Esche per l' esca

Addestramento per Keiji ed Oda

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Il Bosco degli Specchi
    Capitolo Primo



    Atto IV
    Tecnologia di un altro mondo †


    Dopo una breve e particolare imprecazione, Oda parve farsi sovvenire delle informazioni che mi resero tutta la questione leggermente più chiara: Gli Igashi, sono qui per me, non possiamo correre lontano. Hanno una sorta di ninjutsu che distorce lo spazio, come puoi vedere. Assomiglia molto a quello con cui ci avevano confinato nelle vicinanze di una taverna, ma su più piccola scala. Storsi un po' la testa, non potendo capire a pieno quello che stesse dicendo. L'unica cosa che mi era piuttosto familiare era il nome utilizzato dal fratellastro di mio figlio: Igashi. Avevo creduto fino a quel momento che fosse una sola persona mentre lui pareva utilizzarlo al plurale. No, sono qui per me. Ho ricevuto una lettera minatoria firmata "Igashi". Rallentai un attimo. Ma hai incontrato questi Igashi a Konoha? Perché io sono stato contattato a Kiri ... il che voleva dire che avevano basi o per lo meno informatori in entrambi i villaggi. La situazione potrebbe essere più grande di quello che sembra. Tu sai cos'è, anzi, chi è l'Esca? Dicono che la abbia uccisa. Non so come Oda avrebbe potuto reagire a questa affermazione. Dopotutto non stavo negando di aver ucciso qualcuno - pur essendo ninja, tuttavia, non era così semplice parlare di omicidi. Forse, però, questo non è il momento più adatto per chiacchierare. Dissi, mentre portavo lo sguardo verso il basso e notavo come la buca non ci lasciasse un granché di tempo prima di inghiottirci. Oda infatti non si fece prendere dal panico ed iniziò ad osservare l'ambiente circostante vedendo qualche altra cosa di assai simile a quanto già conosceva. Lì Keiji, saliamo sull’albero, troveremo l’utilizzatore o per lo meno un sigillo! Ovviamente non poteva essere qualcosa per terra, doveva essere qualcosa in alto che mi costringesse nuovamente a muovermi per verticale, cercando di giostrare al meglio il chakra, cosa che non riuscivo a fare nonostante l'esperienza. Il foglioso invece era già diventato piuttosto bravo ed in un attimo raggiunse la vetta dell'albero. Dannazione ... apprendi velocemente. Dissi con un po' di invidia. Ma non potevo davvero perdere altro tempo. Concentrai il chakra sotto i piedi come fatto precedentemente e, senza pensarci troppo iniziai a camminare sull'albero. Con un discreto successo - almeno iniziale. Quando mancavano poco più di un paio di passi, colto dalla soddisfazione, rilasciai troppo chakra, venendo sbalzato via, per fortuna verso il ramo dell'albero dove mi aspettava il mio compagno di disavventure. Allungai le mani e riuscii in extremis ad aggrapparmi tirandomi su velocemente grazie alla forza delle braccia. Pensandoci un secondo avevo utilizzato il chakra in un modo particolare e molto utile: ero riuscito a farmi sbalzare via da una superficie ed a raggiungere una posizione che con un semplice salto non sarei mai riuscito a raggiungere. Tutto per caso. Per una volta un caso fortuito. Credo di aver appena trovato un altro modo di utilizzare il chakra ... come una sorta di repulsione per muoversi meglio. Non so se Oda avrebbe prestato molta attenzione a quanto avevo appena detto visto che incastonato dentro l'albero, protetto da una barriera azzurra, vi era un macchinario piuttosto semplice ma che all'interno presentava una sorta di anfora con un liquido blu. Un rettangolo metallico con alcuni pulsanti sul basso o con al centro un incavo prestato esclusivamente al contenimento di questa piccola anfora. L'immagina avrebbe sicuramente suggerito qualcosa a chi con quell'anfora era già entrato in contatto. Spostati, ci penso io. dissi, sorridendo. Se quello che mi aveva detto il foglioso era giusto, quel macchinario stava creando il jutsu di cui eravamo caduti vittima. Dovevo distruggerla, quindi. Mi avvicinai camminando sul dorso del ramo su cui mi trovavo col chakra adesivo e sorpassando Oda. Mi misi a studiare quella piccola barriera azzurra ma non riuscivo a vedere niente coi miei normalissimi occhi. al che provai a toccarla. La mia mano la oltrepassava semplicemente. Quando però cercai di continuare il movimento, sfiorai qualcosa di solido ed altrettanto sferico. All'interno della barriera vi era un'altra barriera che funzionava con leggi diverse rispetto alla prima. Estrassi la mano. Le barriere sono due. Una esterna, questa azzurra che vediamo, ed una interna. Estrassi uno spiedo e provai a penetrare la barriera che avevo appena superato con la mano. Non appena appoggiai l'arma sul guscio blu, questa venne sparata via dietro di me, facendomi perdere lo spiedo e, per fortuna, non colpendomi. Wow sussurrai Non gli piace il metallo, a quanto pare. Dissi sorridendo. Come avrei potuto dunque superare entrambe le barriere? Provai a rivestire di chakra la mano per sfiorare nuovamente la prima barriera ma la mano adesso toccava una superficie solida - impenetrabile. Ed a quanto pare è capace di isolare il chakra. Mi ferma un attimo a pensare. Tutto ciò che è replicato non è altro che quest'albero e la buca che abbiamo sotto, o tu vedi qualche altra cosa? No, per lo meno non con gli occhi. Se si fosse concentrato, avrebbe notato come la fonte di chakra proveniente da quel congegno era diversa da come si sarebbe presentata una normale forma di chakra. Saltuariamente si mostrava diversa, come se fosse doppia e si spostava di molti metri verso l'alto e di alcuni centimetri verso sinistra, come se invece che essere incastonata sempre in quel legno ma dalla parte opposta. In precedenza non era riuscito a percepire questo cambiamento perché ero stato io con il mio "intervento" a creare quella sorta di sistema di difesa. Una volta capito questo, Oda avrebbe notato come più in alto di loro, dalla parte opposta dell'albero, ci fosse un altro ramo su cui si sarebbero potuti aggrappare. Qualora avesse deciso di vedere se ci fosse qualcosa di interessante in quel punto, si sarebbe dovuto muovere rapidamente: era troppo in alto per essere raggiunto con un normale salto e troppo distante per poter percorrere quella distanza col chakra adesivo. La buca si sarebbe potuta espandere ed inghiottire l'albero stesso. Magari le mie parole precedenti lo avrebbero aiutato.

