt'intorno. Sembravano quasi equidistanti. C'era un riscontro geometrico davvero noioso in tutto questo. Aspettare in cima a quell'albero - alto circa una decina di metri, data la sua enorme stazza - avrebbe significato sicuramente sprofondare assieme ad esso, nuovamente nella buca. Ma forse avremmo potuto aspettare qualche secondo. [Note]Nel momento in cui la buca si allarga a dismisura, se posseduto "Occhi di Falco" o "Vista Perfetta" è possibile notare come sotto ad ogni albero che presenti la luce sembra espandersi una buca.




    StatisticheStatus
    Forza: 700
    Velocità: 600
    Riflessi: 600
    Resistenza: 575

    Agilità: 600
    Precisione: 600
    Concentrazione: 600
    Intuito: 500

    Vitalità


    Chakra
    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti


    [Slot Difesa I]
    [Slot Difesa II]
    [Slot Difesa III]


    [Slot Azione I]
    [Slot Azione II]
    [Slot Azione III]


    [Slot Tecnica] Mantenimento

    [Slot Tecnica]


    [Slot Gratuito]



    Legenda


    Narrato
    Citato!
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    Anima di Keiji.

     
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    La vendetta degli Igashi


    Keiji si accese di rabbia dopo che Oda gli propose di fare da scaletta, nonostante la paura iniziale Oda rimase fermo.
    A quanto pare non sono l’unico ad aver visto un fantasma...
    Pensò Oda, Keiji doveva averne passate tante e ora gli era tornato alla mente un vecchio torto subito, forse qualcosa che aveva detto il sensitivo? Oda si sforzò di far finta di niente, alla fine chi era lui per giudicare un paranoico?
    Ci volle qualche tentativo, ma una volta fuori, Keiji calò il filo come promesso, anche se la buca aveva aumentato la sua profondità. Utilizzò il chakra adesivo per fare qualche passo sul muro e poi spiccare un breve salto verso l’alto, verso il filo. [Slot Azione I e II]
    Non lo strinse con le mani ma seguì il suggerimento di Keiji lasciando fare tutto il lavoro ad una sottile patina di chakra adesivo, risalì la buca aiutandosi con il filo e con i piedi in modo da perdere meno tempo ed uscire prima. Essere fuori era una bella sensazione.
    I kami hanno avuto pietà di noi ancora una volta
    Sussurrò ad occhi chiusi mentre si godeva la libertà, anche se cambiò idea appena li riaprì.
    La foresta era sparita e si presentava in lungo e in largo un paesaggio ripetuto. Sembrava di essere in una casa degli specchi, o in una foresta creata clonando lo stesso albero nella stessa posizione infinite volte.
    Ognuno degli infiniti alberi aveva una buca sotto ed una luce bluastra sopra, Oda riconobbe subito quel chakra perché aveva visto soltanto due persone usare una tecnica del genere: i gemelli Igashi.
    Kami Infami!
    Non era certo uno di quei ricordi felici a cui uno si aggrappa nei momenti di sconforto, anzi, era probabilmente uno di quei ricordi che fanno piacere solo una volta che sono stati dimenticati. Era tutto legato ad una famiglia mafiosa che aveva alcuni traffici a Konoha, Oda e Sho avevano dato fastidio alle persone sbagliate e ci eravamo salvati per un pelo, o forse così pensavamo.
    Gli Igashi, sono qui per me, non possiamo correre lontano. Hanno una sorta di ninjutsu che distorce lo spazio, come puoi vedere. Assomiglia molto a quello con cui ci avevano confinato nelle vicinanze di una taverna, ma su più piccola scala.
    Eppure una tecnica così potente aveva sicuramente bisogno di un’enorme quantità di chakra, infatti la densità dello steso era tale da aver creato una sorta di nebbiolina luminescente.
    Lì keiji, saliamo sull’albero, troveremo l’utilizzatore o per lo meno un sigillo!
    Non perse tempo, oltre tutto le gambe sembravano aver recuperato un po’ di vigore, quindi si sarebbe apprestato a portare a termine la scalata del tronco.
    Devi fare come prima, oppure usare dei kunai per salire sul tronco, ma credo che non abbiamo tutto questo tempo…
    Per conto suo Oda, si aiutò lanciando delle corde sui rami tramite l’arte delle corde per supportarsi, doveva ancora prendere dimestichezza con il chakra adesivo e il possedere quella sicurezza aggiuntiva gli permetteva di salire tranquillo, o per lo meno di non cadere rovinosamente ogni qual volta il suo piede scivolava sulla corteccia.
    Giunto a mezza altezza, avrebbe raccolto le proprie energie per individuare la fonte di chakra che teneva in piedi la tecnica. Le frasche potevano bloccare la sua visuale, ma Oda sentiva il mondo in maniera diversa dagli altri.

    Status: Intralcio Medio,;
    Slot Azione:
    I: movimento per uscire
    II: movimento per uscire
    III movimento per raggiungere il tronco
    Gratuito: scalata con chakra adesivo
    Gratuito Lento: Slot azione trasformato in gratuito tramite LESTO per usare il nylon
    Slot Tecnica:
    I:Arte delle corde

    Vitalità: 14/16
    Chakra: 56/60
     
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    Il Bosco degli Specchi
    Capitolo Primo



    Atto IV
    Tecnologia di un altro mondo †


    Dopo una breve e particolare imprecazione, Oda parve farsi sovvenire delle informazioni che mi resero tutta la questione leggermente più chiara: Gli Igashi, sono qui per me, non possiamo correre lontano. Hanno una sorta di ninjutsu che distorce lo spazio, come puoi vedere. Assomiglia molto a quello con cui ci avevano confinato nelle vicinanze di una taverna, ma su più piccola scala. Storsi un po' la testa, non potendo capire a pieno quello che stesse dicendo. L'unica cosa che mi era piuttosto familiare era il nome utilizzato dal fratellastro di mio figlio: Igashi. Avevo creduto fino a quel momento che fosse una sola persona mentre lui pareva utilizzarlo al plurale. No, sono qui per me. Ho ricevuto una lettera minatoria firmata "Igashi". Rallentai un attimo. Ma hai incontrato questi Igashi a Konoha? Perché io sono stato contattato a Kiri ... il che voleva dire che avevano basi o per lo meno informatori in entrambi i villaggi. La situazione potrebbe essere più grande di quello che sembra. Tu sai cos'è, anzi, chi è l'Esca? Dicono che la abbia uccisa. Non so come Oda avrebbe potuto reagire a questa affermazione. Dopotutto non stavo negando di aver ucciso qualcuno - pur essendo ninja, tuttavia, non era così semplice parlare di omicidi. Forse, però, questo non è il momento più adatto per chiacchierare. Dissi, mentre portavo lo sguardo verso il basso e notavo come la buca non ci lasciasse un granché di tempo prima di inghiottirci. Oda infatti non si fece prendere dal panico ed iniziò ad osservare l'ambiente circostante vedendo qualche altra cosa di assai simile a quanto già conosceva. Lì Keiji, saliamo sull’albero, troveremo l’utilizzatore o per lo meno un sigillo! Ovviamente non poteva essere qualcosa per terra, doveva essere qualcosa in alto che mi costringesse nuovamente a muovermi per verticale, cercando di giostrare al meglio il chakra, cosa che non riuscivo a fare nonostante l'esperienza. Il foglioso invece era già diventato piuttosto bravo ed in un attimo raggiunse la vetta dell'albero. Dannazione ... apprendi velocemente. Dissi con un po' di invidia. Ma non potevo davvero perdere altro tempo. Concentrai il chakra sotto i piedi come fatto precedentemente e, senza pensarci troppo iniziai a camminare sull'albero. Con un discreto successo - almeno iniziale. Quando mancavano poco più di un paio di passi, colto dalla soddisfazione, rilasciai troppo chakra, venendo sbalzato via, per fortuna verso il ramo dell'albero dove mi aspettava il mio compagno di disavventure. Allungai le mani e riuscii in extremis ad aggrapparmi tirandomi su velocemente grazie alla forza delle braccia. Pensandoci un secondo avevo utilizzato il chakra in un modo particolare e molto utile: ero riuscito a farmi sbalzare via da una superficie ed a raggiungere una posizione che con un semplice salto non sarei mai riuscito a raggiungere. Tutto per caso. Per una volta un caso fortuito. Credo di aver appena trovato un altro modo di utilizzare il chakra ... come una sorta di repulsione per muoversi meglio. Non so se Oda avrebbe prestato molta attenzione a quanto avevo appena detto visto che incastonato dentro l'albero, protetto da una barriera azzurra, vi era un macchinario piuttosto semplice ma che all'interno presentava una sorta di anfora con un liquido blu. Un rettangolo metallico con alcuni pulsanti sul basso o con al centro un incavo prestato esclusivamente al contenimento di questa piccola anfora. L'immagina avrebbe sicuramente suggerito qualcosa a chi con quell'anfora era già entrato in contatto. Spostati, ci penso io. dissi, sorridendo. Se quello che mi aveva detto il foglioso era giusto, quel macchinario stava creando il jutsu di cui eravamo caduti vittima. Dovevo distruggerla, quindi. Mi avvicinai camminando sul dorso del ramo su cui mi trovavo col chakra adesivo e sorpassando Oda. Mi misi a studiare quella piccola barriera azzurra ma non riuscivo a vedere niente coi miei normalissimi occhi. al che provai a toccarla. La mia mano la oltrepassava semplicemente. Quando però cercai di continuare il movimento, sfiorai qualcosa di solido ed altrettanto sferico. All'interno della barriera vi era un'altra barriera che funzionava con leggi diverse rispetto alla prima. Estrassi la mano. Le barriere sono due. Una esterna, questa azzurra che vediamo, ed una interna. Estrassi uno spiedo e provai a penetrare la barriera che avevo appena superato con la mano. Non appena appoggiai l'arma sul guscio blu, questa venne sparata via dietro di me, facendomi perdere lo spiedo e, per fortuna, non colpendomi. Wow sussurrai Non gli piace il metallo, a quanto pare. Dissi sorridendo. Come avrei potuto dunque superare entrambe le barriere? Provai a rivestire di chakra la mano per sfiorare nuovamente la prima barriera ma la mano adesso toccava una superficie solida - impenetrabile. Ed a quanto pare è capace di isolare il chakra. Mi ferma un attimo a pensare. Tutto ciò che è replicato non è altro che quest'albero e la buca che abbiamo sotto, o tu vedi qualche altra cosa? No, per lo meno non con gli occhi. Se si fosse concentrato, avrebbe notato come la fonte di chakra proveniente da quel congegno era diversa da come si sarebbe presentata una normale forma di chakra. Saltuariamente si mostrava diversa, come se fosse doppia e si spostava di molti metri verso l'alto e di alcuni centimetri verso sinistra, come se invece che essere incastonata sempre in quel legno ma dalla parte opposta. In precedenza non era riuscito a percepire questo cambiamento perché ero stato io con il mio "intervento" a creare quella sorta di sistema di difesa. Una volta capito questo, Oda avrebbe notato come più in alto di loro, dalla parte opposta dell'albero, ci fosse un altro ramo su cui si sarebbero potuti aggrappare. Qualora avesse deciso di vedere se ci fosse qualcosa di interessante in quel punto, si sarebbe dovuto muovere rapidamente: era troppo in alto per essere raggiunto con un normale salto e troppo distante per poter percorrere quella distanza col chakra adesivo. La buca si sarebbe potuta espandere ed inghiottire l'albero stesso. Magari le mie parole precedenti lo avrebbero aiutato.

    Giusto sul secondo ramo, il Saitama avrebbe trovato un congegno del tutto identico al primo, con la differenza del colore della barriera adesso rosso e non celeste. Se avesse provato a toccare la barriera con la mano nuda, un forte calore avrebbe avvolto il suo arto, ferendolo. Gli oggetti non sarebbero riusciti a sorpassarla, esattamente come la sua sorella azzurra di sotto. Una volta oltrepassata la barriera (unica a differenza di quella di sotto) avrebbe dovuto distruggere o rimuovere l'anfora che irrorava di chakra l'intera struttura. Se avesse però toccato sia con intenti distruttivi che meno l'ampolla, avrebbe ricevuto una ferita ben più seria di prima. Doveva trovare il modo di proteggere la mano come precedentemente e di non riuscire a colpire o afferrare l'anfora senza toccarla.




    StatisticheStatus
    Forza: 700
    Velocità: 600
    Riflessi: 600
    Resistenza: 575

    Agilità: 600
    Precisione: 600
    Concentrazione: 600
    Intuito: 500

    Vitalità


    Chakra
    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti


    [Slot Difesa I]
    [Slot Difesa II]
    [Slot Difesa III]


    [Slot Azione I]
    [Slot Azione II]
    [Slot Azione III]


    [Slot Tecnica] Mantenimento

    [Slot Tecnica]


    [Slot Gratuito]



    Legenda


    Narrato
    Citato!
    Parlato!
    Pensato!
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.

     
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    Una Piccola Sorpresa



    Ho come il presentimento che tu non stia parlando di uno di quegli animaletti che si attaccano all’amo per pescare, vero?
    Ammisi una volta che ci trovavamo “sicuri” sulle frasche, Keiji non possedeva il mio stesso controllo del chakra, ma per fortuna era comunque riuscito a raggiungermi con una serie di pericolose acrobazie.
    Magari potrebbe essere un utilizzo interessante, se ci fosse un po’ più di controllo… Ma cosa c’è qui?
    Vicino a noi si trovava un aggeggino particolarmente interessante: possedeva del chakra, ma non era stato impresso alcun sigillo, sembrava piuttosto che ne fosse stato riempito. Keiji si mostrò molto intraprendente e inizio ad interagire con l’anfora, ma con scarsi successi. Quella sembrava essere la vera chiave di volta della trappola in cui eravamo stati rinchiusi, il fatto che fosse così ben protetta rinforzava soltanto l’ipotesi.
    Aspetta un momento, lasciami concentrare.
    Ascoltai il chakra che mi trovavo davanti, concentrando il mio occhio interiore sull’anfora.
    Ovviamente la fonte di chakra non era standard, si muoveva e oscillava come un’alga nella corrente, avanti e indietro, su e giù. Soprattutto riuscivo a percepire come sembrava provenire da…
    Lassù, più in alto!
    Keiji, attivando quello strano meccanismo di protezione, aveva rivelato la posizione di una seconda anfora, una sorta di riserva per alimentare la barriera protettiva della prima, ecco spiegata la doppia posizione di quella strana anfora: aveva una riserva posizionata in un altro posto.