    Giusto sul secondo ramo, il Saitama avrebbe trovato un congegno del tutto identico al primo, con la differenza del colore della barriera adesso rosso e non celeste. Se avesse provato a toccare la barriera con la mano nuda, un forte calore avrebbe avvolto il suo arto, ferendolo. Gli oggetti non sarebbero riusciti a sorpassarla, esattamente come la sua sorella azzurra di sotto. Una volta oltrepassata la barriera (unica a differenza di quella di sotto) avrebbe dovuto distruggere o rimuovere l'anfora che irrorava di chakra l'intera struttura. Se avesse però toccato sia con intenti distruttivi che meno l'ampolla, avrebbe ricevuto una ferita ben più seria di prima. Doveva trovare il modo di proteggere la mano come precedentemente e di non riuscire a colpire o afferrare l'anfora senza toccarla.




    StatisticheStatus
    Forza: 700
    Velocità: 600
    Riflessi: 600
    Resistenza: 575

    Agilità: 600
    Precisione: 600
    Concentrazione: 600
    Intuito: 500

    Vitalità


    Chakra
    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti


    [Slot Difesa I]
    [Slot Difesa II]
    [Slot Difesa III]


    [Slot Azione I]
    [Slot Azione II]
    [Slot Azione III]


    [Slot Tecnica] Mantenimento

    [Slot Tecnica]


    [Slot Gratuito]



    Legenda


    Narrato
    Citato!
    Parlato!
    Pensato!
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.

     
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17 replies since 19/2/2017, 13:33   222 views
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