    Scattai su per il tronco, utilizzando il chakra adesivo, mentre al contempo srotolavo nuovamente due fili di nylon rinforzati. Attraverso l’arte delle corde raggiunsi il ramo, garantendomi un appiglio stabile, quindi saltai dal tronco mentre tiravo con le braccia per incollarmi al ramo con mani e piedi. Immediatamente feci per afferrare l’anfora, ma ritirai subito la mano per il dolore.
    Un’altra barriera? Maledizione.
    Osservando la sfera con il mio occhio interiore potei notare che era presente solo una barriera, ma sembrava pericoloso toccare l’anfora direttamente.
    Forse, posso proteggere la mano con un po’ di chakra?
    Dissi tra me e me, prima che una piccola quantità di chakra corresse verso la mia mano, non per irrigidire i miei muscoli, ma per creare una sorta di patina sottile come stavo facendo sotto i miei stessi piedi, sperando che fosse sufficiente a proteggere la mia mano da altro danno e aderire all’ampolla. Mi avvicinai con il palmoTocco Adesivo (Base)
    Arte: L'utilizzatore è in grado di trattenere senza presa oggetti di dimensioni Piccole o inferiori.
    ( (Mantenimento: ¼ Basso a oggetto) )
    [Da genin in su]
    , ma senza stringerla, e non appena sentii di averla ben incollata, tirai fuori l’anfora dalla barriera, per poi schiantarla con forza contro l’albero in modo da mandarla in frantumi.

    Quasi immediatamente , entrambi vedemmo l’albero su cui ci arrampicavamo aprirsi, insieme a tutta la linea dell’orizzonte, come se qualcuno avesse srotolato un anello, non potevo rendermene conto, ma Keiji avrebbe visto la seconda anfora svuotarsi del tutto, mentre il paesaggio ritornava ad essere variegato e non più una ripetizione di riflessi infiniti.

    Quando fossimo scesi dall’albero ci si sarebbe parata davanti una bambinaTjmspi0, che non dimostrava più di tredici anni, si sarebbe presentata in mezzo alla radura. Completamente vestita di nero e con in testa un copricapo ricavato dal teschio e le piume di un avvoltoio.
    Maledetti Igashi, ho già messo in fuga i vostri compagni, ora venite qui e ditemi cosa stavate tramando lì dentro!
    Decisamente autoritaria per essere alta il minimo sindacale per poter salire sulle giostre... e nemmeno di quelle belle.

    Ci si riposa un po', interagisci un po' con la bimba. PER BENE!


    Edited by Ryose - 30/7/2017, 12:13
     
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    Una Forza della Natura
    Capitolo Secondo



    Atto V
    Giustificazioni


    Non ebbi in realtà molto modo di comprendere quello che fosse successo. Oda si rivelò piuttosto scaltro e dimostrò in poco tempo di aver compreso il corretto funzionamento del controllo del chakra riuscendo, anche aiutandosi con delle funi, a camminare molto tranquillamente sulla superficie dell'albero ed a raggiungere la seconda anfora che avevamo individuato. Io, dal mio canto, avevo capito il funzionamento e potevo ritenermi piuttosto sicuro di questo ma la mia poca capacità nel controllarlo mi avrebbe richiesto qualche attimo di pratica ulteriore. Dopotutto, così come sono i Kata a migliorare la forma e lo stile delle esecuzioni con e senza spada, l'esercizio e la dedizione migliorano il controllo del chakra. E per una persona adulta ed ormai navigata come il sottoscritto era ridicolo farsi trovare inabile nel camminare verticalmente. Quando il fratellastro di mio figlio riuscì ad estrarre quella che doveva essere l'anfora di sicurezza del complesso jutsu spaziale degli Igashi, contrariamente a quanto ci aspettammo, l'ambiente si aprì come si apre la buccia di una mela al passare di un coltello, come la sottile laminatura del legno di un lapis al suo appuntarsi. Mi lasciai cadere dall'albero controllando la flessione delle ginocchia per evitare grossi impicci e mi preparai a difendermi da quelli che dovevano essere le menti dietro alla trappola scattata nei nostri confronti. Mi misi in fudo dachi con il polso della mano destra al fianco, col palmo volto verso l'alto, e la mano sinistra poco sotto il mento, allungata in avanti ed il dorso della mano che dava verso l'esterno sinistro della mia figura. In realtà quella che mi trovai davanti fu una decisamente meno spaventosa ragazzina, tuttavia ella si presentò come fortemente motivata alla stregua dei nostri assalitori: anche essa era una nemica della famiglia Igashi e nella foga dell'ultima battaglia scambiò noi vittime per altri assalitori. Maledetti Igashi, ho già messo in fuga i vostri compagni, ora venite qui e ditemi cosa stavate tramando lì dentro! disse con voce ferma e fare autoritario. Dal canto mio abbandonai la posizione marziale e ne assunsi una più consona e comoda, quella di riposo classica e risposi con voce altrettanto ferma, grave e autoritaria - come mio solito d'altronde. Ci dev'essere uno sbaglio. Noi eravamo intrappolati nel jutsu degli Igashi,
    non siamo loro compagni. Sono venuto qui perché ho ricevuto una lettera minatoria da quei mafiosi e dovevo indagare. A ragion del vero, tu sai cos'è o chi è l'Esca? In ogni caso, non siamo ostili, anzi, se vorrai potremmo aiutarti a sgominare gli ultimi Igashi rimasti in questa zona.
    Mi voltai verso Oda, incerto se volesse o meno aggiungere qualcosa, ed attesi la risposta della fanciulla.
    L'ultima cosa che volevo era giungere alle mani con una ragazzina che sembrava da poco aver terminato la fase dello svezzamento.




    StatisticheStatus
    Forza: 700
    Velocità: 600
    Riflessi: 600
    Resistenza: 575

    Agilità: 600
    Precisione: 600
    Concentrazione: 600
    Intuito: 500

    Vitalità


    Chakra
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    [Slot Difesa I]
    [Slot Difesa II]
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    [Slot Azione I]
    [Slot Azione II]
    [Slot Azione III]


    [Slot Tecnica] Mantenimento

    [Slot Tecnica]


    [Slot Gratuito]



    Legenda


    Narrato
    Citato!
    Parlato!
    Pensato!
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.

     
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    Un piccolo prodigio


    Per un attimo gli occhi della bambina si fissarono in quelli di Keiji, e in quel momento il kiriano avrebbe probabilmente notato di fare fatica a sostenere quello sguardo, non solo per il fatto che la ragazzina aveva un occhio nero ed uno azzurro, ma anche per l’estrema risolutezza che possedeva.
    Quale Esca? Di che diavolo parli?
    Ciao, guarda è vero, siamo rimasti chiusi qua dentro per puro caso, io sono un ninja di Konoha, mi chiamo Oda ed ho avuto a che fare con la famiglia Igashi, sarò felice di darti una mano, poi garantisco io per il vecchio, ma che ci fa una bambina come te qui?
    La ragazzina si sciolse immediatamente, con tono da civetta ammise:
    Ti sembrerò una bambina, ma in realtà sono il peggior nemico degli Igashi! Io sono Jikken e vi accetto come miei compagni.
    Improvvisamente Jikken si comportava veramente come una bambina, ma rapidamente si ricompose, pur non perdendo il sorriso.
    Gli Igashi hanno un piccolo laboratorio a circa una mezz’ora da qui, saranno tutti in allarme perché gli ho suonati come dei tamburi, ma conosco una scorciatoia per raggiungerli, seguitemi.
    Ma perché non sei andata direttamente al loro covo Jikken?
    Perché nei libri il cattivo perde solo alla fine, capisci mio caro Oda?
    Capisco fin troppo bene...
    Solo che nei libri che leggeva Oda il più delle volte il cattivo tornava ancora, come in “Spiriti e Demoni 1”, “Spiriti e Demoni 2” e “Spiriti e Demoni 3”, oppure vinceva, ma questo lo tenne per sé.

    […]


    Dopo circa una mezz’ora di cammino i ninja e Jikken si trovarono su una scogliera che scendeva a picco sul mare, dopotutto erano a Kiri, da qui la ragazzina disse semplicemente Seguitemi in silenzio e poi iniziò a scendere giù per la parete di nuda roccia. Oda si voltò verso Keiji e fece spallucce, a quanto pare avrebbero ancora una volta dovuto utilizzare il chakra adesivo per scendere lungo la parete.

    Oda scese per primo, rivestendo mani e piedi con il chakra adesivo si mosse in maniera impacciata lungo la parete. Preferiva utilizzare il rivestimento adesivo su tutti i punti di appoggio, interrompendolo solo su una mano o un piede per volta. Il risultato era un’andatura lenta e a volte tentennante quando perdeva il ritmo, il principio era sempre il solito, ma la difficoltà era chiaramente aumentata, la parete era stata levigata dalle maree e dai venti ed era sicuramente più scivolosa dell’albero che avevano scalato quel giorno. Per Keiji sarebbe sicuramente stata un’ottima opportunità per rifinire il suo controllo del chakra e rendere il tutto più naturale.

    […]


    Una volta giunti sul fondo, ai due ninja si sarebbe presentato un piccolo anfratto, un tunnel che normalmente era sommerso, ma era stato rivelato dall’alta marea, Oda si avvicinò all’entrata, appoggiandosi sugli scogli rilasciando il chakra adesivo. Il tunnel non era largo più di un metro e mezzo ed era alto poco più di due, la roccia sembrava scivolosa ed irregolare, laddove non era totalmente ricoperta di alghe. Sembrava estendersi per un bel po'.
    Ora procediamo a nuoto?
    Non so nuotare, non ho avuto il tempo per imparare.
    Quindi la bambina si incamminò per il tunnel, avete capito bene, la tipa camminava sull’acqua come il Messia! Quando Jikken si rese conto che nessuno la stava seguendo, per fortuna, tornò indietro, e a stento riusciva a trattenere le risate.
    Non lo sapete fare? Davvero? Avrete almeno 60 anni e non sapete fare queste cose?
    Si mise una mano sulla fronte, la mocciosa si divertiva da pazzi.
    Oltre ad essere miei compagni, sarete anche miei allievi per questa volta. Usate il chakra adesivo, ma cercate di espanderlo e spingerlo con forza in fuori. Diciamo che dovete pensare a una sorta di… racchettoni per l’acqua.
    Ora dovevano soltanto provare, oppure trovare un'altra strada o rimanere lì sugli scogli all'inizio di quel tunnel.

    Vitalità: 13/16
    Chakra: 54/60
    OT: ok, ultimo posticino per far prendere confidenza a dovere a Keiji e camminata sull'acqua
     
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    Una Forza della Natura
    Capitolo Secondo



    Atto VI
    Attraverso il Mare, anzi sopra. †


    Rude. Ecco com'era quella ragazzina: Quale Esca? Di che diavolo parli? Mi rispose di tutta prima, piuttosto su di giri. Non ebbi il tempo di provare a spiegarmi che Oda, decisamente più giovane e più vicino a quella generazione del sottoscritto, rispose soddisfacendola, almeno in parte. Ciao, guarda è vero, siamo rimasti chiusi qua dentro per puro caso, io sono un ninja di Konoha, mi chiamo Oda ed ho avuto a che fare con la famiglia Igashi, sarò felice di darti una mano, poi garantisco io per il vecchio, ma che ci fa una bambina come te qui? Infatti con quelle parole l'aveva colpita nell'orgoglio e la sua risposta fu piuttosto diversa da come si era precedentemente imposta. Faceva trasparire la sua infantilità: Ti sembrerò una bambina, ma in realtà sono il peggior nemico degli Igashi! Io sono Jikken e vi accetto come miei compagni. In tutto questo, io guardavo i due con fare interdetto. Gli Igashi hanno un piccolo laboratorio a circa una mezz’ora da qui, saranno tutti in allarme perché li ho suonati come dei tamburi, ma conosco una scorciatoia per raggiungerli, seguitemi. Era una ragazzina, non credevo ad una singola parola di quanto avesse detto ma non volevo fare domande né infilare il dito nella piaga, volevo solo che quella situazione si risolvesse e tornassi a casa al più presto. Bene, andiamo. dissi, ma qualcuno aveva qualcosa da aggiungere. Ma perché non sei andata direttamente al loro covo Jikken? Una domanda sensata da parte di Oda ma decisamente inutile. Rimasi in ascolto, visto che anche io avevo quel dubbio ma l'interesse per la faccenda ormai inesistente non mi aveva spinto a chiedere. Perché nei libri il cattivo perde solo alla fine, capisci mio caro Oda? I miei occhi si sgranarono ed il mio sopracciglio iniziò a vibrare leggermente: era soltanto una bambina dopotutto. Quello che mi sconvolse, infatti, fu la risposta del fratellastro di Sho ed il suo darle corda. Capisco fin troppo bene... Portai il palmo della mano verso la fronte, scuotendola. Poi, ci incamminammo.

    [...]

    La camminata fu piuttosto lunga e, quando pensavo che avessimo raggiunto il covo, mi ritrovai davanti una scogliera a strapiombo sul mare. Spero solo che non ci stia prendendo in giro. Pensai, mentre, dopo averci detto di stare in silenzio e seguirla, scomparì lungo il crinale di quelle scogliere. Mi affacciai di corsa, pensando che si fosse buttata: in realtà stava camminando verticalmente lungo la parete. Oda si mosse prima di me, preferendo però scendere utilizzando sia mani che piedi. Dal mio punto di vista, cioè quello di uno scarso controllore dal chakra, già era complesso adoperare contemporaneamente due rivestimenti sui piedi, figurarsi gestirne quattro. Un giorno, con la pratica, ci sarei anche riuscito ma quello non era il giorno (anche perché quello era il giorno in cui imparavo l'esistenza del controllo del chakra). Quindi avanzai lentamente, irrorando la suola del mio piede destro e creando una sottile patina che mi tenesse fermo lungo la parete. Riuscii a proseguire per discreti metri prima di perdere la concentrazione dovuta alla felicità di essere ormai in grado di utilizzare il chakra in modo decente e scivolassi sul posto, cadendo verso il vuoto. Con un rapido colpo di reni allungai una mano e cercai di colpire la parete dalla quale ero scivolato, rivestendo la mia mano di chakra adesivo e cercando di riprendermi da quella fatale caduta. Ce la feci anche se l'interruzione brusca della mia discesa verso il basso mi fece sbattere contro la parete. Avevo recuperato Oda ed ero accanto a lui. Come va? Tutto bene? dissi sprezzante e con un sorriso isterico sulla faccia. Dovevo far finta di niente. Il resto della discesa lo feci accanto ad Oda, andando al suo passo ed utilizzando tutti e quattro i miei arti.

    [...]

    Arrivati sul fondo, davanti a noi si stagliava una piccola spelonca della quale però l'acqua costituiva il terreno. Era palese che dovessimo procedere a nuoto come anche Oda fece notare immediatamente. La ragazza però non fu della stessa idea. Non so nuotare, non ho avuto il tempo per imparare. Disse con molta tranquillità, lasciandomi un secondo perplesso riguardo come ci saremmo mossi. Poi si mise a camminare sull'acqua. Questa marmocchia controlla il chakra meglio di noi due messi insieme. Pensai con un po' di invidia. La ragazzetta non si accorse che né io né Oda la seguimmo, anzi tirò dritto per la sua strada. Mi voltai verso il Foglioso guardandolo e tirando un lungo sospiro. Provai nuovamente a irrorare di chakra la suola della mia scarpa destra ed ad iniziare a camminare sull'acqua. Al primo tentativo il piede andò più a fondo di quanto non dovesse, facendomi sembrare lo stare in piedi sull'acqua un'esperienza simile ad una scossa di terremoto. Aumentai così la quantità di chakra piano piano, risollevandomi da quella posizione e sentendomi come sulla terra ferma. Mentre ero ancora a fissarmi i piedi, la ragazzina era tornata indietro. Non lo sapete fare? Davvero? Avrete almeno 60 anni e non sapete fare queste cose? Esattamente come me prima si toccò la fronte e iniziò a ridere. Odiavo i bambini, almeno, quel tipo di bambini. Oltre ad essere miei compagni, sarete anche miei allievi per questa volta. Usate il chakra adesivo, ma cercate di espanderlo e spingerlo con forza in fuori. Diciamo che dovete pensare a una sorta di… racchettoni per l’acqua. Mi rifiuto categoricamente di ess ... Iniziai la frase con tono piuttosto scorbutico ed alto ma poi mi ricordai tutta la circostanza, in particolar modo che stessi fluttuando sopra il mare. Ah, dannazione, fai strada e sbrighiamoci. Una volta compresa la quantità giusta di chakra non fu davvero più così difficile: anzi, forse fu più semplice che scalare quella parete liscia e verticale di poco prima. Lentamente, anche troppo per quella ragazzina, mettevo un piede dietro l'altro, stando attento di non sprofondare nell'acqua né di sentirmi respinto da essa.




    StatisticheStatus
    Forza: 700
    Velocità: 600
    Riflessi: 600
    Resistenza: 575

    Agilità: 600
    Precisione: 600
    Concentrazione: 600
    Intuito: 500

    Vitalità


    Chakra
    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti


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    [Slot Tecnica] Mantenimento

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    Legenda


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    La fine del Tunnel



    Durante la discesa Keiji si dimostrò notevolmente più abile in quella particolare applicazione del controllo del chakra. Nonostante tutto stava finalmente iniziando a coordinare il chakra e a mantenere una quantità costante dello stesso sotto ai piedi.
    Oda non disse niente riguardo al fatto che la bambina stesse camminando sull’acqua, la sua bocca era spalancata in un’espressione di terrore.
    Lei… è una Iso Onna, una vampira della costa…. Ma come diavolo ho fatto a non notarlo prima?
    Quando poi la ragazzina riapparì, chiarendo che quello era un’applicazione avanzata del camminare sugli alberi Oda si sentì quasi… deluso. Avrebbe tanto voluto vedere uno spettro vero, per una volta, ma ancora niente, il destino si beffava di lui.
    Keiji era stato notevolmente più attivo di lui, infatti aveva già appreso i rudimenti del camminare sull’acqua, i suoi piedi non affondavano, anche se la lieve instabilità del controllo lo portava ad oscillare sul livello dell’acqua, ma comunque i suoi piedi erano quasi asciutti.

    Oda procedette con cautela, richiamando il chakra ai piedi con maggior forza di prima, cercava di creare una base di appoggio che gli permettesse di sostenere il suo peso sull’acqua, esattamente il principio che gli aveva illustrato Jikken, sembrava funzionare, ma la difficoltà questa volta non era mantenere costante la quantità di chakra, ma modularla in modo da poter sostenere il proprio peso sull’acqua. Dopo qualche minuto di prove si allontanò dallo scoglio indicando agli altri di proseguire, non era un controllo del tutto perfetto, ma riusciva ad avvertire quando cominciava ad inabissarsi e aumentava la quantità di chakra, ottenendo un risultato accettabile.[Consumo Medio-Basso]

    Jikken faceva strada e Oda chiudeva la fila, con il povero Keiji nel mezzo, per fortuna che le circostanze imponevano il silenzio o lo spadaccino di Kiri avrebbe potuto compiere un duplice omicidio in men che non si dica. Il trio camminò per una decina di minuti al buio, per fortuna che le mani potevano bastare per capire qual era la direzione da seguire, dato che non erano presenti particolari ostacoli, fino a ritrovarsi in una grotta sotterranea non più ampia di una trentina di metri in tutte le direzioni, mentre la volta non era più alta di una decina di metri.

    Seguendo Jikken sull’acqua, i due ninja si sarebbero portati vicino a un piccolo edificio costruito su palafitte.
    I due ninja avrebbero visto 2 uomini controllare il perimetro dell’edificio, delimitato da una sorta di pontile con una piccola balaustra che si chiudeva ad anello intorno all’edificio. Erano malconci e lividi, che fosse stata opera di Jikken?
    Vi era un uomo solo che fungeva da sentinella, ma controllava la posizione esattamente opposta a quella dove si trovavano i due ninja e la bambina, evidentemente arrivavano da una direzione che sembrava del tutto protetta.
    Tutti gli uomini erano provvisti di lanterne per vedere nella scarsa luce della grotta, che proveniva dall'ingresso principale.
    Come ci muoviamo?

    Vitalità: 14/16
    Chakra: 51/60
    OT: ci dobbiamo infiltrare senza essere scoperti, i 3 individui sono abbastanza visibili perchè impugnano tutti una lanterna bella luminosa
     
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    Finire ciò che si è iniziato
    Capitolo Terzo



    Atto VII
    Trasformazioni †


    Non ero certo a mio agio sull'acqua. A camminare, dico. Ero pur sempre un kiriano trapiantato, avevo sempre amato i climi freschi ma non eccessivamente le zone marittime, figurarsi essere sospeso in mezzo agli abissi marini. Jikken ci stava davanti, Oda mi era dietro ed io stavo al centro, quasi come se mi stessero proteggendo. La ragazzina ci aveva intimato il silenzio e noi non avevamo osato parlare. Chissà quanta gente avremmo trovato ad aspettarci.
    Ad un certo punto camminammo per molto tempo al buio, una decina di minuti buona, prima di ritrovarci in una vasta spelonca, larga almeno trenta metri ma molto più bassa, una decina, ad occhio. Una pietra quasi oscurava il nostro ingresso e portandomi avanti agli altri due allargai il braccio destro quasi a spingerli verso la medesima direzione per coprirli. Lasciate controllare me. Dissi bisbigliando, mentre mi poggiavo alla pietra e mi esponevo leggermente di lato, quel tanto che bastava per riuscire a scorgere oltre. Sono due ... aggiunsi ancora a bassa voce, no, tre, uno di loro però è girato di spalle e non sembra guardare in questa direzione. Mi ritrassi dentro la roccia. Percorrono un tratto prestabilito, stanno pattugliando l'area. Queste cose hanno sempre dei punti d'ombra, voluti o meno. Tacqui un istante, pensando a cosa potessi fare in quella situazione. Mi esposi poi nuovamente osservando la stanza. C'era un punto di vantaggio migliore rispetto a tutti gli altri: il soffitto della grotta. Ma come fare a muovermi senza essere visto? Semplice. Fin troppo. Portai le mani al petto formando il sigillo della scimmia: d'un tratto, per circa diciotto metri su tutta la parete più vicina a noi fino a raggiungere il centro della stanza, sul soffitto, si formò un denso strato di nebbia spesso non più di due metri, leggermente rialzato dal suolo. [Slot Tecnica]Velo di Nebbia - Kirigakure no Jutsu
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Scimmia (1)
    L'utilizzatore può ricoprire una vasta area da una fitta nebbia. Chiunque all'interno della nebbia sarà considerato 'occultato' e potrà essere visto solo entro 1,5 metri. Tecniche con un potenza superiore a 40 dissolvono la nebbia nell'area colpita. La tecnica del velo di nebbia annulla e viene annullata dalla calura naturale o dalla tecnica Afa Terrestre nelle aree in cui sovrapposta.

    Tipo: Ninjutsu - Suiton
    (Livello: 5 / Consumo: Basso ogni 9 metri - Mantenimento: ¼ Basso ogni 9 metri)
    [Raggio Massimo: 9 metri a grado]

    [Da studente in su]
    Ci penso io. Tenete gli occhi sempre su di me. Dissi a bassa voce mentre mi avvicinavo alla parte di muro che avevo rivestito con la Nebbia di Kiri. Controllando ancora attentamente il flusso di chakra sotto i piedi, non era affatto semplice, nonostante tutto, passai dall'acqua a camminare nuovamente su quella superficie. Essendo a poco più di 50 centimetri dal velo, io riuscivo benissimo a vedere attraverso mentre i miei avversari si scontravano con la spessa coltre esterna. Ancora, posando lentamente i miei arti, mi muovevo verso il centro del tetto, stando attento a come rivestivo le suole delle mie scarpe di chakra. Quando fui al centro, osservai la situazione. Uno dei tre se ne stava ancora ad osservare la parte opposta della grotta - anche se avevo la visuale coperta dalla sua zona sopraelevata e quindi non potevo colpirlo per ucciderlo immediatamente - , gli altri due, invece, camminavano in su e in giù, coprendo ogni angolo. Partivano da due zone divergenti e poi si voltavano guardandosi rispettivamente le spalle per tornare al centro. Il momento migliore per stendere la prima guardia era indubbiamente dopo che essa aveva percorso alcuni passi voltando le spalle alla sua collega. Attesi dunque quel momento estraendo tre spiedi alla mia tasca interna del cappotto: non avrei sbagliato un colpo. Una volta a circa tre, quattro metri dall'altra guardia, avrei lanciato un primo spiedo all'altezza della tempia avversaria così da ucciderlo sul colpo. Qualora l'altro avesse sentito il corpo accasciarsi, nel girarsi si sarebbe trovato un secondo spiedo all'altezza della faccia. Infine, se fossi riuscito nella mia azione stealth, mi sarei sostituito con uno degli spiedi appena lanciati così da avere visuale libera anche sull'ultima guardia sopra la sua torretta di ricognizione e colpire anch'ella alla testa. [Note]Forza: 700

    Tecnica della Sostituzione - Kawarimi no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Ariete, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente
    L'utilizzatore può effettuare un movimento accelerato tramite l'uso del chakra, lasciando al proprio posto un oggetto o un essere vivente consenziente di pari dimensioni o inferiore. È un movimento accelerato: non può essere usato per fuggire da uno spazio chiuso o da luoghi dove non vi è sufficiente spazio d'uscita. Le correnti di chakra disturbano l'esecuzione della tecnica: non è possibile apparire a distanza inferiore ai 6 metri da un essere vivente. La distanza massima percorribile è pari a 21 metri. Può essere usata come Difesa Totale; può risultare sleale.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo:Basso )

    Se invece le guardie si sarebbero per qualche motivo allertate ad un certo punto della mia azione, avrei cercato di rimanere nascosto nella nebbia creata.
    Se tutto fosse andato per il meglio, avrei fatto un cenno con la mano ai miei compagni, suggerendogli di uscire e proseguire.




    StatisticheStatus
    Forza: 700
    Velocità: 600
    Riflessi: 600
    Resistenza: 575

    Agilità: 600
    Precisione: 600
    Concentrazione: 600
    Intuito: 500

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    Chakra
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    [Slot Tecnica] Attivazione Hijutsu

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    Igashi 24 ritorno Marzo Caduta Inverno

    Post VII


    Oda non aveva mai visto Keiji in azione, ma doveva dire che sapeva decisamente il fatto suo, tutte le guardie vennero neutralizzate con attacchi chirurgici, quei tre non notarono minimamente la nebbia nella luce fioca della grotta, probabilmente non percepirono neanche lo spiedo che attraversava la tempia fermandosi nel cervello.
    Una volta neutralizzate quelle poche sentinelle, e riconosciuto il gesto di Keiji, Jikken si mosse sicura sull’acqua avvicinandosi alla piattaforma seguita da un silenziosissimo Oda.
    La bambina sembrava divertita, sorrideva a Keiji e lo guardava compiaciuta, e gli sussurrò un piccolo incoraggiamento, anche se probabilmente lo avrebbe fatto solo arrabbiare.
    Non pensavo che avrei trovato un allievo così portato, sarai utile nella lotta contro gli Igashi.
    Poi Jikken riprese il suo ruolo di capo della fila, conducendo Oda e Keiji nella struttura più grande dell’intero complesso.

    All’interno si trovavano diversi macchinari in azione, sembrava essere una sorta di piccola fabbrica per la produzione di una strana sostanza verde che Oda conosceva bene.
    Questa roba fa veramente schifo, è una sorta di acido… ma è tipo viva, poi riesce a espandersi. Non è piacevole, ma ha paura dell’acqua, per così dire.
    L’ultima volta che aveva fatto un bagno in quella roba, aveva quasi perso la vita e contava di non ripetere l’esperienza al più presto. In definitiva il luogo sembrava essere vuoto se non per una voce femminile che proveniva da dietro l’unica porta della stanza.
    Dannazione, sono già arrivati.
    Gli occhi di Jikken furono attraversati da una luce sinistra, anche se solo per un istante, la voce apparteneva sicuramente ad una persona che conosceva bene.
    Lei è Kouky, la scienziata che sviluppa quella roba verde per la famiglia Igashi. L’unica che avrebbe il coraggio di ricercare e sperimentare su quella sostanza schifosa. è sicuramente sola, odia chiunque, andiamo a prenderla.
    Avrebbe fatto strada Jikken, arrabbiata come non mai, anche se Keiji non l’avesse seguita. Dopo aver aperto la porta, però, la ragazza sarebbe saltata fuori dalla stanza.
    È un nastro, non c’è nessuno!
    Già, Jikken. Non mi hai preso, e probabilmente non lo farai mai. Non hai detto ai tuoi nuovi amici quello che sei, vero?
    La voce che usciva dagli altoparlanti del laboratorio si fermò per un attimo, Jikken non rispose.
    Avete davanti il primo essere umano sviluppato artificialmente, in soli 12 mesi la ragazzina è passata da un feto alla splendida ragazzina che avete davanti. Meravigliosi i prodigi della scienza, non è vero? Peccato che i capi abbiano abbandonato il progetto. Quindi l'abbiamo dovuta buttare via, ma a quanto pare è sopravvissuta....
    Jikken era il primo, e forse unico, esemplare di una merce estremamente importante per qualsiasi organizzazione, soldati pronti al combattimento in tempi brevissimi, pensare che la ragazzina poteva già competere con ninja del calibro di Oda e Keiji faceva capire quanto qualsiasi forza militare sarebbe stata interessata a quelle ricerche.
    Igashi 24 ritorno Marzo Caduta Inverno
    Disse la voce dagli altoparlanti, in un tono totalmente piatto, come se stesse leggendo una lista.
    L’arma è attiva, addio Jikken, peccato…


    Presto i due ninja avrebbero capito cosa intendeva la dottoressa, Jikken sarebbe caduta a terra, mentre il chakra cercava di fuoriuscire dal naso, dagli occhi e dalla bocca con una violenza tremenda, distruggendo svariati contenitori di quella strana sostanza verde, e ustionando il braccio di Oda, che le era accanto. [DnT Medio+ Ferita Media]
    ARGH.
    Urlò il sensitivo, mentre si allontanava dalla ragazzina reggendosi il braccio sinistro, dolorante.
    Dopo questa fiammata iniziale, gli shinobi avrebbero notato come la melma avrebbe rapidamente cambiato colore, passando dal verde all’azzurrino e perdendo l’odore nauseabondo, ma purtroppo ottenendo nuove, incredibili capacità.
    Se in qualsiasi momento avessero provato ad abbandonare il laboratorio attraverso la porta, avrebbero scoperto che purtroppo era chiusa, sigillata da 3 enormi barre di ferro. [Potenza 40 Durezza 5]
    La strana sostanza aggrediva ogni sostanza organica con una violenza tremenda, bruciandola fino a consumarla completamente. [Qualsiasi parte a contatto con la melma perde 3 Leggere di Energia Vitale, non diminuisce la vitalità]
    Purtroppo per Jikken non c’era niente da fare, la sostanza l’aveva completamente consumata in un batter d’occhio e cresceva ancora di più, espandendosi verso i due Shinobi. [Velocità 500]Non che ci fosse molto da fare, il suo chakra era stato completamente esaurito prima che la melma la consumasse.
    Keiji, saliamo sul muro e raggiungiamo il condotto di ventilazione!
    Quindi Oda si lanciò contro il muro, iniziando a scalarlo utilizzando il proprio chakra, sotto di loro la melma avrebbe continuato a salire di livello sempre più in fretta, avrebbero potuto notare come la melma andasse a ricoprire esattamente i punti dove avevano camminato per poi alzarsi ancora, aumentando la sua massa.

    OFF-TOPIC:
    Scappa dalla melma, il condotto di ventilazione si trova a 10 metri di altezza, da lì sei subito fuori, ma la melma non si ferma. Descrivi come e fin dove scappi, considerali 2 post.
    Vitalità: 10.5/16
    Chakra: 50.5/60
     
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    Finire ciò che si è iniziato
    Capitolo Terzo



    Atto VIII
    Ricerca e Sviluppo


    Come foglie, caddero uno ad uno. La prima guardia neanche si accorse di morire, accasciandosi al suolo con gli occhi ancora aperti; la seconda fu colpita alle spalle ed anch'essa ebbe la grazia di una morte bianca. Nel momento in cui il corpo di questa iniziò a cadere e cedere, composi i sigilli per la sostituzione e, camuffando il mio rumore con quello del corpo, mi sbarazzai rapidamente anche della guardia sulla torre. Sorrisi, senza che i due potessero vedermi.
    Alzai una mano, facendo loro cenno che la zona era stata ripulita. Quando i due mi raggiunsero, Oda sembrava crucciato mentre la bambina che ci aveva salvato dal jutsu degli Igashi, sorrideva in un atteggiamento di pura euforia. Non pensavo che avrei trovato un allievo così portato, sarai utile nella lotta contro gli Igashi. Mi disse Jikken. La osservai con sguardo dubbioso; dopotutto era una bambina, ed a quell'età, si sa, il mondo ha delle misure diverse rispetto a quelle degli adulti. Delle misure più felici e leggere, senza dubbio. Mi camminò poi davanti, con aria spavalda ed il mento alto, allargando le braccia con fare simpatico. Si stava rimettendo alla testa di noi tre; dopotutto era lei che sapeva la strada.

    Varcammo una porta nascosta nella roccia ed immediatamente ci trovammo all'interno di quello che sembrava, a tutti gli effetti, un laboratorio. Una grande quantità di macchine lavoravano una strana sostanza verde emettendo simpatici fumi e rumori metallici. Oda parve riconoscere il prodotto di quegli arnesi tecnologici e commentò disgustato: Questa roba fa veramente schifo, è una sorta di acido… ma è tipo viva, poi riesce a espandersi. Non è piacevole, ma ha paura dell’acqua, per così dire. Per fortuna conoscevo la Mizurappa, una delle tecniche di Kiri più famose, seppur una delle più semplici. Se ci fossero stati problemi, avrei potuto lavarmi con quella - l'avevo già usata una volta a scopo non-offensivo, dopotutto, e con quell'acqua ero riuscito a pulire una stanza, pur non evitando la trappola che mi attendeva. Fu a quel punto che Jikken sentì qualcosa, interrompendo qualsiasi possibile elucubrazione successiva di Oda. Dannazione, sono già arrivati. Sentimmo tutti chiaramente questa voce provenire da una porta chiusa lì accanto. Jikken sembrava essere entrata in una nuova concentrazione dove la bambina pestifera e impertinente veniva messa da parte da una kunoichi completamente coinvolta. Lei è Kouky, la scienziata che sviluppa quella roba verde per la famiglia Igashi. L’unica che avrebbe il coraggio di ricercare e sperimentare su quella sostanza schifosa: è sicuramente sola, odia chiunque, andiamo a prenderla. Feci un cenno con la testa, facendo segno di essere pronto e in allerta. La ragazza schizzò rapida a testa bassa verso la porta dalla quale proveniva quella voce ma non appena la aprì, balzò indietro. Feci lo stesso, per evitare che mi travolgesse. La ragazza era veloce. È un nastro, non c’è nessuno! Urlò, irrigidendosi. Il nastro, tuttavia, rispose. Già, Jikken. Non mi hai preso, e probabilmente non lo farai mai. Non hai detto ai tuoi nuovi amici quello che sei, vero? Mi voltai guardandola, la ragazza era stranamente silenziosa. Avete davanti il primo essere umano sviluppato artificialmente, in soli 12 mesi la ragazzina è passata da un feto alla splendida ragazzina che avete davanti. Meravigliosi i prodigi della scienza, non è vero? Peccato che i capi abbiano abbandonato il progetto. Quindi l'abbiamo dovuta buttare via, ma a quanto pare è sopravvissuta.... Si poteva definire "essere umano" qualcuno non nato? Questa fu la prima domanda che mi balenò per la mente. Non provai empatia per la ragazza né tanto meno mi interessai della questione che riguardasse la sua vita. Magari l'esser cresciuta così velocemente l'avrebbe portata ad una morte prematura, ad una età che il suo corpo non dimostrava. Dopotutto, se non sapevo se potessi considerarla o meno una vera donna come potevo provare compassione? Il mio sguardo era il solito, Jikken non avrebbe notato nulla di diverso in me. Ma anche se avesse voluto, la voce dall'altoparlante non gliene avrebbe dato motivo. Igashi 24 ritorno Marzo Caduta Inverno. L’arma è attiva, addio Jikken, peccato… A queste parole gli occhi di Jikken si rivoltarono verso l'alto, colorando i suoi occhi del bianco della sclera, unica cosa visibile, e poi cadde a terra, rovinosamente, con la testa che rimbalzò sul duro pavimento di cemento. Un rivolo incolore iniziò a scorrerle prima dal naso e poi da tutti gli orifizi del corpo. Sembrava che il chakra stesse lasciando il suo corpo e lo stava facendo con una forza ed una velocità tale da spandersi rapidamente in tutta la stanza, quasi come se stesse cercando qualcosa, fino a quando non distrusse più di un contenitore della sostanza verde che avevamo visto all'ingresso. Oda urlò dal dolore. Tutto bene, ragazzo? dissi, mentre rapidamente cercavo di vedere se la porta della stanza fosse ancora aperta. Ovviamente si era sigillata, impedendoci di uscire. Senza armi non potevo sperare di abbatterla. Quella melmaglia, a contatto col chakra di Jikken, mutò colore, passando dal verde intenso all'azzurro. Non potemmo fare niente per il corpo della ragazza, in un batter d'occhio fu inglobato da quella sostanza; al suo passaggio di Jikken non era rimasto niente. Un gran peccato, avremmo potuto scoprire molte cose su questi Igashi se fossimo riusciti a recuperare il corpo. Keiji, saliamo sul muro e raggiungiamo il condotto di ventilazione! Immediatamente alzai la testa, osservando il soffitto sopra di me ed individuando il condotto. Oda camminò subito sul muro senza fatica. Presi un lungo respiro, inspirando; odiavo controllare il chakra, anche se ormai ero riuscito a prenderci mano. Anziché percorrere immediatamente il muro, saltai in alto il più possibile, superando Oda in un istante e ponendomi alla testa dei due. Quando fui abbastanza vicino al muro, allungai una mano, rivestendola di chakra e la usai per far leva e spingermi un po' più su, quel tanto che bastava per portare le mie gambe vicino al muro in una posizione che mi permettesse di elevarmi subito. Riuscii immediatamente a impastare la quantità giusta di chakra, sorprendendo anche me stesso. Mi voltai per vedere se il fratellastro di mio figlio riuscisse a stare al passo. Era un po' più indietro, mi dimostrai quindi più veloce, ma non avrebbe comunque avuto difficoltà a superare la melma azzurra che ci inseguiva. Ad ogni passo che facevo la melma sembrava seguire proprio le mie impronte. Che seguisse il calore del mio corpo? O addirittura il chakra che stavo posando sul muro? Non avevo tempo da perdere in elucubrazioni se non volevo lasciarci la vita, quindi mi lanciai verso il condotto e con un unico, poderoso colpo sfondai la grata che lo teneva chiuso e me ne disfai, lanciandola a terra. A quel punto mi infilai in quello stretto cunicolo. Non potevo muovermi velocemente come in precedenza, quindi utilizzai tutti e quattro gli arti per attaccarmi a quella superficie, disegnando col mio corpo una X. Da quella posizione mi spingevo verso l'alto saltando. Fu faticoso ma dopo poco riuscii ad intravedere la fine del condotto e la luce dell'esterno. Con un'ultimo sforzo mi lanciai a testa chinata, così da non subire eccessive ferite, verso il cunicolo con l'intento di sfondarlo proprio con la mia testa. Una volta fuori avrei atteso che Oda riuscisse ad uscire per saltare in alto sopra al condotto e comporre rapidamente tre sigilli. Prima mi sarei accertato che il Foglioso si spostasse da lì, però. Oda, Spostati di lì! Conclusa quella frase la mia bocca si riempì d'acqua che, immediatamente riversai con precisione, dall'alto, all'interno di quel cunicolo. Era l'Onda Acquatica di Kiri. [Tecnica]Onda Acquatica - Mizurappa
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Tigre, Cavallo, Topo, Tigre (4)
    L'utilizzatore, mantenendo il sigillo della tigre, può emettere un potente getto d'acqua. La Velocità è pari la Concentrazione dell'utilizzatore. La gittata massima è 6 metri, mentre la larghezza è 3 metri; la potenza offensiva sarà pari a 30. Se presenti almeno 12 unità, le dimensioni e la gittata saranno raddoppiate.
    Tipo: Ninjutsu - Suiton
    (Livello: 5 / Consumo: Medio )
    [Da studente in su]

    Se quella sostanza non si fosse fermata, sarei corso via il più lontano possibile, possibilmente cercando una zona sopraelevata, magari una roccia particolarmente alta.




    StatisticheStatus
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    Riflessi: 600
    Resistenza: 575

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    Precisione: 600
    Concentrazione: 600
    Intuito: 500

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    [Slot Tecnica] Attivazione Hijutsu

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    Parlato!
    Pensato!
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.



    LA NENDO MI SI RIVOLTA CONTRO.
     
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